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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
scusate posso farvi una domanda?

leggo spesso una certa ironia e sarcasmo (non da parte di tutti ovviamente eh?) quando qualcuno dice: non amo più mia moglie/la mia compagna etc e sono innamorato di un'altra.

Ma perché non può capitare?

cioè fino a che non hai figli può succedere, è normale, l'amore finisce, "se stai con una persona che non ami sei flaso/ipocrita/codardo bla bla" poi appena nasce l'erede ti devi amare come il primo giorno finché morte non vi separi?

l'amore finisce, finisce, finisce anche se ci sono i figli! e rimanere insieme per i figli o perché devi salvare il salvabile perché "quella è tua moglie" ti condanna ad una vita di frustrazioni e problemi, per te, per la persona che hai accanto e per la creatura.

Scusatemi, io non ho figli quindi sicuramente non posso capire, ma ho un nipote che è stato in cura tanti anni, figlio di genitori che non si amavano più (o meglio, suo padre non amava più sua madre) ma sono rimasti insieme ugualmente anni (nonostante le corna) per il bambino. Perché "ormai ci hai fatto un figlio quindi non lasci".
Poi finalmente si sono separati. Lui ha sposato la donna che AMA DAVVERO (L'AMANTE, n.d.r), lei ha un altro, e mio nipote sta bene. Ora. Perché i genitori stanno bene e non gli fanno mancare nulla.
L'amore puó finire. Il problema secobdo me è che troppo spesso finisce quando si incontra un nuovo ammorreeee..chissà come mai fino a quekl'incontro alla maggioranza manco viene in mente che non amano piu
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io sono una di quelle sarcastiche.
Lo sono perché a leggere certa gente mi viene l'orticaria.
Nessuno nega che gli amori possano finire, assolutamente. E nessuno nega che non ci si possa innamorare di nuovo di un'altra persona. Per fortuna succede!
Quello che aborro sinceramente è il leggere di gente che straparla di ammmore negando tutto ciò che ha vissuto fino ad allora.
Non sopporto un uomo che viene qui a dire "odio mia moglie, mi fa schifo, con la mia amante per la prima volta mi sono emozionato" e stronzate varie. Non sopporto leggere di gente che non vive, ma fa finta di vivere e lo fa in una gabbia che si è costruita, mette al mondo figli e poi si mette a piagnucolare di quanta brutta vita ha vissuto.
Ma la consapevolezza dove sta?
Vuoi fotterti qualcuno e non sentirti in colpa? Fallo! Ma non rompere i coglioni su storie allucinanti di mogli cattive e di amanti che si ammazzerebbero.
Caso strano quella vita andava bene fino a che non hanno inzuppato il biscotto fuori.
Ambé allora...troppo brutto lasciare una persona di cui non ti frega nulla, ma con la quale hai un progetto bello grosso.
Non avevo letto...come sempre stesso pensiero
 

zanna

Utente di lunga data

Ultimo

Escluso
scusate posso farvi una domanda?

leggo spesso una certa ironia e sarcasmo (non da parte di tutti ovviamente eh?) quando qualcuno dice: non amo più mia moglie/la mia compagna etc e sono innamorato di un'altra.

Ma perché non può capitare?

cioè fino a che non hai figli può succedere, è normale, l'amore finisce, "se stai con una persona che non ami sei flaso/ipocrita/codardo bla bla" poi appena nasce l'erede ti devi amare come il primo giorno finché morte non vi separi?

l'amore finisce, finisce, finisce anche se ci sono i figli! e rimanere insieme per i figli o perché devi salvare il salvabile perché "quella è tua moglie" ti condanna ad una vita di frustrazioni e problemi, per te, per la persona che hai accanto e per la creatura.

Scusatemi, io non ho figli quindi sicuramente non posso capire, ma ho un nipote che è stato in cura tanti anni, figlio di genitori che non si amavano più (o meglio, suo padre non amava più sua madre) ma sono rimasti insieme ugualmente anni (nonostante le corna) per il bambino. Perché "ormai ci hai fatto un figlio quindi non lasci".
Poi finalmente si sono separati. Lui ha sposato la donna che AMA DAVVERO (L'AMANTE, n.d.r), lei ha un altro, e mio nipote sta bene. Ora. Perché i genitori stanno bene e non gli fanno mancare nulla.

