Chi ci capisce qualcosa è bravo

Skorpio

Utente di lunga data
A te sembra ed è sembrata paritaria?

Wow...:oops:

In ogni caso, no. Non mi riferivo a quello.

Ho usato quel meccanismo macroscopico e sotto gli occhi in modo abbastanza neutro (non coinvolge personalmente) per sottolineare un meccanismo che ho visto e vedo verificarsi nella quotidianità.

Ossia "succede sempre a qualcun altro".
E se succede a me non è come per l'altro.

E fino a quando non succede a me personalmente, non esiste.
ED in ogni caso quando succede a me è diverso. Tiè. ;)

Ed è potere relazionale. (illusorio però questo).

Nel piccolo e nel grande.

Fra l'altro, neppure una cosa nuova.
In termini relazionali.

E' lo stesso meccanismo per cui la gente si sposa promettendosi fedeltà eterna (solo gli altri si tradiscono, noi no!!!) e poi...opplà. :)

Quanto alle domande, con calma ci arrivo.
Non ho ancora capito bene cosa vorrei chiederti.
Ho capito cosa hai inteso dal mio modo di dire "paritaria" e certo che no, che non era paritaria :)

Io intendevo "paritaria" nel senso che era tra pari a livello di posizione

Governo tu (dei tuoi) , governo io (dei miei)
Sovrano tu (suoi tuoi) sovrano io (sui miei)

E sono d'accordo anche sul meccanismo che dici, che vedo nitidamente anche io.

ma ritorno alla "posizione" e al mio ruolo di "governo"

Che è posizione di guida e indirizzo, da me scelta liberamente e non perché mi ci hanno mandato a calci nel sedere

E che mi offre una quantità di strumenti impressionante, e supporti impressionanti, rispetto a CHI governo.

Oltre che al potere di chiudere, aprire, bloccare etc.. Etc..

Non so quante domande potrai trovare, in verità :)

Molto banalmente se io esco adesso (pulito) a far la spesa al super, in ambiente frequentato da altri sconosciuti, ad oggi nemmeno cristo che scendesse dalla croce potrebbe darmi la assoluta garanzia che quando rientro dal super, pur avendo approntato tutti i dispositivi di protezione noti e disponibili, io sarò ancora pulito come sono uscito

Il resto (distanziamento sociale/familiare) è una conseguenza che mi pare logica.

Anche se esce dalla logica del luogo sicuro (oh ma sono a casa eh?) e di altri concetti vari annidati qua e là (oh ma è MIA moglie eh? Oh ma è MIO figlio eh?)

E che eventualmente riduce solo il rischio, magari dello 0,02% chissà

Ma a me pare una cosa abbastanza immediata, considerando che si dice giorno e notte che il contagio avviene prevalentemente per via aerea
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho capito cosa hai inteso dal mio modo di dire "paritaria" e certo che no, che non era paritaria :)

Io intendevo "paritaria" nel senso che era tra pari a livello di posizione

Governo tu (dei tuoi) , governo io (dei miei)
Sovrano tu (suoi tuoi) sovrano io (sui miei)

E sono d'accordo anche sul meccanismo che dici, che vedo nitidamente anche io.

ma ritorno alla "posizione" e al mio ruolo di "governo"

Che è posizione di guida e indirizzo, da me scelta liberamente e non perché mi ci hanno mandato a calci nel sedere

E che mi offre una quantità di strumenti impressionante, e supporti impressionanti, rispetto a CHI governo.

Oltre che al potere di chiudere, aprire, bloccare etc.. Etc..

Non so quante domande potrai trovare, in verità :)

Molto banalmente se io esco adesso (pulito) a far la spesa al super, in ambiente frequentato da altri sconosciuti, ad oggi nemmeno cristo che scendesse dalla croce potrebbe darmi la assoluta garanzia che quando rientro dal super, pur avendo approntato tutti i dispositivi di protezione noti e disponibili, io sarò ancora pulito come sono uscito

Il resto (distanziamento sociale/familiare) è una conseguenza che mi pare logica.

Anche se esce dalla logica del luogo sicuro (oh ma sono a casa eh?) e di altri concetti vari annidati qua e là (oh ma è MIA moglie eh? Oh ma è MIO figlio eh?)

E che eventualmente riduce solo il rischio, magari dello 0,02% chissà

Ma a me pare una cosa abbastanza immediata, considerando che si dice giorno e notte che il contagio avviene prevalentemente per via aerea
Ho capito cosa intendi.
E visto così, sì posso essere d'accordo in linea teorica. Filosofica diciamo.

Una parità apparente.
Ma non reale.

governare con i mezzi di un governo come quello della germania, non è pari a governare con i mezzi che ha un governo come quello dell'italia.

Faccio un passo indietro. Forse è prima la questione.

Dal mio punto di vista noi non siamo governati da un bel po'.
Siam governati dalla burocrazia.

Ma un progetto di governo su lunga distanza, che vada a cascata sui diversi ambiti di governo, da quello sanitario a quello economico e industriale e quello dell'istruzione per passare da tutti gli altri...se devo essere sincera sono anin che non ne vedo la minima traccia.

Vedo interventi messi lì.
A tempo.
Non connessi.

non legati da un filo progettuale che guardi al futuro.

non vedo un governo in buona sostanza.

Forse è per questo che tutto sommato quel che stan combinando non lo vedo poi così male.
La pensavo ben peggio alla prova dei fatti.

tutto sommato se la cavicchiano.

Non penso se la cavicchino per un qualche merito particolare, non vedo buoni governanti degni di questo nome.
Vedo che se la cavicchiano perchè questo popolo, tutto sommato, non molla. E si attiva.

Forse qui da me è particolarmente evidente.
Le cose concrete sono state messe in atto dai singoli e da gruppi di singoli che si sono messi a collaborare.
Le aziende con una potenza di fuoco un po' significativa si sono prese cura e si stanno prendendo cura dei dipendenti e delle loro famiglie.
compresi gli anziani.

Non che sia una novità.
Prima si prendevano cura delle scuole concretamente.

Forse è il motivo per cui la stupidità della gente mi fa saltare sulla sedia.
Se salta anche la gente dal basso, siamo davvero fottuti.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho capito cosa hai inteso dal mio modo di dire "paritaria" e certo che no, che non era paritaria :)

Io intendevo "paritaria" nel senso che era tra pari a livello di posizione

Governo tu (dei tuoi) , governo io (dei miei)
Sovrano tu (suoi tuoi) sovrano io (sui miei)

E sono d'accordo anche sul meccanismo che dici, che vedo nitidamente anche io.

ma ritorno alla "posizione" e al mio ruolo di "governo"

Che è posizione di guida e indirizzo, da me scelta liberamente e non perché mi ci hanno mandato a calci nel sedere

E che mi offre una quantità di strumenti impressionante, e supporti impressionanti, rispetto a CHI governo.

Oltre che al potere di chiudere, aprire, bloccare etc.. Etc..

Non so quante domande potrai trovare, in verità :)

Molto banalmente se io esco adesso (pulito) a far la spesa al super, in ambiente frequentato da altri sconosciuti, ad oggi nemmeno cristo che scendesse dalla croce potrebbe darmi la assoluta garanzia che quando rientro dal super, pur avendo approntato tutti i dispositivi di protezione noti e disponibili, io sarò ancora pulito come sono uscito

Il resto (distanziamento sociale/familiare) è una conseguenza che mi pare logica.

Anche se esce dalla logica del luogo sicuro (oh ma sono a casa eh?) e di altri concetti vari annidati qua e là (oh ma è MIA moglie eh? Oh ma è MIO figlio eh?)

