Classico o scientifico?

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Nicka

Capra Espiatrice
beh, beh, non è mica vero. Una mia giovane amica, studia ora a Londra (non so però in quale università). E pare che il curriculum breve in classics faccia tanto pedigree: in pratica lo scelgono anche quelli che poi sanno già che faranno altro (tipo giurisprudenza o studi commerciali). Lei me ne parlava scontenta: per lei è un sacro fuoco interiore, invece trova che il livello non sia alto come vorrebbe proprio perché ci sono tantissimi iscritti come quelli di cui parlavo sopra... dunque direi che Omero sanno chi è anche in UK. Anche in Usa, sanno chi è. Sempre a livello universitario (già dal college). Magari fatto coi piedi, ma in qualche modo fatto.

Sul resto, chiaro: si cercava di rispondere, ognuno per quel che sa, al primo post. Poi mi sembra evidente che sarà il/la ragazzo/a a scegliere; e da quel che ho capito il liceo è assodato. Tutto il resto sul tecnico etc è un parziale ot :) Comunque, anche io, oltre ad altre cose, racconterei alla fantomatica figlia della bellezza del classico, quella bellezza grandiosa. Quella bellezza te la godi solo lì nella maggior parte dei casi. Poi c'è il resto dello studio se c'è e poi comincia la vita lavorativa, ed è tutto diverso e più brutto per un sacco di gente. Per questo consiglio sempre il classico. Palestra per la mente e per l'animo e bellezza a palate da godere.
E però mi sento di dire e sottolineare quello che si è già detto...
Per quanto uno possa avere certi interessi e per quanto ci sia voglia di studiare uno deve avere la vera fortuna di trovare chi insegna a modo, che faccia amare ancora di più certe materie e che formi le giovini menti senza devastarle...
La mia passione da quindicenne per certe materie è stata più forte di chi ha tentato in ogni modo di farmi passare la voglia...e nonostante tutto sono contenta di aver studiato quello che ho studiato...ma io ho passato un ginnasio che definire infernale è poco. E non per lo studio, ma per chi era nella posizione al di là della cattedra.
Tra l'altro conosciutissima in città sia per i metodi e la durezza...e anche per la situazione che aveva in casa che mi stupisco non sia iscritta qui... :D
Se poi è iscritta qui e mi legge è gentilmente pregata di andar a porger le terga ovunque lei voglia.

Quindi il consiglio è di sentire pareri anche sugli insegnanti...
 

AnnaBlume

capziosina random
E però mi sento di dire e sottolineare quello che si è già detto...
Per quanto uno possa avere certi interessi e per quanto ci sia voglia di studiare uno deve avere la vera fortuna di trovare chi insegna a modo, che faccia amare ancora di più certe materie e che formi le giovini menti senza devastarle...
La mia passione da quindicenne per certe materie è stata più forte di chi ha tentato in ogni modo di farmi passare la voglia...e nonostante tutto sono contenta di aver studiato quello che ho studiato...ma io ho passato un ginnasio che definire infernale è poco. E non per lo studio, ma per chi era nella posizione al di là della cattedra.
Tra l'altro conosciutissima in città sia per i metodi e la durezza...e anche per la situazione che aveva in casa che mi stupisco non sia iscritta qui... :D
Se poi è iscritta qui e mi legge è gentilmente pregata di andar a porger le terga ovunque lei voglia.

Quindi il consiglio è di sentire pareri anche sugli insegnanti...
questo vale sempre, per ogni scuola. C'è gente in gamba e gente frustrata; gente più che competente e gente incompetente...il che a me pare gravissimo!
 

Nicka

Capra Espiatrice
questo vale sempre, per ogni scuola. C'è gente in gamba e gente frustrata; gente più che competente e gente incompetente...il che a me pare gravissimo!
Era molto, moltissimo competente...ma appunto frustrata...e veniva riversato in classe.
Sbagliatissimo.
Un anno ha bocciato 23 ragazzi su 25...
Diversi di altri anni sono finiti a fare terapia...
Io avevo attacchi di panico ogni volta che entravo a scuola e mi sono fatta di valeriana un anno intero...
Aveva la capacità di farti sentire completamente imbecille quando in realtà magari eri pure bravo...
Se a ciò aggiungiamo che era pure cicì e cocò col preside e quindi le lamentele cadevano nel vuoto il quadro è completo...
 