L'amore finisce, certo.

Quando finisce per una scopata extra allora qualcosa a me stona.


Ok l'amore finisce. Direi che se l'amore finisce un bell'esame di coscienza bisognerebbe farselo, perchè se finisce qualcosa che lo ha fatto finire "c'è" e sicuramente non c'è soltanto per demerito dell'altro/a ma anche di se stessi.


L'amore a parere mio si costruisce anche guardando se stessi e valutando cosa si è capaci di cambiare, cambiando soprattutto quello che crediamo sia giusto, perchè è facile capire quello che riteniamo sia ingiusto. Bisognerebbe mettersi al posto dell'altro/a e fatto questo stare ad ASCOLTARE" quello che l'altro/a ha da dire, e viceversa.
I figli sono uno spunto in più per tentare di guardarsi dentro smetterla di compatirsi e provare a fare quello sopra scritto.
 

banshee

The Queen
L'amore finisce, certo.

Quando finisce per una scopata extra allora qualcosa a me stona.


Ok l'amore finisce. Direi che se l'amore finisce un bell'esame di coscienza bisognerebbe farselo, perchè se finisce qualcosa che lo ha fatto finire "c'è" e sicuramente non c'è soltanto per demerito dell'altro/a ma anche di se stessi.


L'amore a parere mio si costruisce anche guardando se stessi e valutando cosa si è capaci di cambiare, cambiando soprattutto quello che crediamo sia giusto, perchè è facile capire quello che riteniamo sia ingiusto. Bisognerebbe mettersi al posto dell'altro/a e fatto questo stare ad ASCOLTARE" quello che l'altro/a ha da dire, e viceversa.
I figli sono uno spunto in più per tentare di guardarsi dentro smetterla di compatirsi e provare a fare quello sopra scritto.
forse ho una visione troppo "pura" e ingenua. Sicuramente, anzi. Ma per me provare attrazione reale per un altro uomo è il campanello d'allarme che qualcosa non va. Io ho amato il mio ex fino all'ultimo e la mia storia è finita non per mancanza di sentimenti, e per me non esisteva nessun altro.. ma nemmeno per una botta e via..

quindi quello che volevo dire.. è che forse (ma ribadisco, magari sono ingenua io) avere una passione per un'altra persona non è la causa del non amare più ma la conseguenza...

poi ovviamente come diceva Nicka, ci stanno anche mille mila altri casi..
 

Ultimo

Escluso
forse ho una visione troppo "pura" e ingenua. Sicuramente, anzi. Ma per me provare attrazione reale per un altro uomo è il campanello d'allarme che qualcosa non va. Io ho amato il mio ex fino all'ultimo e la mia storia è finita non per mancanza di sentimenti, e per me non esisteva nessun altro.. ma nemmeno per una botta e via..

quindi quello che volevo dire.. è che forse (ma ribadisco, magari sono ingenua io) avere una passione per un'altra persona non è la causa del non amare più ma la conseguenza...

poi ovviamente come diceva Nicka, ci stanno anche mille mila altri casi..

Io parlavo di amore nella coppia che è da anni che sta assieme. E parlavo appunto del saper discutere, capirsi, cercarsi anche nei momenti in cui si capisce che qualcosa "nell'esterno" ti piglia....

Avere consapevolezza della coppia in entrambe le persone è un qualcosa che va oltre il rapporto, spesso lo si acquisisce dopo un tradimento, a volte dopo un episodio che sta per farti tradire. A volte lo si ha a priori, beati questi.

Ma l'amore non è quello che un "ragazzo/a prova o comincia a provare nei suoi primi approcci con l'altro sesso.
Avere desiderio per un'altra persona ci sta, ci sta anche tradire, ci sta tutto. L'importante è riuscire a non amplificare tutte ste benedette situazioni facendole diventare un dramma.

Amore/amare spesso è legato anche attraverso quei figli che ti costringono a darti una svegliata e a capire che volendo si può smettere di essere eterni ragazzi.
 

