Confronto ed effetti collaterali

Morale17

Utente di lunga data
Posso dire che è un bene che hai scoperto che non era il primo tradimento?
Perché almeno forse la smetti di cercare giustificazioni a quello che ha fatto lui.

Io credo che quando una persona arriva a scoparsi la tua miglior amica nel cesso, con te fuori, e lo scopri, la fiducia non la potrai mai recuperare.
Ma ad ogni modo almeno hai un quadro realistico di chi hai accanto.
Si sì è un bene sicuramente! Onestamente, e forse non mi darete ragione, adesso sto cercando di capire qual era il bisogno… cioè perché farlo?
 

bull63

Utente di lunga data
Si sì è un bene sicuramente! Onestamente, e forse non mi darete ragione, adesso sto cercando di capire qual era il bisogno… cioè perché farlo?
Che domanda!!!! Perchè gli piaceva, perchè l' istinto è più forte della ragione, perchè pensava di non essere scoperto...ecc,ecc,ecc
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si sì è un bene sicuramente! Onestamente, e forse non mi darete ragione, adesso sto cercando di capire qual era il bisogno… cioè perché farlo?
Perché?
Perché provava piacere a sapere di poter avere altre donne e fartela sotto il naso. Senso di potere.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Perché?
Perché provava piacere a sapere di poter avere altre donne e fartela sotto il naso. Senso di potere.
Io penso più che altro che, una volta che scopri che l'altro ti ha tirato una inchiappettata di questo tipo, e per farsi 4 bombate non ha avuto remore a scegliersi un'amica stretta (più.... comoda?) I rapporti (magari) si possono recuperare, con estrema fatica. Ma fiducia, stima, quel senso di poter contare sull'altro vanno allegramente a farsi benedire 😎. Poi, ripeto, a velo caduto, può restare il rapporto con una persona con cui dividere onori e oneri della famiglia, ma - caduto il velo e realizzato che il suo benessere non coincide certo con il tuo - tutto cambia ;)
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
1) Normalmente chi tradisce cancella le chat. Le tiene chi ha un piano.
2) tradire con l’amica storica è meschino. Lo fa chi ha già tradito.
Hai dimenticato di aggiungere la costante cosmologica:

1) Normalmente chi tradisce cancella le chat. Le tiene chi ha un piano, o è molto stupido
2) tradire con l’amica storica è meschino. Lo fa chi ha già tradito o è molto stupido
 

Foglia

utente viva e vegeta
Immagino che si sia aperto il vaso di pandora.
Se non vado errata tu hai prima scoperto il tradimento e - poi - avete deciso di condividere insieme altre esperienze. Riesci a dirmi quanto ci sia di TUO desiderio in questa scelta, e quanto eventualmente di ripiego (del tipo: piuttosto che corna a mia insaputa preferisco interfacciarmi con un "toy")?
Sempre se ho capito giusto e se ti va di rispondere, ovviamente correggimi se ricordo male :)
 

Venice30

Utente di lunga data
Se non vado errata tu hai prima scoperto il tradimento e - poi - avete deciso di condividere insieme altre esperienze. Riesci a dirmi quanto ci sia di TUO desiderio in questa scelta, e quanto eventualmente di ripiego (del tipo: piuttosto che corna a mia insaputa preferisco interfacciarmi con un "toy")?
Sempre se ho capito giusto e se ti va di rispondere, ovviamente correggimi se ricordo male :)
Non sono mai stata tradita, che io sappia 🤷‍♀️
Forse ti confondi con qualcun'altra
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Certamente, sono destabilizzata!

E forse ciò che so è semplicemente la punta di un iceberg...

Credo che chi ha già vissuto il tradimento conosca le dinamiche e l'iter che ci sono dopo. Io sono ancora "fresca"...
Dai per scontato che. quando si scopre un tradimento, quello che si giunge a conoscere è una bassa percentuale di quello che è accaduto, che si è detto e si è combinato sessualmente tra traditore ed amante.

Consiglio di non arrovellarsi il cervello e straziarsi l'anima per sapere quello che è successo sessualmente. Va applicato il criterio del 110%, il traditore ha fatto di più di quanto faceva con il coniuge tradito. Inutile pretendere di verificare quanto sia successo quando sono andati a letto, tranne casi eccezionali (ma ogni vicenda di tradimento è vista come unica ed eccezionale dal coniuge tradito, si sa).

