Crisi di coppia fisiologica e tradimento

hammer

Utente di lunga data
Cosa vuoi dire esattamente "amare"?
E' un concetto astratto che qui nessuno è mai riuscito a definire in maniera univoca, tanto che per me o per te vuol dire cose diverse.
Mia moglie potrebbe aver smesso di "amarmi", ovvero provare tutte quelle sensazione di STARE BENE con me anni prima.

Qualcuno qualche giorno fa scrisse che proprio le persone perennemente scontente della propria vita tendono a tradire, o qualcosa del genere.
Le persone scontente vivono un constante malessere del quotidiano.

Quando vengono stimolate positivamente, e provano la sensazione di benessere, ovviamente si rendono conto di quanto sia una situazione decisamente più vantaggiosa.

Hai presente nel film Amelie, quando i due chiamiamoli depressi per comodità lessicale vengono fatti incontrare al bar e trombano in bagno?
Lì è perfettamente mostrato ciò che sto spiegando: difatti la loro sensazione di benessere scade dopo poco riportandoli alla condizione patologica iniziale.
Alla fine si tratta sempre di mancanza di amore in qualunque modo lo volessimo definire.
Sono esperienze che ho vissuto anni fa, prima di incontrare mia moglie.
Quando smetti di amare una persona, e te ne rendi conto davvero, nasce dentro un malessere difficile da spiegare.
Ti senti intrappolato in una vita che semplicemente non ti appartiene più.
E allora cerchi una via d’uscita. A volte, quasi sempre, quella via è un'altra donna.
Non è solo una questione di sesso o novità. È il bisogno di tornare a sentirsi vivi, anche solo per un attimo.
E' verissimo che le persone scontente tradiscono non perché sono cattive, ma perché stanno male.
E quando qualcuno ti fa stare bene, anche per poco, tutto il resto e la vita che conducevi prima ti sembra insopportabile.
È anche per questo che ho sempre considerato impossibile portare avanti una relazione dopo un tradimento.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Se penso che il primo corno l’ho fatto esattamente 5 giorni prima di sposarmi mentre ufficialmente sarei dovuto essere a fare la prova del vestito con mia zia.
E invece ero a Turate al Motel dei Laghi con Marina, una collega che mi ha fatto il regalo di nozze.
 

Gaia

Utente di lunga data
L'amore è un insieme complicato, in cui il sesso e l'intimità hanno certamente un ruolo importante.
Tuttavia, sono solo uno degli ingredienti, la cui dose può variare nel tempo a seconda delle circostanze della vita.
Come sottolinea @Gaia, altri elementi fondamentali sono la serenità, il desiderio di costruire ancora insieme e le affinità condivise.

Il tradimento, in questo contesto, è spesso solo una delle manifestazioni della fine di una relazione intesa come un legame basato su un amore reciproco.
Oppure semplicemente un errore. Un errore di percezione di se stessi.
 

danny

Utente di lunga data
Alla fine si tratta sempre di mancanza di amore in qualunque modo lo volessimo definire.
Sono esperienze che ho vissuto anni fa, prima di incontrare mia moglie.
Quando smetti di amare una persona, e te ne rendi conto davvero, nasce dentro un malessere difficile da spiegare.
Ti senti intrappolato in una vita che semplicemente non ti appartiene più.
E allora cerchi una via d’uscita. A volte, quasi sempre, quella via è un'altra donna.
Non è solo una questione di sesso o novità. È il bisogno di tornare a sentirsi vivi, anche solo per un attimo.
E' verissimo che le persone scontente tradiscono non perché sono cattive, ma perché stanno male.
E quando qualcuno ti fa stare bene, anche per poco, tutto il resto e la vita che conducevi prima ti sembra insopportabile.
È anche per questo che ho sempre considerato impossibile portare avanti una relazione dopo un tradimento.
In parole povere, togliendo la neurochimica, è questo.


Io sono anni che provo un malessere dentro, ma mica per il tradimento.