E che eventualmente riduce solo il rischio, magari dello 0,02% chissà

Ma a me pare una cosa abbastanza immediata, considerando che si dice giorno e notte che il contagio avviene prevalentemente per via aerea
ci sto meditando alle domande, e grazie per l'anticipazione

Immaginavo un pensiero simile...ma, un metro di distanza non è abbastanza condividendo gli stessi spazi e tenendo conto del vivere insieme passando per le stesse stanze (non casualmente si parla di isolamento).

G. esce per andare a lavorare.
Abbiamo organizzato un sistema di separazione stile ospedale (senza gli strumenti di igienizzazione ma l'organizzazione è quella a cui mi avevano addestrata ai tempi).

Quindi una stanza chiusa, di passaggio da fuori a dentro, separata dal resto della casa in cui resta tutto ciò che esce di casa.
Igienizzazione di tutto compresa la stanza.

Un metro di distanza, usando lo stesso bagno, usando lo stesso tavolo per mangiare, avendo animali per casa che ovviamente pestinano e ci pestinano addosso, e tenendo conto che una parlata a voce un po' più alta (non tosse o starnuto) si disperde per almeno due metri...buh...girano qui intorno le mie domande.

Che forse potrei riassumere in: su cosa basi la valutazione della distanza e dell'attivazione della distanza in casa?
 
Ultima modifica:

Skorpio

Utente di lunga data
Ho capito cosa intendi.
E visto così, sì posso essere d'accordo in linea teorica. Filosofica diciamo.

Una parità apparente.
Ma non reale.

governare con i mezzi di un governo come quello della germania, non è pari a governare con i mezzi che ha un governo come quello dell'italia.
non sono sicuro di essermi spiegato bene, riguardo l’essere in relazione da “pari a pari”

e avevo sottolineato già ieri la parità a livello di “posizione” (posizione di guida e governo, io dei miei, tu dei tuoi)

i mezzi intesi come soldi, personale, quantità di polizia medici infermieri o strutture, chiaramente sono diversi da stato a stato

la posizione di “governo” (ciascuno dei propri mezzi) è paritaria.
Una posizione per cui ad esempio un Boris Johnson può chiamare un Conte e dirgli “oh Beppe, mi dici un po' una cosa, ma te quella storia della autocertificazione ti funziona? Perché io quasi quasi avevo in mente di fare una app da implementare a cura del cittadino volta volta che si sposta”

ad esempio tra il governo dell’Italia e quello della Cina non c’è questa posizione da pari a pari, ma non tanto perché in Cina son più ricchi o hanno più ospedali o scienziati
Ma quanto perché gli strumenti di governo disponibili sono sproporzionati.
Chi ha governo in Cina può chiudere una città con un preavviso di poche ore, e se becca uno fuori può disporne la fucilazione immediata, in Italia o in Germania evidentemente no.

Io per lavoro, mi relazioni da “pari a pari” abbastanza spesso a livello di posizione, con alcuni colleghi sparsi in italia, ci confrontiamo con la situazione, la applicabilità di una legge, gli strumenti più opportuni da attivare, la organizzazione del lavoro, la opportunità di una distribuzione trasversale delle varie competenze tra più persone.
È un confronto da pari a pari, fatto salvo il fatto che poi io nel mio contesto ho soldi spazi risorse informatiche e numero e qualità di cervelli completamente diversi da impostare, rispetto al “mio pari” di Potenza o di Piacenza.

io intendevo questo
 

Skorpio

Utente di lunga data
Dal mio punto di vista noi non siamo governati da un bel po'.
Siam governati dalla burocrazia.

Ma un progetto di governo su lunga distanza, che vada a cascata sui diversi ambiti di governo, da quello sanitario a quello economico e industriale e quello dell'istruzione per passare da tutti gli altri...se devo essere sincera sono anin che non ne vedo la minima traccia.

Vedo interventi messi lì.
A tempo.
Non connessi.

non legati da un filo progettuale che guardi al futuro.

non vedo un governo in buona sostanza.

Forse è per questo che tutto sommato quel che stan combinando non lo vedo poi così male.
La pensavo ben peggio alla prova dei fatti.

tutto sommato se la cavicchiano.

Non penso se la cavicchino per un qualche merito particolare, non vedo buoni governanti degni di questo nome.
Vedo che se la cavicchiano perchè questo popolo, tutto sommato, non molla. E si attiva.

Forse qui da me è particolarmente evidente.
Le cose concrete sono state messe in atto dai singoli e da gruppi di singoli che si sono messi a collaborare.
Le aziende con una potenza di fuoco un po' significativa si sono prese cura e si stanno prendendo cura dei dipendenti e delle loro famiglie.
compresi gli anziani.

Non che sia una novità.
Prima si prendevano cura delle scuole concretamente.

Forse è il motivo per cui la stupidità della gente mi fa saltare sulla sedia.
Se salta anche la gente dal basso, siamo davvero fottuti.
sono molto d’accordo con te sulla burocrazia, e ci sarebbe da aprire un discorso molto lungo, sul quale immagino troveremmo parecchia sintonia e comunanza di vedute
Perché se la burocrazia è “da servire” e non “al servizio” del progetto, evidentemente qualcosa è sfuggito di mano nel tempo
Se io voglio realizzare qualcosa che mi SERVE entro l’anno, e con la attuale burocrazia quel qualcosa sarà pronto fra 5 anni (quando non mi servirà più) la cosa più logica da pensare sarebbe che mi serve ristrutturare una burocrazia che mi consenta di aver realizzato ciò che mi serve, quando mi serve.

Ma se chi ha anche solo una parte di “potere” sulla burocrazia (individuo o apparato che sia) per cambiarla e plasmarla, e la tratta invece come Papa Francesco tratta il crocifisso, evidentemente possiamo parlare per ore e ore, ma.. servirebbe?

E si ritorna a bomba alla “posizione” di scambio relazionale, per cui è scarsamente proponibile per me un confronto sulla burocrazia con chi ad esempio, ha un po' di potere per plasmarla e adeguarla.

Se siamo in macchina io e te e si deve essere a Berlino entro domani, e tu “guidi” andando a 30 all’ora, che confronto costruttivo si può avere, quando dopo aver convenuto che a quella velocità a Berlino ci si arriva tra 2 settimane, e tu continui a andare a 30 all’ora?

Se sei alla guida, e lo hai scelto te di stare alla guida, pesta quell’acceleratore.
E se di pestarlo un po' di più non te la senti, fai una bella cosa, che va anche tanto di moda in questo tempo:

stai a casa! :ROFLMAO:
 

abebis

Utente di lunga data
Un metro di distanza, usando lo stesso bagno, usando lo stesso tavolo per mangiare, avendo animali per casa che ovviamente pestinano e ci pestinano addosso, e tenendo conto che una parlata a voce un po' più alta (non tosse o starnuto) si disperde per almeno due metri...buh...girano qui intorno le mie domande.

Che forse potrei riassumere in: su cosa basi la valutazione della distanza e dell'attivazione della distanza in casa?
Il distanziamento all'interno di un nucleo familiare mi fa ridere.

Conosco una donna un po' più grande di me, sposata e con figli preadolescenti, che ha adottato in casa un rigido distanziamento.

Beh... il fatto reale è che il virus le ha dato la scusa giusta per levarsi dal letto di suo marito che non sopporta più.... ;):ROFLMAO::ROFLMAO:
 

Skorpio

Utente di lunga data
ci sto meditando alle domande, e grazie per l'anticipazione

Immaginavo un pensiero simile...ma, un metro di distanza non è abbastanza condividendo gli stessi spazi e tenendo conto del vivere insieme passando per le stesse stanze (non casualmente si parla di isolamento).

