dave.one
Utente di lunga data
Riprendo il quote di amoremio nel precedente thread, e colgo lo spunto per aprirne uno nuovo.premesso che suggerirei l'apertura di un apposito 3d,
tu cosa vuoi fare, se ne hai già un'idea?
e lei, dato che da alcuni tuoi post avevo avuto l'impressione che la sua storia proseguisse, cosa sta facendo, ?
Partiamo da un presupposto: siamo adulti e consenzienti, ed entrambi pare abbiamo la testa per ragionare come tali.
Io so, ho le prove materiali, e glie le ho fatte presente.
Lei nega, e non vuole ammettere. Come dire: sei tu il mendace... Solo il caso volle (e non sto prendendo in giro nessuno), che non fossero presente quella sera di una settimana fa circa in cui ne parlammo.
In sintesi: un discorso tra sordi.
Allora, visto che non si trova un punto d'accordo in comune, ho dovuto prendere una decisione: la decisione è quella di continuare come nulla fosse, con la ferma pretesa di rimanere assolutamente insensibile a lei, così che non possa umiliarmi e io possa difendere la mia dignità. E' difficile e lo so, ne sono consapevole, ma la mia forza (purtroppo o per fortuna) è sapere che ho la... "verità in mano".
Soltanto una volta ha detto cosa "vorrebbe" fare:
1) O egoisticamente vive la sua vita (inteso come si cerca qualcun'altro)
2) o rimane "rintanata" in casa con il muso, non contenta e infelice del nostro rapporto.
Però in sintesi non ha scelto, ha girato la palla a me, come se dovessi io scegliere per lei per poi poter rinfacciarmi le responsabilità su tale scelta.
La paura di entrambi è che i figli ne risentano. Sono la fonte dei nostri sorrisi, e della nostra felicità interiore. Senza i figli, come ho detto tante volte, probabilmente saremmo già ora entrambi in posti diversi.
In più: non ho intenzione di rimetterci la faccia, lei sa bene che, se cado io, cade anche lei assieme ai figli - questo non lo vuole -, mentre io sono l'unico ad avere la possibilità di cadere in piedi.
Se c'è una cosa che ho imparato in 38 anni di vita, è che il tradimento, l'infedeltà, soprattutto se perpetrata all'insaputa della controparte, è ciò che di peggio ci può essere, visto che rimuove fino alla radice la fiducia che potevi avere nella controparte.
Specifico pure che le cose non andavano bene tra noi da circa un'annetto a questa parte. A tre anni dalla nascita del 3° figlio, ha cominciato a guardare se stessa ed a farsi domande su se stessa ("sono contenta? va tutto bene?"); me ne ha parlato ed ho capito che l'infelicità sua era dovuta a me; allora non ne capivo il perché, ora l'ho capito benissimo, anzi! In sintesi non accettava il mio carattere, più sottomesso e meno dominante, e lei cercava un carattere dominante. Ingenuamente credevo di poter cambiare, ma mi sono reso conto che un carattere è forgiato ben prima di oggi, e che sono possibili solo piccoli smussamenti. Quindi una situazione in cui non l'avrei mai avuta vinta.
Da lì in poi è stato un continuo degenerare: cercavo il dialogo ma sembrava che le colpe fossero tutte addebitabili a me. Non riuscivo a controbattere poiché sopraffatto dall'idea che tutto potesse peggiorare: in sintesi, mi preoccupavo più del futuro che del presente. Ma chi non lo farebbe?
Finché ho scoperto ciò che veramente è successo. Ciò di cui sento più il bisogno è di una spiegazione e di un perché (credo sia naturale), ma che, paradossalmente, non posso ricevere perché lei nega i fatti.
E pensare che glie lo avevo anche fatto presente più di una volta: non perdono l'infedeltà. L'ho già vissuta in passato e so che cosa porta.
Siamo entrambi colpevoli dell'attuale situazione, chi più, chi meno, ma ciò non toglie che un tradimento non risolve i problemi di una coppia, anzi, li amplifica e ne traccia un ben definito limite. Quel limite diventa invalicabile nel momento in cui entrambi non hanno più la volontà di tornare "indietro", o di trovare una ragione valida per cambiarsi, modificarsi in meglio, saper "scendere di un gradino" per riprendere il cammino interrotto.
Non siamo stati capaci (ed io qui mi metto in causa) di saper modulare il nostro rapporto, di aggiornarlo alla nuova realtà di convivenza con prole numerosa, e quindi saper cambiare per adattarsi, nella consapevolezza di voler cercare il bene e la felicità per entrambi e per tutta la famiglia.
Nessun rancore verso di lei, sia chiaro; in fondo è anche la madre dei miei figli. Purtroppo solo sfiducia e tanta distanza, ad oggi. Domani vedremo.
Scusate per la prolissità.