Discorso di Conte - reti unificate

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io penso proprio di no, anche perché pure mia figlia che fa la terza media ha più o meno espresso un'opinione non troppo distante dalla tua.
Il fattore umano conta molto.
Ci sono insegnanti che si sbattono, altri che si imboscano. Come in tutti i settori, del resto.
E ma se porti la tua esperienza e scrivi che non generalizzi ti viene risposto come è stato risposto a me
Esattamente come Quando ho scritto che ho parlato in ospedale con più medici e si è messo in dubbio
Allora tanto vale che dico che racconto palle e stop
O ti uniformi al pensiero o sei un cacciapalle
Va bene così
 

danny

Utente di lunga data
E ma se porti la tua esperienza e scrivi che non generalizzi ti viene risposto come è stato risposto a me
Esattamente come Quando ho scritto che ho parlato in ospedale con più medici e si è messo in dubbio
Allora tanto vale che dico che racconto palle e stop
O ti uniformi al pensiero o sei un cacciapalle
Va bene così
Non esistono categorie di santi.
In tutte le categorie di lavoratori è la persona che fa la differenza.
Nella singola esperienza di ogni persona si può essere più o meno fortunati.
Nella tua esperienza col Covid lo sei stata, perché hai trovato un'assistenza puntuale, come avrebbe dovuto essere dappertutto ma non è stato.
Ogni esperienza è quindi valida.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non esistono categorie di santi.
In tutte le categorie di lavoratori è la persona che fa la differenza.
Nella singola esperienza di ogni persona si può essere più o meno fortunati.
Nella tua esperienza col Covid lo sei stata, perché hai trovato un'assistenza puntuale, come avrebbe dovuto essere dappertutto ma non è stato.
Ogni esperienza è quindi valida.
Va che non devi dirlo a me eh!
Io sono assolutamente d’accordo
Dillo a quella dei disegnini e compagnia bella
 

abebis

Utente di lunga data
E ma se porti la tua esperienza e scrivi che non generalizzi ti viene risposto come è stato risposto a me
Esattamente come Quando ho scritto che ho parlato in ospedale con più medici e si è messo in dubbio
Allora tanto vale che dico che racconto palle e stop
O ti uniformi al pensiero o sei un cacciapalle
Va bene così
Ecco lo storico delle tue risposte nella questione

Cartolerie e librerie a scuole chiuse mi fa sorridere
Sul punto 2 non generalizzerei
Mio figlio fa lezione online di 4 materie. Gli altri pubblicano video sulle piattaforme e verifiche da consegnare.
Scusa ma che stiano lavorando più di prima anche no.
O meglio sicuramente non la maggioranza
Dopodiché cassa integrazione per tutti ma per certe categorie mai. Professori, personale delle segreterie scolastiche, ecc ecc
No no secondo me mettiamo in cassa integrazione quelli che non stanno facendo un cazzo. se su 10 professore 4 fanno lezioni online i 6 che sono due mesi che fanno vacanza vogliamo penalizzarli esattamente come tutti i dipendenti privati che sono in cassa integrazione perché manca il lavoro? E quelli della segreteria ? E i bidelli? E in generale tutti i dipendenti comunali con gli uff chiusi?
Io ho parlato della mia esperienza
Se su 10 solo 4 fanno lezione online posso dire che gli altri 6 non meritano lo stipendio?
Le segreterie delle scuole sono chiuse e sono pagati
Idem i bidelli
Sono contenta se i tuoi figli hanno professori che fanno lezione online 6 ore al giorno
Tanto di capello per la professionalità
Ho scritto dall’inizio che non sto generalizzando quindi della superficiale glielo dai alla tua vicina di casa . Grazie
Il parlare della tua esperienza e non generalizzare è arrivato alla fine dopo essere stata da più parti ripresa.
Questo senza considerare che vorrei sapere se quei 6 di cui parli non si sono mai fatti vivi, se sono spariti completamente dal radar: danno i compiti? Correggono i lavori dei ragazzi? Se sì, stanno comunque lavorando. Non nel modo ottimale, posso concordare, ma stanno comunque lavorando. E nota bene: i professori a fare lezioni in streaming si espongono anche a dei rischi gratuiti e non banali, perché le registrazioni possono essere manipolate a scopo denigratorio e messe alla mercé di chiunque. E questo è un problema reale. Per cui non mi sento di biasimare troppo quelli che decidono di non esporsi ma che comunque continuano in qualche modo l'attività.