Rabarbaro

Escluso
Non mi fraintendere, io chiedevo del primo proprio perché vorrei 'impararlo' dato che mi sembra più utile del secondo.
C'è da dire che gli amori nascono tutti in modo talmente diverso da far ritenere solo agli sciocchi che le analogie superino le differenze, in questo senso un amore che diventa un 'impegno' è forse talmente opposto ad uno che diviene 'disimpegno' che forse qualche individuo in più riesce a distinguerli, ma quel qualcuno in più è generalmente tra i pigri e gli ottusi e non c'è da stupirsi più di tanto che disconosca il primo e lo getti nell'immondizia, ritenendo il secondo l'unico valido, fermo restando che il secondo poi possa essere disconosciuto a sua volta per un terzo e così via, all'infinito, nell'eterna fiera delle voluttà e tempo della vita permettendo.
Non è quindi che ci sia un modo di amare, come di innamorarsi prima di amare e di volersi bene dopo l'amore, migliore o più proficuo di un altro, quando piuttosto esiste una 'gestione' più o meno adatta, del rapporto e di sé in generale, affinché non solo il sentimento duri e diventi il fondamento di un certo tipo di scelta di vita e di una utile -per molti versi- forma di riconoscimento all'interno del consorzio umano e delle sue istituzioni, ma permetta soprattutto di non arrivare impreparati di fronte ad altre esigenze e ad altri stimoli che via via la vita ci pone di fronte.
Anche solo il sapere che all'amore può subentrare l'affetto tenero ed all'affetto tenero può subentrare la semplice affezione, il tutto costellato da tensioni, delusioni e noie più o meno grandi contribuisce a rendere il povero navigante sul suo piccolo legno un poco meno in ambasce quando il vento soffia tempestoso ed il mare mucchia procelloso.
 

stellina

Utente di lunga data
L'amore finisce, certo.

Quando finisce per una scopata extra allora qualcosa a me stona.


Ok l'amore finisce. Direi che se l'amore finisce un bell'esame di coscienza bisognerebbe farselo, perchè se finisce qualcosa che lo ha fatto finire "c'è" e sicuramente non c'è soltanto per demerito dell'altro/a ma anche di se stessi.


L'amore a parere mio si costruisce anche guardando se stessi e valutando cosa si è capaci di cambiare, cambiando soprattutto quello che crediamo sia giusto, perchè è facile capire quello che riteniamo sia ingiusto. Bisognerebbe mettersi al posto dell'altro/a e fatto questo stare ad ASCOLTARE" quello che l'altro/a ha da dire, e viceversa.
I figli sono uno spunto in più per tentare di guardarsi dentro smetterla di compatirsi e provare a fare quello sopra scritto.
:up:
bisogna guardarsi dentro.
bene bene.
le relazioni sono fatte di azioni e di reazioni dove entrambi gli attori faranno cose buone e cose meno buone.
il nocciolo è: una volta che mi sono letta dentro, che ho cercato di capire l'altro e pure me stessa, che sono anche magari riuscita a capire l'inizio della frattura mi devo chiedere se posso o possiamo provare a sanare quella frattura. ciò non vuol dire tornare come prima ma evolvere la relazione in altro. cioè vale la pena far fatica, chiedere e chiedersi scusa. sforzarsi di cambiare degli atteggiamenti di uno o entrambi che nel tempo si sono cristallizzati? solo ne vale la pena? ognuno con i suoi motivi...
 

Ultimo

Escluso
:up:
bisogna guardarsi dentro.
bene bene.
le relazioni sono fatte di azioni e di reazioni dove entrambi gli attori faranno cose buone e cose meno buone.
il nocciolo è: una volta che mi sono letta dentro, che ho cercato di capire l'altro e pure me stessa, che sono anche magari riuscita a capire l'inizio della frattura mi devo chiedere se posso o possiamo provare a sanare quella frattura. ciò non vuol dire tornare come prima ma evolvere la relazione in altro. cioè vale la pena far fatica, chiedere e chiedersi scusa. sforzarsi di cambiare degli atteggiamenti di uno o entrambi che nel tempo si sono cristallizzati? solo ne vale la pena? ognuno con i suoi motivi...
Vale la pena di godere della vita, in ogni caso, in ogni scelta, in ogni modo.

Presa una decisione la si porta avanti. Fino a quando una qualche altra situazione non ti si ponga nuovamente davanti e devi nuovamente deciderti sul da fare.