AnnaBlume

capziosina random
Era molto, moltissimo competente...ma appunto frustrata...e veniva riversato in classe.
Sbagliatissimo.
Un anno ha bocciato 23 ragazzi su 25...
Diversi di altri anni sono finiti a fare terapia...
Io avevo attacchi di panico ogni volta che entravo a scuola e mi sono fatta di valeriana un anno intero...
Aveva la capacità di farti sentire completamente imbecille quando in realtà magari eri pure bravo...
Se a ciò aggiungiamo che era pure cicì e cocò col preside e quindi le lamentele cadevano nel vuoto il quadro è completo...

che incubo...

però sono straconvinta che ci siano anche tantissimi bravi insegnanti. Informarsi sulla scuola è sempre doveroso. Ci sono anche finti licei (dir loro all'acqua di rose è fargli un complimento) e licei dagli standards impossibili... ma poi, grazie al cielo, tanti licei seri ed entro la norma, nei quali studi, impari, e vivi la vita che devi vivere.
 

spleen

utente ?
mai detto che la scienza (quella alta, poi!) non sia fondamentale; mai detto che la speculazione scientifica non fosse preziosa (ed è davvero immaginifica, altro che...). Mai detto nemmeno che la tecnica non fosse importante, ma allo stesso piano del sapere non conidizionato dal fine monetario no, non è possibile metterlo. Infatti, proprio per questo consiglio sempre e comunque un liceo (un buon liceo, come si diceva poc'anzi), indipendentemente dal percorso professionale che si intenderà seguire poi: un modo non necessariamente banale per avere entrambe le cose, o almeno, un po' di entrambe. E una mente formata ad imparare, non necessariamente solo a fare. Fra un po' le nostre radici culturali non li ricorderemo più, tanto non producono denaro o non fabbricano cose...

ma paragonare uno smartphone a un'opera letteraria o artistica, essù :rolleyes:. Però, sullo smartphone puoi caricare la guida per la mostra che vuoi vedere :D
Anna, non sottovalutare il contenuto di conoscienze (nei vari campi) che serve per produrre uno smartphone, nè quello che serve per una automobile o un aereo, sono il riassunto di 4000 anni di scoperte ed invenzioni. Conoscenza svincolata da economia o potere economico: mi sento di dirti che il patrimonio di conoscenze sono conoscenze e basta, l'economia è un dettaglio, talvolta importante, la Cappella Sistina come opera d'arte la dobbiamo a Michelangelo ma anche a Giulio II che la commissionò.
Nessuno ha imparato il latino in 3 mesi prima dell'UNI, ma ti garantico che la stessa cosa succederebbe anche ad un liceale che dovesse imparare in 3 mesi il programma (Esempio come un altro) di macchine a fluido dei periti meccanici dove ti devi sbattere (ti garantisco, sbattere) tra turbine Pelton Kaplan e Francis, profili di pale, trasformazioni adiabatiche, diagrammi cremoniani, motori a combustione interna dei vari cicli, dimensionamenti, resistenza dei materiali, momenti di inerzia e altre amenità. (Per la cronaca anche i periti studiano Dante e talvolta bene.)
Tu affermi che l'apertura metale acquisita nei licei consentirebbe di fare qualsiasi cosa, mi sento di smentire questa affermazione, come ho già spiegato prima ad esempio nel settore dove lavoro io questa cosa non esiste proprio, fanno fatica (fatica da cani) persino quelli che vengono dallo scientifico, perchè mancano completamente le basi (hai voglia di aver imparato a ragionare come dici tu). Considerare le cose di carattere scientifico e tecnologico secondarie lo ho già detto prima, è un grave errore che mi sa che facciamo solo noi italiani, mi viene sempre in mente l'espressione "vil meccanico" dei Promessi Sposi, credimi, bisogna ridare dignità di primaria importanza anche a queste cose.
Sulle nostre radici culturali mi trovi perfettamente d'accordo, ma temo non dipenda dal tipo di formazione che abbiamo avuto, io ho avuto una formazione tecnico scientifica (non si capisce vero):D ma sono orgogliosissimo ad esempio della nostra storia e di essere italiano, e mi piace tutto quello che fa' cultura, sia esso innovazione tecnica o piuttosto indagine storico letteraria.
Mi sento a disagio nelloscrivere ste cose, il mio non vuole essere un discorso assertivo per portare acqua al mio mulino a scapito di quello che pensano gli altri, sono solo cose che penso e che vedo riprovate nella realtà che vivo, perdonatemi.
 

