Classico o scientifico?

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AnnaBlume

capziosina random
Buongiorno a Lei, esimia. ;)

Metodo e cultura sono valori anche nel mio mondo. Decisamente.

Solo che nel mio mondo, non si definisce "Ignorante come una capra", chi non conosce i paradigmi della programmazione a oggetti, la differenza fra Heap e Stack o la differenza fra una Inner join o una Left Outer Join.

La cultura, nel mio mondo è personale e mai indotta.

Nel mio mondo un Esperto DBA non si sognerebbe mai d'andare a insegnare filosofia in qualche liceo di periferia.

Nel mio mondo mi sono ritrovato capi progetto Laureati in Lettere che non con la scusa che loro avevano il metodo, hanno combinato più danni della grandine.
Generalmente (ma scarpe, non capre) si da', se si vuole, dell'ignorante a chi non conosce non si interessa e financo irride (questo e' il caso che avevo in mente io a proposito degli ingegneri) cose rilevanti per tutta l'umanità. Non per specifiche competenze su materie 'professionali', che evidentemente ognuno c'ha le sue (io c'ho Warburg, tu 'sto DBA, altri altro). O pensi davvero che la letteratura latina e greca, o il pensiero filosofico antico e moderno, o la letteratura romanza e moderna, l'arte, siano parificabili a qualsiasi competenza professionale? Il punto e' che da li' si dovrebbe partire, per me, per poi sviluppare qualsiasi competenza professionale che aggrada. Più e' vasta la cultura di base - e disgiunta da considerazioni economico/professionali, altrimenti non e' libera) e più e' solido il metodo, meglio e', per la persona e per il futuro tutto. Poi, come lavoro (e' lavoro, eh. Non altro: e' lavoro) faranno quel che vorranno/riusciranno.





Edit Mi dimentico sempre le Scienze. Ed e' un peccato: adoravo geografia astronomica e le scienze della terra. Sorry.
 
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Caciottina

Escluso
comunque per dire.....
qui in ufficio da me, sono stati tutta la settimana un gruppetto di 16 enni mandati dalla scuola a fare una work experince .
5 giorni lavorativi ogni giorno un department diverso.
qui in finance, giu con gli underwriters e quelli di claims, IT, e cosi via....
questo perche...
perche il liceo qui , detto in parole povere, funziona che le materie le scegli tu in base a quello che pensi ti potrebbe piacere come lavoro...
il ragazzino che mi sono beccata io sti giorni (perche io sono la piu giovane qui dentro, e la piu amorevole) ha scelto di fare 3 giorni in finance con me perche lui quel lavoro vuole fare, a scuola fa solo le materie che sono relative alla contabilita...
utile, credo.
 

Tubarao

Escluso
Generalmente (ma scarpe, non capre) si da', se si vuole, dell'ignorante a chi non conosce non si interessa e financo irride (questo e' il caso che avevo in mente io a proposito degli ingegneri) cose rilevanti per tutta l'umanità. Non per specifiche competenze su materie 'professionali', che evidentemente ognuno c'ha le sue (io c'ho Warburg, tu 'sto DBA, altri altro). O pensi davvero che la letteratura latina e greca, o il pensiero filosofico antico e moderno, o la letteratura romanza e moderna, l'arte, siano parificabili a qualsiasi competenza professionale? Il punto e' che da li' si dovrebbe partire, per me, per poi sviluppare qualsiasi competenza professionale che aggrada. Più e' vasta la cultura di base - e disgiunta da considerazioni economico/professionali, altrimenti non e' libera) e più e' solido il metodo, meglio e', per la persona e per il futuro tutto. Poi, come lavoro (e' lavoro, eh. Non altro: e' lavoro) faranno quel che vorranno/riusciranno.





Edit Mi dimentico sempre le Scienze. Ed e' un peccato: adoravo geografia astronomica e le scienze della terra. Sorry.
Si.