Secondo me non si deve parlare di cristallizzazioni.. si potrebbe anche parlare di routine, solo che quella routine viene vista soltanto nella maniera negativa. E la routine prima o poi sarà una costante anche in chi sceglie di cambiare partner. Quindi che facciamo? cambiamo ogni tot anni a secondo se finalmente adesso sto ad ascoltare un po di musica da solo oppure se sto a leggere un libro o esco per un hobby che appartiene a me soltanto?
 

stellina

Utente di lunga data
Vale la pena di godere della vita, in ogni caso, in ogni scelta, in ogni modo.

Presa una decisione la si porta avanti. Fino a quando una qualche altra situazione non ti si ponga nuovamente davanti e devi nuovamente deciderti sul da fare.

Secondo me non si deve parlare di cristallizzazioni.. si potrebbe anche parlare di routine, solo che quella routine viene vista soltanto nella maniera negativa. E la routine prima o poi sarà una costante anche in chi sceglie di cambiare partner. Quindi che facciamo? cambiamo ogni tot anni a secondo se finalmente adesso sto ad ascoltare un po di musica da solo oppure se sto a leggere un libro o esco per un hobby che appartiene a me soltanto?
esatto!!!
 

Sbriciolata

Escluso
Perché banalizzi così?
magari alcuni non son fatti per una vita
di puzza di cavolo colla stessa persona.
per mille diversi motivi e inclinazioni.
altrimenti, sai che noia.
e tutto si risolve col crescere?
il mondo si divide tra maturi e immaturi?
naturalmente, i primi più meritevoli.
ovvero in finti depressi, gente da aiutare e compatire e gente disposta a farsi il culo?
perchè la vita, nella mia limitatissima esperienza, è perlopiù banale, ovvero fatta di cose prevedibili.
E guai quando non è così, perchè quando non è così spesso è tragica.
La solita minestra.
Di fronte alla quale la zuppa del casale spesso pare il paradiso.
Ma mangia ogni giorno la zuppa del casale...
Eppure non è tanto quello il problema.
Il problema è che, fino a che non abbiamo conosciuto la zuppa del casale, la solita minestra andava benissimo.
Ma dal giorno dopo diventa il brodo nero degli spartani, per alcuni.
Uno sminuendo che mi fa dubitare seriamente delle loro papille gustative da un lato, e che sia tanto, tanto bello assumere il ruolo della vittima del cerbero dall'altro, probabilmente perchè è maggiormente accettabile del ruolo di chi si è assunto delle responsabilità senza averne preso seriamente in considerazione la loro natura e le conseguenze che ne sarebbero derivate.
Essere responsabile non è portare avanti una cosa 'nonostante': essere responsabili è considerare ANCHE il proprio fallimento, le proprie colpe, quando non siamo riusciti a mantenere quello che ci eravamo impegnati a fare.
E se manca questo, manca proprio il concetto di impegno.
Ma se manca il concetto di impegno, una persona non è nè affidabile, nè onesta, dal momento che gli impegni li dobbiamo prendere tutti.
 

Sbriciolata

Escluso
Io sono una di quelle sarcastiche.
Lo sono perché a leggere certa gente mi viene l'orticaria.
Nessuno nega che gli amori possano finire, assolutamente. E nessuno nega che non ci si possa innamorare di nuovo di un'altra persona. Per fortuna succede!
Quello che aborro sinceramente è il leggere di gente che straparla di ammmore negando tutto ciò che ha vissuto fino ad allora.
Non sopporto un uomo che viene qui a dire "odio mia moglie, mi fa schifo, con la mia amante per la prima volta mi sono emozionato" e stronzate varie. Non sopporto leggere di gente che non vive, ma fa finta di vivere e lo fa in una gabbia che si è costruita, mette al mondo figli e poi si mette a piagnucolare di quanta brutta vita ha vissuto.
Ma la consapevolezza dove sta?
Vuoi fotterti qualcuno e non sentirti in colpa? Fallo! Ma non rompere i coglioni su storie allucinanti di mogli cattive e di amanti che si ammazzerebbero.
Caso strano quella vita andava bene fino a che non hanno inzuppato il biscotto fuori.
Ambé allora...troppo brutto lasciare una persona di cui non ti frega nulla, ma con la quale hai un progetto bello grosso.
ecco.
 

