Conoscenze essenziali

Brunetta

Utente di lunga data
No, no, se ti limitavi a ripetere a pappagallo la lezioncina andavi benissimo. Se disgraziatamente ti azzardavi a dire che avevi letto anche un altro autore leggermente discordante ti teneva sotto altri 20 minuti per dimostrarti che non avevi capito un cazzo e avendo messo in dubbio il suo ipse dixit ti beccavi il 4. Ma il migliore era il tizio di storia dell'arte che ti faceva comprare un libro che poi veniva sistematicamente ignorato, pertanto nelle interrogazioni, nello spiegare un'opera non dovevi sapere quanto diceva il libro di testo ufficiale, bensì quello che voleva sentirsi dire lui, che guarda caso era esattamente il contenuto del più famoso libro di storia dell'arte da liceo, il mitico Argan. Per cui a inizio anno bastava comprare l'Argan e studiare lì per fare la figura del super critico intelletualoide e portare a casa l'8, ma sempre ripetendo a memoria una lezioncina
Il dubbio che potesse avere ragione non ti è venuto?
Io avevo fatto una lite epocale con una prof e poi appoggio della preside. Ma aveva ragione la prof.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Il dubbio che potesse avere ragione non ti è venuto?
Io avevo fatto una lite epocale con una prof e poi appoggio della preside. Ma aveva ragione la prof.
Posso capire su grammatica e latino, ma come si fa ad avere ragione su una critica letteraria? Su Leopardi ad esempio De Sanctis e Croce hanno opinioni opposte, uno dei 2 ha ragione?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Posso capire su grammatica e latino, ma come si fa ad avere ragione su una critica letteraria? Su Leopardi ad esempio De Sanctis e Croce hanno opinioni opposte, uno dei 2 ha ragione?
Non si tratta di scegliere chi ha ragione. Si tratta di saper esporre correttamente i punti di vista.
Qui il thread si sta incrociando con quello della conservazione dei ricordi.
I ricordi sono un po’ come i sogni. Quando ci svegliamo se vogliamo raccontare il sogno, anche a noi stessi, inevitabilmente lo aggiustiamo creando connessioni logiche che nel sogno non ci sono.
Anche rispetto al passato cerchiamo sempre di dare un senso, non solo ai fatti, ma anche alla immagine di noi stessi che deve avere una certa coerenza e non consente spesso di contemplare momenti di fallimento o stupidità.
Ad esempio io conoscevo una che non era in grado di accettare un rifiuto dagli uomini. Le volte che era accaduto, li aveva spiegati con l’omosessualità del tipo che non l’aveva voluta e costruiva anche prove che glielo avevano fatto intuire prima.
Ma lo facciamo tutti a scuola. Soprattutto quando ci eravamo impegnati, ma il nostro impegno non aveva avuto l’accoglienza che avevamo previsto.
Argan era una fonte autorevole.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Non si tratta di scegliere chi ha ragione. Si tratta di saper esporre correttamente i punti di vista.
Qui il thread si sta incrociando con quello della conservazione dei ricordi.
I ricordi sono un po’ come i sogni. Quando ci svegliamo se vogliamo raccontare il sogno, anche a noi stessi, inevitabilmente lo aggiustiamo creando connessioni logiche che nel sogno non ci sono.
Anche rispetto al passato cerchiamo sempre di dare un senso, non solo ai fatti, ma anche alla immagine di noi stessi che deve avere una certa coerenza e non consente spesso di contemplare momenti di fallimento o stupidità.
Ad esempio io conoscevo una che non era in grado di accettare un rifiuto dagli uomini. Le volte che era accaduto, li aveva spiegati con l’omosessualità del tipo che non l’aveva voluta e costruiva anche prove che glielo avevano fatto intuire prima.
Ma lo facciamo tutti a scuola. Soprattutto quando ci eravamo impegnati, ma il nostro impegno non aveva avuto l’accoglienza che avevamo previsto.
Argan era una fonte autorevole.
Io comunque non parlavo di ricordi personali, anzi, mangiata la foglia, per i tre anni che li ho avuti mi sono strettamente limitato a ripetere le lezioncine a memoria e sono andato sempre bene. Se qualcosa mi interessava me lo consideravo in separata sede e mi sono sempre ben guardato dal farlo presente.
 

danny

Utente di lunga data
No, no, se ti limitavi a ripetere a pappagallo la lezioncina andavi benissimo. Se disgraziatamente ti azzardavi a dire che avevi letto anche un altro autore leggermente discordante ti teneva sotto altri 20 minuti per dimostrarti che non avevi capito un cazzo e avendo messo in dubbio il suo ipse dixit ti beccavi il 4. Ma il migliore era il tizio di storia dell'arte che ti faceva comprare un libro che poi veniva sistematicamente ignorato, pertanto nelle interrogazioni, nello spiegare un'opera non dovevi sapere quanto diceva il libro di testo ufficiale, bensì quello che voleva sentirsi dire lui, che guarda caso era esattamente il contenuto del più famoso libro di storia dell'arte da liceo, il mitico Argan. Per cui a inizio anno bastava comprare l'Argan e studiare lì per fare la figura del super critico intelletualoide e portare a casa l'8, ma sempre ripetendo a memoria una lezioncina
Lo stesso che dice mia figlia.
I prof sono tutti di sinistra e quindi lei espone loro quello che vogliono sentirsi dire.
Media del 9.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Lo stesso che dice mia figlia.
I prof sono tutti di sinistra e quindi lei espone loro quello che vogliono sentirsi dire.
Media del 9.
I prof dovrebbero essere fascisti? 🤔
 

