..... che silenzio!!
La fine della settimana a volte è davvero un jolly.
Sono volate parole, giudizi, valutazioni, improperi ed altro. Alla fine il "dividi ed impera" è sempre valido; ci si divide nel valutare una persona ed in nome di quella scelta si formano le fazioni e si arriva alla faida verbale.
Per chi? Per una persona che ha il vezzo della provocazione, che irride alla sommossa appena l'ha provocata, che sa bene perché ma lascia che a palleggiarselo siano i due fronti.
Non vorrei fare la saccente ma invece di leggervi tanti filosofi e pensatori, provate a farvi un giro da Von Clausewitz....
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[FONT=Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif]"Ma vi è ancora un'altra ragione che può produrre arresti nell'azione bellica: e cioè l'incompleta conoscenza della situazione. Ogni condottiero non conosce esattamente che la propria situazione: quella dell'avversario non gli è rivelata che da informazioni incerte; egli può perciò errare nell'apprezzarla, ed in conseguenza di tale errore, credere che all'avversario convenga prendere l'iniziativa, mentre converrebbe realmente a lui stesso il farlo."[/FONT]
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Chen ha messo perfettamente in atto questa tecnica; prende l'iniziativa ed imposta la reazione altrui che, non importa quale sia, lui può pilotare in modo agevole. Non dico che sia giusto o sbagliato, nè cosa possa pensarne, non è rilevante al contesto, ma è evidente che meno si reagisce alle sue "stuzzicanti" avanguardie e meno agganci troverà.
Noi dobbiamo stabilire cosa preferiamo, quindi possiamo rispondere ed accettare il confronto, sapendo che è molto astuto nonostante parli di sole re-azioni (perfettamente previste), ignorarlo di fatto o con un'opzione, o trovare, se interessati, un piano di confronto che possa impegnarlo più nel ragionare che nel sogghignare.
Sono solo intervenuta per dire queste poche parole .... nella "guerra verbale" biosogna stabilire prima se l'occupazione di un "territorio" è fonte di dialogo costruttivo o è solo un pavé di battute, lazzi, insinuazioni e riferimenti a polverose letture che si riesumano una volta l'anno come il servizio buono per il pranzo di Natale.
Chen dice di essere un samurai...........bene, trattatelo come tale; per quel che LUI pensa dei samurai dovrebbe avere in conto l'onore, la difesa dei deboli ed un'etica irriducibile..... in caso contrario nulla lo diversificherebbe da un qualunque capitano di ventura prezzolato (ed il prezzo è la vanagloria, ricusata da qualunque samurai)!
Non serve essere pro o contro, basta essere come ci sta bene.....
Bruja