Nicka

Capra Espiatrice
che incubo...

però sono straconvinta che ci siano anche tantissimi bravi insegnanti. Informarsi sulla scuola è sempre doveroso. Ci sono anche finti licei (dir loro all'acqua di rose è fargli un complimento) e licei dagli standards impossibili... ma poi, grazie al cielo, tanti licei seri ed entro la norma, nei quali studi, impari, e vivi la vita che devi vivere.
Sono molti di più i bravi insegnanti!
Questo è poco ma sicuro! :)

Io ho dovuto cambiare scuola perché era diventata inaffrontabile, ma ho vissuto di rendita fino alla maturità...
 

AnnaBlume

capziosina random
Anna, non sottovalutare il contenuto di conoscienze (nei vari campi) che serve per produrre uno smartphone, nè quello che serve per una automobile o un aereo, sono il riassunto di 4000 anni di scoperte ed invenzioni. Conoscenza svincolata da economia o potere economico: mi sento di dirti che il patrimonio di conoscenze sono conoscenze e basta, l'economia è un dettaglio, talvolta importante, la Cappella Sistina come opera d'arte la dobbiamo a Michelangelo ma anche a Giulio II che la commissionò.
Nessuno ha imparato il latino in 3 mesi prima dell'UNI, ma ti garantico che la stessa cosa succederebbe anche ad un liceale che dovesse imparare in 3 mesi il programma (Esempio come un altro) di macchine a fluido dei periti meccanici dove ti devi sbattere (ti garantisco, sbattere) tra turbine Pelton Kaplan e Francis, profili di pale, trasformazioni adiabatiche, diagrammi cremoniani, motori a combustione interna dei vari cicli, dimensionamenti, resistenza dei materiali, momenti di inerzia e altre amenità. (Per la cronaca anche i periti studiano Dante e talvolta bene.)
Tu affermi che l'apertura metale acquisita nei licei consentirebbe di fare qualsiasi cosa, mi sento di smentire questa affermazione, come ho già spiegato prima ad esempio nel settore dove lavoro io questa cosa non esiste proprio, fanno fatica (fatica da cani) persino quelli che vengono dallo scientifico, perchè mancano completamente le basi (hai voglia di aver imparato a ragionare come dici tu). Considerare le cose di carattere scientifico e tecnologico secondarie lo ho già detto prima, è un grave errore che mi sa che facciamo solo noi italiani, mi viene sempre in mente l'espressione "vil meccanico" dei Promessi Sposi, credimi, bisogna ridare dignità di primaria importanza anche a queste cose.
Sulle nostre radici culturali mi trovi perfettamente d'accordo, ma temo non dipenda dal tipo di formazione che abbiamo avuto, io ho avuto una formazione tecnico scientifica (non si capisce vero):D ma sono orgogliosissimo ad esempio della nostra storia e di essere italiano, e mi piace tutto quello che fa' cultura, sia esso innovazione tecnica o piuttosto indagine storico letteraria.
Mi sento a disagio nelloscrivere ste cose, il mio non vuole essere un discorso assertivo per portare acqua al mio mulino a scapito di quello che pensano gli altri, sono solo cose che penso e che vedo riprovate nella realtà che vivo, perdonatemi.

