Riesci a descriverlo?
Io non mi immagino un inferno. Non lo riesco a capire.
Che non riesci a capire è evidente.
Tu sei alla ricerca di un colpevole che non c’è.
Le relazioni non sono dei gialli.
O almeno non sono quel tipo di giallo.
Sono degli intrecci complicati in cui entrambi hanno portato fili e che hanno intrecciato insieme.
Non è che chi va in terapia è un imbecille perché non c’è niente da capire. Chi va in terapia ha capito che c’è così tanto da capire che non ce la può fare da solo e ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a tenere i fili e sbrogliare i nodi. E i nodi sono tali perché si è tirato da tutte le parti.
Ma se si resta nella logica che ci sono colpevoli e vittime si vuole evitare ogni approfondimento per la paura di scoprirsi colpevoli. Ma non esistono colpe, solo responsabilità.
I bambini la mettono sul piano della colpa perché non sono in grado di comprendere la complessità e allora dicono “ha cominciato luiiii!” oppure “non sono stato iooo”, ma sono bambini.