Conoscere il pensiero dei Presocratici è parificabile a saper risolvere una derivata o un'equazione differenziale di secondo grado.

Essere in grado di declinare rosa o leggere Virgilio, non rende più ampia la tua cultura di base, e migliore il tuo metodo, laddove tu scelga d'imparare, per ipotesi, a programmare un computer.
 
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AnnaBlume

capziosina random
Però dai, anch'io ho fatto il classico, e secondo me quelli che hanno fatto il classico se la tirano un po' troppo...
Mi sa che è' tipico di tutte le città puccine; nella mia le fanciulle se la tiravano al classico, i fanciulli allo scientifico. Io e mio fratello ci ridevamo su (io 'infiltrata' di qua e lui 'infiltrato' di la'. Basta una famiglia che ti educhi in modo attento e armonico e tutto questo non ha alcuna importanza. Di ragazzi superficiali ce ne sono ovunque, che ti frega? Peggio mi sembrava il linguistico, che si miei tempi era privato e costava una tombola. Quello, avrei temuto.
 

AnnaBlume

capziosina random
Si.

Conoscere il pensiero dei Presocratici è parificabile a saper risolvere una derivata o un'equazione differenziale di secondo grado.
Non viviamo in mondi diversi: respiriamo in galassie nemiche, proprio. Chissà perché, mi chiedo, una derivata etc etc non è' mai stata dichiarata patrimonio dell'umanità, ma poi soprassiedo e torno a leggere i presocratici.
 

tullio

Utente di lunga data
Ma a me piace vedere la controtendenza del piccolo ateneo vicentino!
Sono estremamente orgoglioso per questo: estremamente!
Far conoscere e valorizzare tutti i progetti e le attività che Confindustria Vicenza propone nell'arco di un anno per rendere forte il rapporto tra impresa e mondo della scuola. E' stato questo l'obiettivo di fondo di “Education Awards 2013”, un evento con il quale l'associazione ha voluto riconoscere anche l'impegno svolto dalle aziende che hanno collaborato ai progetti di orientamento e dalle scuole che sono state coinvolte nelle varie iniziative.
Che uno debba essere orgoglioso della sua terra è del tutto legittimo e, verosimilmente, sarebbe sbagliato il contrario. Resta però che il tuo ragionamento complessivo, Conte, zoppica un poco.
Il Veneto ha un mucchio di buone università, solo che il Veneto, in quanto Veneto, non potrebbe permettersele. I finanziamenti, benemeriti, degli imprenditori locali sono, ovviamente, indirizzati non tanto alla ricerca in sè quanto alla ricerca applicabile ai processi produttivi in atto. In altre parole finanziano sperando di avere una ricaduta e vantaggio a breve termine. Niente di male, in questo, anzi...solo che non può essere l'unica via. E nemmeno la principale. La ricerca contemporanea comporta investimenti talmente alti che nessuna nazione (almeno: nessuna nazione europea) da sola se la può permettere. Sono questi investimenti, però, che producono letteralmente l'avvenire.
Le università hanno bisogno di soldi e ben vengano da dove vengono (veramente non la penso così, anzi, personalmente immagino che i finanziamenti dei privati siano condizionanti, ma per ora, poiché sto discutendo con te, accetto la tua prospettiva) me devono svilupparsi, le università, in modo organico. In altre parole, magari semplificando un poco, l'università deve produrre ricerca in tutti i settori, compresi quelli che la confindustria e gli imprenditori non si sognerebbero di finanziare: filologia, archeologia, arte, storia, filosofia... Le università statunitensi, orientate chiaramente al mondo del lavoro, mantengono obbligatoriamente (accanto a materie che da noi sarebbero studiate e anzi sono studiate negli istituti superiori) studi umanistici, perché non è possibile mantenere un impianto organico e produttivo di ricerca solo in alcuni settori. E fanno questo nonostante, nei settori umanistici (a parte eccezioni quali l'antropologia, la sociologia...) i loro livelli siano nettamente inferiori alla media italiana. Nondimeno spendono soldi per restare a livelli che da noi non sarebbero accettabili.
L'esempio che porti, pertanto, è un esempio valido, certo, ma non è un principio da utilizzare per regolarsi.
IL discorso iniziale - per restare al tema proposto e non finire OT - si riferiva a due sole scuole le quali presuppongono come sbocco coerente l'università. Chiaramente si può esser felici anche senza università. Anzi, Benedetto Croce non era nemmeno laureato... Però, chiaramente, classico e scientifico prefigurano la continuazione degli studi e sono i due soli indirizzi da cui sia possibile, in linea di principio, indirizzarsi ovunque. Intendo: abbiamo certo il ragioniere che diventa un bravissimo medico e il perito industriale che fa l'archeologo in Medio Oriente, però sono eccezioni. Non è un'eccezione un diplomato del classico che fa l'ingegnere o dello scientifico che fa l'economista.
Certo, si potrebbe chiedere: ma l'università serve davvero a un giovane? Non è, come suggerisce qualcuno, che poi escono tutti che non sanno nulla? Senza pretendere di dare risposte assolute e nemmeno consigli, ad un figlio che volesse studiare e avendone le possibilità (poiché oggi l'università può costare davvero molto) io un sacrificio per pagargli gli studi lo farei volentieri.
 

