Vi ho letto...
Grazie...
Ognuna di voi ha dato un interpretazione al mio disagio al mio vissuto...
Vediamo...se riesco a rispondere..
Allora mio figlio... problema maggioritario in tutto questo...
È un ragazzino intelligente carino ma che ...ama stare solo e ama soprattutto i videogiochi...
Fin da piccolo...odiava quando di domenica organizzavo uscite varie anche con suoi amichetti .
Lui sarebbe rimasto a casa...
Ora...
Partendo dal presupposto che io cerco di uscire sempre con i ns amici che adoro...e adoro anche perché hanno figli dell' età del mio...tra di loro sono proprio uniti...ma nulla il mio ama di più i giochi on line ..
Cosa...che ama anche mio marito purtroppo...
Ho fatto delle litigate furiose per questo...e ho notato negli anni sia miglioramenti che peggioramenti in mio marito... è una lotta continua.
Mio marito...si ho detto che è un buon padre...e che non mi separerei...cazzo i miei figli lo amano soprattutto il piccolo ... è padre dipendente...
Quando vuole è un buon padre...quando però...
Sono io che cerco di istradare tutti verso qualcosa di familiare....un discorso uno stare insieme .
Fosse per lui...starebbe ... probabilmente in casa attaccato al PC ..
Vero è che io non vorrei mai imporre ai miei figli una figura maschile che non sia il padre...
È da qua che io ho sempre sostenuto il non volermi separare ..
Ma ad oggi non ne sono più così sicura ..
Oggi dove il padre dei miei figli mi guarda come una rompi cazzo...una che vuole sempre qualcosa di più....
Un bel pò di argomenti

Allora, essendo passata attraverso la separazione e avendo un figlio che è già più che interessato ai videogiochi

, ti dico la mia.
Mio figlio è ancora piccolo, ha sei anni. Ama stare in compagnia degli amici (io poi peraltro se appena non diluvia lo porto fuori casa, lo trovo certamente più salutare sia per lui che per me), però non appena è a casa "si attacca" al mio telefono (che viene sequestrato

) e inizia a giocare (peraltro ha un approccio innato e intuitivo con la tecnologia che io non ho, non essendoci per così dire nata e cresciuta). Ma io glieli limito. Non vedo molto di buon occhio che stia - nemmeno mezz'ora eh, se non quando magari, spinta dalla disperazione, gli piazzo il telefono, per riuscire a finire qualcosa che devo fare

- davanti a uno schermo. Eppure so (perché me lo racconta, dicendomi "ho scaricato il tal videogioco"....) che con il padre ci sta certamente di più. Ora, se ovviamente la questione non diventa "patologica", fonte di problemi (nel senso che lo stare a giocare ai videogiochi diventi l'attività pressoché esclusiva, del tipo che lo porti a starsene rinchiuso in casa senza altri interessi), per due separati una certa differenza caratteriale, educativa, di attività

, è fonte di arricchimento per il bambino. I genitori devono costituire per lui un "fronte comune" sulle questioni importanti, ma che poi all'interno del nuovo nucleo familiare ci siano abitudini diverse (come è anche ovvio soprattutto una volta separati) per il bambino è una ricchezza. Una risorsa (per il che, occorre mettere da parte un pò la "presunzione", tipica di quando le cose non vanno, di essere "il miglior" genitore, non so come dire....) . Quindi io so che quando sta dal padre gioca coi videogiochi un pò di più rispetto a quello che farebbe con me, ma non ne vedo il problema. Peraltro io e lui per certi aspetti "ci compensiamo", quindi va bene così. Ci è stato proprio spiegato che una certa differenza di abitudini (ripeto: di abitudini, non di impostazioni per così dire "di inquadramento"

) è ricchezza.
Questo discorso, trasfuso in voi, che vivete insieme, mi porta a dirti che è il caso che ne parliate tra di voi, ma che non lasciate in nessun modo che la questione dei videogiochi diventi terreno di scontro davanti ai vostri figli. Meglio un videogioco in più (e ti garantisco che - fosse per me - a mio figlio li farei evitare proprio, alla sua età

) ma un ambiente sereno, piuttosto che uscire di casa tutti incazzati. E' ovvio che se hai il sentore che questo stia diventando un problema per il più piccolo, dopo averne parlato con lui, dovrete anche vedere se è il caso di modificare qualche abitudine, incentivarlo a uscire, cercare un supporto (che non è certo la fine del mondo

), o che altro. Ma non fate diventare la questione una lotta e un confronto su chi è il "miglior" genitore.
Sull'imporre una figura maschile che non sia il padre quale motivo per evitare la separazione ci sarebbe tanto da discutere

Sarà che io sono claustrofobica

, per cui non "imporrei" in primis A ME la convivenza con un altro uomo

. Poi al limite, e a distanza di 3-4 anni dalla separazione, ci potrebbe pure benissimo stare eh, se fossi diversa. Credo che qualora tu prenda questa decisione, sia più che altro importante sondare e capire la disponibilità di tuo marito, a condividere con te i figli. la roba più importante è che abbiano anche un padre che è loro padre (visto che c'è), mica figure "sostitutive" del padre. Se anche tra qualche tempo dovessi valutare di stare con un altro uomo (a parte che sarebbe immagino un processo abbastanza "lungo" proprio per evitare altri traumi ai figli) quello sarebbe il tuo nuovo compagno. Ma un padre lo avrebbero (e anche viceversa, metti che lui abbia una nuova compagna, che mica diventerebbe la madre

).