ipazia
Utente disorientante (ma anche disorientata)
A dire la verità eravamo dei ragazziniIl tuo intervento racconta di un percorso interiore davvero profondo degno della migliore terapia di coppia..... sicuramente sarebbe bello poter arrivare ad una introspezione così profonda ma la mia situazione è molto lontana da questi obiettivi perché purtroppo inizialmente non ero assolutamente così lucido da poter fare certe considerazioni e come ho già detto mia moglie è restia anche solo a tornare sull'argomento.....
E non era un matrimonio ventennale per cui valeva la pena darsi tanto fastidio.
Semplicemente eravamo curiosi.
E avevamo chiaro, nella nostra ingenuità, che uscire dalla situazioni guadagnando in conoscenza è meglio che rimanere passivi spettatori delle proprie vite.
Ora come ora, che non ho più quell'età, col mio compagno abbiamo un semplice patto: il dolore non è escluso dalla nostra coppia ma è anzi patrimonio comune.
A costo di esser crudeli, nessuno sconto.
Ma siamo strani.
Il fatto che tua moglie non voglia tornare sull'argomento, dovrebbe essere il primo argomento di conversazione.
Altro che pecorine, inculate, pompini o pratiche varie ed assortite.
Senza confidenza, soprattutto sulle parti oscure, che matrimonio è?
Per come la vedo io.
Anche adesso che ho una certa, non riesco a capire a cosa serva avere relazioni in cui ci sono parti oscure tanto ampie e profonde.
E mi fa ridere il pensiero della pratica in proporzione.
Pensare alla pratica in un matrimonio che non può parlare de tradimento è come pensare all'unghia incarnita quando la gamba è in cancrena.
Come mai permetti a tua moglie di non tornare sull'argomento?
Cosa temi?