Tubarao

Escluso
La seconda la può svolgere anche un computer.
Togliendo il fatto che ad un computer, come svolgerlo, glielo dice un umano, non è questo il punto.

Escludiamo il mondo del lavoro, MONDIALE ( perché spero non vogliate contestare il fatto che in un mondo dominato dalla tecnologia, conoscere il Greco Antico, potrebbe anche non essere indispensabile).

Parliamo invece di formazione personale. Spiegatemi con minuzia di particolari, in cosa consiste questo metodo che v'insegano al classico a rendervi cosi Ditalculo rispetto a che, ad esempio come me, ha fatto l'ITIS.

Ok. Annablume ed io entriamo in un libreria: lei sceglie un libro di filosofia per me ed io scelgo un manuale di programmazione per lei. Cosa vi rende così sicuri del fatto che dopo aver letto i due libri, io continui a non capire un cazzo di filosofia, mentre invece lei è diventata un hacker mondiale.
 

danny

Utente di lunga data
Mi sa che è' tipico di tutte le città puccine; nella mia le fanciulle se la tiravano al classico, i fanciulli allo scientifico. Io e mio fratello ci ridevamo su (io 'infiltrata' di qua e lui 'infiltrato' di la'. Basta una famiglia che ti educhi in modo attento e armonico e tutto questo non ha alcuna importanza. Di ragazzi superficiali ce ne sono ovunque, che ti frega? Peggio mi sembrava il linguistico, che si miei tempi era privato e costava una tombola. Quello, avrei temuto.

Tipo Milano?
Ne conosco di persone che se la tirano per il percorso di studi, per aver fatto un certo liceo, o essersi laureati.
Tirarsela vuol dire sentirsi migliori di altri solo per l'appellativo dottore che si può inserire davanti al nome sul citofono, e che si tende da parte di queste persone a rimarcare troppo spesso.
E che ha il sapore dell'abusato "Lei non sa chi sono io?".
Che evidentemente non prevede che l'interlocutore abbia probabilmente il più totale disinteresse a sapere chi in effetti è la persona che lo asserisce.
Ma è un discorso che abbiamo già affrontato e a cui abbiamo già fornito ampiamente risposte.
Il mondo del lavoro fa poi giustizia. In teoria.
Perché purtroppo queste persone che se la tirano hanno anche padri e parenti che giustificano tanta ostentazione di elevato lignaggio e che l'aiutino, dopo aver finanziato percorsi di studi elitari, lo forniscono.
E ti trovi l'immeritevole rampollo dalla limitata umiltà a dirigere settori dove fa i danni che ha citato prima Tubarao, in luogo di altre persone, magari più capaci e sicuramente più meritevoli, ma meno visibili.
 

danny

Utente di lunga data
Togliendo il fatto che ad un computer, come svolgerlo, glielo dice un umano, non è questo il punto.