In ogni caso a tuttora, pur "non generalizzando", secondo te le segreterie sono chiuse.

Niente di più falso: sono apertissime e lavorano tutti da casa. E ancora più di prima perché le problematiche da risolvere sono immense. Se le segreterie fossero chiuse e il personale a casa a grattarsi le palle (ché il concetto di "vacanza" in questo contesto lo lascerei perdere, va'...), non ci sarebbero parvenze di esami di maturità, non ci sarebbero nuove classi l'anno prossimo, eccetera.

Restano i bidelli, te lo concedo, che sono tutti in vacanza a rosolarsi le palle nelle loro seconde case in Sardegna o terze case a Cortina, spolpando le tasse degli italiani che lavorano. Si tratta di ben 4 bidelli ogni scuola elementare e numeri con proporzioni anche minori per i licei. Sono d'accordo che sono loro, con i loro stipendi lussuriosi e lussureggianti, che determineranno la rovina economica dell'Italia e sarei d'accordo anch'io di azzerare le loro laute rendite di posizione, perché tanto con i milioni che hanno già messo da parte ne hanno d'avanzo per più di una generazione.

Mi resta solo un dubbio.

Ma perché tu non hai cercato di fare la bidella e entrare in questo magico mondo di privilegiati nullafacenti con stipendi da nababbi? Ah sì, me lo immagino: ci hai provato ma non avevi le raccomandazioni giuste né eri figlia di bidelli da tre generazioni. Capisco...
Beh, senti: io ho delle aderenze nella mafia dei bidelli. Se a emergenza finita mi scrivi, ci metto una buona parola per te e vedrai che un posticino imboscato in qualche scuola elementare te lo trovo....

Pace e bene.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non esistono categorie di santi.
In tutte le categorie di lavoratori è la persona che fa la differenza.
Nella singola esperienza di ogni persona si può essere più o meno fortunati.
Nella tua esperienza col Covid lo sei stata, perché hai trovato un'assistenza puntuale, come avrebbe dovuto essere dappertutto ma non è stato.
Ogni esperienza è quindi valida.
Invece tutto lo studio delle organizzazioni e di gestione del personale e della organizzazione della produzione punta a ridurre al minimo il peso negativo della singolarità incapace principalmente e poi, di conseguenza, meno impegnato.
Esistono corsi universitari e poi di formazione per la dirigenza, in ogni campo, per questo.
Nella scuola sono state introdotte in varie forme delle innovazioni finalizzate a questo, anche mutuate da ciò che è stato realizzato nelle aziende.
Per il particolare prodotto che si attende dalla macchina della istruzione (su cui si può fare un lungo discorso) sono state attuate modalità di lavoro e controllo diverse. Fanno parte di queste innovazioni il progetto qualità, che ha ormai più di vent’anni, l’organizzazione collegiale in dipartimenti e, ultimo, il registro elettronico. Come per ogni percorso che richiede rispetto di tempi e modi è importante anche il sistema di controllo. Infatti vi sono i consigli di intersezione, interclasse, di classe e i dipartimenti per materia che costituiscono una forma di controllo tra pari e il dirigente che è responsabile del controllo generale, anche coadiuvato dai responsabili delle varie articolazioni. In questa situazione è davvero molto difficile che qualcuno possa imboscarsi. Certamente la DAD (=Didattica a Distanza) è una cosa nuova, anche se da anni si sperimenta la “classe capovolta” che prevede un maggior uso di strumenti elettronici per aumentare l’autonomia nell’apprendimento degli studenti, ma comunque è cosa diversa dalla DAD per la quale tutti non erano preparati, anche perché l’interazione in presenza con gli alunni è importantissima a tutti i livelli. Del resto se fosse semplice insegnare stando ognuno a casa propria, sarebbero davvero inutili le scuole, ogni studente potrebbe far da sé con i propri libri.
Trattandosi di cosa nuova tutti (o quasi) si sono impegnati a cercare e inventare materiali. Le lezioni devono avere una durata inferiore a quella di una lezione in presenza, perché l’attenzione è inferiore (non ci sono effetti speciali) e non può essere richiamato facilmente chi non è attento perché non si riesce da uno schermo a percepire chiaramente come distratto. Ma per produrre quel quarto d’ora ci sono dietro ore di ricerca e organizzazione dei materiali, come sempre, ma di più dato che si tratta di una modalità nuova.
Purtroppo però nella scuola sono moltissimi i precari, che non sono persone che lavorano qualche giorno o qualche mese, ma spesso persone che anno dopo anno sono presenti, ma con contratti a termine. Può essere che, in questa situazione, molti di questi siano stati licenziati. Questo può essere perché i dirigenti devono pagare personalmente chi dovesse risultare non necessario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco lo storico delle tue risposte nella questione