danny

Utente di lunga data
Il dubbio che potesse avere ragione non ti è venuto?
Io avevo fatto una lite epocale con una prof e poi appoggio della preside. Ma aveva ragione la prof.
Non è necessario che si pensi che potesse avere ragione, è che si deve imparare che quando si è in un rapporto subordinato non è mai produttivo togliere valore a chi sta sopra.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Lo stesso che dice mia figlia.
I prof sono tutti di sinistra e quindi lei espone loro quello che vogliono sentirsi dire.
Media del 9.
Non so se c'entra l'orientamento politico. Sicuramente erano autoritari che si fingevano autorevoli, per cui qualcosa c'entrava
 

danny

Utente di lunga data
I prof dovrebbero essere fascisti? 🤔
Diciamo che i prof non dovrebbero esprimere un opinione politica.
Che non è essenzialmente dicotomica come dici tu.
Ma è anche opportuno che siano di sinistra, in maniera da formare una generazione che la odi.
È stato necessario ed è accaduto, ma i primi a non accorgersene sono stati i prof.
 

patroclo

Utente di lunga data
Sicuramente sono tra quelle che non hanno grandi conoscenze. Mi capita di non sapere cose di cui gli altri parlano. Non me ne faccio un cruccio e mal sopporto l’ostentare conoscenze e cultura.
Un po come il correggere qui errori di ortografia (discorso già fatto)
A mia volta ho un paio di amici che sbagliano le h e i congiuntivi. Non li cambierei con un premio Nobel. Sono persone fantastiche che arrichiscono la mia vita in mille modi diversi. Non è il mio parametro per stabilire che voglio frequentare in qualunque ambito una persona
Al “capra” avrei tolto il saluto e catalogato la persona che mi avesse definito cosi.
Non penso che tu abbia mai vantato la tua laurea precoce in lettere oppure di essere stata uno dei presidenti di consiglio comunale più giovane d'italia ...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non è necessario che si pensi che potesse avere ragione, è che si deve imparare che quando si è in un rapporto subordinato non è mai produttivo togliere valore a chi sta sopra.
Questa è una posizione di convenienza che da ragazzina nemmeno consideravo. La mia auto affermazione era la mia guida 😂

Diciamo che i prof non dovrebbero esprimere un opinione politica.
Che non è essenzialmente dicotomica come dici tu.
Ma è anche opportuno che siano di sinistra, in maniera da formare una generazione che la odi.
È stato necessario ed è accaduto, ma i primi a non accorgersene sono stati i prof.
Credo di aver capito quello che intendi.
Ma gli insegnanti vengono sempre odiati perché giudicano.

Non penso che tu abbia mai vantato la tua laurea precoce in lettere oppure di essere stata uno dei presidenti di consiglio comunale più giovane d'italia ...
Certamente per chi pretende di fare politica, la conoscenza della Storia, almeno della Repubblica è indispensabile.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Credo di aver capito quello che intendi.
Ma gli insegnanti vengono sempre odiati perché giudicano.
Mica tutti, ad esempio quello di storia e filosofia pur giudicando ha lasciato un ottimo ricordo e passione per la materia.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non penso che tu abbia mai vantato la tua laurea precoce in lettere oppure di essere stata uno dei presidenti di consiglio comunale più giovane d'italia ...
No ma non fa differenza per me
 

Brunetta

Utente di lunga data

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ti avrà giudicato positivamente 😉
No, discretamente ma niente di che. Dove avevo l'8 secco sempre era storia dell'arte. È più facile dire agli autoritari quello che si vogliono sentire dire
 

cinquanta+uno

Utente di lunga data
Per dirlo più semplice 🤔 forse 🙄:
le conversazioni si sviluppano attraverso un linguaggio che si condivide tra i parlanti. Nessuno di noi (presumo) penserebbe anche solo di poter sostenere una conversazione anche sul tempo in urdu o in mandarino.
Ma non è un problema solo di significati concreti ovvero la premessa che se dico MELA entrambi sappiamo di cosa parliamo.
Si tratta di una base “culturale“ condivisa.
Se ti dico “Che fretta c’era?” è molto probabile che nella mente tu senta in automatico “maledetta primavera“, indipendentemente dal fatto che la canzone ti sia mai piaciuta.
Uso le canzoni perché è più semplice. Ma potrei dire “...e il naufragar mi è dolce…”
Ma pure “Il cielo è azzurro sopra…”
Avevo capito Brunetta, ma rimani complicata con questi quesiti😁
 

danny

Utente di lunga data
Questa è una posizione di convenienza che da ragazzina nemmeno consideravo. La mia auto affermazione era la mia guida 😂


Credo di aver capito quello che intendi.
Ma gli insegnanti vengono sempre odiati perché giudicano.