Escludiamo il mondo del lavoro, MONDIALE ( perché spero non vogliate contestare il fatto che in un mondo dominato dalla tecnologia, conoscere il Greco Antico, potrebbe anche non essere indispensabile).

Parliamo invece di formazione personale. Spiegatemi con minuzia di particolari, in cosa consiste questo metodo che v'insegano al classico a rendervi cosi Ditalculo rispetto a che, ad esempio come me, ha fatto l'ITIS.

Ok. Annablume ed io entriamo in un libreria: lei sceglie un libro di filosofia per me ed io scelgo un manuale di programmazione per lei. Cosa vi rende così sicuri del fatto che dopo aver letto i due libri, io continui a non capire un cazzo di filosofia, mentre invece lei è diventata un hacker mondiale.
Niente, infatti.
Un liceale caprone resta un liceale caprone anche se ha fatto il classico.
Se sono d'accordo con te in generale, mi discosto dall'omologazione culturale che hai fatto.
La filosofia o la storia non sono alternative alla matematica e alla fisica.
Tutte le materie hanno pari dignità e necessità di essere apprese almeno nei fondamentali.
 

Caciottina

Escluso
Togliendo il fatto che ad un computer, come svolgerlo, glielo dice un umano, non è questo il punto.

Escludiamo il mondo del lavoro, MONDIALE ( perché spero non vogliate contestare il fatto che in un mondo dominato dalla tecnologia, conoscere il Greco Antico, potrebbe anche non essere indispensabile).

Parliamo invece di formazione personale. Spiegatemi con minuzia di particolari, in cosa consiste questo metodo che v'insegano al classico a rendervi cosi Ditalculo rispetto a che, ad esempio come me, ha fatto l'ITIS.

Ok. Annablume ed io entriamo in un libreria: lei sceglie un libro di filosofia per me ed io scelgo un manuale di programmazione per lei. Cosa vi rende così sicuri del fatto che dopo aver letto i due libri, io continui a non capire un cazzo di filosofia, mentre invece lei è diventata un hacker mondiale.
il mio vantaggio ad aver fatto il classico e' che posso leggere sbri in latino quando si senmte troppo datata e iniziare a straparlare in latino....almeno la capisco :D
 

Tubarao

Escluso
Non viviamo in mondi diversi: respiriamo in galassie nemiche, proprio. Chissà perché, mi chiedo, una derivata etc etc non è' mai stata dichiarata patrimonio dell'umanità, ma poi soprassiedo e torno a leggere i presocratici.
Vedi ? Se tu l'avessi messa sul gusto dello studio. Sula voglia di sapere e crescere. Sulla predisposizione personale. Io sarei stato d'accordo con te.

Io non ne ho mai fatto una questione di serie a e di serie b, cosa che invece hai appena fatto tu con il post qui sopra, che mi convince sempre più del fatto che tu sia una persona con molte nozioni.......ma poca cultura.
 

danny

Utente di lunga data
La maggior parte delle persone oggi non sa distinguere tra produzione di CO2 e emissioni di Nox, Co, HC contemplandole tutte sotto il termine Smog (smoKe più fog), complici i Comunicati Stampa e l'interpretazione data da essi dai quotidiani e dai media in generale.
Cito questo esempio perché si comprenda che oggi un minimo di nozioni di base è indispensabile, perché interpretare il presente, in termini politici, economici, sociali rende lo stato, la nostra società migliore e i nostri diritti più difendibili.
Porre alternative culturali, tipo filosofia vs fisica, escludendo di fatto una completezza di informazioni atte a migliorare l'elasticità e le capacità analitiche e logiche di un individuo in maniera di renderlo più capace di comprendere le dinamiche di una società, è a mio parere un errore che può costare caro a tutti (ci sta già costando caro...).
 

