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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
BAH.Nel senso che se una cosa la senti aliena da te, la persona giusta non conta.Devi comunque avere qualcosa dentro. Un minimo di terreno fertile secondo me.Io pensavo di non trovare mai l uomo giusto.E invece Mattia è il mio incastro perfetto. O quasi.Eppure il mio non desiderio materno è rimasto tale e quale.Nullo.
Si certo
Io non la sentivo una cosa alliena. Ho sempre pensato che se avessi trovato l'uomo giusto avrei avuto dei figli, ma anche se non fossero arrivati non ne avrei fatto una malattia.
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Si certoIo non la sentivo una cosa alliena. Ho sempre pensato che se avessi trovato l'uomo giusto avrei avuto dei figli, ma anche se non fossero arrivati non ne avrei fatto una malattia.
Ah, OK.Ora ho capito.Prima mi sembrava che bastasse l uomo giusto per far venire il desiderio materno.:)
 
per me ha contato proprio la persona giusta e l'esigenza di radicare nel mio utero l'espressione più grande del noi.
ma nessuno può permettersi di sindacare altri tipi di scelta
 

giorgiocan

Utente prolisso
Una leggermente ottusa che ha voluto sta gravidanza a tutti i costi e che non concepisce ( perché cerebralmente proprio non ci arriva, poverina) un sentire diverso.
Cazzo, mia madre.
 

Horny

Utente di lunga data
Ma visto che siamo diverse e tutte comunque donne, che la si pianti di parlare di "istinto materno", eh.
secondo me esiste un istinto a riprodursi, più che istinto alla genitorialità.
esiste, nell'uomo e nella donna, anche se in maniera differente.
tu dici più nell'uomo.
con più frequenza, intendi forse.
il resto sì, è condizionamento sociale.
istinto di intensità differente, certo,
ma ci sarebbe da chiedersi, non esistessero i contraccettivi,
quanti realmente rinuncerebbero al sesso?
forse alcune donne sì.
qui dovrebbe rispondere Tebe.
 

Un_fiordiloto

Utente di lunga data
:)

Non mettevo in dubbio questa possibilità... tra l'altro può essere un desiderio insito in una donna quanto in un uomo...

Dicevo semplicemente che può essere soggettivo e di come questo è influenzato da "modelli" sociali, come lo è anche il desiderio opposto...
Certo. io parlavo per me come donna. Ovvio che esiste anche questo desiderio di paternità.
concordo con te, sui "modelli" sociali.

O anche una scelta di non voler diventare madre, senza scomodare egoismi o saggezza.
esatto. quoto.
Quoto.
Quando mi chiedono se ho figli e rispondo no, a turni mi viene risposto.
O come mi dispiace.

Ti sei voluta divertire.

C è la fecondazione assistita.

Nel 99% dei casi le risposte sono sempre proiettate non al pensiero che non ne ho voluti, ma che poverina, io non sia riuscita a farli
già è proprio così. Per molti è una scelta inconcepibile...che ristrettezza mentale.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Mm..ci sono talmente tante situazioni in cui potremmo dire che qualcuno non ha avuto l istinto di sopravvivenza. .
Non è che venga a mancare l'istinto di sopravvivenza, quello è "letteralmente" nei nostri geni: non è che "lui" non tenti di esercitare, anche quando può sembrare diversamente. Ma non sono qualificato ad approfondire molto, temo.

Però ne ho parlato in terapia, almeno in un paio di sedute - e il medico che mi seguiva con questo tema ci si confronta professionalmente da decenni. Ed è stato piuttosto convincente a riguardo.
 

lolapal

Utente reloaded
Pensa che pochi giorni fa la mia parrucchiera appena diventata mamma quasi a cinquanta anni, mi ha chiesto quanti anni avessi io.
Quando glielo detto mi ha risposto.
Ma teeeebeeeeee, sei in tempo! Non rinunciare!
E io.
Veramente non ho rinunciato a nulla. Non li ho desiderati e continuo a non desiderarlo.

