Alla preparazione dei docenti io aggiungerei, piccolo particolare, anche la preparazione dei discenti in DAD.
Non voglio fare il solito pippone.
Ma imparare a scuola e imparare davanti allo schermo non è la stessa cosa.
Non è lo stesso percorso di costruzione di motivazione.
non è l'uso solito degli strumenti di apprendimento (non mi riferisco agli oggetti, mi riferisco alle competenze che trasversalmente alla didattica contenutistica si insegnano a scuola).
Non è lo stesso setting in buona sostanza.
Se a questo si aggiunge che, tolti i casi particolari, la situazione della disponibilità dei mezzi delle famiglie è a macchia di leopardo abbiamo una bella pentola di variabili da gestire e contenere. E dopo averle gestite e contenute, da guidare.
Una buona percentuale di famiglie ha a disposizione il solo cellulare per partecipare alle lezioni.
Poi c'è chi ha tablet, chi ha pc.
chi ha strumenti per ogni figlio. E chi no.
E quando i ragazzini sono in scuole di diverso grado può serenamente capitare che le lezioni si sovrappongano.
E dal punto di vista organizzativo, perlomeno nei plessi e in alcuni territori più organizzati, è tramite le segreterie che si sta facendo fronte ad una questione organizzativa che non è di poco conto.
Se ognuno ragiona nel suo ristretto campo esperienzale, è ovvio non riuscire a vedere la complessità di una organizzazione che deve rispondere in modo uniforme a 9 milioni di individui di provenienza sociale, culturale, economica assolutamente variegata.
Con mezzi differenziati a disposizione.
E spesso non adatti alla DAD.
Con la richiesta di renderli adatti inserendo la DAD nella diversità di mezzi (e preparare una lezione fruibile via smartphone non è la stessa cosa che prepararne una per tablet o una per pc) e adeguando tutta una serie di norme. Spesso "veleggiandoci" sopra con un pieno carico di responsabilità (che significa non tutela) da parte dei docenti stessi.
Sono stati stanziati fondi che le scuole stanno ridistribuendo comprando mezzi informatici per le famiglie che non ne hanno.
Per fornire di connessione internet chi non ce l'ha e ha solo la linea dati del cel.
Il tutto cercando di rimanere all'interno della costituzione che prevede lo stesso accesso per tutti.
Sorvolo sugli interventi per i ragazzini con DSA (facili tutto sommato) e sui disabili, dagli autistici ai non verbali, ai down, agli iperattivi...
Che non si improvvisano dal niente. E calati dall'alto.
Giusto per citare uno a caso, che si è occupato di complessità
"...Certo la complessità compare laddove il pensiero semplificante fallisce, ma comprende al suo interno tutto ciò che mette ordine, chiarezza, distinzione, precisione nella conoscenza. Mentre il pensiero disintegra la complessità del reale, il pensiero complesso assimila il più possibile i modi semplificanti di pensare, ma rifiuta le conseguenze mutilanti, riduttive, unidimensionalizzanti e alla fine accecanti di una semplificazione che si considera il riflesso di quanto c’è nella realtà. La seconda illusione è quella di confondere complessità e completezza. […] Il pensiero complesso aspira alla conoscenza multidimensionale, ma è consapevole in partenza dell’impossibilità della conoscenza completa: uno degli assiomi della complessità è l’impossibilità, anche teorica, del’onniscienza..."
E. Morin -