Tubarao

Escluso
La maggior parte delle persone oggi non sa distinguere tra produzione di CO2 e emissioni di Nox, Co, HC contemplandole tutte sotto il termine Smog (smoKe più fog), complici i Comunicati Stampa e l'interpretazione data da essi dai quotidiani e dai media in generale.
Cito questo esempio perché si comprenda che oggi un minimo di nozioni di base è indispensabile, perché interpretare il presente, in termini politici, economici, sociali rende lo stato, la nostra società migliore e i nostri diritti più difendibili.
Porre alternative culturali, tipo filosofia vs fisica, escludendo di fatto una completezza di informazioni atte a migliorare l'elasticità e le capacità analitiche e logiche di un individuo in maniera di renderlo più capace di comprendere le dinamiche di una società, è a mio parere un errore che può costare caro a tutti (ci sta già costando caro...).
Non sono stato io ad aver detto che la teoria degli insiemi, o la geometria euclidea non sono parificabili, per valore intrinseco, alla declinazione di rosa o al pensiero di Kant, in quanto non dichiarati patrimonio dell'umanità.

L'ha detto una che ha fatto il classico e ha il metodo, se vogliamo dirla tutta.......ma sono sicuro che quest'ultima è solo una coincidenza :rolleyes:
 
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AnnaBlume

capziosina random
Togliendo il fatto che ad un computer, come svolgerlo, glielo dice un umano, non è questo il punto.

Escludiamo il mondo del lavoro, MONDIALE ( perché spero non vogliate contestare il fatto che in un mondo dominato dalla tecnologia, conoscere il Greco Antico, potrebbe anche non essere indispensabile).

Parliamo invece di formazione personale. Spiegatemi con minuzia di particolari, in cosa consiste questo metodo che v'insegano al classico a rendervi cosi Ditalculo rispetto a che, ad esempio come me, ha fatto l'ITIS.

Ok. Annablume ed io entriamo in un libreria: lei sceglie un libro di filosofia per me ed io scelgo un manuale di programmazione per lei. Cosa vi rende così sicuri del fatto che dopo aver letto i due libri, io continui a non capire un cazzo di filosofia, mentre invece lei è diventata un hacker mondiale.
Intanto tu, programmatore o no poco importa, dovresti imparare a leggere quel che si scrive e non quello che pensi che uno abbia scritto. Io ho parlato di metodo rispetto alle superiori. Un metodo, in sostanza, di approccio allo studio e allo scibile, alla conoscenza. Poi, poi Tuba, da mettere a frutto nel modo che più ti aggrada: proseguendo gli studi umanistici a livello ancor più serio, o passando a studi scientifico/speculativi o pragmatici. Se c'è' una cosa che chiara perfino ai frassini sul bordo del fiume e' che al classico si studia decisamente molto, regolarmente, criticamente (prova a studiare acriticamente la filosofia e vedi come fioccano i votacci) e senza premio immediato: non è' che c'è' il risultato numerico giusto o sbagliati alla fine del passaggio. Ripeto: poi, all'università. Pensare un laureato di lettere assunto per fare il tuo lavoro e' ridicolo quanto pensare te a fare il mio. Solo che, rimanendo nel seminato del lavoro -seminato che, mi ripeto, e' estraneo al concetto di liceo esso stesso, e vivvaddio che per una manciata d'anni siamo liberi di imparare cosa veramente conta, nell'umanità, senza che ci rompano i coglioni a farci schiavi- dicevo, rimanendo a discute di lavoro, io alla fine del 5 avrei potuto scegliere informatica. Magari faticando, ma con passione ce la avrei potuta fare. C'è', come si diceva, che ha fatto fisica. Tu, non avresti potuto fare il mio, di percorso. O almeno, non conosco nessuno che e' stato in grado di imparare a tradurre latino nei 3 mesi che intercorrono fra la fine del liceo e l'inizio dell'uni. In soldoni: il liceo, quale che sia, ti insegna a imparare e a farlo in modo critico. Il tecnico ti insegna a fare.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
L'avvenuta acquisizione del metodo è più facilmente riscontrabile quando dal mondo accademico letterario e puramente speculativo vai a fare un lavoro diametralmente opposto, magari nel bieco mondo dei servizi, dove ci si deve confrontare giornalmente con chi non ha avuto l'otium per speculare sulla filosofia presocratica. Allora sì vedi se la tua mente si è aperta.
Il resto è chiacchiera astratta.
Mia nota personale:
A me sarebbe piaciuto, a posteriori ovviamente, aver fatto il classico: perché solo lì insegnano il greco, l'unico tassello che A ME manca per una formazione completa.
 