G. esce per andare a lavorare.
Abbiamo organizzato un sistema di separazione stile ospedale (senza gli strumenti di igienizzazione ma l'organizzazione è quella a cui mi avevano addestrata ai tempi).

Quindi una stanza chiusa, di passaggio da fuori a dentro, separata dal resto della casa in cui resta tutto ciò che esce di casa.
Igienizzazione di tutto compresa la stanza.

Un metro di distanza, usando lo stesso bagno, usando lo stesso tavolo per mangiare, avendo animali per casa che ovviamente pestinano e ci pestinano addosso, e tenendo conto che una parlata a voce un po' più alta (non tosse o starnuto) si disperde per almeno due metri...buh...girano qui intorno le mie domande.

Che forse potrei riassumere in: su cosa basi la valutazione della distanza e dell'attivazione della distanza in casa?
la baso sulle informazionii che ci vengono date qutidianamente, che convergono sul fatto che il contagio avviene con quasi totale prevalenza tra uomo e uomo (o donna)

ovviamente resta valido il titolo del 3d :D ..

quindi, se io torno dal super, il rischio prevalente è che il virus possa averlo contratto uomo uomo e quindi ce lo abbia già in gola.

e quindi tutta la tua organizzazione "difensiva" piuttosto capillare, la vedo orientata su tutto l'abbigliamento, (quindi se il virus è appoggiato alla giacca o sotto la scarpa), ma abbastanza "scoperta" (passami il termine) se il virus fosse già sguazzante nel cavo orale del G di turno che viene "da fuori"

lavaggio mani e evitamento di toccarsi bocca naso e occhi, dovrebbero (teoricamente) "sanare" ogni teorico rischio di contrazione virale da indumenti o superfici

ovviamente un metro temo non basti.. manco 2, magari tra un pò ci diranno che si trasmette a occhiate, anche se si è a 20 metri

ma il fatto che possa non bastare, secondo te autorizza automaticamente a "rinunciare" a ogni forma di precauzione verso quello che continua a "sembrare" il modo prevalente di trasmissione del contagio?
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Il distanziamento all'interno di un nucleo familiare mi fa ridere.

Conosco una donna un po' più grande di me, sposata e con figli preadolescenti, che ha adottato in casa un rigido distanziamento.

Beh... il fatto reale è che il virus le ha dato la scusa giusta per levarsi dal letto di suo marito che non sopporta più.... ;):ROFLMAO::ROFLMAO:
È una scusa che hanno adottato diverse mogli e diversi mariti. C'è chi ha anche preso la palla al balzo per mandare il marito dai suoi genitori. Definitivamente🤭
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
la baso sulle informazionii che ci vengono date qutidianamente, che convergono sul fatto che il contagio avviene con quasi totale prevalenza tra uomo e uomo (o donna)

ovviamente resta valido il titolo del 3d :D ..

quindi, se io torno dal super, il rischio prevalente è che il virus possa averlo contratto uomo uomo e quindi ce lo abbia già in gola.

e quindi tutta la tua organizzazione "difensiva" piuttosto capillare, la vedo orientata su tutto l'abbigliamento, (quindi se il virus è appoggiato alla giacca o sotto la scarpa), ma abbastanza "scoperta" (passami il termine) se il virus fosse già sguazzante nel cavo orale del G di turno che viene "da fuori"

lavaggio mani e evitamento di toccarsi bocca naso e occhi, dovrebbero (teoricamente) "sanare" ogni teorico rischio di contrazione virale da indumenti o superfici

ovviamente un metro temo non basti.. manco 2, magari tra un pò ci diranno che si trasmette a occhiate, anche se si è a 20 metri

ma il fatto che possa non bastare, secondo te autorizza automaticamente a "rinunciare" a ogni forma di precauzione verso quello che continua a "sembrare" il modo prevalente di trasmissione del contagio?
https://video.lastampa.it/scienza/c...zione-dei-ricercatori-americani/113185/113199

https://video.lastampa.it/cronaca/c...a-stanza-dopo-un-colpo-di-tosse/112802/112814

Dall'inizio parlo di responsabilità individuale.

L'uso della mascherina, che non protegge se stessi, ma protegge gli altri e proteggendo gli altri ci si protegge.

Avevo postato un articolo sul fatto che il virus siamo noi.
E giocare a nascondino col fatto che io guarisco oppure no è una stronzata. Non è il punto.
Oltre che opacità di pensiero. (stupidità e mancanza di competenza).

Non a caso citavo quell'imbecille (ancora in ospedale eh) che ho incontrato, che dentro un ufficio postale starnutiva dentro un fazzoletto.
Tenendo fra l'altro il fazzoletto in mano e passando le mani ovunque.
Riempiendo di saliva tutto. E riempiendo di aereosol l'ufficio.
Aereosol che mica se ne va. Ambiente chiuso. Con ricircolo d'aria.

Quindi anche io, entrando, mi ero trovata cosparsa di quello che lei aveva sputato fuori stupidamente. (e sinceramente non l'ho presa a calci solo perchè non mi volevo avvicinare e speravo che avendo io bocca e naso protetti e togliendomi tutto avrei ABBASSATO il rischio.)

E abbassare il rischio significa abbassare la viremia. Ossia ridurre la potenza di impatto del virus.
(che è il motivo per cui tanto si discute sulla permanenza in ambiente. Il virus rimane in ambiente perdendo di viremia mano a mano passa il tempo. Più si abbassa la viremia, meno è probabile il contagio).

E ha fatto sorridere il fatto che sono arrivata a casa, mi sono spogliata sulla porta, e mi sono lavata tutta.
E per tutto il percorso fino a dopo la doccia non mi sono toccata nè bocca, nè naso, nè occhi.

Riduzione del rischio. (non nemico da combattere ;))

La riduzione del rischio si attua all'esterno.
E TUTTI dovrebbero essere consapevoli.
E si attua costruendo all'interno una cultura del rischio. E una strategia di gestione.

Anche perchè non è che è finita.
Siamo solo all'inizio.

Perchè scrivo questo in risposta?

Perchè l'unica tutela ad oggi ragionevolmente fondata è non portarselo addosso.
E fare in modo che l'ambiente sia igienizzato.
Abbassando la viremia.

Questo è il rischio che si può ragionevolmente ridurre.

Oggettivamente: se è entrato...è entrato.
Non c'è niente da fare se non incrociare le dita e attivare il miglior percorso possibile di cura e il più in fretta possibile.
E andare a isolarsi. Ma o si vive isolati o non si vive isolati. In una casa comune non c'è la mezza misura.
Tu riesci a contare quante volte tocchi una superficie e poi ti tocchi la faccia? Non dico in una giornata, dico in tre ore.
Riesci a contare quante volte alzi la voce (aumentando la dispersione)?
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E parlando di riduzione del rischio (che prevede alla base la chiara e netta distinzione fra PERICOLO e NEMICO)


Il rischio, ne ragionavo con G., non lo riduci pari a zero.
Lo riduci per l'appunto.

Mi fa ridere amaro chi politicamente si azzarda a citare il rischio zero...mente sapendo di mentire.

Come ci si tolgono i guanti in modo corretto? Dove li si mette perchè siano conferiti in modo sicuro?
Come si indossa in modo corretto una mascherina? Dove la si conferisce e in che modo?
Come ci si lava in modo corretto?