Non è una sorpresa dover prendere decisioni sulla base di informazioni incomplete. Tutti noi, ogni giorno, prendiamo decisioni sulla base di una percentuale bassa di conoscenza dei fatti, o comunque con molte meno certezze delle incertezze. Soccorre l'intelligenza, l'intuito ed il conforto dei consigli/pareri ricevuti.

Se agisci nell'immediatezza della scoperta di essere stato cornificato, rischi di essere travolto dall'istinto, dalla rabbia, e questo - rispetto al tuo modo di agire normalmente - è inusuale se sei una persona solitamente riflessiva.
Si privilegia la regola (il patto di fedeltà) e l'importanza della sua violazione. Nella sostanza, decidi di sanzionare la violazione della regola e troncare la relazione.

Di converso, se attendiamo di conoscere tutti i particolari della situazione (ed è, in generale, poco probabile) rischiamo che, nel frattempo, la situazione sia mutata (ad es.,per le scelte degli altri interessati o per eventi esterni).

In ogni caso, agiamo e decidiamo sulla base di poche certezze.

Però, se superi la fase emotivamente più complicata ed inizi ad analizzare le informazioni raccolte con riferimento al contesto dell'esperienza di coppia ti focalizzi più sul valore del rapporto che era stato costruito e meno sull'offesa ricevuta.
Se valeva il contributo del traditore nel progetto di vita familiare, ti poni l'interrogativo se tentare il recupero.
Anche a costo di un'inevitabile e delusione personale e perdita di credibilità e stima. Non è mai più come prima.
E' quello che succede quando decidi di provare a ricostruire il rapporto con chi ha tradito, ammesso che abbia manifestato un pentimento minimamente credibile.

PS: La dissonanza cognitiva perorata da @Brunetta richiama alla mente il logico argomentare di Socrate riportato nei Dialoghi da Platone.
Niente di nuovo sotto la luce del sole, problematiche già affrontate dall'inizio della società umana, come quando Socrate si interroga sulle modalità della confutazione della verità affermata dall'interlocutore.

1) le chat erano cancellate; le ho recuperate io con un software. Nei messaggi prima non ho raccontato nel dettaglio alcune cose perché non aveva senso… le chat erano stato cancellate (parliamo di iMessage) e le ho recuperate con un software.
2) si. Confermo! Purtroppo è così.
Con tutto il rispetto per la capacità tecnologica, il risultato è quello della regola del 110% sopra accennata. Hanno fatto di tutto, tranne l'omicidio.

Hai dimenticato di aggiungere la costante cosmologica:

1) Normalmente chi tradisce cancella le chat. Le tiene chi ha un piano, o è molto stupido
2) tradire con l’amica storica è meschino. Lo fa chi ha già tradito o è molto stupido
1) aggiungerei che, in coda all'elencazione, può essere sbadato (si dimentica di farlo) o semplicemente non ha modificato abitudini consolidate per non insospettire di più (es. ha lasciato in giro un elenco delle passwords usate per telefonino, e-mails, acquisti, siti, ecc.; io ne ho uno di due facciate, se la mia compagna lo vuole fotografare non ci vuole niente).

2) tradire con amici, parenti ed affini è eticamente scorretto, ma è fenomeno ricorrente, semplicemente per la frequenza dei contatti. Non meno grave è farlo nell'ambiente di lavoro, per quanto mi riguarda, specie se non si è allo stesso livello.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Dai per scontato che. quando si scopre un tradimento, quello che si giunge a conoscere è una bassa percentuale di quello che è accaduto, che si è detto e si è combinato sessualmente tra traditore ed amante.

Consiglio di non arrovellarsi il cervello e straziarsi l'anima per sapere quello che è successo sessualmente. Va applicato il criterio del 110%, il traditore ha fatto di più di quanto faceva con il coniuge tradito. Inutile pretendere di verificare quanto sia successo quando sono andati a letto, tranne casi eccezionali (ma ogni vicenda di tradimento è vista come unica ed eccezionale dal coniuge tradito, si sa).

Non è una sorpresa dover prendere decisioni sulla base di informazioni incomplete. Tutti noi, ogni giorno, prendiamo decisioni sulla base di una percentuale bassa di conoscenza dei fatti, o comunque con molte meno certezze delle incertezze. Soccorre l'intelligenza, l'intuito ed il conforto dei consigli/pareri ricevuti.