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AnnaBlume

capziosina random
Vedi ? Se tu l'avessi messa sul gusto dello studio. Sula voglia di sapere e crescere. Sulla predisposizione personale. Io sarei stato d'accordo con te.

Io non ne ho mai fatto una questione di serie a e di serie b, cosa che invece hai appena fatto tu con il post qui sopra, che mi convince sempre più del fatto che tu sia una persona con molte nozioni.......ma poca cultura.
Ma tu questo lo fai sempre, Tuba, e da sempre. Ed e' questo il motivo per il quale non parli mai volentieri con te. Primo: parli solo tu: hai un'idea pregressa, e pensi di dimostrata leggendo, male, cose che chiaramente non dico. Secondo: rispondi non a me ma a quello che pensi etc. Io mi annoio in modo feroce. Facciamo una scaletta, poi smetto per la ragione poc'anzi esposta.

Primo: hai preso uno dei tuoi soliti granchi: tu hai cercato di paragonare un metodo (una derivata) a un merito, per altro millenario. Se mi avessi paragonato la capacità di risolvere una derivata con la capacità di tradurre dal latino greco etc, avrei chiaramente assentito: sono metodi. Ma che liquidi cos'era: la filosofia pregreca, una delle nostre più lucide radici culturali, o la letteratura latina (una per tutte, l'Iliade e' capolavoro dell'umanità), scusa ma non si può sentire proprio, figuriamoci correggerti.

Secondo. Mai detto di essere volta e tantomeno ho parlato di me. Ma tu non ce la fai mica a A) non risentirti personalmente B) non tirare in ballo personalmente senza peraltro sapere molto di quella persona C) giudicare, addirittura, sulla base del poco che sai e soprattutto in base a quello che c'hai proiettato.

Terzo. Non fai prima di farti tutte queste pippe di godetti quel che sai eche sai fare senza sentirti immotivatamente (e a arte, sembra, o a cazzo, dipende da dove si guarda) sminuito? Minchia, sembri fare continuamente una crociata contro una categoria di persone (ma esistono????) tra le quali, poi, tu, che tutto sai, mi ci infili ogni due per tre. Se una non te l'ha data quando avevi 15 anni, t'hs fstto sentire una merda e faceva il classico non è' colpa mia, io non ero di sicuro
 

tullio

Utente di lunga data
Escludiamo il mondo del lavoro, MONDIALE ( perché spero non vogliate contestare il fatto che in un mondo dominato dalla tecnologia, conoscere il Greco Antico, potrebbe anche non essere indispensabile).

