Ma non è questo l'argomento del contendere, o se ti sembra meglio, quello che ho voluto rimarcare.
Io cerco di uscire dalle definizioni troppo nette perchè finiscono, anche controvoglia, per essere giudizi sottointesi che parlano di noi e di come vorremmo essere, non di come siamo.
Io credo che asserire di essere in grado di scindere completamente quella che è la nostra capacità razionale e di giudizio rispetto alle nostre emozioni, ai nostri sentimenti, al nostro vissuto e alle nostre aspirazioni sia, per l'appunto, una nostra aspirazione tendente al controllo ed a rassicurarci sulla nostra vita.
Non un aspetto realistico della nostra personalità, dove -sempre- la cifra saliente è il limite l'incompletezza e la fusione degli elementi di cui sopra dentro la nostra personalità.
Spero diessermi spiegato in quello che intendo.