Mmmh. Forse si sta un po' estremizzando. Che a volte va bene per verificare un'ipotesi, ma non in questo caso.
Osservazioni:
1. Da "Mal comune mezzo gaudio" non ti seguo più. Tu in pratica dici che un tradimento va confessato sempre e comunque, a prescindere dal pentimento o meno del traditore. Che il dolore del traditore è ininfluente se non porta a confessione. Perchè quest'ultima è inevitabile, costi quel che costi. Ogni alternativa mette i due partner in posizioni differenti e vizia a priori il quadro della relazione, ed è una scelta "facile". L'unica possibilità è soffrire entrambi ed utilizzare questo dolore per ricostruire, se possibile.
2. Si stava parlando di tradimenti "stupidi" oppure passati. Eventi che potrebbero non aver inquinato irrimediabilmente una relazione. E il cui effetto si è rivoltato contro l'autore del gesto, che in questo caso è ferito a causa del suo stesso comportamento. Comportamento, però, certamente circoscritto, estinto. Quindi in questo caso la scelta di far soffrire il partner (perchè tra le altre cose, questa è inevitabile) è soltanto nelle mani del traditore. E ribadisco che si tratta di una scelta, che una persona opera per due. A entrare in gioco, sono soltanto i propri principi e la propria sensibilità. Quindi la scelta di seguire a prescindere le proprie convinzioni, oppure forzarsi al silenzio pur di "proteggere" il partner, si basa ancora e soltanto su considerazioni unilaterali. E qui non so se sono riuscito a spiegarmi.
3. Quando sono arrivato qui sul forum, io la pensavo esattamente come te. Io ero assolutamente convinto di dover finalmente confessare. Sono arrivato qui chiedendo consigli su come fare, perchè ero devastato, annullato. Sorpreso che un anno dopo la mia posizione sia cambiata così radicalmente? E' questo che cerco di mettere nero su bianco nei miei precedenti interventi: quando ti trovi a dover applicare alla realtà dei fatti ciò in cui credi, raramente i tuoi modelli ideali possono essere applicati pedissequamente. Perchè sono soltanto modelli, non la tua vita nè la tua relazione.
Ciao, anch'io scrivo le mie osservazioni sull'evidenziato:
Qual'è il metro per valutare quando un tradimento è "stupido"?
Se ci pensi bene, ogni tradimento passato può essere considerato tale perché non ha avuto ripercussioni sulla coppia, che è in essere, per dirla con le tue parole: la relazione non è stata inquinata dall'evento.
Ergo: non ha nessun senso confessare qualsiasi tradimento passato. Il farlo è un'azione gratuita e crudele nei confronti del partner, che porta solo dolore e nessun vantaggio per la coppia.
Ecco, io sono d'accordo razionalmente con questa osservazione.
Il problema, per me, per Ataru e per quelli come noi, è rappresentato proprio da noi stessi.
Sarebbero gli stessi principi che abbiamo radicati in noi a causare l'inizio di una crisi devastante dall'esito incerto, senza contare il fatto che qualcosa si rompe per sempre e niente sarà più come prima.
Sto parlando per quei casi in cui la coppia è serena e unita.
Io so e ne sono convinta conoscendomi bene che la mia coscienza mi obbligherebbe a fare questo passo, così come sono convinta che questa mia scelta porterebbe solo tanto dolore e probabilmente la fine di tutto.
Beati coloro che riescono a dialogare con la propria coscienza e quindi a gestirsi il senso di colpa da sé, a questa affermazione ci sono arrivata dopo un lungo percorso che ancora non è completato (e chissà se lo sarà mai del tutto...).
All'inizio la mia intransigenza e i miei valori non mi permettevano di considerare l'altra scelta, proprio non la volevo neanche pensare, poi, grazie anche all'aiuto di un "addetto ai lavori" è cominciata la mia metamorfosi e con essa mi sono ammorbidita su certe posizioni.
Ho iniziato a considerarle e a valutarle.
Pertanto, la mia opinione rimane la stessa per quanto riguarda la mia persona: so esattamente quello che farei e l'ho detto prima, ma riesco a mettermi un po' di più nelle vesti di chi sta dall'altra parte e a togliermi, con fatica non posso negarlo, le vesti del giudice che emette la sentenza.
Ora arrivo a capire perché mio marito, al tempo fidanzato, abbia sempre taciuto, lui ce l'ha fatta per come è strutturato lui, così diverso da me.
A me non toglievano niente...questo è ciò che pensava.