Parliamo invece di formazione personale. Spiegatemi con minuzia di particolari, in cosa consiste questo metodo che v'insegano al classico a rendervi cosi Ditalculo rispetto a che, ad esempio come me, ha fatto l'ITIS.
L'aver frequentato una scuola invece di un'altra non rende nessuno migliore (o peggiore) di un altro. Se uno si sente superiore perché ha avuto modo di andare di qui invece che di là, allora, semplicemente, è una persona che non vale la pena di frequentare. Qualunque cosa abbia studiato. Aggiungerei che non acquisterei mai un libro di informatica semplicemente perché non riuscirei ad andare oltre la prima pagina e, infatti, ogni volta che ho un problema con il pc chiamo un amico di mio figlio, che ha fatto l'Itis, e gli chiedo di sistemarmelo, cosa che puntualmente avviene perché è una persona di grande cuore e, immagino, anche di capacità. E', tra l'altro, una persona assai curiosa con cui, poiché le nostre storie si incrociano a vari livelli, parlo volentieri di storia medievale, tema che io conosco pochissimo e lui pure. Ne parliamo lamentandoci entrambi della nostra ignoranza. Questo stesso studente (ora studente universitario) ha acquistao per pura passione testi di storia e se li è studiati con profitto (mentre io, come detto, non andrei oltre la copertina...).
Semplicemente le due considerate sono scuole che mirano a obiettivi diversi. Una delle due, l'Itis, è "specialistica" (in senso positivo) e indirizza gli studenti in una serie di percorsi: originariamente destinata a formare i "periti" sul piano professionale, ha oggi ampliato la sua prospettiva a percorsi universitari. In pratica gli indirizzi tecnici e ingegneristici. Nessuno, immagino, si sognerebbe di parlar male o di considerare ignorante un ingegnere.
Immagino, non lo so e quindi avanzo un'ipotesi, che uno studente uscito da un istituto specialistico, con una formazione anche alta, non sia, ipso facto, adatto a entrare nel mondo del lavoro senza un'ulteriore formazione. Immagino, cioè, che se voglio diventare un programmatore dovrò comunque studiare ben oltre quello che ho studiato a scuola.
Un liceo (classico o scientifico in particolare) mira ad altro: a fornire una serie di stimoli ad ampio raggio. A favorire una generale curiosità e ad ampliare una vasta gamma di interessi. Lasciamo perdere il fatto che ciò avvenga sempre (anche dall'Itis escono studenti ignoranti): l'importante è che ciò venga offerto.
Abbiamo bisogno di entrambi: come dicevo precedentemente non c'è possibilità di formazione univrsitaria che non tenga conto di _tutti_ gli indirizzi di studio. Il greco antico, pertanto _è_ indispensabile. Anche per avere ingengeri. O meglio: per poter avere una formazione complessiva di alto livello anche nel settore ingegneristico.
poi il lavoro porta ciscuno su vari percorsi e il tempo tiranno impedisce a chiunque di occuparsi di tutto (e infatti sono ignorante di storia medievale). Ma vorremmo questo? O vorremmo invece che tutti, oltre al proprio lavoro, dispongano degli strumenti necessari per leggere il mondo?
Un liceo mira, con la formazione universitaria, a produrre intellettuali (lasciamo perdere che non sempre ci riesce, ...anzi...) con gli strumenti intellettuali necessari per leggere il mondo.
Un Itis (ma qualunque anltra scuola "specialistica") mira a produrre esperti in grado di agire nel mondo (anche qui lasciamo perdere ilfatto che possa non riuscirci...). Un "esperto" non è uno "stupido" e un "intellettuale" non è un ingenuo. E' anche possibile che un "esperto" diventi un "intelletuale" (magari un ingegnere) così come è possibile, e avviene frequentemente, che un intellettuale diventi un esperto (che so? un commercialista).
Non ho mai saputo raccontare a mio figlio quanta incidenza ha sulla nostra vita la dissoluzione dell'Impero carolingio ma non mi vanto di questa mia lacuna. Non mi vanto nemmeno di aver dimenticato come si risolvono le equazioni di secondo grado e di non aver mai compreso cosa sia un'ossidoriduzione.
Quello che troverei stupido, davvero stupido, è che uno si possa vantare di non saper riolvere le equazioni di secondo grado. Analogamente, nel migliore dei mondi possibili, sarebbe il caso che un esperto di informatica possegga anche una conoscenza di qualche grado sulla filosofia greca. Anzi, nel migliore dei mondi possibili, un benzinaio dovrebbe possedere la stessa istruzione di un laureato in lettere.
 