Lo sai che abbiamo litigato?
Mi ha risposto come una iena che il dire che non desidero figli è brutto. Una cosa molto brutta da dire.
Ora.
Sono anni che la gente mi scassa i coglioni cercando motivazioni (che servono a loro tra l altro) al mio non desiderio materno, ma questa colta ho reagito e l ho mandata a fanculo.

Cazzo.
E devo cercarmi una parrucchiera nuova, Cristo santo.
:)
Quello che racconti è abbastanza emblematico, non solo sull'argomento in questione, ma in generale quando si fanno delle scelte che non sono "comuni"...

Quello che, secondo me, vuole mettere in evidenza il documentario è proprio la questione della scelta soggettiva, evitando di stigmatizzare in un verso o nell'altro: c'è un'estratto dell'intervista alla Huck che, con la sua simpatica parlata e il suo sorriso, spiega proprio questo, con una semplicità disarmante. La soggettività della scelta e del sentire, la consapevolezza e la lucidità.

Che questa scelta possa essere dettata da un'elaborazione personale di un mix di stimoli, condizionamenti e istinti, mi cambia poco, perché secondo me vale anche per la scelta contraria: voglio dire che scegliere di fare un figlio, anche a 50 anni (sic), è una scelta dettata da un mix di stimoli, condizionamenti e istinti.

L'istinto materno c'è, secondo me, ma io non lo intendo come quell'"amore" che un genitore prova per il figlio solo perché è il genitore, quello è un condizionamento sociale; l'istinto materno o paterno, l'istinto a riprodursi (che è collegato con quello sessuale, ma non è governato da) è insito negli animali e noi, volenti o nolenti, siamo anche animali... è l'elaborazione che ci dà la possibilità di essere anche "diversi" e di fare anche scelte "diverse"...

Io sono mamma e sono felice di esserlo diventata e per diventarlo ho anche penato... col senno di poi ho capito alcune cose di quel periodo, di cosa mi spingeva, nonostante la mia esperienza, nonostante la sterilità, a volere un figlio: sicuramente un "moto" dentro, che era mio personale; una voglia semi conscia di riscatto, di voler dimostrare (soprattutto a me stessa) che si poteva essere madri diversamente; un rifiuto totalmente inconscio della sterilità (che poi era una reazione psicotica), una sorta di lotta profonda dentro di me che sapevo, istintivamente, che in realtà femmina la ero. La vedo come se in qualche modo è scattato proprio un istinto di sopravvivenza...

Tebe... mi dispiace che hai perso la parrucchiera così, so per esperienza che non è facile trovarne una che sappia gestire i ricci ingestibili... :D
 

Palladiano

utente d'altri tempi
avere figli è una esperienza straordinaria.
totalizzante, defatigante, emozionante etc etc.

la grande banalità è che i figli si fanno se si desiderano. Non perché si deve.
Non c'è niente di peggio di chi non se la sente ma li fa lo stesso. il rischio è essere pessimi genitori.
Non credo per nulla a chi dice che farli o meno sia un gesto di altruismo o di egoismo.
Io almeno non ho pensato di essere nè egoista nè altruista. Desideravamo che la famiglia si allargasse, punto.
e' evidente che chi non ha avuto figli non sa di cosa sto parlando, non può comprendere cosa sia l'amore di un padre per un figlio, quanto grande sia, quanto istintivo, intimo e penetrante. Non può sapere l'emozione di vederli crescere, imparare a parlare, a camminare, la gioia nel vedere un figlio fidarsi di te quando dall'alto di un muretto gli dici "buttati" e lui si butta tra le tue braccia sicuro che non si farà mai male perché ci sei tu.
Non si può capire l'angoscia e la preoccupazione di un padre perché il proprio figlio cresca sereno, lontano dai tanti pericoli del quotidiano.
Come si fa a comprendere senza essere genitore?