E' un malessere che viene appagato talvolta, producendo conseguenze positive a livello emotivo, ma poi decade profondamente non appena la persona che lo ha scatenato si allontana.
Negli anni ho sviluppato anche un certo timore, che non avevo da giovane, verso quel malessere dettato dall'abbandono. Ho paura di provarlo.
Prima del matrimonio ho avuto due storie, lunghette, due tradimenti. Non ricordo quella sensazione quando finirono. Non così netta.
Ma avevo anche, a livelli alti, una situazione di benessere dato dalla storia con quella che avrei sposato.
 

spleen

utente ?
Qui o siamo traditi o traditori.
I secondi sono più numerosi.
Beh, anche qualche turista.
Più che i neurotrasmettitori comunque se dovessi fare una domanda a tutti chiederei:
-Quando vi siete persi di vista e perchè secondo voi vi siete persi di vista-.
 

Gaia

Utente di lunga data
Mi sembra banale, l’amore ridotto a una questione di chimica.
Anzi, di neurochimica. Ti innamori? È la dopamina. Vuoi stare con qualcuno? Ossitocina. Poi ti passa? È solo che il tuo cervello è tornato “alla normalità”. Crisi di coppia? Colpa della serotonina che scende sotto la soglia di sicurezza. Tradisci? Eh beh, stai cercando stimolazioni neurochimiche alternative. Roba da laboratorio, più che da romanzo.

Ora, va bene tutto, ma forse stiamo un po’ esagerando con questo riduzionismo biologico. Nessuno nega che i neurotrasmettitori giochino un ruolo nell’innamoramento. Ma ridurre l’amore, le relazioni, le crisi, i tradimenti e perfino il “restare insieme per stabilità” a una sequenza di reazioni chimiche… è come spiegare una sinfonia dicendo che è solo una vibrazione dell’aria.

Le relazioni umane sono un casino affascinante di emozioni, esperienze, comunicazione, proiezioni, aspettative, ferite personali, ruoli sociali e memoria affettiva. Se bastasse alzare la serotonina per risolvere una crisi, saremmo tutti felici con un blister di antidepressivi in tasca. Ma guarda caso non funziona così.

E poi questa storia che il tradimento è una reazione chimica alla noia neurotrasmettitoriale… suona un po’ come una scusa elegante per dire “mi sono fatto prendere dall’entusiasmo e non ho saputo gestirlo”. Il che, va benissimo, succede. Ma almeno chiamiamolo con il suo nome, non “squilibrio ossitocinico”.

La neurochimica non può spiegare tutto quello che ci succede quando amiamo, cambiamo, litighiamo o ci perdiamo. Se bastasse guardare il cervello per capire l’amore, Freud avrebbe fatto il neurologo.

Inoltre, questa visione finisce per avere un effetto quasi deterministico, come se le nostre scelte (anche quelle gravi, come il tradimento) fossero guidate da reazioni chimiche e non da una responsabilità individuale, da un contesto relazionale, da emozioni complesse o da una mancanza di consapevolezza su ciò che davvero cerchiamo.

Anche il concetto di “stabilità” come motivo per restare nella coppia non dice molto, se non si approfondisce. La “stabilità” può significare amore maturo, ma anche paura del cambiamento, dipendenza affettiva, vincoli pratici o economici. Dare a questo termine un’aura positiva per default rischia di occultare dinamiche che possono essere problematiche.

Quindi supercazzola.
Ma siamo animali. E’ inutile non ammettere che il nostro corpo e la nostra biologia giocano un ruolo fondamentale.
Anche la mente non è che un sistema complesso di processori.
Il resto è educazione e cultura e infatti in ogni parte del mondo c’è un concetto di amore diverso.
 

