Danny ed il ponte della Ghisolfa

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Da me credo che gli irregolari siano pochi, eppure la percezione del problema c'è.
Le politiche di inserimento hanno un costo.
In uno stato che taglia su tutto, anche sulla mensa degli insegnanti, oltre che su pensioni, sanità, etc. trovare le risorse per inserire un numero importante di stranieri sicuramente non sarebbe accettabile per tanti.
Gli italiani preferirebbero selezionare all'origine chi ha le caratteristiche per inserirsi e chi no.
Ovviamente anche questo richiede un investimento.
Non è un caso che normalmente l'immigrazione economica si orienti versi stati con l'economia in crescita.
Se non accade bisogna chiedersi il perché.
Il paragone degli italiani che in epoche antiche migravano in massa ripetuto dal gregge social che si uniforma al pensiero veicolato dai bot non ha infatti senso: andavano verso economie in crescita, sempre.
In Egitto, per esempio, il PIL è in crescita da molti anni, così come in molti paesi arabi...
Com'era col collocamento mirato prima del jobs act. Qualunque azienda non avrebbe problemi a garantire un tot di percentuale di assunti da categorie "protette", ma se non puoi scegliere la persona e peschi a caso in base a una graduatoria che non comprende le competenze, finisce che ti arriva il centralinista non udente
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ma sai @CIRCE74 il crocefisso siamo noi a toglierlo, non per rispetto delle altre culture, ma perché il cristianesimo ha perso presa sula popolazione, in molti casi è avversato.
Il che,, secondo me, sotto certi aspetti va pure bene, perché oggi se vai in chiesa, quantomeno qui a Milano, ci trovi poca gente italiana ma almeno che sa quel che fa e una predicazione molto più orientata si temi della fede. Sono diversi invece i cattolici stranieri, che in genere vengono in famiglia, con i bambini.
Per me con il tempo in parte si secolarizzeranno anche gli stranieri, inclusi i mussulmani perché nessuno resta uguale nel passaggio verso un'altra cultura, soprattutto una cultura di libertà. Molto però dipenderà dall'economia, perché se tutti via via staremo economicamente peggio, allora non so cosa potrà accadere.
Io non sono credente, e che in un luogo pubblico vi sia affisso il crocifisso o meno, mi è del tutto indifferente. Tuttavia se arriva uno in casa mia, ospite, e mi dice con prepotenza che lo devo togliere perchè gli dà fastidio, allora ne metto 2 e se non la pianta di rompere i coglioni ne prendo in terzo da usarsi come nell'esorcista nei suoi confronti, al grido di "fatti chiavare da gesù!"
 