Il parlare della tua esperienza e non generalizzare è arrivato alla fine dopo essere stata da più parti ripresa.
Questo senza considerare che vorrei sapere se quei 6 di cui parli non si sono mai fatti vivi, se sono spariti completamente dal radar: danno i compiti? Correggono i lavori dei ragazzi? Se sì, stanno comunque lavorando. Non nel modo ottimale, posso concordare, ma stanno comunque lavorando. E nota bene: i professori a fare lezioni in streaming si espongono anche a dei rischi gratuiti e non banali, perché le registrazioni possono essere manipolate a scopo denigratorio e messe alla mercé di chiunque. E questo è un problema reale. Per cui non mi sento di biasimare troppo quelli che decidono di non esporsi ma che comunque continuano in qualche modo l'attività.

In ogni caso a tuttora, pur "non generalizzando", secondo te le segreterie sono chiuse.

Niente di più falso: sono apertissime e lavorano tutti da casa. E ancora più di prima perché le problematiche da risolvere sono immense. Se le segreterie fossero chiuse e il personale a casa a grattarsi le palle (ché il concetto di "vacanza" in questo contesto lo lascerei perdere, va'...), non ci sarebbero parvenze di esami di maturità, non ci sarebbero nuove classi l'anno prossimo, eccetera.

Restano i bidelli, te lo concedo, che sono tutti in vacanza a rosolarsi le palle nelle loro seconde case in Sardegna o terze case a Cortina, spolpando le tasse degli italiani che lavorano. Si tratta di ben 4 bidelli ogni scuola elementare e numeri con proporzioni anche minori per i licei. Sono d'accordo che sono loro, con i loro stipendi lussuriosi e lussureggianti, che determineranno la rovina economica dell'Italia e sarei d'accordo anch'io di azzerare le loro laute rendite di posizione, perché tanto con i milioni che hanno già messo da parte ne hanno d'avanzo per più di una generazione.

Mi resta solo un dubbio.

Ma perché tu non hai cercato di fare la bidella e entrare in questo magico mondo di privilegiati nullafacenti con stipendi da nababbi? Ah sì, me lo immagino: ci hai provato ma non avevi le raccomandazioni giuste né eri figlia di bidelli da tre generazioni. Capisco...
Beh, senti: io ho delle aderenze nella mafia dei bidelli. Se a emergenza finita mi scrivi, ci metto una buona parola per te e vedrai che un posticino imboscato in qualche scuola elementare te lo trovo....