Nicky

Utente di lunga data
Sicuramente è una spiegazione valida, ma credo che dopo l'innamoramento possa subentrare una condizione non opposta all'innamoramento o che è frutto di semplice abitudine, adesione al progetto o esigenza di stabilità.
Può subentrare un condizione emotiva comunque appassionata e appassionante, che nasce anche dalla conoscenza, dalle esperienze condivise, dalla propria cultura.
Chi si trova smarrito al passare della condizione chimica di innamoramento penso che forse abbia difficoltà a riconoscere le emozioni, nel senso che viene sollecitato solo da quelle più "violente" dal punto di vista chimico.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Beh, anche qualche turista.
Più che i neurotrasmettitori comunque se dovessi fare una domanda a tutti chiederei:
-Quando vi siete persi di vista e perchè secondo voi vi siete persi di vista-.
Trovo affascinante come si possa spiegare l’innamoramento come una tempesta neurochimica: dopamina, serotonina, ossitocina… praticamente una discoteca interna. Ma se fosse solo chimica, allora l’amore sarebbe un algoritmo: tre anni di fuochi d’artificio, poi ansia, calo del sonno, voglia di tradire, e infine o stabilità o abbandono. Tutto molto elegante, ma anche un po’ riduttivo, perché alla fine siamo sì corpi, ma anche coscienze che attribuiscono significato alle esperienze. Il calo della dopamina non spiega da solo perché alcune coppie crescono e si rinnovano mentre altre si sfaldano in silenzio. Il punto è cosa rappresenta per noi l'altro, quale storia ci raccontiamo su quella relazione, quali valori la sorreggono, che idea abbiamo dell’amore stesso: c’è chi chiama ‘noia’ quello che altri chiamano ‘intimità’, c’è chi vede nella stabilità una prigione e chi un porto sicuro. La stessa crisi può essere una fine... o un passaggio. Insomma: la neurochimica apre il sipario, ma la commedia che si recita sul palco dipende dal copione interiore. E da quanto siamo disposti a riscriverlo, insieme.
 

Etta

Utente di lunga data
Secondo me non lo è. L’unica cosa che alla fine tiene insieme le coppie e che io chiamo amore e’ la serenità’, la voglia di progettare ancora, e le cose in comune.
Se hai questo hai anche ancora voglia di stare assieme.
So che siete contrari ma io ci metto dentro anche la fedeltà.
 

Rebecca89

Sentire libera
Trovo affascinante come si possa spiegare l’innamoramento come una tempesta neurochimica: dopamina, serotonina, ossitocina… praticamente una discoteca interna. Ma se fosse solo chimica, allora l’amore sarebbe un algoritmo: tre anni di fuochi d’artificio, poi ansia, calo del sonno, voglia di tradire, e infine o stabilità o abbandono. Tutto molto elegante, ma anche un po’ riduttivo, perché alla fine siamo sì corpi, ma anche coscienze che attribuiscono significato alle esperienze. Il calo della dopamina non spiega da solo perché alcune coppie crescono e si rinnovano mentre altre si sfaldano in silenzio. Il punto è cosa rappresenta per noi l'altro, quale storia ci raccontiamo su quella relazione, quali valori la sorreggono, che idea abbiamo dell’amore stesso: c’è chi chiama ‘noia’ quello che altri chiamano ‘intimità’, c’è chi vede nella stabilità una prigione e chi un porto sicuro. La stessa crisi può essere una fine... o un passaggio. Insomma: la neurochimica apre il sipario, ma la commedia che si recita sul palco dipende dal copione interiore. E da quanto siamo disposti a riscriverlo, insieme.
Mi hai commossa.
 

ivanl

Utente di lunga data
Trovo affascinante come si possa spiegare l’innamoramento come una tempesta neurochimica: dopamina, serotonina, ossitocina… praticamente una discoteca interna. Ma se fosse solo chimica, allora l’amore sarebbe un algoritmo: tre anni di fuochi d’artificio, poi ansia, calo del sonno, voglia di tradire, e infine o stabilità o abbandono. Tutto molto elegante, ma anche un po’ riduttivo, perché alla fine siamo sì corpi, ma anche coscienze che attribuiscono significato alle esperienze. Il calo della dopamina non spiega da solo perché alcune coppie crescono e si rinnovano mentre altre si sfaldano in silenzio. Il punto è cosa rappresenta per noi l'altro, quale storia ci raccontiamo su quella relazione, quali valori la sorreggono, che idea abbiamo dell’amore stesso: c’è chi chiama ‘noia’ quello che altri chiamano ‘intimità’, c’è chi vede nella stabilità una prigione e chi un porto sicuro. La stessa crisi può essere una fine... o un passaggio. Insomma: la neurochimica apre il sipario, ma la commedia che si recita sul palco dipende dal copione interiore. E da quanto siamo disposti a riscriverlo, insieme.
applausi!
 