hm, ci sono punti che non ho capito: in quale test d'ingresso universitario devi conoscere le macchine a fluido (non so nemmeno che roba è, ho copiato)? Io parlavo, ancora, di un possibile percorso universitario (precondizione necessaria perché sia valido il mio consiglio del liceo, come ho già detto). Al di fuori di questo, chiaramente un buon tecnico, l'ho già ben detto. Tornando a noi, sono profondamente convinta che da un liceo approdi, se vuoi, ad ogni università che desideri, con un tecnico no: per moltissime ti mancano le basi, ti manca la speculazione 'a vuoto'. Al contrario col liceo si accede, bene o male, ad ogni università (magari non lettere antiche con lo scientifico, perché non sai come fare per il greco), ma certo non ad ogni percorso professionale. Se il futuro che desideri è la tecnologia applicata, e pure subito dopo le superiori, non è il liceo la strada che fa per te. Del resto, se mi dici che l'abbinamento ITIS ingegneria funziona non discuto: di mio ho testato che liceo scientifico ingegneria funziona anche in termini di lavoro (non conosco ingegneri disoccupati). Ma il punto è che a 14 anni non sai cosa vorrai fare. Se ti piace studiare, la strada aperta te la danno solo i licei (per considerare solo le caratteristiche di occupazionabilità, che, come ho già detto, mi sono particolarmente invise). Se poi in corso d'opera ti rendi conto che ti piace studiare, che il campo dell' "applicata" non è il tuo, non te ne va mezza, che fai? Molli a metà? Tenti senza basi di entrare in medicina?
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
E anche su questo sono in disaccordo (oggi non ne imbrocco una :D giuro che fra poco stacco e non mi leggerete più per qualche giorno).

Si arriva per forza di cose ad un punta delle propria formazione nel quale bisogna seguire.....l'indole ? l'istinto ? la passione ? chiamala come vuoi.
Beh..ma il mio discorso non aveva nulla a che fare con questo.
E' chiaro che ognuno sceglie in base alla propria indole, al proprio istinto o alla propria passione. Ma la scuola deve pensare a concialiare queste cose con l'introduzione nel mondo del lavoro. Altrimenti di cosa viviamo? Di passioni improduttive?

Buscopann
 

spleen

utente ?
hm, ci sono punti che non ho capito: in quale test d'ingresso universitario devi conoscere le macchine a fluido (non so nemmeno che roba è, ho copiato)? Io parlavo, ancora, di un possibile percorso universitario (precondizione necessaria perché sia valido il mio consiglio del liceo, come ho già detto). Al di fuori di questo, chiaramente un buon tecnico, l'ho già ben detto. Tornando a noi, sono profondamente convinta che da un liceo approdi, se vuoi, ad ogni università che desideri, con un tecnico no: per moltissime ti mancano le basi, ti manca la speculazione 'a vuoto'. Al contrario col liceo si accede, bene o male, ad ogni università (magari non lettere antiche con lo scientifico, perché non sai come fare per il greco), ma certo non ad ogni percorso professionale. Se il futuro che desideri è la tecnologia applicata, e pure subito dopo le superiori, non è il liceo la strada che fa per te. Del resto, se mi dici che l'abbinamento ITIS ingegneria funziona non discuto: di mio ho testato che liceo scientifico ingegneria funziona anche in termini di lavoro (non conosco ingegneri disoccupati). Ma il punto è che a 14 anni non sai cosa vorrai fare. Se ti piace studiare, la strada aperta te la danno solo i licei (per considerare solo le caratteristiche di occupazionabilità, che, come ho già detto, mi sono particolarmente invise). Se poi in corso d'opera ti rendi conto che ti piace studiare, che il campo dell' "applicata" non è il tuo, non te ne va mezza, che fai? Molli a metà? Tenti senza basi di entrare in medicina?
L'automobile che usi ha un motore che è una macchina a fluido, la corrente elettrica che illumina la stanza dove stai ora è prodotta da una turbina a gas (altra macchina a fluido). Nessun test universitario ti chiede questo, ma per la mia esperienza ti garantisco che ci sono ingegneri e ingegneri, e aver avuto le basi di queste cose conta eccome.
(mi spingo ad affermare che in certi settori è decisivo).
Se ti vuoi tenere "le mani libere" sono d'accordissimo con te per quanto riguarda i licei, l'importante è cadere in una scuola seria, con buoni insegnanti, e come hai detto tu, dare per scontata l'università. Non conosco molte persone che si sono "ritirate" dalla applicata, per contro purtroppo ci sono molti liceali che non hanno completato l'UNI, con il risultato che purtroppo non sono ne carne ne pesce.
Comunque noi stiamo tante volte a criticare la scuola italiana, poi i nostri ricercatori sono famosi all'estero, dovrà pur significare qualcosa non credi?
Ciao :)
 