feather

Utente tardo
C'è da dire che gli amori nascono tutti in modo talmente diverso da far ritenere solo agli sciocchi che le analogie superino le differenze, in questo senso un amore che diventa un 'impegno' è forse talmente opposto ad uno che diviene 'disimpegno' che forse qualche individuo in più riesce a distinguerli, ma quel qualcuno in più è generalmente tra i pigri e gli ottusi e non c'è da stupirsi più di tanto che disconosca il primo e lo getti nell'immondizia, ritenendo il secondo l'unico valido, fermo restando che il secondo poi possa essere disconosciuto a sua volta per un terzo e così via, all'infinito, nell'eterna fiera delle voluttà e tempo della vita permettendo.
Non è quindi che ci sia un modo di amare, come di innamorarsi prima di amare e di volersi bene dopo l'amore, migliore o più proficuo di un altro, quando piuttosto esiste una 'gestione' più o meno adatta, del rapporto e di sé in generale, affinché non solo il sentimento duri e diventi il fondamento di un certo tipo di scelta di vita e di una utile -per molti versi- forma di riconoscimento all'interno del consorzio umano e delle sue istituzioni, ma permetta soprattutto di non arrivare impreparati di fronte ad altre esigenze e ad altri stimoli che via via la vita ci pone di fronte.
Anche solo il sapere che all'amore può subentrare l'affetto tenero ed all'affetto tenero può subentrare la semplice affezione, il tutto costellato da tensioni, delusioni e noie più o meno grandi contribuisce a rendere il povero navigante sul suo piccolo legno un poco meno in ambasce quando il vento soffia tempestoso ed il mare mucchia procelloso.
Modo o 'gestione' mi paiono sinonimi..
Quindi tu dici meglio un tiepido affetto che proprio perché tiepido non ci brucia e lo possiamo tenere nella mano per lunghissimo tempo.
E delle passioni brucianti che il cuore ci fa sentire..? Basta ignorarle? Guardarle e -giudicarle- come di scarso valore comparate al tiepido ma sicuro affetto di cui sopra?
A me sembra una scommessa, fatta sul numero più probabile. Ma se hai studiato probabilità sai che non il numero più probabile non esiste.
La gestione di cui parli presuppone comunque la scelta consapevole di una cosa rispetto ad un altra. Investimento - percepito- come più sicuro invece di una passione temporanea che ci fa battere il cuore e sentire vivi.
Stabilità e un rapporto più duraturo, che cambia ma in maniera lieve, più simile a una carogna che cambia e si decompone, ma lentamente, che al guizzo di un giaguaro, a un guizzo di adrenalina. Che però non lascia dietro di se nulla. E che forse ci fa sbattere contro un muro e morire d'improvviso.
 

Tin Man

Utente di lunga data
per leggere meglio

Non so cosa fare... Dieci anni fa mi avvicino ad una collega, entrambi fidanzati da poco, non abbiamo avuto il coraggio di capire il perché dell'intesa e di certi sguardi.
Due matrimoni, un figlio a testa, problemi nelle nostre famiglie, non amiamo più i nostri coniugi da tanto, mentre tra di noi intesa rimasta blanda per anni.
Poi due anni fa parliamo, ci avviciniamo, ci diciamo piano piano tutto, ci baciamo, tradiamo, e ri-tradiamo, quasi regolarmente, con la coscienza sporca, ma viviamo una vita parallela e segreta e ci promettiamo che vivremo assieme.
Non amiamo più i nostri coniugi e aspettiamo solo per i nostri figli piccoli. Io sono stanco di questa vita finta. Lei invece ad un certo punto ha smesso di crederci e dice che non abbiamo speranze. Io un giorno voglio chiudere, l'altro voglio crederci.
Non amo e non amerò mai più mia moglie per quello che mi ha fatto in tutti questi anni, nessuna stima, mi ha sfruttato, solo parvenza per amici e parenti. Io amo lei come mai ho fatto nella mia vita con nessuno. E per lei è lo stesso, morirebbe per me, ma non ci crede perché è tutto maledettamente complicato.
Cosa faccio? Lascio lo stesso mia moglie e perdo la quotidianità con mio figlio (dei soldi non mi importa nulla) o lascio lei perché tanto non arriveremo a nulla?
E' solo un gran pasticcio!
Qualunque altra storia futura avrebbe la stessa evoluzione.
Fossi in te, cercherei di capire cosa veramente cercassi nel matrimonio.
La tua collega resterà comunque un "frutto proibito", ma, se potessi instaurare con lei una nuova vita, ti stuferesti rapidamente.
"Riflettere prima di pensare!"
 