danny

Utente di lunga data
No, mio padre non era un ventenne universitario che condivideva casa con gli amici.
Mio padre era poverissiml, da bambino non mangiava e ha iniziato a lavorare a 14 anni.
Per provare a farsi una vita, ha vissuto in condizioni simili a quelle degli immigrati, in sei in stanze con gente che veniva dal sud o da altre parti di Italia.
Poi è riuscito a costruirsi una vita, una professione.
Perciò io capisco che ci dia fastidio che la gente si sposta e che ci si senta invasi, ma ho molti dubbi che si possano cambiare le dinamiche che spingono la gente a spostarsi per stare meglio.
E certo ci vuole il rispetto delle regole, ma in un paese in cui non c'è questo gran rapporto stato-cittadini, mi pare che ognuno alla fine faccia ciò che gli conviene, dall'affitare agli stranieri ammassandoli per guadagnare di più all'usarli come forza lavoro sottopagata. Si possono arginare un po' I fenomeni, ma in un'ottica di realismo.
Sai perché i miei erano nelle case popolari?
Perché si spostavano dalle campagne e venivano a stare in città per lavorare.
La prima immigrazione a Milano avvenne con queste modalità.
Le case popolari venivano costruite esternamente a Milano per creare un ghetto dove chi veniva da fuori, come i bosini, non si mescolava con la borghesia milanese.
Nelle stesse case esterne andò chi, dei ceti inferiori, venne sfollato dai quartieri popolari siti in zone centrali di Milano dove non si voleva gente poco abbiente e poco raccomandabile, dalle prostitute ai lavoratori meno qualificati, per costruire quartieri più costosi per la borghesia dalle disponibilità economiche diverse.
Lo stesso processo avvenne negli anni 60 con l'immigrazione ecomica dal sud Italia.
Ciò che cambiò furono i numeri. Vi fu un problema casa importante, che determinò situazioni di emergenza come quelle che descrivi, in una condizione già critica per le case nel dopoguerra, con tanta gente ancora nelle case minime e altri nelle baracche, a cui si cercò di porre rimedio con la costruzione di interi quartieri popolari, mentre al contempo si edificavano intere città esterne a Milano lavorando nei cantieri notte e giorno.
Il mio comune passò così da 2/3000 abitanti a 30.000, in pratica decuplicò.
Ovviamente questo comporto' problemi enormi ed è anche vero che all'epoca si sparava per le strade.
Ma c'era anche un controllo del territorio e un'applicazione delle regole superiore e un'economia in crescita che avrebbe migliorato, come è accaduto, la situazione. Ricordo benissimo come tutto anche nelle case popolari seguiva delle regole ferree, che andarono a puttane negli anni 80, quando la società si disgregò con la diffusione massiccia della della droga e la presa di controllo dei quartieri periferici (Buccinasco, San Giuliano, Rozzano, Quarto Oggiaro, la zona della Comasina, Gratosoglio, Corvetto etc) da parte delle mafie.


Purtroppo l'Italia non sarebbe ora nemmeno attrattiva economicamente, per questo ripeto che è strano che si insista sull'immigrazione quando numericamente gli stessi immigrati sono calati in percentuale congiuntamente alla crisi economica.
Uno stato in decrescita non è attrattivo per l'immigrazione economica e non ha nemmeno come vediamo risorse per gestirla. Lo dovrebbe essere di più l'Egitto, che ha un Pil in crescita da anni. O il Marocco (PIL in crescita del 4,3%).
O gli stati arabi.
Teoricamente l'Italia dovrebbe essere un paese di passaggio per mete più economicamente attrattive.
Evidentemente l'attrattiva' dell'Italia si basa sulla possibilità di gestire più facilmente situazioni non in regola.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Io non sono credente, e che in un luogo pubblico vi sia affisso il crocifisso o meno, mi è del tutto indifferente. Tuttavia se arriva uno in casa mia, ospite, e mi dice con prepotenza che lo devo togliere perchè gli dà fastidio, allora ne metto 2 e se non la pianta di rompere i coglioni ne prendo in terzo da usarsi come nell'esorcista nei suoi confronti, al grido di "fatti chiavare da gesù!"
I primi oppositori del crocifisso li devi trovare a sinistra tra gli italiani.
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Ma sai @CIRCE74 il crocefisso siamo noi a toglierlo, non per rispetto delle altre culture, ma perché il cristianesimo ha perso presa sula popolazione, in molti casi è avversato.
Il che,, secondo me, sotto certi aspetti va pure bene, perché oggi se vai in chiesa, quantomeno qui a Milano, ci trovi poca gente italiana ma almeno che sa quel che fa e una predicazione molto più orientata si temi della fede. Sono diversi invece i cattolici stranieri, che in genere vengono in famiglia, con i bambini.
Per me con il tempo in parte si secolarizzeranno anche gli stranieri, inclusi i mussulmani perché nessuno resta uguale nel passaggio verso un'altra cultura, soprattutto una cultura di libertà. Molto però dipenderà dall'economia, perché se tutti via via staremo economicamente peggio, allora non so cosa potrà accadere.
Quello che ho riportato è solo un esempio, ti potrei dire altre limitazioni che si sono messe alla nostra cultura come il non festeggiare più il Natale nelle scuole, il non fare più rinfreschi a scuola per i compleanni dei bambini perché se c'è il Ramadan i mussulmani non possono mangiare o il togliere il maiale dalle mense scolastiche...questi sono fatti, non sono invenzioni fatte per fare propaganda politica...e quello che mi fa da una parte sorridere è che tra gli immigrati ce ne sono molti che arrivano in Italia perché piace la nostra cultura e noi di rimando la stiamo sfasciando per crearne una uguale alla loro...questi sono quelli che come diceva @Brunetta alle prime elezioni in cui avranno il diritto di voto voteranno per i partiti che non appoggiano l'immigrazione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
I primi oppositori del crocifisso li devi trovare a sinistra tra gli italiani.
Ma se toglierlo fosse un gesto di laicità autentica, allora mi starebbe più che bene, se diventa sottomissione, magari condita con un fittizio senso di colpa perchè l'occidente qui e l'occidente là ecc ecc, allora divento più chiesolante del papa
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Quasi tutti i ristoranti lombardi hanno in cucina bengalesi, indiani etc.
🤣
Al massimo ti mettono i camerieri bianchi e studenti giusto per fare sembrare italiano il posto, che ovviamente chiameranno con qualche nome tradizionale o qualche richiamo alle nonne.
Ci sono stato proprio domenica.
Pizzeria Capri.
Tuuch neger.
 