Pace e bene.
Per lungo tempo la dizione è stata “sospensione delle lezioni“ e non chiusura, perciò i bidelli sono stati presenti, anche per sanificare in attesa di una possibile (anche se altamente improbabile) riapertura.
In alcune scuole vi sono state anche riunioni in presenza, anche se contestate per le condizioni che non garantivano alcuna forma di sicurezza.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Per lungo tempo la dizione è stata “sospensione delle lezioni“ e non chiusura, perciò i bidelli sono stati presenti, anche per sanificare in attesa di una possibile (anche se altamente improbabile) riapertura.
In alcune scuole vi sono state anche riunioni in presenza, anche se contestate per le condizioni che non garantivano alcuna forma di sicurezza.
Immagino che @abebis fosse ironico. Anche perché bidelli con stipendi da nababbi io non ne conosco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Immagino che @abebis fosse ironico. Anche perché bidelli con stipendi da nababbi io non ne conosco.
Era evidente 😂😂😂
Ho solo precisato che non sono stati a casa.
Poi, nelle regioni dove esiste la mensa, c’è il personale di mensa, che spesso è dipendente della società esterna che fornisce il servizio, pagato pochissimo perché è con contratti tremendi.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Si uno toscano
Credo che abbia pienamente ragione
Deve essere uno di quelli che ho visto anch'io.
Ad ascoltarlo si ha certamente le sue ragioni. Solo che non è il solo. Pensa a tutte le città storiche che hanno piccoli locali, in alcune sono dei veri e propri buchi.
Parrucchiere non credo sia molto diverso. Han parlato della prossima stagione nelle spiagge, e lo stesso vale per gli ombrelloni. Minor numero, meno entrate. Affitti da pagare. Ma affitti anche per chi si trova a casa... è una bomba pronta ad esplodere? Non so cosa vedremo, ma dubito che tutti correranno fuori ad abbracciarsi amorevolmente.
Ci sarebbe da riscrivere un intero modo di vivere, e se non si troveranno delle linee guida per aiutare tutti in questo percorso, temo che si riscriverà da solo, ma non so a che prezzo.
 
Ultima modifica:

Ioeimiei100rossetti

Utente di lunga data
Per lungo tempo la dizione è stata “sospensione delle lezioni“ e non chiusura, perciò i bidelli sono stati presenti, anche per sanificare in attesa di una possibile (anche se altamente improbabile) riapertura.
In alcune scuole vi sono state anche riunioni in presenza, anche se contestate per le condizioni che non garantivano alcuna forma di sicurezza.
I docenti sono costantemente in contatto con gli alunni, con i cdc, con i dirigenti e con le segreterie in videoconferenze, videochiamate, su wa; i telefoni bollono, i pc anelano a qualche ora di tregua. Anche nel giorno di Pasqua ci si aggiorna sulle novità che le varie piattaforme mettono in campo provando e riprovando le nuove modalità. I ragazzi chiedono il contatto costantemente, anche solo per confrontarsi sugli stati d'animo inediti che si trovano a fronteggiare e per essere rassicurati, a qualsiasi ora del giorno e spesso anche la sera tardi. Sentir parlare di fancazzismo mi fa ribollire il sangue nelle vene.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Deve essere uno di quelli che ho visto anch'io.
Ad ascoltarlo si ha certamente le sue ragioni. Solo che non è il solo. Pensa a tutte le città storiche che hanno piccoli locali, in alcune sono dei veri e propri buchi.
Parrucchiere non credo sia molto diverso. Han parlato della prossima stagione nelle spiagge, e lo stesso vale per gli ombrelloni. Minor numero, meno entrate. Affitti da pagare. Ma affitti anche per chi si trova a casa... è una bomba pronta ad esplodere? Non so cosa vedremo, ma dubito che tutti correranno fuori ad abbracciarsi amorevolmente.
Ci sarebbe da riscrivere un'intero modo di vivere, e se non si troveranno delle linee guida per aiutare tutti in questo percorso, temo che si riscriverà da solo, ma non so a che prezzo.
certo che come lui tanti altri sono nelle medesime situazioni
Io sostengo da un po’ che non si può continuare così.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Alla preparazione dei docenti io aggiungerei, piccolo particolare, anche la preparazione dei discenti in DAD.

Non voglio fare il solito pippone.
Ma imparare a scuola e imparare davanti allo schermo non è la stessa cosa.
Non è lo stesso percorso di costruzione di motivazione.
non è l'uso solito degli strumenti di apprendimento (non mi riferisco agli oggetti, mi riferisco alle competenze che trasversalmente alla didattica contenutistica si insegnano a scuola).

