Scusa jim
Scusa ma Jim ha detto che lui lavora e lei no. Tu che è una scansafatiche. E poi a cascata.
Guarda che io ci sono passata. Sono stata a casa per i bambini, scelta più o meno condivisa, più o meno consapevole. Il coro di voci era: che fortunata, la battuta di rito che fossi mantenuta, che non facevo un cazzo, bla bla bla. Senza un lavoro sei socialmente morta. E intanto mio marito si sentiva in dovere/diritto di fare carriera. Trasferte all'estero, orari improbabile. Stanco lui fisicamente e io mentalmente. Litigare era all'ordine del giorno. Ora che ho ripreso a lavorare, nonostante sia una pallina pazza che ha raddoppiato il carico di consegne, sono rifiorita. Sono andata al lavoro anche mezza malata perché non volevo stare a casa.
Questa è la mia storia, lo stress e la frustrazione che avevo addosso era appena percepita da mio marito, figuriamoci dagli altri.
A che ora ti svegliavi ?
Avevi la colf che ti portava il caffè a letto ?
Avevi una colf + una baby sitter con due bambini (ai quali li affidavi quasi sempre) ?
Forse sono io che ho raccontato poco e male, ma qui c'è una persona che la 'fatica' (qualunque essa sia) la scansa da cento metri.
Non le è richiesto di lavorare, vero.
Non ce n'è alcun bisogno (anche se magari c'è chi lavora per soddisfazione personale ed indipendentemente dal ritorno economico).
Il problema è che tutta questa inattività ti porta inevitabilmente a pensare e a fare cazzate, altrimenti con i bimbi a scuola e all'asilo la giornata come la riempi ?
Da più di un anno con tipe come lei, 'leccaculo' come ha fotografato bene
@Marjanna, sostanzialmente fancazziste e succubi della signora, che sembra avere un influenza incredibile sulle persone del suo stesso sesso (e, quando vuole, anche sull'altro sesso, essendo peraltro una bella donna).