Skorpio
Utente di lunga data
...
Io qui dentro la scorsa estate x settimane sono stato pubblicamente denigrato nel mio modo di scrivere, da una persona, liberamente e direi quotidianamente.
Nulla di drammatico e nessun intento polemico nello scriverlo oggi, si fa x fare un esempio. Ho semplicemente ignorato
Anche perché non son qui a fare a braccio di ferro (no ho ragione, no hai torto, no ho ragione, no hai torto.....)
Poi un bel giorno questa stessa persona, sempre pubblicamente, con toni meno conflittuali, mi scrive in pratica protestando il fatto che io nel passato ho ignorato ogni sua richiesta di ascolto.
Che nella sua forma più naturale (ciao, ho bisogno di parlati e di esser ascoltato/a) non era mai stata espressa
Io credo che le richieste di ascolto siano legittime, e sia giusto rispondere positivamente alla richiesta, almeno x me.
Ma credo che saperle fare nel modo giusto sia importante a livello relazionale, specialmente per chi è portatore della richiesta.
E l 'atteggiamento provocatorio e irritante non credo sia il modo giusto, ma un modo diciamo "paraculo" in cui il bisogno di essere ascoltati viene in pratica camuffato e nascosto come debolezza, e viene esposto l atteggiamento irritante e la libera provocazione
Si fa x ragionare...Sì credo che Skorpio abbia ragione. Chi irrita volontariamente o provoca sta comunicando qualcosa in modo da ottenere una reazione che gli dia delle conferme.
Come spiegano i comportamentisti, chi persiste con questa modalità ha spesso ottenuto rinforzi positivi. Non significa che sia stato approvato, ma che abbia ottenuto attenzione.
Seguendo l'esempio del bambino capriccioso che viene rafforzato nei suoi capricci sia se ottiene quello che richiede, sia se viene sgridato, comunque diventa il centro dell'attenzione di qualcuno e, se nasce una polemica sulla reazione, l'attenzione è moltiplicata.
Io qui dentro la scorsa estate x settimane sono stato pubblicamente denigrato nel mio modo di scrivere, da una persona, liberamente e direi quotidianamente.
Nulla di drammatico e nessun intento polemico nello scriverlo oggi, si fa x fare un esempio. Ho semplicemente ignorato
Anche perché non son qui a fare a braccio di ferro (no ho ragione, no hai torto, no ho ragione, no hai torto.....)
Poi un bel giorno questa stessa persona, sempre pubblicamente, con toni meno conflittuali, mi scrive in pratica protestando il fatto che io nel passato ho ignorato ogni sua richiesta di ascolto.
Che nella sua forma più naturale (ciao, ho bisogno di parlati e di esser ascoltato/a) non era mai stata espressa
Io credo che le richieste di ascolto siano legittime, e sia giusto rispondere positivamente alla richiesta, almeno x me.
Ma credo che saperle fare nel modo giusto sia importante a livello relazionale, specialmente per chi è portatore della richiesta.
E l 'atteggiamento provocatorio e irritante non credo sia il modo giusto, ma un modo diciamo "paraculo" in cui il bisogno di essere ascoltati viene in pratica camuffato e nascosto come debolezza, e viene esposto l atteggiamento irritante e la libera provocazione
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