Non è lo stesso setting in buona sostanza.

Se a questo si aggiunge che, tolti i casi particolari, la situazione della disponibilità dei mezzi delle famiglie è a macchia di leopardo abbiamo una bella pentola di variabili da gestire e contenere. E dopo averle gestite e contenute, da guidare.

Una buona percentuale di famiglie ha a disposizione il solo cellulare per partecipare alle lezioni.
Poi c'è chi ha tablet, chi ha pc.
chi ha strumenti per ogni figlio. E chi no.

E quando i ragazzini sono in scuole di diverso grado può serenamente capitare che le lezioni si sovrappongano.

E dal punto di vista organizzativo, perlomeno nei plessi e in alcuni territori più organizzati, è tramite le segreterie che si sta facendo fronte ad una questione organizzativa che non è di poco conto.

Se ognuno ragiona nel suo ristretto campo esperienzale, è ovvio non riuscire a vedere la complessità di una organizzazione che deve rispondere in modo uniforme a 9 milioni di individui di provenienza sociale, culturale, economica assolutamente variegata.

Con mezzi differenziati a disposizione.
E spesso non adatti alla DAD.
Con la richiesta di renderli adatti inserendo la DAD nella diversità di mezzi (e preparare una lezione fruibile via smartphone non è la stessa cosa che prepararne una per tablet o una per pc) e adeguando tutta una serie di norme. Spesso "veleggiandoci" sopra con un pieno carico di responsabilità (che significa non tutela) da parte dei docenti stessi.

Sono stati stanziati fondi che le scuole stanno ridistribuendo comprando mezzi informatici per le famiglie che non ne hanno.
Per fornire di connessione internet chi non ce l'ha e ha solo la linea dati del cel.

Il tutto cercando di rimanere all'interno della costituzione che prevede lo stesso accesso per tutti.

Sorvolo sugli interventi per i ragazzini con DSA (facili tutto sommato) e sui disabili, dagli autistici ai non verbali, ai down, agli iperattivi...
Che non si improvvisano dal niente. E calati dall'alto.

Giusto per citare uno a caso, che si è occupato di complessità

"...Certo la complessità compare laddove il pensiero semplificante fallisce, ma comprende al suo interno tutto ciò che mette ordine, chiarezza, distinzione, precisione nella conoscenza. Mentre il pensiero disintegra la complessità del reale, il pensiero complesso assimila il più possibile i modi semplificanti di pensare, ma rifiuta le conseguenze mutilanti, riduttive, unidimensionalizzanti e alla fine accecanti di una semplificazione che si considera il riflesso di quanto c’è nella realtà. La seconda illusione è quella di confondere complessità e completezza. […] Il pensiero complesso aspira alla conoscenza multidimensionale, ma è consapevole in partenza dell’impossibilità della conoscenza completa: uno degli assiomi della complessità è l’impossibilità, anche teorica, del’onniscienza..."
E. Morin -
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
I docenti sono costantemente in contatto con gli alunni, con i cdc, con i dirigenti e con le segreterie in videoconferenze, videochiamate, su wa; i telefoni bollono, i pc anelano a qualche ora di tregua. Anche nel giorno di Pasqua ci si aggiorna sulle novità che le varie piattaforme mettono in campo provando e riprovando le nuove modalità. I ragazzi chiedono il contatto costantemente, anche solo per confrontarsi sugli stati d'animo inediti che si trovano a fronteggiare e per essere rassicurati, a qualsiasi ora del giorno e spesso anche la sera tardi. Sentir parlare di fancazzismo mi fa ribollire il sangue nelle vene.
Una percentuale di fancazzisti, per indole o incapacità o le due cose insieme, c’è sempre stata anche se, per me, inferiore al 10%. Naturalmente anche il non fare niente è sempre relativo. Anche se abbiamo tutti ricordi o leggende del prof che leggeva il giornale. Certamente mentre gli alunni stanno producendo un testo, non è che l’insegnante debba obbligatoriamente guardarli con amore.
La didattica a distanza non era prevista in contratto e quindi potrebbe essere contestata. Anche in questo non ho sentito molte contestazioni. Anche perché gli insegnanti sono “una strana razza” e considerano gli studenti i propri studenti e ci tengono che imparino.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Alla preparazione dei docenti io aggiungerei, piccolo particolare, anche la preparazione dei discenti in DAD.

