Brunetta
Utente di lunga data
Concordo su tutto.Il problema è che non prendi in considerazione l'intimità dell'altra coppia.
Spesso, o talvolta a seconda dei casi o di come la si vuole vedere, l'intimità tra amanti è superiore a quella esistente, in quel preciso momento, tra coniugi.
E' abbastanza lapalissiano, se vogliamo.
Tutti i pensieri, le sensazioni, i momenti vissuti tra amanti sono una barriera che cresce nella comunicazione tra coniugi.
Hai voglia a dire "Ma io ometto di parlare solo di quello".
O dell'amante ti frega il giusto, ovvero lo consideri uno strumento ludico, un passatempo, o anche meno, oppure, come abbiamo visto in tanti casi, quello che nasce, che si crea tra le due persone crea uno sconvolgimento da cui il partner ufficiale rimane escluso.
E... non parla oggi, non parla domani, quest'intimità tanto decantata va a farsi benedire.
Sempre che ci sia mai stata.
A quel punto chi tradisce, agendo come persona singola, non come coppia (altro errore di valutazione), vede sempre e solo sé stesso.
E come sé stesso è padre o madre, ovvero un ruolo indipendente (lo diciamo sempre per i divorzi).
Idem per le foto o per i regali.
E' il tradito che avverte come aggravante determinati comportamenti, a cui lui dava un significato legato alla coppia o alla famiglia.
Mi sembra anche inevitabile.
Resto sempre stupita dalla inconsapevolezza con cui si prende a picconate la relazione che si crede di volere tenere in vita .
Ovviamente la profondità della nuova intimità dipende dalle persone coinvolte. Paradossalmente per alcune persone può essere più facile creare intimità nella relazione extraconiugale perché fuori dalla normatività e quindi meno condizionato da valori sentiti come imposti.
Quello che mi ha fatto impiegare tanto tempo è stata la negazione che quella fiducia e quell‘apprezzamento per l’amante sono in contrasto con l’intimità di coppia che dovrebbe esserci nel matrimonio e che ora comincio a dubitare che ci sia necessariamente.