Tubarao

Escluso
hm, ci sono punti che non ho capito: in quale test d'ingresso universitario devi conoscere le macchine a fluido (non so nemmeno che roba è, ho copiato)? Io parlavo, ancora, di un possibile percorso universitario (precondizione necessaria perché sia valido il mio consiglio del liceo, come ho già detto). Al di fuori di questo, chiaramente un buon tecnico, l'ho già ben detto. Tornando a noi, sono profondamente convinta che da un liceo approdi, se vuoi, ad ogni università che desideri, con un tecnico no: per moltissime ti mancano le basi, ti manca la speculazione 'a vuoto'. Al contrario col liceo si accede, bene o male, ad ogni università (magari non lettere antiche con lo scientifico, perché non sai come fare per il greco), ma certo non ad ogni percorso professionale. Se il futuro che desideri è la tecnologia applicata, e pure subito dopo le superiori, non è il liceo la strada che fa per te. Del resto, se mi dici che l'abbinamento ITIS ingegneria funziona non discuto: di mio ho testato che liceo scientifico ingegneria funziona anche in termini di lavoro (non conosco ingegneri disoccupati). Ma il punto è che a 14 anni non sai cosa vorrai fare. Se ti piace studiare, la strada aperta te la danno solo i licei (per considerare solo le caratteristiche di occupazionabilità, che, come ho già detto, mi sono particolarmente invise). Se poi in corso d'opera ti rendi conto che ti piace studiare, che il campo dell' "applicata" non è il tuo, non te ne va mezza, che fai? Molli a metà? Tenti senza basi di entrare in medicina?
Il neretto è proprio la cosa che sto cercando. con toni più che civili escluso il primo post, di contestarti.

Per tutto il resto aspetto scuse che ancora non vedo.
 
Ultima modifica:

AnnaBlume

capziosina random
Il neretto è proprio la cosa che sto cercando. con toni più che civili escluso il primo post, di contestarti.

Per tutto il resto aspetto scuse che ancora non vedo.
E che vuoi contestare, che coi licei accedi a tutte le università ma non a tutti i percorsi professionali e con i tecnici accedi ad alcuni percorsi professionali e poche università e non certo tutte ? E come fai, visto che è un fatto? Se fossero equivalenti non esisterebbero i 3 percorsi dell'istruzione. Mi sa che per toni civili intendiamo ben altre cose, ma comunque sei fuori? Scuse per cosa?
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
E che vuoi contestare, che coi licei accedi a tutte le università ma non a tutti i percorsi professionali e con i tecnici accedi ad alcuni percorsi professionali e poche università e non certo tutte ? E come fai, visto che è un fatto? Se fossero equivalenti non esisterebbero i 3 percorsi dell'istruzione. Mi sa che per toni civili intendiamo ben altre cose, ma comunque sei fuori? Scuse per cosa?
Secondo me che il fatto che i licei ti preparino ai percorsi Universitari al contrario degli istituti tecnici, con qualche rara eccezione (vedi laurea in lettere antiche se uno non ha frequentato il classico), mi pare una scemata.
Io sono perito chimico e veterinario. All'università i primi anni sono andato come un treno, contrariamente a tutti quelli che avevano fatto il liceo scientifico che si impantanavano negli esami di chimica. E meno male che il liceo dovrebbe prepararti..Ero preparato molto meglio io.
Questa concezione del liceo è lontana mille anni luce dalla realtà odierna e non è al passo dei tempi. Parlo per esperienza personale diretta. Poi è ovvio che le vostre potrebbero essere diverse dalle mie.