Non voglio fare il solito pippone.
Ma imparare a scuola e imparare davanti allo schermo non è la stessa cosa.
Non è lo stesso percorso di costruzione di motivazione.
non è l'uso solito degli strumenti di apprendimento (non mi riferisco agli oggetti, mi riferisco alle competenze che trasversalmente alla didattica contenutistica si insegnano a scuola).

Non è lo stesso setting in buona sostanza.

Se a questo si aggiunge che, tolti i casi particolari, la situazione della disponibilità dei mezzi delle famiglie è a macchia di leopardo abbiamo una bella pentola di variabili da gestire e contenere. E dopo averle gestite e contenute, da guidare.

Una buona percentuale di famiglie ha a disposizione il solo cellulare per partecipare alle lezioni.
Poi c'è chi ha tablet, chi ha pc.
chi ha strumenti per ogni figlio. E chi no.

E quando i ragazzini sono in scuole di diverso grado può serenamente capitare che le lezioni si sovrappongano.

E dal punto di vista organizzativo, perlomeno nei plessi e in alcuni territori più organizzati, è tramite le segreterie che si sta facendo fronte ad una questione organizzativa che non è di poco conto.

Se ognuno ragiona nel suo ristretto campo esperienzale, è ovvio non riuscire a vedere la complessità di una organizzazione che deve rispondere in modo uniforme a 9 milioni di individui di provenienza sociale, culturale, economica assolutamente variegata.

Con mezzi differenziati a disposizione.
E spesso non adatti alla DAD.
Con la richiesta di renderli adatti inserendo la DAD nella diversità di mezzi (e preparare una lezione fruibile via smartphone non è la stessa cosa che prepararne una per tablet o una per pc) e adeguando tutta una serie di norme. Spesso "veleggiandoci" sopra con un pieno carico di responsabilità (che significa non tutela) da parte dei docenti stessi.

Sono stati stanziati fondi che le scuole stanno ridistribuendo comprando mezzi informatici per le famiglie che non ne hanno.
Per fornire di connessione internet chi non ce l'ha e ha solo la linea dati del cel.

Il tutto cercando di rimanere all'interno della costituzione che prevede lo stesso accesso per tutti.

Sorvolo sugli interventi per i ragazzini con DSA (facili tutto sommato) e sui disabili, dagli autistici ai non verbali, ai down, agli iperattivi...
Che non si improvvisano dal niente. E calati dall'alto.

Giusto per citare uno a caso, che si è occupato di complessità

"...Certo la complessità compare laddove il pensiero semplificante fallisce, ma comprende al suo interno tutto ciò che mette ordine, chiarezza, distinzione, precisione nella conoscenza. Mentre il pensiero disintegra la complessità del reale, il pensiero complesso assimila il più possibile i modi semplificanti di pensare, ma rifiuta le conseguenze mutilanti, riduttive, unidimensionalizzanti e alla fine accecanti di una semplificazione che si considera il riflesso di quanto c’è nella realtà. La seconda illusione è quella di confondere complessità e completezza. […] Il pensiero complesso aspira alla conoscenza multidimensionale, ma è consapevole in partenza dell’impossibilità della conoscenza completa: uno degli assiomi della complessità è l’impossibilità, anche teorica, del’onniscienza..."
E. Morin -
Però in questi giorni vogliamo essere tutti esperti di virologia ed epidemiologia, che sono due specializzazioni diverse, e di grandi organizzazioni ecc.
Pecchiamo un po’ tutti.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Però in questi giorni vogliamo essere tutti esperti di virologia ed epidemiologia, che sono due specializzazioni diverse, e di grandi organizzazioni ecc.
Pecchiamo un po’ tutti.
Non penso sia questione semplicemente di esperienza. :)

Non ho citato a caso Morin.
si può sapere tanto. Di tanti settori.

