Molto banalmente posso portarti l'esperienza con mia madre. La premessa è che non è andata mai a fare nessuna terapia, in effetti - come darle torto?

- lei è stata quella "giusta", e io quella "sbagliata": tanto per farti capire il "piano". Da adolescente, quando voleva lanciar qualche strale (ma neanche, secondo me nemmeno se ne rendeva conto, davvero) mi diceva che tra me e lei "di quando era giovane" non poteva esserci alcun confronto. Questo a una adolescente, capisci?

Il mondo per i miei si è sempre diviso in un catalogo di "belli", e di "brutti" (perché alla fine dei conti mio padre ha sempre avallato questo modo di pensare), e il resto erano doveri e.... boh, li definirei (anche se non è il termine esatto) "riscatti". L'ho già raccontato, ma serve a capire un pò il tipo: mi portò da bambina da un avvocato per valutare i pro e i contro di una separazione da mio padre. Lo sai perché? Questo capitò in concomitanza con il fatto che ricevette una eredità, ed era preoccupata (meglio non avrebbe voluto) metterla in comune con mio padre (a tacere il fatto che le eredità non ricadono mai nella comunione, ma all'epoca non ero in grado di dirglielo

). Oltre ad altre cose che ho raccontato. Era.... più o meno "in biella", diciamo così, o almeno in apparenza lo era

, ma senza dubbio se all'epoca io fossi finita da uno psicologo certe problematiche (ben tenute "in famiglia") sarebbero anche saltate fuori (e inevitabilmente avrebbero comportato la messa in discussione di certi principi "educativi" e di certi comportamenti dei miei). Ed invece tutte queste cose erano (soprattutto questo a dire di mio padre) delle emerite stronzate, robe da matti e di gente che aveva per così dire i problemi "seri". Quando ero in depressione tra le poche e vaghe cose che ricordo (tendo a rimuovere "il brutto", con i pro e i contro che questo mio modo di essere comporta) ne ho presenti due. La prima fu un mettere le mani avanti (chissà per cosa poi?

) dicendo che da loro mi ero per così dire "congedata sana", vale a dire che i casini erano sorti solo con il matrimonio. La seconda che ci tenne a dire (a una depressa!!!!

) con mio padre fu che se ne non fossi nata per loro sarebbe stato certamente meglio.
Son venuta su lo stesso, eh

Ma la mia esperienza mi porta a pensarla molto diversamente da te: oggi certe opportunità sono state ampiamente sdoganate

, e il fatto che vi siano genitori che coi figli parlano, e che ci tengano a correggere (pronti anche a correggersi, o per lo meno a cercare di capire certe dinamiche, a non lasciarle per così dire latenti a casa), beh, personalmente non posso che far altro che guardarlo in maniera positiva.
Un'altra via è l'apertura al confronto con gli altri (che non significa "faccio come fanno gli altri", ma che mi apro alla possibilità che dagli altri io possa imparare). Anche in questo caso devo dire che sono venuta su in una famiglia abbastanza chiusa. Per me i confronti erano sui voti a scuola dei miei compagni, sui risultati (anche nello sport non ero "abbastanza brava"

), su chi era meglio di me nel comportamento coi propri genitori.....

Insomma, forse forse qualche problemino è nato anche da lì. Per me è già un successo rendermene conto ed evitare (provare ad evitare

) di passare questa eredità a mio figlio