Buscopann
 

free

Escluso
boh secondo me se hai veramente voglia di studiare, riesci ad affrontare i corsi universitari
poi è anche vero che, in base alla scelta che hai fatto alle superiori, puoi essere avvantaggiato in alcuni corsi, e in altri meno, tuttavia dalla mia esperienza posso dire che è molto importante avere agilità mentale che ti permette di passare da un esame all'altro e da una materia all'altra, quindi se hai fatto bene le superiori, avrai pochi problemi in questo senso, se invece sei andato a scuola a dormire, temo che il percorso sia molto in salita
in questo senso anche materie che all'apparenza possono sembrare solo speculative aiutano invece ad aprire al mente e a renderla più elastica e improntata sulla logica (in questo senso ad es. matematica e latino si assomigliano parecchio), e infatti all'università ti accorgi (o almeno dovresti) che "serve" TUTTO quello che hai studiato in precedenza
 
Con le risorse del Veneto arrivi si e no ad averne una di università. Che, se è legata alle sole risorse del Veneto, sarebbe fuori dal circuito delle ricerca. O pensi che il Veneto possa realizzarsi un sincrotone da solo ex novo? Che l'università di Venezia, una delle più prestigiose, avrebbe da sola potuto studiare e mettere a punto un sistema per il cojtrollo delle acque? Tu immagini che il Veneto sia un regione ricca (lo è) e pensi che se non ci fossero tasse che vanno altrove sarebbe ancora più ricco. Ma i soldi non crescono sugli alberi e se da una parte ci sono è perché da un'altra sono meno. Non so se nel medioevo (periodo che non conosco) potesse esser questo ma immaginarlo oggi, con flussi di denaro che sono transcontinentali, tenendo in mano il bilancio delle entrate e delle uscite delle tasse è miope. Immagini davvero che le banche venete potrebbero garantire ai veneti i finanziamenti necessari senza aver raggranellato i risparmi di regioni meno sviluppate? Che le infrastrutture che connettono il Veneto ad altre regioni del triveneto, che oggi sono messe benino ma che non lo erano 30 anni fa, il Veneto se le sarebbe potute realizzare da solo? Ch, in questa fase di ipercapitalismo globalizzato, i flussi di finanziamento correrebbero verso un VEneto autonomo chiuso nella sua economia regionale? Che avrebe una regione con un numero limitato di abitanti, contrattare con i megaproduttori americani e asiatici alla pari?
In realtà l'assenza di liquidità in Italia, ad esempio, mi farebbe pensare, al contrario, che il livello nazionale sia esso stesso troppo piccolo per risolvere simili problemi.
Naturalmente qui non siamo per convincerci e ciascuno può essere, anzi è bene che resti, della propria idea. Siamo qui per scambiarci idee nella speranza di essere i primi a trarne un vantaggio.
Tullio, la mia persuasione parte da qui:
SOCIETA' COOPERATIVA ARTIGIANA DI GARANZIA AGNO CHIAMPO

Questa fu un'invenzione di mio padre.

Bon questa piccola realtà capitalizza da sola in proporzione più che Vicenza, e soprattutto più che l'Italia intera.

Quando ci proposero di venire accorpati rispondemmo di no, che preferivamo restare una piccola realtà vicino solo agli artigiani delle nostre valli.

Ed è stata la SALVEZZA di questa piccola realtà.

Poi c'è l'EBAV che da quando appunto si è lasciato assorbire da parti di INPS...va male...

Prima invece era un fiore all'occhiello...

Me spiase
Lascio che ci caschino gli altri dentro le solite fanfaluccherie...

Insomma io sono come 900, il pianista sulla nave...
NON mi interessa che cosa sta fuori della nave.
 

AnnaBlume

capziosina random
Secondo me che il fatto che i licei ti preparino ai percorsi Universitari al contrario degli istituti tecnici, con qualche rara eccezione (vedi laurea in lettere antiche se uno non ha frequentato il classico), mi pare una scemata.
Io sono perito chimico e veterinario. All'università i primi anni sono andato come un treno, contrariamente a tutti quelli che avevano fatto il liceo scientifico che si impantanavano negli esami di chimica. E meno male che il liceo dovrebbe prepararti..Ero preparato molto meglio io.
Questa concezione del liceo è lontana mille anni luce dalla realtà odierna e non è al passo dei tempi. Parlo per esperienza personale diretta. Poi è ovvio che le vostre potrebbero essere diverse dalle mie.