Si può sapere partendo da una base di certezza. (pensiero semplificato)
Oppure si può sapere partendo da una base di incertezza. (pensiero complesso che sfrutta le connessioni e i salti di competenze).

sapendo che le proprie sono ipotesi in fase di validazione.
E aspettare pazientemente che i fatti confermino o disconfermino le proprie intuizioni. ;)

Certo, serve uscire dall'ottica pelosa dell'umiltà fittizia e anche un po' ipocrita.

che non rende onore nè a chi ha torto (non usando l'errore come apprendimento e legandolo a CHI lo commette invece che usandolo come materiale per arricchire tutti) nè a chi ha ragione (usando la ragione come territorio di combattimento di opinioni invece che come territorio di intuizioni condivise e condivisibili e di nuovo, come materiale arricchente per tutti)
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Io sono molto soddisfatta del lavoro che stanno svolgendo i Prof di mia figlia. Video lezioni giornaliere per quasi la totalità dell'orario scolastico, compiti in classe, incontri con gli autori, oltre, ovviamente, ai compiti da svolgere (questi un po' troppi, secondo me).
Il Comune si è prodigato a distribuire in comodato d'uso i tablet ai ragazzi che erano sprovvisti di strumenti tecnologici. Anche per quanto riguarda la connessione ha sensibilizzato tutti a lasciare aperte le linee WiFi, "adottando" così gli studenti senza connessione.
Sarò fortunata, sicuramente, ma sembra lavorino, addirittura, più del solito.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non penso sia questione semplicemente di esperienza. :)

Non ho citato a caso Morin.
si può sapere tanto. Di tanti settori.

Si può sapere partendo da una base di certezza. (pensiero semplificato)
Oppure si può sapere partendo da una base di incertezza. (pensiero complesso che sfrutta le connessioni e i salti di competenze).

sapendo che le proprie sono ipotesi in fase di validazione.
E aspettare pazientemente che i fatti confermino o disconfermino le proprie intuizioni. ;)

Certo, serve uscire dall'ottica pelosa dell'umiltà fittizia e anche un po' ipocrita.

che non rende onore nè a chi ha torto (non usando l'errore come apprendimento e legandolo a CHI lo commette invece che usandolo come materiale per arricchire tutti) nè a chi ha ragione (usando la ragione come territorio di combattimento di opinioni invece che come territorio di intuizioni condivise e condivisibili e di nuovo, come materiale arricchente per tutti)
Però nelle questioni complesse (quasi tutte, nulla è semplice neppure fare la pizza) dovremmo essere consapevoli che al più stiamo facendo solo i piccoli divulgatori e, di conseguenza, semplificatori in modo approssimativo di ciò che abbiamo capito da ciò che hanno detto diversi esperti, pure loro poco esperti di una cosa nuova, non solo come malattia, ma anche come situazione sociale ed economica. Non per nulla parliamo di quarantena che ha una origine rituale più che medico.
Invece potremmo discutere della nostra visione filosofica e della nostra accettazione del rischio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono molto soddisfatta del lavoro che stanno svolgendo i Prof di mia figlia. Video lezioni giornaliere per quasi la totalità dell'orario scolastico, compiti in classe, incontri con gli autori, oltre, ovviamente, ai compiti da svolgere (questi un po' troppi, secondo me).
Il Comune si è prodigato a distribuire in comodato d'uso i tablet ai ragazzi che erano sprovvisti di strumenti tecnologici. Anche per quanto riguarda la connessione ha sensibilizzato tutti a lasciare aperte le linee WiFi, "adottando" così gli studenti senza connessione.
Sarò fortunata, sicuramente, ma sembra lavorino, addirittura, più del solito.
Ci sono anche scuole, comuni, piccole realtà che sono famose nel mondo.
 
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