feather

Utente tardo
esiste una 'gestione' più o meno adatta, del rapporto e di sé in generale, affinché non solo il sentimento duri e diventi il fondamento di un certo tipo di scelta di vita e di una utile -per molti versi- forma di riconoscimento all'interno del consorzio umano e delle sue istituzioni, ma permetta soprattutto di non arrivare impreparati di fronte ad altre esigenze e ad altri stimoli che via via la vita ci pone di fronte.
E come lo si distingue dalla rassegnazione?
Dal piegare la testa al consorzio?
Come si capisce se ci si sta semplicemente piegando ai voleri del consorzio o della paura e se invece è volontà propria?
 

OcchiVerdi

Utente di lunga data
intanto il figlio potrebbe essere una scusa come no. dipende dal carattere del figlio, dal carattere che ha il padre, dalle loro dinamiche.

e poi certo che finito l'ammmmoorre si butta tutto via come una cartaccia di caramelle...ma va!!!!!
nel momento che una persona scientemente decide di mettere al mondo un figlio è responsabile anche del figlio. del suo bene, del suo equilibrio. il genitore non è più il maggior azionista di quella società ma il figlio.
troppo facile dire oh non amo più il mio coniuge e lascio la partita.
qui c'è un esserino che hai voluto tu che ci fosse, non ha responsabilità lui...ma tu genitore....
e quindi il se vale la pena...sì vale la pena. non per te ma per il figlio.
e chiariamo il concetto se non ci ama più perchè continuare non lo posso sentire. ogni genitore ama profondamente il figlio e non deve decidere se non nel bene e nelle priorità del figlio. quello è amore. mettersi per una volta in seconda battuta.
è quindi dovere di ogni genitore dare il massimo per il figlio. riflettere sulla strada da prendere ma sempre nel bene e nell'ottica della prole.

ora mitragliatemi pure di rossi. scusate ho perso il mio aplomb.
ma sto tema mi sta molto a cuore.
Questo può valere solo fino a quando non incontri un altra persona con cui vorresti una vita di condivisione. A quel punto i valori flebili ed inutili decadono e ci si accorge che, dopo averle provate tutte, si ha il diritto ad una vita anche se in presenza di figli.
Figli che nessuno porta via ed a cui puoi comunque insegnare tutto quello che vuoi ma che alla fine faranno la loro vita esattamente come noi abbiamo fatto con i nostri genitori.

Ed io ero uno che solo 1 anno fa ti avrebbe approvato senza batter ciglio....;)
 

stellina

Utente di lunga data
Questo può valere solo fino a quando non incontri un altra persona con cui vorresti una vita di condivisione. A quel punto i valori flebili ed inutili decadono e ci si accorge che, dopo averle provate tutte, si ha il diritto ad una vita anche se in presenza di figli.
Figli che nessuno porta via ed a cui puoi comunque insegnare tutto quello che vuoi ma che alla fine faranno la loro vita esattamente come noi abbiamo fatto con i nostri genitori.

Ed io ero uno che solo 1 anno fa ti avrebbe approvato senza batter ciglio....;)
lo so tu sei l'esempio per me che non tutto secca dentro di noi durante le tempeste
:abbraccio:
 

errante

Utente di lunga data
Ggs, dici che non ami tua moglie ma ci stai insieme. Idem per la tua amante col suo compagno. Ora non sei tu a decidere, non è che lasci la moglie e l'amante viene con te, dici tu stesso che ha smesso di credere a una ipotesi simile. Che lasceresti a fare tua moglie scusa? Ma avrai avuto qualcosa in comune con tua moglie quando vi siete sposati, ancor prima quando vi siete innamorati. Gli amanti ci fanno sempre la bella figura, tanto non sono quelli che ti occupano il cesso la mattina ma neppure quelli che ti vanno a comprare le medicine quando sei a letto. Quando si arriva al dunque, quando si tratta di prendere un impegno dove vanno a finire però? Decidi tu se lasciare la tua famiglia per una ipotesi di scuola, mi sembra che sei in una situazione in cui vuoi illuderti di avere un'altra donna pronta a sostituire tua moglie quando così non è.
 
Stato
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