Buscopann
ma vedi che dici la stessa cosa che dico io? Tu dici perito chimico e poi hai scelto una facoltà nella quale la chimica nel biennio è fondamentale. Mica hai scelto architettura, per la quale non saresti preparato. E comunque conosco chi dallo scientifico ha fatto biologia, e dimmi che la chimica non c'è...La cosa che a me pare particolarmente evidente è che col liceo sai studiare (anche perché, per 5 anni, se hai fatto un buon liceo, non hai fatto altro, e con materie che necessitano approcci ben diversi l'una rispetto all'altra); chiarissimo l'esempio di chi fa fisica dopo il classico. La preparazione tecnica è appunto tecnica: di meriti, non metodologica; se scegli poi il percorso 'dedicato', chiaro che hai una base di nozioni che ti consentono di procedere con speditezza. Se invece, visto che non sai cosa prenderai a 19 anni, poi decidi di scegliere tutt'altro sei in difficoltà serie. Ma solo io ho amiche che hanno avuto la ventura di fare supplenze anche annuali nei tecnici e volevano morire a novembre? Fuori dalle materie d'indirizzo è buio pesto: una di queste ha fatto ridere mezzo facebook con le perle che trovava nei temi d'italiano o nele prove di storia. Io nel corso degli anni ho fatto per due volte gli esami di stato in un tecnico, un pianto. E al tecnico per il turismo, nel quale la storia dell'arte fa parte della rosa delle materie d'indirizzo. Ma se non la connetti con la storia, la letteratura, soprattutto la filosofia (e il latino per tutta l'arte pre-contemporanea), che capisci della storia dell'arte? Niente. Una figurina fra le tante in un album che non significa nulla. Ora, mi dirai, che per te la chimica è più importante della cultura umanistica. Ma poiché la puoi studiare comunque, a livello universitario, mi pare chiaro che il percorso liceo+università è più completo che solo tecnico o tecnico+università. E esiste anche il liceo scientifico, appunto, che pende più sul versante scientifico senza però dimenticare il resto (tranne il greco). E comunque il nostro amico Hell chiedeva quale liceo, non liceo sì, liceo no. Io non credo di avere un'idea vetusta del liceo: lo frequento abbastanza, ne conosco i programmi, ne conosco i testi, ne conosco i ragazzi, ne preparo alcuni ai tests selettivi per le università (chiaramente per quello che mi attiene). Tu, quanto conosci i tecnici ora? Perché a sentirne i racconti di docenti è un pianto. Perfino l'inglese è spinto sulla microlingua e non grammatica+letteratura. Preparare persone entro i limiti secchi della formazione tecnica. Che va bene, se si desidera questo, ma la vita non è solo lavoro e non è solo lavoro tecnico. Anzi, direi che la vita è nonostante il lavoro.
 
Ultima modifica:

AnnaBlume

capziosina random
boh secondo me se hai veramente voglia di studiare, riesci ad affrontare i corsi universitari
poi è anche vero che, in base alla scelta che hai fatto alle superiori, puoi essere avvantaggiato in alcuni corsi, e in altri meno, tuttavia dalla mia esperienza posso dire che è molto importante avere agilità mentale che ti permette di passare da un esame all'altro e da una materia all'altra, quindi se hai fatto bene le superiori, avrai pochi problemi in questo senso, se invece sei andato a scuola a dormire, temo che il percorso sia molto in salita
in questo senso anche materie che all'apparenza possono sembrare solo speculative aiutano invece ad aprire al mente e a renderla più elastica e improntata sulla logica (in questo senso ad es. matematica e latino si assomigliano parecchio), e infatti all'università ti accorgi (o almeno dovresti) che "serve" TUTTO quello che hai studiato in precedenza


quoto! E per me le cose che studi e affronti alle superiori non doveno solo essere propedeutiche agli studi che farai dopo. Valgono anche in sé e per la costruzione della persona, indipendentemente dalle considerazioni professionali.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Noto con piacere che nessuno ha letto il mio unico intervento.
Ma a voi piacciono tanto le chiacchiere vuote.
La mente aperta si testa sul pratico, amici miei.
 

