Il pettegolezzo e’ anche indice di detenzione di informazioni. Ho un carissimo amico super intelligente..davvero una mente fuori dal comune. Gli faccio sapere solo cose che non mi spiacerebbe sapessero tutti ..perche lui non tiene in bocca nemmeno l’acqua (detto popolare). Non lo fa per cattiveria o perche’ interessato a incanalare in certe regole..lo fa perche’ lo fa impazzire dimostrare di sapere cose jntime prima lui degli altri… A colte sembra invidioso ma sono certa non sia cosi.
Questo è riferire i fatti altrui come se fossero esperienze. Quando ero ragazzina chiedevo di dirmi chiaramente se non dovevo dire qualcosa agli altri, perché mi sembravano cose irrilevanti o segreti del lela.
Poi ho capito e non ho più raccontato nulla o quasi.
È cattiveria a volte, oppure lo è dal tuo punto di vista perché non tieni a quelle norme.
Ma il pettegolezzo ha quella funzione sociale e insieme quella di rafforzare la identità di un gruppo. Il gruppo può essere quella delle mamme del quartiere o di una comunità più vasta.
Anche solo dire che gli stranieri non sanno fare la carbonara è una modo per ribadire una norma e rafforzare una identità.
Sono una forma di aggressività, ma senza caricarsi di responsablità individuale. Poi c'è la funzione del controllo sociale.
Può avvenire in una piccola comunità di pochi elementi, come in una grande.
La condivisione della responsabilità delle norme e della responsabilità della loro disapprovazione, prevalentemente con l’esclusione dal gruppo, è l’inizio della democrazia. Senza vi è tirannide o anarchia.
Poi si può avere uno spirito libero e rifiutare l’assimilazione al gruppo.
Facebook ha avuto successo, come tutti gli altri social, perché ha consentito aggregazioni diverse da quelle di vicinato.
Certamente internet ha consentito anche l’aggregazione dei terrapiattisti, ma anche nostra.
Comunque esistono in ogni luogo forme diverse per stabilire le regole dei gruppi.