Parlando di ciò che non sai ne canni una dopo l'altra, Diletta; "il tempo giusto per farle" non esiste, il "meglio tardi che mai" è semplicemente un concetto ridicolo in questo caso e "da giovane" per me, paradossalmente, ci si "sente liberi" di esprimersi molto meno di quanto non lo si riesca a fare in un'età in cui si è avuta la possibilità di ragionare su diversi tipi di esperienze.
Ti prego, ti prego, ti prego.
Le relazioni d'amore, di sesso e del cacchio che ci pare non rispondono a nessuna regola prestabilita da chicchessia; quelli che tu enunci sono solo dei banali luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano.
Le certezze assolute non esistono.
Anch'io, come credo il 99% della popolazione mondiale, affermo di essere una persona assolutamente onesta con dimostrazioni a seguire, eppure di sicuro c'è qualcuno che sarebbe disposto ad affermare il contrario per qualche dettaglio della mia vita che a lui torna oscuro. Tu per caso conosci qualche uomo/donna che afferma di essere disonesto/a? Nella migliore delle ipotesi ti si elencheranno motivazioni varie che lo/la "costringono" a non esserlo, ma sempre con giustificazioni di varia natura, dunque è tutto assolutamente relativo. In caso di bisogno estremo, per esempio, possono andare a farsi fottere tutti i principi di onestà del mondo. Per dire (esempio banale) io, come quasi tutti persona educata al ritmo costante di onestà-corretteza-lealtà-rispettabilità fino alla nausea, quando ho avuto veramente necessità, non mi sono fatta scrupoli di "approfittare" del mio ascendente di donna su un luminare per avere in tempi brevi un suo consulto circa la salute di mia figlia, per la quale ero strapreoccupata. Ho solo sorriso e fatto la cretina due minuti, ma chissenefrega di fronte all'obiettivo che avevo? Attraverso l'onestà assoluta di cui tu parli e il concetto di "approfittatore" intercorrono un milione di sfumature e il problema, secondo me, è il non riuscire a vederle, fissando lo sguardo solo sui due estremi, pensando che in mezzo ci sia solo buio.
Le definizioni hanno un senso solo se riferite nel particolare ad una circostanza (e neanche completamente). Rifugiarsi dentro il recinto di un concetto può essere salvifico, ma non salutare sulle lunghe distanze. Prendi me per esempio: ho cornificato il mio ex marito in lungo e in largo, dunque sarei una zoccola, però sono stata fedele fino a non prendere neanche un caffè con mister palestra nel secondo matrimonio. Dunque come sarei, troia o onesta/fedele?