Quanti lavando le mani arrivano fino all'avambraccio?
Quanti strofinano il palmo, prima uno e poi l'altro?
Quanti strofinano il dorso?
E poi in mezzo alle dita? E le unghie?
Quanti tengono presente che usare lo stesso asciugamano dopo averlo lasciato umidiccio ad asciugare non è una corretta procedura?
(queste non sono opinioni personali. Sia chiaro. Sono procedure corrette e validate).

I rischi li si riducono facendo quello che è sensatamente possibile MA senza perdere in qualità della vita.

Se tieni la distanza di un metro ma respiri nella stessa stanza.
Hai ridotto il rischio o peggiorato la qualità della vita?

Tenendo conto che siamo isolati in casa a nuclei.
Salvo i single.

Sono stata presa in giro per le precauzioni.
Ferocemente. E anche in modo strisciante.

Pensi sia a me che si debba rivolgere la domanda che fai?
Ossia la rinuncia alle precauzioni? :)

Sono semplicemente una che sa lavorare in riduzione del rischio mantenendo l'occhio però alla qualità della vita.
Perchè, come ripeto da un po' noiosamente, questa non è una gara di velocità.
Questa è una maratona che durerà piuttosto a lungo. Quindi serve individuare misure, protocolli sostenibili sulla lunga distanza.
E che sulla lunga distanza garantiscano una buona qualità della vita (serve tutelare la salute mentale se si vuol correre una maratona come questa) e una riduzione ragionevole del rischio.
Misure e protocolli che non ingannino fra l'altro.
Se si lavora in riduzione del rischio uno degli assunti di base è aver chiaro che il rischio è ridotto.
Non c'è sicurezza.


Se G. è contagiato (ma non lo sappiamo, non vengono fatti tamponi), ma vive con me in ambienti comuni, la probabilità che io sia contagiata da lui è piuttosto alta.
La scelta è fra: continuiamo a vivere insieme oppure ognuno trova un suo posto.
Noi abbiamo deciso che continuiamo a vivere insieme.

Cambiando la considerazione di "insieme".
Ci stiamo considerando un "corpo unico". Nel senso che se lui si contagia la probabilità che io sia contagiata è piuttosto alta.
Quindi siamo un "corpo unico". E come tale ci muoviamo.

E ci muoviamo come corpo unico verso l'esterno per abbassare le probabilità di contagio di altri "corpi unici".
Il motivo per cui per esempio, sempre per ridurre il rischio, lui che esce per lavorare è quello che anche va al supermercato o a fare le commissioni.
Io non esco.
Men che meno usciamo insieme. Da febbraio..

Guarda...mi fa quasi ridere per l'ironia....io che non ho il minimo interesse alla famiglia, che non mi sono mai sposata perchè ho sempre ritenuto che fosse una idiozia, alla fine mi sto comportando da famiglia.
Ossia corpo unico in società.

Ironico :D

Se poi te la devo dire tutta il mio ragionamento fin dall'inizio non è stato non ammalarmi.
Ma ammalarmi (e con me le persone più fragili che proteggo) il più tardi possibile.
Ossia prender tempo e cercando di fare in modo di passare l'emergenza ospedaliera.

L'altro obiettivo era ammalarci semmai noi più giovani facendo da scudo ai più vecchi.
E questo perchè se si fosse finiti in ospedale meglio che ci finisca qualcuno sotto i 60 anni che qualcuno sopra. (sopra sei out).

I bambini non li conto perchè è più frequente che siano vettori piuttosto che malati.

L'altro aspetto della riduzione del rischio è considerare obiettivi raggiungibili.

Non ammalarsi è ora come ora un obiettivo semplicemente impossibile.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il distanziamento all'interno di un nucleo familiare mi fa ridere.

Conosco una donna un po' più grande di me, sposata e con figli preadolescenti, che ha adottato in casa un rigido distanziamento.

Beh... il fatto reale è che il virus le ha dato la scusa giusta per levarsi dal letto di suo marito che non sopporta più.... ;):ROFLMAO::ROFLMAO:

A me non fa ridere.

Ma penso sia una scelta che debba essere meditata.
E collocata in un senso.

O distanzi o non distanzi.

Un metro in un ambiente esterno è ragionevole. Personalmente ne considero almeno due.
Ma resta la ragionevolezza.

In un casa, o si costruiscono percorsi individualizzati ad ogni livello o il semplice metro è una illusione.

In una casa, non costruita con percorsi individualizzati (intendo che in quel percorso camera bagno ci passa solo uno per dire) tenere il metro è illusorio perchè io mi muovo, tocco, mi tocco, parlo, starnutisco, tossisco.
Poi passano i gatti. Poi Passa G.

Il rigido distanziamento non è rigido se non vivi in una casa rigidamente organizzata.
Il distanziamento non è semplicemente distanza.

Siamo in casa con la richiesta di non uscire...mica perchè respiriamo all'esterno.
Ma perchè, proporzionalmente alla densità del luogo, un luogo che sembra isolato non è isolato.
Noi lasciamo tracce di noi, residui organici ad ogni movimento.

Siamo in casa per ridurre le possibilità di contatto e di residui.
Ad ogni livello.

L'hiv, esposto, passa da viremia 99 a viremia 0 in circa tre quarti d'ora. (significa non solo che in tre quarti d'ora è inattivo, ma che la curva di discesa della viremia è ripida)

Questo, il corona intendo, non si sa con certezza.
In una stima positiva si parla di tre ore. (quindi la curva non è ripida...anzi, è morbida e lenta e questo significa che le probabilità di venirci a contatto con una carica viremica ancora alta sono significative).
E non mi metto a differenziare a seconda dei materiali.

Che è il motivo per cui la gestione casalinga di un positivo covid è complessa, mentre per esempio la gestione in casa di un sieropositivo non è complessa. (diventa complessa quando la malattia si conclama, ma non comunque complessa in termini di contagio, complessa in termini di contenimento dei sintomi).

Se il distanziamento fosse solo il respirare, avremmo già risolto.

Tornando alla tipa...io no ncreddo che sia una scusa.
Quando una interpretazione delle informazioni non fondata su conoscenze.

Che poi stiano saltando le coppie...vabbè...stavano saltando già prima.
Solo che non lo sapevano.

Non si salta in un giorno. (e neanche in un mese).
Come l'erba non cresce dal giorno alla mattina.
E' solo una questione di consapevolezza.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
non sono sicuro di essermi spiegato bene, riguardo l’essere in relazione da “pari a pari”

e avevo sottolineato già ieri la parità a livello di “posizione” (posizione di guida e governo, io dei miei, tu dei tuoi)

i mezzi intesi come soldi, personale, quantità di polizia medici infermieri o strutture, chiaramente sono diversi da stato a stato

la posizione di “governo” (ciascuno dei propri mezzi) è paritaria.
Una posizione per cui ad esempio un Boris Johnson può chiamare un Conte e dirgli “oh Beppe, mi dici un po' una cosa, ma te quella storia della autocertificazione ti funziona? Perché io quasi quasi avevo in mente di fare una app da implementare a cura del cittadino volta volta che si sposta”

ad esempio tra il governo dell’Italia e quello della Cina non c’è questa posizione da pari a pari, ma non tanto perché in Cina son più ricchi o hanno più ospedali o scienziati
Ma quanto perché gli strumenti di governo disponibili sono sproporzionati.
Chi ha governo in Cina può chiudere una città con un preavviso di poche ore, e se becca uno fuori può disporne la fucilazione immediata, in Italia o in Germania evidentemente no.

