Questa tua affermazione mi ha fatto riflettere tanto… se solo penso a tutte le volte che mia figlia ha un “problema” e sono sempre io a vederlo e cercare di risolverlo… mio marito lavora per lo più fuori casa e per lunghi periodi è qui e mai si è reso conto di un disagio di nostra figlia… sarà che lei è una ragazzina e lui non sa approcciarsi con lei… ma mi rendo conto che è solo una scusante perché io ho sempre parlato dei miei problemi con mio padre più che con mia madre… nelle settimane scorse è successa una cosa a mia figlia e lei non avendo il coraggio di dirmelo mi ha scritto un messaggio (perché le ho sempre detto che se avesse avuto vergogna o paura di dirmi qualcosa di persona poteva tranquillamente scrivermi), ne parlai telefonicamente con mio marito e lui con il suo solito fare scocciato mi disse di trovare il modo…
Per puro “parlare” lo raccontai all’altro che mi diede una chiave di lettura diversa e sono riuscita ad approcciarmi diversamente a mia figlia riuscendo a risolvere in qualche modo la cosa…
Io posso comprendere la tua rabbia nei confronti di tuo marito, la sua indifferenza verso il problema di vostra figlia, non è una cosa da poco, anzi. L'assenza di una figura genitoriale in un figlio crea gravi conseguenze. Il fattore padre-figlia credo che sia poco rilevante, vedo padri molto attenti e presenti nelle vite delle loro figlie.
Non comprendo, però, che te lo tieni a fare?!? non ho mai letto da parte tua, una cosa bella nei confronti di tuo marito, solo critiche.
Vi tenete questi mariti, solo per criticarli.
Però ricordo che tu frequenti l'università, quindi mi limito a pensare, che stai ancora con lui per comodità economiche e non per altro.
Poi lodi molto il tuo amante, quindi come sostiene te, mi auguro che sostenga anche sua moglie.