danny

Utente di lunga data
Quello che ho riportato è solo un esempio, ti potrei dire altre limitazioni che si sono messe alla nostra cultura come il non festeggiare più il Natale nelle scuole, il non fare più rinfreschi a scuola per i compleanni dei bambini perché se c'è il Ramadan i mussulmani non possono mangiare o il togliere il maiale dalle mense scolastiche...questi sono fatti, non sono invenzioni fatte per fare propaganda politica...e quello che mi fa da una parte sorridere è che tra gli immigrati ce ne sono molti che arrivano in Italia perché piace la nostra cultura e noi di rimando la stiamo sfasciando per crearne una uguale alla loro...questi sono quelli che come diceva @Brunetta alle prime elezioni in cui avranno il diritto di voto voteranno per i partiti che non appoggiano l'immigrazione.
È evidente che chi è fuggito dai paesi islamici per trovare uno stile di vita occidentale e ora si trova circondato da gente che lui considera ignorante pur parlando la sua lingua sia il primo oppositore di questa immigrazione. Non mi stupisce trovare Africani che votano Lega o Fratelli d'Italia per questo.
Così come il napoletano del Vomero non vuole essere assimilato allo stereotipo del napoletano di Forcella, noi dovremmo riuscire a fare dei distinguo.
Invece ci mettiamo a pecora, perché abbiamo la possibilità di giustificare la cancellazione di costumi nazionali attribuendoli a loro. Così come per il crocifisso, la responsabilità di certe scelte è totalmente a carico degli italiani.
Per ora.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Noi affittiamo a peruviani e sono ottimi pagatori.
Evitiamo come la peste solo i Musulmani.
Statisticamente sono i più inaffidabili.
Fate bene.
E difatti sono gli invasori più arroganti che abbiamo qui.
Totalmente sprezzanti del nostro territorio, dei nostri valori e tradizioni.
Una compagna di classe di mio figlio, quando erano in terza superiore, e’ stata allontanata dalla scuola e mandata a fare la commessa nella pizzeria del padre perché è stata da lui scoperta a scrivere su whatsapp con le amiche.
Requisito telefono ed abbandonato anno scolastico a metà.
A nulla sono servite le azioni della dirigente scolastica che aveva interpellato pure sindaco e carabinieri.
Del resto non essendo scuola dell’obbligo…si poteva fare nulla.
Ora non là si vede più in paese, nessuno sa dove sia finita sta ragazza.
 

danny

Utente di lunga data
La sintesi del mio pippone sopra.
L'immigrazione economica a cui noi facciamo sempre riferimento per il passato portava lavoratori da zone depresse a stati in crescita.
È il primo motore dei flussi migratori, difatti la percentuale di stranieri in Italia è calata con la crisi economica.
Pertanto sono al momento più attrattivi molti più stati arabi in crescita che l'Italia per questo tipo di immigrazione.

Quindi, perché sembra che vengono tutti da noi?