Io per lavoro, mi relazioni da “pari a pari” abbastanza spesso a livello di posizione, con alcuni colleghi sparsi in italia, ci confrontiamo con la situazione, la applicabilità di una legge, gli strumenti più opportuni da attivare, la organizzazione del lavoro, la opportunità di una distribuzione trasversale delle varie competenze tra più persone.
È un confronto da pari a pari, fatto salvo il fatto che poi io nel mio contesto ho soldi spazi risorse informatiche e numero e qualità di cervelli completamente diversi da impostare, rispetto al “mio pari” di Potenza o di Piacenza.

io intendevo questo
Tutto il tuo discorso - che condivido in teoria - si potrebbe riassumere in una vecchia citazione.

"non c'è niente di più ingiusto che fra parti uguali fra disuguali".

E quell'apparente parità, formale, compartecipa esattamente a questo.
Alla costruzione di un imbroglio. Che vien portato avanti da chi mente sapendo di mentire.

Che è un po' il discorso di un mio vecchio prof (un imbecille) che alla domanda "ma un down, ha le stesse possibilità di sesso in un rapporto inserito nella cornice dell'amore di una persona non down?"

E la risposta di questo prof era convintamente sì.
Unita alla convinzione che il down, nel caso, avrebbe potuto giocare per esempio a scacchi per compensare le pulsioni (sai, un down, lo fotti più facilmente).

Certo, politicamente boris può andar da beppe e dirgli "senti beppe, che facciamo?"

Ma beppe è e resta comunque quello col cappello in mano da decenni.

E se devo essere sincera, il far finta di non vedere la disparità dove è presente mi sembra in grande lo stesso inganno per cui facciamo finta di volerci tanto bene ma poi non siamo in grado di mandarci serenamente a fare in culo perchè minchia, mi hai offeso!!!! :eek::eek:

Io sono parecchio stufa della forma che non corrisponde a niente altro che a forma.
Poi so quali sono i miei limiti.

Guardo. Però.

Anche io per lavoro mi relaziono con gente che in teoria mi è pari.
Ma non è vero.

E se devo esser sincera, preferisco guardare le cose come stanno che raccontarmi la favola della buonanotte.
E valuto a partire dalla disparità.

coi dover essere, come coi se e coi ma, non si fa minestra.
E non mi piace andar a dormire con la pancia vuota.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
sono molto d’accordo con te sulla burocrazia, e ci sarebbe da aprire un discorso molto lungo, sul quale immagino troveremmo parecchia sintonia e comunanza di vedute
Perché se la burocrazia è “da servire” e non “al servizio” del progetto, evidentemente qualcosa è sfuggito di mano nel tempo
Se io voglio realizzare qualcosa che mi SERVE entro l’anno, e con la attuale burocrazia quel qualcosa sarà pronto fra 5 anni (quando non mi servirà più) la cosa più logica da pensare sarebbe che mi serve ristrutturare una burocrazia che mi consenta di aver realizzato ciò che mi serve, quando mi serve.

Ma se chi ha anche solo una parte di “potere” sulla burocrazia (individuo o apparato che sia) per cambiarla e plasmarla, e la tratta invece come Papa Francesco tratta il crocifisso, evidentemente possiamo parlare per ore e ore, ma.. servirebbe?

E si ritorna a bomba alla “posizione” di scambio relazionale, per cui è scarsamente proponibile per me un confronto sulla burocrazia con chi ad esempio, ha un po' di potere per plasmarla e adeguarla.

Se siamo in macchina io e te e si deve essere a Berlino entro domani, e tu “guidi” andando a 30 all’ora, che confronto costruttivo si può avere, quando dopo aver convenuto che a quella velocità a Berlino ci si arriva tra 2 settimane, e tu continui a andare a 30 all’ora?

Se sei alla guida, e lo hai scelto te di stare alla guida, pesta quell’acceleratore.
E se di pestarlo un po' di più non te la senti, fai una bella cosa, che va anche tanto di moda in questo tempo:

stai a casa! :ROFLMAO:
Vero anche questo.

Poi...è un po' il discorso sul dpcm e portar da mangiare al gatto. ;)

E dentone.

Che è una cosa ben diversa dallo stile di guida attuale. Diffuso dall'alto al basso.

Ossia provare a fregare e a maneggiare.
Pretendendo siccome tutti pretendono.

Uno dei motivi della burocrazia è l'assistenzialismo strisciante che riporta al far parti uguali fra disuguali.
Per garantire tutti, non si garantisce nessuno.
E allora cosa c'è di meglio che rallentare?

Un po' il discorso di chi dice "dovrei restare a casa, ma esco lo stesso. Poi qualcosa mi invento".

Anche con una scusa del cazzo (fottendosene delle implicazioni sugli altri. A prtire dal fatto che chi fa i controllli a forza di sentirsi preso per il culo costruirà nella testa un modo di guardare che parte non da "sentiamo quale è il tuo motivo" ma parte da "sentiamo stronzo quale cazzo di scusa della merda mi stai provando a propinare").

E non mi fa incazzare chi controlla e si irrigidisce. (anche se il secondo sguardo sarebbe collocabile nel born out).
Mi fa incazzare la marea di minchioni che fanno a gara alla furbata del giorno.
fottendo così le opzioni anche per chi non si muove in quel modo. E distruggendo un tessuto sociale già pericolante.

Il discorso degli aperitivi in buona sostanza.

E' sempre molto comodo guardare le proprie comodità.
 
Ultima modifica:

abebis

Utente di lunga data
Non a caso citavo quell'imbecille (ancora in ospedale eh) che ho incontrato, che dentro un ufficio postale starnutiva dentro un fazzoletto.
Tenendo fra l'altro il fazzoletto in mano e passando le mani ovunque.
Riempiendo di saliva tutto. E riempiendo di aereosol l'ufficio.
Aereosol che mica se ne va. Ambiente chiuso. Con ricircolo d'aria.
Partendo dal presupposto che uno starnuto è un atto involontario e che quando ti arriva essenzialmente non lo puoi fermare, non mi è del tutto chiaro quale perché il tipo si meriti la qualifica di imbecille e quale sarebbe il modo corretto di starnutire, visto che ha comunque cercato di limitare l'effetto starnutendo in un fazzoletto e non a getto libero come uno novello Smaug che protegge i suoi tesori.

Riduzione del rischio. (non nemico da combattere ;))
Appunto, senza però entrare in uno stato paranoico che altrimenti ti fa andare fuori di testa.

L'isolamento in casa qualora si tratti solo di mantenere la distanza, lo trovo semplicemente stupido in quanto inefficace.
L'isolamento in casa reale, tende un po' al paranoico e incattivisce. Rispetto al contesto lo considero sovradimensionato.
E questo al netto che un isolamento reale in casa se lo può permettere solo una piccola, molto piccola percentuale di persone che vive in pochi in case enormi e, per di più, disposte in modo da poter essere compartimentate. La famiglia media che vive in un appartamento medio è tecnicamente impossibile anche solo separare dall'interno ciò che arriva dall'esterno.

Riduzione del rischio, abbattimento della curva, allungamento e diluizione del contagio. Anche perché parliamo di un virus parecchio antipatico ma in sé neanche particolarmente cattivo: è cattivo solo nel momento in cui esplodendo di botto, annienta la nostra capacità di reazione sanitaria, ammazzando chi invece sarebbe tranquillamente sopravvissuto con una ricezione sanitaria non satura.

Guarda...mi fa quasi ridere per l'ironia....io che non ho il minimo interesse alla famiglia, che non mi sono mai sposata perchè ho sempre ritenuto che fosse una idiozia, alla fine mi sto comportando da famiglia.
Ossia corpo unico in società.
Bah, questa è una cosa che non ho mai capito.

Il matrimonio assume il significato che uno vuole che assuma.