Buscopann

Utente non raggiungibile
ma vedi che dici la stessa cosa che dico io? Tu dici perito chimico e poi hai scelto una facoltà nella quale la chimica nel biennio è fondamentale. Mica hai scelto architettura, per la quale non saresti preparato. E comunque conosco chi dallo scientifico ha fatto biologia, e dimmi che la chimica non c'è...La cosa che a me pare particolarmente evidente è che col liceo sai studiare (anche perché, per 5 anni, se hai fatto un buon liceo, non hai fatto altro, e con materie che necessitano approcci ben diversi l'una rispetto all'altra); chiarissimo l'esempio di chi fa fisica dopo il classico. La preparazione tecnica è appunto tecnica: di meriti, non metodologica; se scegli poi il percorso 'dedicato', chiaro che hai una base di nozioni che ti consentono di procedere con speditezza. Se invece, visto che non sai cosa prenderai a 19 anni, poi decidi di scegliere tutt'altro sei in difficoltà serie. Ma solo io ho amiche che hanno avuto la ventura di fare supplenze anche annuali nei tecnici e volevano morire a novembre? Fuori dalle materie d'indirizzo è buio pesto: una di queste ha fatto ridere mezzo facebook con le perle che trovava nei temi d'italiano o nele prove di storia. Io nel corso degli anni ho fatto per due volte gli esami di stato in un tecnico, un pianto. E al tecnico per il turismo, nel quale la storia dell'arte fa parte della rosa delle materie d'indirizzo. Ma se non la connetti con la storia, la letteratura, soprattutto la filosofia (e il latino per tutta l'arte pre-contemporanea), che capisci della storia dell'arte? Niente. Una figurina fra le tante in un album che non significa nulla. Ora, mi dirai, che per te la chimica è più importante della cultura umanistica. Ma poiché la puoi studiare comunque, a livello universitario, mi pare chiaro che il percorso liceo+università è più completo che solo tecnico o tecnico+università. E esiste anche il liceo scientifico, appunto, che pende più sul versante scientifico senza però dimenticare il resto (tranne il greco). E comunque il nostro amico Hell chiedeva quale liceo, non liceo sì, liceo no. Io non credo di avere un'idea vetusta del liceo: lo frequento abbastanza, ne conosco i programmi, ne conosco i testi, ne conosco i ragazzi, ne preparo alcuni ai tests selettivi per le università (chiaramente per quello che mi attiene). Tu, quanto conosci i tecnici ora? Perché a sentirne i racconti di docenti è un pianto. Perfino l'inglese è spinto sulla microlingua e non grammatica+letteratura. Preparare persone entro i limiti secchi della formazione tecnica. Che va bene, se si desidera questo, ma la vita non è solo lavoro e non è solo lavoro tecnico. Anzi, direi che la vita è nonostante il lavoro.
L'idea che una scuola deve preparare all'Università è vetusta.
Scuole e Università devono prepararti al mondo del lavoro. Perché se hai voglia di studiare ti puoi laureare in qualsiasi cosa (anche se all'inizio puoi incontrare qualche difficoltà), indipendentemente dalla scuola che hai frequentato. La dimostrazione sta nel fatto che alla fine trovi veterinari che hanno fatto il classico, lo scientifico, l'artistico, perito chimico, meccanico e balle varie.
La scuola e le Università invece devono fare altro invece. Devono preparare il tuo inserimento nel mondo del lavoro. Altrimenti finisci, anche con una laurea, a lavorare nei call center fino a 35-36 anni e poi cominci a l'inserimento nel tuo ambito professionale a 40. Questo è il problema di questo Paese. Altro che la crisi..

Buscopann
 
Ultima modifica:

Buscopann

Utente non raggiungibile
Noto con piacere che nessuno ha letto il mio unico intervento.
Ma a voi piacciono tanto le chiacchiere vuote.
La mente aperta si testa sul pratico, amici miei.
Io non l'ho letto, ma solo perché ho saltato diverse pagine. Cosa avevi scritto?

Buscopann
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Top