Perché è un paese dove hai la possibilità di fare quello che vuoi, dal circolare con documenti falsi a commettere attività illegali o in nero senza troppi rischi, usufruendo al contempo di un ancora buon welfare.
Per questo non si agisce su quel fronte, perché altrimenti perderemmo una forza lavoro sfruttabile e priva di coscienza sindacale che ci serve per alimentare tutta quella parte importante di economia che vive nel sottobosco mafioso e non.
Dalle badanti ucraine in nero, sostitute di un welfare carente, ma necessarie, fino ai muratori a perdere (quelli che se crepano per mancanza di sicurezza li butti da qualche parte in campagna), ai lavoratori che tengono in piedi attività produttive in difficoltà (penso allo straniero che perse una mano nella produzione di cibo etnico dietro casa mia in una fabbrica che impiegava la gran parte della manodopera in nero) e tutto il sommerso e l'illegale che vediamo quotidianamente.
O che fingiamo di non vedere perché lo abbiamo confinato nei quartieri difficili.
 

danny

Utente di lunga data
Fate bene.
E difatti sono gli invasori più arroganti che abbiamo qui.
Totalmente sprezzanti del nostro territorio, dei nostri valori e tradizioni.
Una compagna di classe di mio figlio, quando erano in terza superiore, e’ stata allontanata dalla scuola e mandata a fare la commessa nella pizzeria del padre perché è stata da lui scoperta a scrivere su whatsapp con le amiche.
Requisito telefono ed abbandonato anno scolastico a metà.
A nulla sono servite le azioni della dirigente scolastica che aveva interpellato pure sindaco e carabinieri.
Del resto non essendo scuola dell’obbligo…si poteva fare nulla.
Ora non là si vede più in paese, nessuno sa dove sia finita sta ragazza.
Sì, conosco questo tipo di ingerenza.
Non sono ragazze libere di fare scelte.
Non affittiamo più perché abbiamo già dato, e perso, e siamo in buona compagnia...
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Io purtroppo non riesco a pensarla come te.
Tutto quello che abbiamo è frutto di lotte ed ideali portati avanti con sacrificio da chi è arrivato prima di noi, non si può pensare di stare qui tranquilli che tanto a proteggerci ci penserà il wifi.
Sai mio padre ha passato gli ultimi mesi della sua vita in ospedale, una delle ultime volte venne ricoverato in una stanza dove non c'era il crocifisso...si incazzo' come le scimmie.
La cosa mi diverti' visto che lui era uno che bestemmiava come non ci fosse un domani e gli chiesi che gli prendeva al che lui mi rispose che quello c'era sempre stato e doveva continuare a restare, era un nostro simbolo, mi fece notare che toglierlo era come accettare altri tipi di pensiero che non erano i nostri.
Pezzo per pezzo stiamo distruggendo la nostra identità e te mi vieni a dire che queste donne in questo paese possono trovare un posto dove rinascere?
Siamo illusi...noi in mano teniamo un cellulare che ci fa sentire onnipotenti, questi hanno i coltelli e per i loro valori sono disposti ad usarli senza problemi...con un coltello alla gola sai in quanto fai ad inginocchiarti in direzione Mecca e pregare Allah? Un nano secondo.
Devi arrivare a potermelo mettere, il coltello alla gola. Tra la teoria e la pratica ci stanno tanti tanti missili Tomahawk
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Anche secondo me la tecnologia permette più emancipazione che andare in piazza a sbraitare, tuttavia in paesi arabi tecnologicamente forse più avanzati di noi, senz'altro ben più ricchi, non è che le cose vadano ancora alla stragrande per le donne, e quelli dei loro che arrivano qui non mi pare siano la crème de la crème.
Non sottovalutare le elite. I diritti sono dei ricchi, ovunque.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Il wifi c'è già come pure la tecnologia nei paesi islamici, eppure questo non ha cambiato di una virgola l'approccio alla fede.
Gran parte dei commenti in arabo sui social contengono l'invocazione ad Allah.
E anche il più povero degli immigrati ha almeno uno smartphone.
Sanno perfettamente distinguere l'uso della tecnologia e della scienza dall'approccio alla fede e a tutto ciò che può diventare strumento di controllo e potere in suo nome.
La nostra storia applicata a loro non ha senso.
Certe direttrici sono universali. Ci arriveranno. E sti discorsi, ammesso e non concesso che fra 300 anni qualcuno trovi in qualche database dimenticato questi thread, e si interessi ciò a ciò che avevano da dire i babbioni all'inizio del ventunesimo secolo, faranno prova di quanto eravate ignavi e impauriti.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Certe direttrici sono universali. Ci arriveranno. E sti discorsi, ammesso e non concesso che fra 300 anni qualcuno trovi in qualche database dimenticato questi thread, e si interessi ciò a ciò che avevano da dire i babbioni all'inizio del ventunesimo secolo, faranno prova di quanto eravate ignavi e impauriti.
Occhio a non ragionare come Marx sulla borghesia che si sarebbe fatta fuori da sola, che non mi pare il tuo caso
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
il problema è che qui non arrivano i sottanoni ricconi, ma gli avanzi degli avanzi dei reietti
É essenzialmente una cosa economica. Non appena i robot sostituiranno operai e badanti andranno via.
5900 dollari prezzo base
È una delle mie aziende già sta studiando la IA per tenere compagnia ai vecchietti invece della badante umana.
Sai quanto è più stimolante una ia programmata per tenerti sveglio il cervello piuttosto che una badante che si fa i cazzi suoi parla soltanto di pelare le zucchine e guarda fuori e ti racconta dei figli rimasti in Moldavia? 22 a zero.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Ma sai, io non conosco l'hinterland e comunque non conosco alla perfezione neppure la mia città, ma in generale l'interno di Milano città è a macchia di leopardo. In genere, salvo casi particolari di quartieri omogenei nel bene o nel male, non è questione di quartieri, ma di vie. Io abito in un quartiere popolare, con immigrati, ma nella via in cui abito io le case sono ricercate, poi ci sono vie in cui invece costano meno perché i palazzi hanno immigrati o perché ci sono le case popolari. E' così da sempre, io ho abitato in zone più centrali per molti anni e anche lì c'erano vie laterali brutte con case malfamate o occupate.