In buona sostanza, è semplicemente il notificare alla società che quelle due persone formano un nucleo atomico di società e per ciò basta dirlo ad un pubblico ufficiale davanti a due persone scelte a caso. Full stop.
A fronte di ciò e dei doveri che tu sottoscrivi e ti impegni di soddisfare, la società ti riconosce dei diritti. E mi sembra una cosa molto equa.
Tant'è che se fino vent'anni fa l'emancipazione dei gay passava attraverso la rinnegazione e il disprezzo del matrimonio, adesso passa attraverso il riconoscimento del matrimonio come diritto civile.

Il resto sono tutte cose che uno ci mette solo se ce le vuole mettere.
Per me chi ritiene che il matrimonio sia un'idiozia è semplicemente vittima di antichi condizionamenti sociali che ancora non è riuscito a scrollarsi di dosso.

A me non fa ridere.
A me sì: le contraddizioni mi strappano sempre un sorriso.

Che vuoi farci: sono un cinico, superficiale, bastardo insensibile... :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Partendo dal presupposto che uno starnuto è un atto involontario e che quando ti arriva essenzialmente non lo puoi fermare, non mi è del tutto chiaro quale perché il tipo si meriti la qualifica di imbecille e quale sarebbe il modo corretto di starnutire, visto che ha comunque cercato di limitare l'effetto starnutendo in un fazzoletto e non a getto libero come uno novello Smaug che protegge i suoi tesori.



Appunto, senza però entrare in uno stato paranoico che altrimenti ti fa andare fuori di testa.

L'isolamento in casa qualora si tratti solo di mantenere la distanza, lo trovo semplicemente stupido in quanto inefficace.
L'isolamento in casa reale, tende un po' al paranoico e incattivisce. Rispetto al contesto lo considero sovradimensionato.
E questo al netto che un isolamento reale in casa se lo può permettere solo una piccola, molto piccola percentuale di persone che vive in pochi in case enormi e, per di più, disposte in modo da poter essere compartimentate. La famiglia media che vive in un appartamento medio è tecnicamente impossibile anche solo separare dall'interno ciò che arriva dall'esterno.

Riduzione del rischio, abbattimento della curva, allungamento e diluizione del contagio. Anche perché parliamo di un virus parecchio antipatico ma in sé neanche particolarmente cattivo: è cattivo solo nel momento in cui esplodendo di botto, annienta la nostra capacità di reazione sanitaria, ammazzando chi invece sarebbe tranquillamente sopravvissuto con una ricezione sanitaria non satura.




Bah, questa è una cosa che non ho mai capito.

Il matrimonio assume il significato che uno vuole che assuma.

In buona sostanza, è semplicemente il notificare alla società che quelle due persone formano un nucleo atomico di società e per ciò basta dirlo ad un pubblico ufficiale davanti a due persone scelte a caso. Full stop.
A fronte di ciò e dei doveri che tu sottoscrivi e ti impegni di soddisfare, la società ti riconosce dei diritti. E mi sembra una cosa molto equa.
Tant'è che se fino vent'anni fa l'emancipazione dei gay passava attraverso la rinnegazione e il disprezzo del matrimonio, adesso passa attraverso il riconoscimento del matrimonio come diritto civile.

Il resto sono tutte cose che uno ci mette solo se ce le vuole mettere.
Per me chi ritiene che il matrimonio sia un'idiozia è semplicemente vittima di antichi condizionamenti sociali che ancora non è riuscito a scrollarsi di dosso.



A me sì: le contraddizioni mi strappano sempre un sorriso.

Che vuoi farci: sono un cinico, superficiale, bastardo insensibile... :)

Il modo corretto dello starnutire è nell'avambraccio. (che contiene ben di più di un fazzoletto e non sparge perchè ti sei starnutito addosso).
E la procedura corretta e rispettosa sarebbe che se non hai una mascherina (e al tempo si trovavano) non esci senza.
a maggior ragione se devi andare in un luogo pubblico.
Dove fra l'altro al tempo ci andavano obbligatoriamente anziani che dovevano ritirare la pensione.

Starnutire nel fazzoletto non serve ad un emerito cazzo.
A maggior ragione se poi tieni il fazzoletto in mano e passi su tutte le superfici a tua disposizione.

E tenendo conto che l'indicazione è che se si hanno sintomi semplicemente non si esce.

Ecco perchè imbecille.

Se a questo aggiungo che l'operazione che stava facendo l'avrebbe potuta fare benissimo da app e a casa sul fantastico telefonino ultima generazione che aveva in mano ci metto pure il carico della stronza su imbecille.

Perchè quelle che ho elencato erano indicazioni già date.
Quindi il non averle ascoltate o fottersene era già allora una responsabilità. (e non passa "è stupidina", non sapeva. La stupidità è una responsabilità come l'ignoranza. Non è una scusante).

E' più chiaro così? :)

sul grassetto sono d'accordo.
Qui io sono già una super privilegiata. Ho a disposizione un piano intero per fare addirittura due passaggi.

Vivessi nel mio vecchio appartamentino in città...cor cazzo.

Ma, siccome la riduzione del rischio è SEMPRE proporzionale e proporzionata sulla base di una analisi delle condizioni di partenza (è uno dei fondamenti) se vivi in un appartamentino, per esempio puoi mettere fuori dalla porta uno scatolone e lasciarci le scarpe (sono un vettore incredibile le scarpe)
La giacca la puoi togliere entrando e metterla in un sacco e spruzzarci dentro disinfettante richiudendo il sacco. Idem i vestiti.
Preparare un'altra scatola in cui mettere chiavi, cellulare. Eliminare le borse e uscire avendo indosso lo stretto necessario. Per esempio solo il portafoglio.

Serve semplicemente ragionare non in base ai dover essere ma in base alla condizioni reali.

(che è lo stesso discorso per cui se uno si fa serate magnifiche pippando coca e tu vai a dirgli "ti ucciderà" nella migliore delle ipotesi ti scoppierà a ridere in faccia. Quindi il discorso che fai con uno così è completamente diverso da quello che faresti con un non consumatore o con un ex consumatore o con un consumatore che è in crisi. Condizioni di realtà. Pensa...ai tempi in cui ero giovanetta, uno dei motivi per cui la riduzione del danno è stata politicamente affossata era esattamente il fatto che non si volesse fosse detto ad alta voce che c'era gente che consumava sostanze e non solo non moriva ma anche si divertiva e gli piaceva. Uno dei motivi per cui le stanze del buco in italia non si sono mai realizzate. Escludendo possibilità per i tossici storici ma non per loro eh. Per evitare di averli in giro a fare delirio. Ma era brutto...la droga di stato, i poveri tossici malati da curare e SALVARE...brrrrr...noi preferiamo xanax e benzodiazepine come piovesse...un bel sonno prolungato ;):D).

Il matrimonio è un contratto.
Non ci si mette dentro quel che ci si vuole. C'è già dentro parecchia roba.

Lo si può fare internamente in termini di contratto verbale fra individui.
Ma lo sappiamo benissimo come i contratti verbali fra individui cambino di forma a seconda delle circostanze.
E con quanta facilità si passi dal "ma quanto ti amo" al "il divano l'ho pagato io" :ROFLMAO:
 

abebis

Utente di lunga data
Il modo corretto dello starnutire è nell'avambraccio. (che contiene ben di più di un fazzoletto e non sparge perchè ti sei starnutito addosso).
E la procedura corretta e rispettosa sarebbe che se non hai una mascherina (e al tempo si trovavano) non esci senza.
a maggior ragione se devi andare in un luogo pubblico.
Dove fra l'altro al tempo ci andavano obbligatoriamente anziani che dovevano ritirare la pensione.