danny

Utente di lunga data
Trovo affascinante come si possa spiegare l’innamoramento come una tempesta neurochimica: dopamina, serotonina, ossitocina… praticamente una discoteca interna. Ma se fosse solo chimica, allora l’amore sarebbe un algoritmo: tre anni di fuochi d’artificio, poi ansia, calo del sonno, voglia di tradire, e infine o stabilità o abbandono. Tutto molto elegante, ma anche un po’ riduttivo, perché alla fine siamo sì corpi, ma anche coscienze che attribuiscono significato alle esperienze. Il calo della dopamina non spiega da solo perché alcune coppie crescono e si rinnovano mentre altre si sfaldano in silenzio. Il punto è cosa rappresenta per noi l'altro, quale storia ci raccontiamo su quella relazione, quali valori la sorreggono, che idea abbiamo dell’amore stesso: c’è chi chiama ‘noia’ quello che altri chiamano ‘intimità’, c’è chi vede nella stabilità una prigione e chi un porto sicuro. La stessa crisi può essere una fine... o un passaggio. Insomma: la neurochimica apre il sipario, ma la commedia che si recita sul palco dipende dal copione interiore. E da quanto siamo disposti a riscriverlo, insieme.
Ma certo...
La chimica è comunque SEMPRE la base, poi noi siamo anche persone che applicano sovrastrutture culturali, comportamentali, diffrerenze caratteriali etc.
Quindi definiamo in maniera differente determinati processi naturali e fisiologici ma anche e soprattutto li viviamo in maniera differente.
Quello che chiamiamo carattere, in fin dei conti, sottolinea le differenze tra individui con lo stesso funzionamento biologico.

In pratica, siamo come la gamma della Volkswagen, che parte dall'utilitaria per arrivare all'Audi ultracostosa, anche se fondamentalmente per tutti i veicoli abbiamo sempre un motore, delle ruote, una carrozzeria e un obiettivo, la mobilità.


Sono quei tratti comuni che fanno definire allo stesso modo qualsiasi autoveicolo, che sia una Panda o un Range Rover o una Ferrari.

Tutti i processi che viviamo sono comunque e sempre fisiologici. Io e te stiamo invecchiando, e lo faremmo ugualmente anche comportandoci diversamente. Ciò che ci differenzia è solo il modo eventuale di rendere meno evidente quel processo.
 

Nicky

Utente di lunga data
L'innamoramento può giocare un ruolo nel tradimento, perché può capitare di innamorarsi anche vivendo una relazione appagante con qualcuno.
Si può essere non solo fortemente attratti, ma proprio innamorarsi per la dopamina e tutte quelle cose "chimiche".
 

ologramma

Utente di lunga data
Ma certo...
La chimica è comunque SEMPRE la base, poi noi siamo anche persone che applicano sovrastrutture culturali, comportamentali, diffrerenze caratteriali etc.
Quindi definiamo in maniera differente determinati processi naturali e fisiologici ma anche e soprattutto li viviamo in maniera differente.
Quello che chiamiamo carattere, in fin dei conti, sottolinea le differenze tra individui con lo stesso funzionamento biologico.

In pratica, siamo come la gamma della Volkswagen, che parte dall'utilitaria per arrivare all'Audi ultracostosa, anche se fondamentalmente per tutti i veicoli abbiamo sempre un motore, delle ruote, una carrozzeria e un obiettivo, la mobilità.


Sono quei tratti comuni che fanno definire allo stesso modo qualsiasi autoveicolo, che sia una Panda o un Range Rover o una Ferrari.

Tutti i processi che viviamo sono comunque e sempre fisiologici. Io e te stiamo invecchiando, e lo faremmo ugualmente anche comportandoci diversamente. Ciò che ci differenzia è solo il modo eventuale di rendere meno evidente quel processo.
Danny come ben saprai io sto nella relazione o anche mio matrimonio da più di cinquanta anni ,conosci il motivo per come è avvenuto il mio tradimento .
Tu ti chiedi quando dura , per noi esseri pensanti e con coscienza 🤔, tutto non si risolve al innamoramento ma una condivisione d'intenti per formarsi una famiglia e traguardi di acquisizione di un benessere per star bene in vecchiaia,salute permettendo.
Lascia sta gli ormoni e i processi che ci regolano , volere è potere dice un proverbio , nel mio caso non avrei voluto tradire ma è capitato
 
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