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AnnaBlume

capziosina random
Non sono stato io ad aver detto che la teoria degli insiemi, o la geometria euclidea non sono parificabili, per valore intrinseco, alla declinazione di rosa o al pensiero di Kant, in quanto non dichiarati patrimonio dell'umanità.

L'ha detto una che ha fatto il classico e ha il metodo, se vogliamo dirla tutta.......ma sono sicuro che quest'ultima è solo una coincidenza :rolleyes:
Veramente tu parlavi di risolvere derivate... Com'è' che con te cambia sempre tutto??? Omg. Poi, come ho già detto, tu il metodo elementare per discutere, proprio non ce l'hai, questo e' chiaro. Non riesci proprio a non portare sul personale discorsi generali. È, al solito, io di me o del mio metodo non ho parlato mai. Tu a che titolo lo fai?
 

Tubarao

Escluso
Ma tu questo lo fai sempre, Tuba, e da sempre. Ed e' questo il motivo per il quale non parli mai volentieri con te. Primo: parli solo tu: hai un'idea pregressa, e pensi di dimostrata leggendo, male, cose che chiaramente non dico. Secondo: rispondi non a me ma a quello che pensi etc. Io mi annoio in modo feroce. Facciamo una scaletta, poi smetto per la ragione poc'anzi esposta.

Primo: hai preso uno dei tuoi soliti granchi: tu hai cercato di paragonare un metodo (una derivata) a un merito, per altro millenario. Se mi avessi paragonato la capacità di risolvere una derivata con la capacità di tradurre dal latino greco etc, avrei chiaramente assentito: sono metodi. Ma che liquidi cos'era: la filosofia pregreca, una delle nostre più lucide radici culturali, o la letteratura latina (una per tutte, l'Iliade e' capolavoro dell'umanità), scusa ma non si può sentire proprio, figuriamoci correggerti.

Secondo. Mai detto di essere volta e tantomeno ho parlato di me. Ma tu non ce la fai mica a A) non risentirti personalmente B) non tirare in ballo personalmente senza peraltro sapere molto di quella persona C) giudicare, addirittura, sulla base del poco che sai e soprattutto in base a quello che c'hai proiettato.

Terzo. Non fai prima di farti tutte queste pippe di godetti quel che sai eche sai fare senza sentirti immotivatamente (e a arte, sembra, o a cazzo, dipende da dove si guarda) sminuito? Minchia, sembri fare continuamente una crociata contro una categoria di persone (ma esistono????) tra le quali, poi, tu, che tutto sai, mi ci infili ogni due per tre. Se una non te l'ha data quando avevi 15 anni, t'hs fstto sentire una merda e faceva il classico non è' colpa mia, io non ero di sicuro
Stavolta, perdona, ma il granchio lo hai preso tu. Se in precedenza non ho avuto problemi ad ammetterlo, non è questo il caso. Io non ho liquidato nulla. E non ho mai inteso mettere in discussioni patrimoni dell'Umanità come quelle da te citate.

Sono intervenuto nella discussione solo dopo aver letto questo:

pur essendo cresciuta fra ingegneri (provenienti anche dal tecnico) e ingegneri amici di ingegneri, ne avessi trovato uno che non fosse ignorante come una scarpa, misero proprio, rispetto a tutto ciò che esulasse dalle macchine e dalla propria competenza specifica

dicendo che gli ingegneri di cui parli potrebbero dire lo stesso di te, ignorante come una scarpa, misera proprio, rispetto a tutto ciò che non è filosofia, o storia, o arte, o quello che pare a te.

E tu te ne sei uscita con la tiritera su quanto le due cose non siano parificabili.
 
Stato
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