Se agisci nell'immediatezza della scoperta di essere stato cornificato, rischi di essere travolto dall'istinto, dalla rabbia, e questo - rispetto al tuo modo di agire normalmente - è inusuale se sei una persona solitamente riflessiva.
Si privilegia la regola (il patto di fedeltà) e l'importanza della sua violazione. Nella sostanza, decidi di sanzionare la violazione della regola e troncare la relazione.

Di converso, se attendiamo di conoscere tutti i particolari della situazione (ed è, in generale, poco probabile) rischiamo che, nel frattempo, la situazione sia mutata (ad es.,per le scelte degli altri interessati o per eventi esterni).

In ogni caso, agiamo e decidiamo sulla base di poche certezze.

Però, se superi la fase emotivamente più complicata ed inizi ad analizzare le informazioni raccolte con riferimento al contesto dell'esperienza di coppia ti focalizzi più sul valore del rapporto che era stato costruito e meno sull'offesa ricevuta.
Se valeva il contributo del traditore nel progetto di vita familiare, ti poni l'interrogativo se tentare il recupero.
Anche a costo di un'inevitabile e delusione personale e perdita di credibilità e stima. Non è mai più come prima.
E' quello che succede quando decidi di provare a ricostruire il rapporto con chi ha tradito, ammesso che abbia manifestato un pentimento minimamente credibile.

PS: La dissonanza cognitiva perorata da @Brunetta richiama alla mente il logico argomentare di Socrate riportato nei Dialoghi da Platone.
Niente di nuovo sotto la luce del sole, problematiche già affrontate dall'inizio della società umana, come quando Socrate si interroga sulle modalità della confutazione della verità affermata dall'interlocutore.


Con tutto il rispetto per la capacità tecnologica, il risultato è quello della regola del 110% sopra accennata. Hanno fatto di tutto, tranne l'omicidio.



1) aggiungerei che, in coda all'elencazione, può essere sbadato (si dimentica di farlo) o semplicemente non ha modificato abitudini consolidate per non insospettire di più (es. ha lasciato in giro un elenco delle passwords usate per telefonino, e-mails, acquisti, siti, ecc.; io ne ho uno di due facciate, se la mia compagna lo vuole fotografare non ci vuole niente).

2) tradire con amici, parenti ed affini è eticamente scorretto, ma è fenomeno ricorrente, semplicemente per la frequenza dei contatti. Non meno grave è farlo nell'ambiente di lavoro, per quanto mi riguarda, specie se non si è allo stesso livello.
Precisazioni.
Generalmente alle donne interessano poco le pratiche sessuali. Non viviamo dentro al Gattopardo con il principe di Salina che non aveva mai visto l’ombelico della moglie.
Quello che interessa alle donne tradite sono le relazioni sentimentali e le modalità che denotano mancanze di rispetto di momenti o luoghi. Ad esempio appunto in bagno mentre si è tutti a pranzo o nella propria casa ecc.
Tra le persone di comune conoscenza vi sono più o meno intime alla tradita.
Per quanto riguarda la dissonanza cognitiva, è ovvio che non l’ho inventata io ed è anche alla base dell’apprendimento. Ma quando riguarda i sentimenti e l’affidamento a una persona crea una lacerazione importante.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Dai per scontato che. quando si scopre un tradimento, quello che si giunge a conoscere è una bassa percentuale di quello che è accaduto, che si è detto e si è combinato sessualmente tra traditore ed amante.

Consiglio di non arrovellarsi il cervello e straziarsi l'anima per sapere quello che è successo sessualmente. Va applicato il criterio del 110%, il traditore ha fatto di più di quanto faceva con il coniuge tradito. Inutile pretendere di verificare quanto sia successo quando sono andati a letto, tranne casi eccezionali (ma ogni vicenda di tradimento è vista come unica ed eccezionale dal coniuge tradito, si sa).

Non è una sorpresa dover prendere decisioni sulla base di informazioni incomplete. Tutti noi, ogni giorno, prendiamo decisioni sulla base di una percentuale bassa di conoscenza dei fatti, o comunque con molte meno certezze delle incertezze. Soccorre l'intelligenza, l'intuito ed il conforto dei consigli/pareri ricevuti.