Starnutire nel fazzoletto non serve ad un emerito cazzo.
A maggior ragione se poi tieni il fazzoletto in mano e passi su tutte le superfici a tua disposizione.

E tenendo conto che l'indicazione è che se si hanno sintomi semplicemente non si esce.

Ecco perchè imbecille.

Se a questo aggiungo che l'operazione che stava facendo l'avrebbe potuta fare benissimo da app e a casa sul fantastico telefonino ultima generazione che aveva in mano ci metto pure il carico della stronza su imbecille.

Perchè quelle che ho elencato erano indicazioni già date.
Quindi il non averle ascoltate o fottersene era già allora una responsabilità. (e non passa "è stupidina", non sapeva. La stupidità è una responsabilità come l'ignoranza. Non è una scusante).

E' più chiaro così? :)
Sì, è più chiaro, ma se alcune cose mi tornano, altre no.
Se aveva già sintomi, ok, non doveva uscire (ma non avevi detto che aveva già sintomi). Lo starnuto da solo non è un sintomo. Anzi, per il covid non mi risulta proprio che sia un sintomo.
La mascherina che non aveva, ok (ma non avevi detto che non l'aveva).
Lo starnuto nel braccio... nì. Il gomito resta lì esposto e ti capita (involontariamente) di strusciarlo dappertutto. Il fazzoletto, se lo ripieghi bene, se ne torna in tasca ed è molto meno esposto.
Se l'operazione la poteva fare da remoto, ok, ma non so che operazione fosse lì a fare.

Ma, siccome la riduzione del rischio è SEMPRE proporzionale e proporzionata sulla base di una analisi delle condizioni di partenza (è uno dei fondamenti) se vivi in un appartamentino, per esempio puoi mettere fuori dalla porta uno scatolone e lasciarci le scarpe (sono un vettore incredibile le scarpe)
La giacca la puoi togliere entrando e metterla in un sacco e spruzzarci dentro disinfettante richiudendo il sacco. Idem i vestiti.
Preparare un'altra scatola in cui mettere chiavi, cellulare. Eliminare le borse e uscire avendo indosso lo stretto necessario. Per esempio solo il portafoglio.

Serve semplicemente ragionare non in base ai dover essere ma in base alla condizioni reali.
Esatto. E allora alcune domande mi sorgono spontanee.
La socialità è chiaro che diffonde il virus velocemente: la socialità va eliminata. Eliminare la socialità è faticoso, ma per un po' bisogna farlo.
Il proprio respiro diffonde il virus: bisogna mettere una barriera per bloccarlo (aka "mascherina"). È poco faticoso, penso che continueremo a farlo per molto.
Spostamenti superflui, tutto ciò che non è necessario, può servire a contenere. È faticoso, ma anche questo per un po' lo si farà.
Queste misure da sole secondo me sono sufficienti ad abbattere la maggior parte dei contagi, in modo da rientrare dentro quella diffusione lenta e controllata che è auspicata e ricercata.

Le misure più estreme, a livelli da guerra batteriologica, le trovo faticose da sopportare e da mettere in atto e mi sembra che, nel contesto generale, possano portare ad un abbattimento molto marginale nel contesto generale, pertanto: hanno senso?
Se fosse un virus mortale che come te lo becchi ci resti secco, ovviamente sì. In questo caso?

Il matrimonio è un contratto.
Non ci si mette dentro quel che ci si vuole. C'è già dentro parecchia roba.

Lo si può fare internamente in termini di contratto verbale fra individui.
Ma lo sappiamo benissimo come i contratti verbali fra individui cambino di forma a seconda delle circostanze.
E con quanta facilità si passi dal "ma quanto ti amo" al "il divano l'ho pagato io" :ROFLMAO:
Certo che è un contratto con dentro della roba: se si vogliono dei diritti, dei benefici, è obbligatorio un contratto.
Se non ti interessano quei diritti e benefici, fai bene a non sottoscrivere il contratto, che peraltro puoi sciogliere quando ti pare con uno schiocco di dita: capivo l'obiezione quando non esisteva il divorzio, ma ora?

Due amici dei miei, sessantenni, si sono sposati 4 anni fa. Entrambi già divorziati, avevano giurato che loro matrimoni mai più.
Poi lei è stata male, in punto di morte. E si sono accorti che lui per lei non esisteva, legalmente. Anzi, siccome lei era solo separata ma non divorziata, l'ex marito contava più del compagno, tanto che si sarebbe preso anche l'eventuale eredità.
Appena lei si è ripresa, hanno deciso che la loro vita sarebbe stata semplicemente più comoda se fossero stati sposati: lei ha prima divorziato dall'ex e appena avuto in mano il certificato è andata in comune a firmare un foglio con testimoni due impiegati raccattati nel primo ufficio che hanno trovato.

Non capisco quindi cos'è che consideravi un'idiozia: il concetto stesso di contratto in generale?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sì, è più chiaro, ma se alcune cose mi tornano, altre no.
Se aveva già sintomi, ok, non doveva uscire (ma non avevi detto che aveva già sintomi). Lo starnuto da solo non è un sintomo. Anzi, per il covid non mi risulta proprio che sia un sintomo.
La mascherina che non aveva, ok (ma non avevi detto che non l'aveva).
Lo starnuto nel braccio... nì. Il gomito resta lì esposto e ti capita (involontariamente) di strusciarlo dappertutto. Il fazzoletto, se lo ripieghi bene, se ne torna in tasca ed è molto meno esposto.
Se l'operazione la poteva fare da remoto, ok, ma non so che operazione fosse lì a fare.



Esatto. E allora alcune domande mi sorgono spontanee.
La socialità è chiaro che diffonde il virus velocemente: la socialità va eliminata. Eliminare la socialità è faticoso, ma per un po' bisogna farlo.
Il proprio respiro diffonde il virus: bisogna mettere una barriera per bloccarlo (aka "mascherina"). È poco faticoso, penso che continueremo a farlo per molto.
Spostamenti superflui, tutto ciò che non è necessario, può servire a contenere. È faticoso, ma anche questo per un po' lo si farà.
Queste misure da sole secondo me sono sufficienti ad abbattere la maggior parte dei contagi, in modo da rientrare dentro quella diffusione lenta e controllata che è auspicata e ricercata.

Le misure più estreme, a livelli da guerra batteriologica, le trovo faticose da sopportare e da mettere in atto e mi sembra che, nel contesto generale, possano portare ad un abbattimento molto marginale nel contesto generale, pertanto: hanno senso?
Se fosse un virus mortale che come te lo becchi ci resti secco, ovviamente sì. In questo caso?



Certo che è un contratto con dentro della roba: se si vogliono dei diritti, dei benefici, è obbligatorio un contratto.
Se non ti interessano quei diritti e benefici, fai bene a non sottoscrivere il contratto, che peraltro puoi sciogliere quando ti pare con uno schiocco di dita: capivo l'obiezione quando non esisteva il divorzio, ma ora?

Due amici dei miei, sessantenni, si sono sposati 4 anni fa. Entrambi già divorziati, avevano giurato che loro matrimoni mai più.
Poi lei è stata male, in punto di morte. E si sono accorti che lui per lei non esisteva, legalmente. Anzi, siccome lei era solo separata ma non divorziata, l'ex marito contava più del compagno, tanto che si sarebbe preso anche l'eventuale eredità.
Appena lei si è ripresa, hanno deciso che la loro vita sarebbe stata semplicemente più comoda se fossero stati sposati: lei ha prima divorziato dall'ex e appena avuto in mano il certificato è andata in comune a firmare un foglio con testimoni due impiegati raccattati nel primo ufficio che hanno trovato.