A Milano per dire: “Abbiamo delle case in vendita” (giuro che è tutto vero):

“Il contemporaneo ed eclettico progetto residenziale che offre tipologie abitative ready to live.
Un concept progettuale all’avanguardia che si integra perfettamente nel quadro di rinnovamento e di evoluzione della città, diventando un punto di riferimento residenziale ed esprimendo un nuovo format abitativo che vede l’unione di abitabilità efficiente e funzionale, prossimità al lavoro e ampie possibilità di svago.
Un modello urbanistico che guarda avanti, armonizzando vita personale e professionale.
Dimore versatili e raffinate tutte da vivere. Diverse tipologie abitative accomunate da alti standard stilistici. Affascinanti monolocali, eleganti bilocali e raffinati trilocali nella city più contemporanea e internazionale, al centro del business e della scena sociale e culturale milanese.
Splendidi attici con una vista spettacolare sullo skyline, perfette espressioni del lifestyle milanese più urban e sofisticato.
Abitazioni ideali per chi vuole immergersi in un mood cosmopolita, vivace ed eclettico.
Una casa firmata e tailor-made, un innovativo ecosistema di servizi che mette a disposizione un interior pack pensato dai migliori brand del design e dell’home interior.
Una location iconica e dal look avanguardistico. Una zona scintillante, aperta alle nuove tendenze, nota per la sua vivace nightlife, ma anche esempio virtuoso di sviluppo economico, riqualificazione intelligente e sostenibilità ambientale, grazie a una visione urbanistica che ha portato la città meneghina a essere un simbolo di rinascita a livello internazionale. Un vero polo attrattivo che tra gli altri ospita eventi di fama mondiale come la Milano Design Week, consolidando la sua posizione di hub creativo e culturale”.

Questa è quello che a molti non piace di Milano.

Chiacchiere. Fuffa. Fumo negli occhi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
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