Eppure chi non li desidera e non li fa ha tutta la mia stima a differenza, mi irpeto, di quegli sciagurati che figliano per costumanza e poi se ne sbattono di loro.
Perché alla fin fine essere genitori e tutt'altro che mettere al mondo dei figli. E' tirarli su.
 

Ultimo

Escluso
Non ho l'istinto materno o forse non lo avevo
Non ho mai pensato che non avere figli fosse una cosa assurda
Trovo molto più assurdo volere un figlio a tutti costi e senza delle basi sentimentali solide da cui partire
Poi mi sono innamorata e sposata e allora ho inziato a desiderare un figlio perchè era con quell'uomo che volevo condividere questa fantastica esperienza.
Non penso che avrei mai desiderato un figlio senza la persona giusta al mio fianco
Per inciso, credo che si viva bene anche senza figli.
Quoto.
 

Ultimo

Escluso
avere figli è una esperienza straordinaria.
totalizzante, defatigante, emozionante etc etc.

la grande banalità è che i figli si fanno se si desiderano. Non perché si deve.
Non c'è niente di peggio di chi non se la sente ma li fa lo stesso. il rischio è essere pessimi genitori.
Non credo per nulla a chi dice che farli o meno sia un gesto di altruismo o di egoismo.
Io almeno non ho pensato di essere nè egoista nè altruista. Desideravamo che la famiglia si allargasse, punto.
e' evidente che chi non ha avuto figli non sa di cosa sto parlando, non può comprendere cosa sia l'amore di un padre per un figlio, quanto grande sia, quanto istintivo, intimo e penetrante. Non può sapere l'emozione di vederli crescere, imparare a parlare, a camminare, la gioia nel vedere un figlio fidarsi di te quando dall'alto di un muretto gli dici "buttati" e lui si butta tra le tue braccia sicuro che non si farà mai male perché ci sei tu.
Non si può capire l'angoscia e la preoccupazione di un padre perché il proprio figlio cresca sereno, lontano dai tanti pericoli del quotidiano.
Come si fa a comprendere senza essere genitore?

Eppure chi non li desidera e non li fa ha tutta la mia stima a differenza, mi irpeto, di quegli sciagurati che figliano per costumanza e poi se ne sbattono di loro.
Perché alla fin fine essere genitori e tutt'altro che mettere al mondo dei figli. E' tirarli su.

Quoto.

Stavo leggendo le pagine che mi mancavano, nel mentre stavo sviluppando lo stesso pensiero che tu hai scritto, mi hai tolto le parole di bocca.
 

Homer

Utente con ittero
avere figli è una esperienza straordinaria.
totalizzante, defatigante, emozionante etc etc.

la grande banalità è che i figli si fanno se si desiderano. Non perché si deve.
Non c'è niente di peggio di chi non se la sente ma li fa lo stesso. il rischio è essere pessimi genitori.
Non credo per nulla a chi dice che farli o meno sia un gesto di altruismo o di egoismo.
Io almeno non ho pensato di essere nè egoista nè altruista. Desideravamo che la famiglia si allargasse, punto.
e' evidente che chi non ha avuto figli non sa di cosa sto parlando, non può comprendere cosa sia l'amore di un padre per un figlio, quanto grande sia, quanto istintivo, intimo e penetrante. Non può sapere l'emozione di vederli crescere, imparare a parlare, a camminare, la gioia nel vedere un figlio fidarsi di te quando dall'alto di un muretto gli dici "buttati" e lui si butta tra le tue braccia sicuro che non si farà mai male perché ci sei tu.
Non si può capire l'angoscia e la preoccupazione di un padre perché il proprio figlio cresca sereno, lontano dai tanti pericoli del quotidiano.
Come si fa a comprendere senza essere genitore?

Eppure chi non li desidera e non li fa ha tutta la mia stima a differenza, mi irpeto, di quegli sciagurati che figliano per costumanza e poi se ne sbattono di loro.
Perché alla fin fine essere genitori e tutt'altro che mettere al mondo dei figli. E' tirarli su.
Bellissime parole :up::up:
 
Stato
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