Non capisco quindi cos'è che consideravi un'idiozia: il concetto stesso di contratto in generale?
Hai ragione, avrei dovuto descrivere più precisamente la tipa.
Avrei potuto sintetizzare in "evidenti sintomi influenzali". Ci farò attenzione, in effetti ho dato per scontato. :)

E sì, era una operazione serenamente possibile in remoto tramite app.
anzi, il farla lì era più complicato perchè passando attraverso operatore prendere e mettere via la propria carta, maneggiare soldi facendoli passare dalle mani dell'operatore alle mani del cliente e viceversa, e tutto dovendo firmare, appoggiare cose sul bancone e pure compilare un bollettino e quindi spostarsi in un altro tavolo e toccacciare tutto anche lì.

E' deformazione professionale la mia.
Conto e analizzo. Dal punto di vista dei comportamenti. Sono una tecnica da questo punto di vista.

Nì sul fazzoletto.
se ti è mai capitato, immagino di sì di starnutirti sul fazzoletto con un buon raffreddamento generale ti sarai reso conto che le mani sono coinvolte.
Con le mani tocchi. Alzi la probabilità di rischio.
Nell'incavo del braccio abbassi il rischio per il semplice motivo difficilmente userai quella parte del tuo corpo per toccare direttamente qualcosa. O che maneggerai cose con quella parte del tuo corpo.
Altrettanto inferiore il rischio di strusciare un parte che resta "interna" nei movimenti.

Guarda che non si sta parlando di misure che SICURAMENTE contengono.
Si parla di misure che ABBASSANO i rischi.

Come dicevo a @Skorpio il mio obiettivo è non ammalarmi in un momento in cui il sistema è saturo.
E al contempo fare da scudo a chi più di me avrebbe rischiato di ammalarsi in quel momento.

Poi, è solo questione di abitudine.
I comportamenti diventano abitudini velocissimamente.
Pensa solo a come inizi a sembrare normale essere in una pandemia.
E come soltanto a gennaio se ce lo avessero raccontato ci sarebbe sembrato impossibile.
La mente fa veloce eh...ed è il motivo per cui non si dovrebbe dimenticare il percorso fatto per arrivare da un punto x ad un punto z.

Il dato di realtà è che per ora il nostro sistema non è attrezzato.
E se ci dovesse essere una seconda ondata, anche meno potente della prima, sarebbe un vero e proprio disastro perchè il sistema si è usurato in questi mesi. I medici sono stanchi e molti malati. Idem gli infermieri. E dico stanchezza per non dire altro. Lo vedremo poi a livello di stabilità emotiva quale sarà il prezzo che si pagherà.
Quindi sarebbe emergenza nell'emergenza.

Non penso che il nostro paese sia pronto.
Qui da me in particolare, la situazione non è ancora per niente rientrata.
E' solo meno evidente e più tacitata anche dai mezzi di informazione.
Ma i necrologi non è che stiano diminuendo eh.

E mancano una miriade di dati di gente che è in casa e se la pippa da solo.
Ho un buon numero di amici e conoscenti a casa da come minimo un mese. Con sintomi.
Senza tampone. In attesa. Che passi fondamentalmente.
E' una situazione diffusa.

Ed è il momento peggiore per abbassare la guardia questo.
Quando ci si è appena adattati ad una situazione nuova, abbassare la guardia significa tornare indietro.
Per fare un esempio sportivo: non è che se per una volta hai fatto la corsa in quel tempo hai consolidato quel tempo.
Lo devi allenare.

E' uguale.

quanto al matrimonio.
Sono una arrogante, ricordi?
Un contratto generalista non fa per me.
Semplicemente.
Esistono parecchie alternative, volendo fare un contratto.
E la parte del riconoscimento sociale del noi non mi interessa.

Quindi il matrimonio non è adatto a me nè storicamente nè attualmente.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Comunque, @ipazia, mi garberebbe tanto che tu la prossima volta che esci incontrassi per strada la tua te di vent'anni fa... :)
Me la vedo nello specchio ogni giorno (e ci consultiamo pure. La me 20enne era abilissima nell'annusare il pericolo, in modo assolutamente animale. E' una risorsa che vado a prendere quando mi serve...siamo in tante, ognuna con le sue competenze...scherzavo con un amico che questa è la mia quinta vita. Scherzavo, ma è davvero la mia quinta vita ;))

doppia.jpg

La me 20enne @abebis, lo aggiungo pensando alla mancanza di chiarezza riguardo lo starnuto, era una bestia ferita e dolorante.
Che viveva immersa 24/7 nella percezione anche fisica di un pericolo costante e invisibile.
Sempre attiva. Iperattivazione.
Dormivo, se andava bene, tre ore a notte. Perchè la mia mente era costantemente in allerta.
E mi muovevo costantemente pronta a reagire ad una minaccia.
Il controllo del cibo derivava anche da questa perenne iperattivazione, fisica e mentale.
E mi muovevo costantemente sola. Per non avere pesi e responsabilità non miei da portarmi appresso in caso di necessità.
Mantenendomi da sola economicamente. Studiando e lavorando. Mi sono laureata la prima volta in quel contesto lì.

La pandemia, in termini percettivi ed emotivi, è una bazzecola rispetto a quel modo di vivere.

Ho addirittura da mangiare senza problemi. E una casa confortevole. In cui addirittura mi sento al sicuro.
Allora le ultime due settimane del mese mangiavo letteralmente pane e cipolla, e scambiavo cibo con il far lavastoviglie al mio vicino. Che mi lasciava usare la sua lavatrice (io non avevo i soldi per comprarmela e nemmeno per andare in lavanderia) in scambio col lavare anche i suoi panni.
Era quello che cercavo di dire in un altro 3d.

In questo situazione io mi sento semplicemente a Casa.
E' una vita che sono addestrata a muovermi in riduzione del rischio e del danno.
Navigando in un'aria che potrebbe essere pericolo invisibile.
Ho solo saputo trasformare uno svantaggio (il mio trauma) in un vantaggio e una risorsa, personale e professionale.
Ed è stato un percorso doloroso, faticoso, dispendioso che mi sono guadagnata passo a passo, a volte strisciando sui gomiti.
E' roba Mia.
Mica è un caso, o buon cuore, che il mio primo lavoro fosse in riduzione del danno in strada con tossici, prostitute e puntate a "far chiacchiera" con gli stupratori in galera. ;) :)
 
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abebis

Utente di lunga data
Esistono parecchie alternative, volendo fare un contratto.
E la parte del riconoscimento sociale del noi non mi interessa.
Non mi riferisco al riconoscimento sociale della coppia fine a se stesso, ma relativo al riconoscimento dei diritti. Sì, è vero che esistono delle alternative (ma non per tutto), ma quella è la strada più veloce per tutto e anche la più economica.

Per dire: quella coppia che ho citato si è sposata per lasciarsi a vicenda i propri risparmi (si fa prima e si spende meno che un testamento dal notaio...); per potersi assistere in ospedale (non devi stare a fare nessun altro tipo carta e stare a spiegare: "è mia moglie" ti apre tutte le porte); perché ci sia uno che decide del tuo corpo dopo che sei morto secondo il tuo volere (è meglio che essere iscritti all'Aido); eccetera.

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Sì, ok, ci parlerai ogni giorno allo specchio con la tua te ventenne, ma sono convinto che se l'avessi incontrata alle poste (senza conoscerla!) l'avresti menata... ;) :)
 
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