Se agisci nell'immediatezza della scoperta di essere stato cornificato, rischi di essere travolto dall'istinto, dalla rabbia, e questo - rispetto al tuo modo di agire normalmente - è inusuale se sei una persona solitamente riflessiva.
Si privilegia la regola (il patto di fedeltà) e l'importanza della sua violazione. Nella sostanza, decidi di sanzionare la violazione della regola e troncare la relazione.

Di converso, se attendiamo di conoscere tutti i particolari della situazione (ed è, in generale, poco probabile) rischiamo che, nel frattempo, la situazione sia mutata (ad es.,per le scelte degli altri interessati o per eventi esterni).

In ogni caso, agiamo e decidiamo sulla base di poche certezze.

Però, se superi la fase emotivamente più complicata ed inizi ad analizzare le informazioni raccolte con riferimento al contesto dell'esperienza di coppia ti focalizzi più sul valore del rapporto che era stato costruito e meno sull'offesa ricevuta.
Se valeva il contributo del traditore nel progetto di vita familiare, ti poni l'interrogativo se tentare il recupero.
Anche a costo di un'inevitabile e delusione personale e perdita di credibilità e stima. Non è mai più come prima.
E' quello che succede quando decidi di provare a ricostruire il rapporto con chi ha tradito, ammesso che abbia manifestato un pentimento minimamente credibile.

PS: La dissonanza cognitiva perorata da @Brunetta richiama alla mente il logico argomentare di Socrate riportato nei Dialoghi da Platone.
Niente di nuovo sotto la luce del sole, problematiche già affrontate dall'inizio della società umana, come quando Socrate si interroga sulle modalità della confutazione della verità affermata dall'interlocutore.


Con tutto il rispetto per la capacità tecnologica, il risultato è quello della regola del 110% sopra accennata. Hanno fatto di tutto, tranne l'omicidio.



1) aggiungerei che, in coda all'elencazione, può essere sbadato (si dimentica di farlo) o semplicemente non ha modificato abitudini consolidate per non insospettire di più (es. ha lasciato in giro un elenco delle passwords usate per telefonino, e-mails, acquisti, siti, ecc.; io ne ho uno di due facciate, se la mia compagna lo vuole fotografare non ci vuole niente).

2) tradire con amici, parenti ed affini è eticamente scorretto, ma è fenomeno ricorrente, semplicemente per la frequenza dei contatti. Non meno grave è farlo nell'ambiente di lavoro, per quanto mi riguarda, specie se non si è allo stesso livello.
Sei parente di @Ipazia?🤔
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sei parente di @Ipazia?🤔
No. Neanche preso un aperitivo o scambiato un discorso con lei.

Ma ho letto certi suoi interventi e sulla questione dei particolari pruriginosi dei rapporti sessuali tra coniuge tradito ed amante, convengo che vale la pena di considerarli "completi", anzi "più completi" di quelli praticati con il coniuge tradito.

Mi rendo conto, però, che, scartata l'eventualità di una curiosità insana (frutto di patologia o devianza), spesso l'informazione serve per soddisfare un ripensamento, una curiosità postuma del coniuge tradito che si fissa nel cercare di determinare la vera cronologia della relazione extraconiugale (come sta accadendo nel mio caso, a distanza di tanti anni, nel rileggere gli accadimenti). A mente fredda, se non deve costituire prova in un processo, non serve a nulla. Ma la mente ci ritorna sopra a distanza di anni ...
 

Brunetta

Utente di lunga data
No. Neanche preso un aperitivo o scambiato un discorso con lei.

Ma ho letto certi suoi interventi e sulla questione dei particolari pruriginosi dei rapporti sessuali tra coniuge tradito ed amante, convengo che vale la pena di considerarli "completi", anzi "più completi" di quelli praticati con il coniuge tradito.

Mi rendo conto, però, che, scartata l'eventualità di una curiosità insana (frutto di patologia o devianza), spesso l'informazione serve per soddisfare un ripensamento, una curiosità postuma del coniuge tradito che si fissa nel cercare di determinare la vera cronologia della relazione extraconiugale (come sta accadendo nel mio caso, a distanza di tanti anni, nel rileggere gli accadimenti). A mente fredda, se non deve costituire prova in un processo, non serve a nulla. Ma la mente ci ritorna sopra a distanza di anni ...
Perché a freddo interessano più le menzogne.
 
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