Certamente per chi pretende di fare politica, la conoscenza della Storia, almeno della Repubblica è indispensabile.
A scuola la prima cosa che impari è che non devi mettere in discussione l'autorità.
Quindi largheggi in accondiscendenza, ripeti ai prof ciò che vogliono sentirsi dire per non sminuire il loro valore che per la maggior parte dei casi è per te uguale a zero (non parlo di bambino delle elementari).
Dai lori ragione anche se intrinsecamente pensi il contrario.
Se vuoi capire come è morto il pensiero di sinistra in questi ultimi 40 anni pensa a quanto sia stato lontano dall'essere autorevole nella sua autorità di posizione.
E così, senza accorgersene, si è ribaltato tutto.
Oggi essere di sinistra è estremamente vecchio e borghese, come la destra di un tempo, ed è altrettanto odiato dalla fascia giovanile, che, anche dove si è mantenuto il marchio tra i giovani, lo si è reso utile per spacciare concetti da abitante della zona 1, farsi 4 canne e strafarsi di birra nei centri sociali, ascoltare musica di merda per scopare come e chi cazzo ci pare col minor impegno collettivo possibile, mantenendo la convinzione di facciata di essere ugualmente e sempre i migliori.
Qualcosa che già notavo essere agli albori una trentina di anni fa ma che oggi è la norma.
Dispiace, ma a nessuno dei giovani impegnati politicamente a sinistra oggi interessa seriamente di sanità, pensioni, stato sociale, problemi di demografia, assistenza agli anziani, asilo nido, maternità, cultura, comunismo, lavoro.
E una buona metà dei giovani è totalmente disinteressata alla politica.
 
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The Reverend

Utente di lunga data
A scuola la prima cosa che impari è che non devi mettere in discussione l'autorità.
Quindi largheggi in accondiscendenza, ripeti ai prof ciò che vogliono sentirsi dire per non sminuire il loro valore che per la maggior parte dei casi è per te uguale a zero (non parlo di bambino delle elementari).
Dai lori ragione anche se intrinsecamente pensi il contrario.
Se vuoi capire come è morto il pensiero di sinistra in questi ultimi 40 anni pensa a quanto sia stato lontano dall'essere autorevole nella sua autorità di posizione.
E così, senza accorgersene, si è ribaltato tutto.
Oggi essere di sinistra è estremamente vecchio e borghese, come la destra di un tempo, ed è altrettanto odiato dalla fascia giovanile, che, anche dove si è mantenuto il marchio tra i giovani, lo si è reso utile per spacciare concetti da abitante della zona 1, farsi 4 canne e strafarsi di birra nei centri sociali, ascoltare musica di merda per scopare come e chi cazzo ci pare col minor impegno collettivo possibile, mantenendo la convinzione di facciata di essere ugualmente e sempre i migliori.
Qualcosa che già notavo essere agli albori una trentina di anni fa ma che oggi è la norma.
Dispiace, ma a nessuno dei giovani impegnati politicamente a sinistra oggi interessa seriamente di sanità, pensioni, stato sociale, problemi di demografia, assistenza agli anziani, asilo nido, maternità, cultura, comunismo, lavoro.
E una buona metà dei giovani è totalmente disinteressata alla politica.
Leggere ciò che scrivi (spesso) e come scrivi è quasi orgasmo!🤣😍
 

Brunetta

Utente di lunga data
A scuola la prima cosa che impari è che non devi mettere in discussione l'autorità.
Quindi largheggi in accondiscendenza, ripeti ai prof ciò che vogliono sentirsi dire per non sminuire il loro valore che per la maggior parte dei casi è per te uguale a zero (non parlo di bambino delle elementari).
Dai lori ragione anche se intrinsecamente pensi il contrario.
Se vuoi capire come è morto il pensiero di sinistra in questi ultimi 40 anni pensa a quanto sia stato lontano dall'essere autorevole nella sua autorità di posizione.
E così, senza accorgersene, si è ribaltato tutto.
Oggi essere di sinistra è estremamente vecchio e borghese, come la destra di un tempo, ed è altrettanto odiato dalla fascia giovanile, che, anche dove si è mantenuto il marchio tra i giovani, lo si è reso utile per spacciare concetti da abitante della zona 1, farsi 4 canne e strafarsi di birra nei centri sociali, ascoltare musica di merda per scopare come e chi cazzo ci pare col minor impegno collettivo possibile, mantenendo la convinzione di facciata di essere ugualmente e sempre i migliori.
Qualcosa che già notavo essere agli albori una trentina di anni fa ma che oggi è la norma.
Dispiace, ma a nessuno dei giovani impegnati politicamente a sinistra oggi interessa seriamente di sanità, pensioni, stato sociale, problemi di demografia, assistenza agli anziani, asilo nido, maternità, cultura, comunismo, lavoro.
E una buona metà dei giovani è totalmente disinteressata alla politica.
Questa è la tua esperienza e opinione.
Io ho esperienze diverse.
Quello che è reale è che il sindacato ha perso potere e i lavoratori si sentono soli.
 
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