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Carola

Utente di lunga data
Certo i figli per il resto , il divano o cose così mi interessa poco . In un anno a casa ne passo la metà il resto in giro ...e in passato anche di più solo che allora si stava assieme via .
Noi da sempre distanti dal Lun al Ven
due volte L ho raggiunto una in Italia e poi all estero
Traslochi ricerche di scuole tempo 2 anni e si ripartiva
Poi mi sono fermata lui altro continente e ....delirio
 

francoff

Utente di lunga data
Non pensi che tua moglie abbia potuto soffrire profondamente di solitudine, come è accaduto a Carola?
No perché non passavo mesi e mesi via e poi L ultima volta all estero era terminata giugno 2015 quasi un anno prima della sua relazione . Poi a fes eravamo assieme idem a tangeri L altra volta . Quando siamo stati in Botswana non voleva più tornare a casa voleva stabilirsi li . Spesso mi raggiungeva pareva più felice lei di questa vita da zingari che io , anzi io me ne lamentavo e a volte volevo cambiare lavoro e a lei spiaceva . Ecco forse sono stato a casa troppo e sono diventato per lei troppo casalingo e normale
 
Ultima modifica:

spleen

utente ?
No perché non passavo mesi e mesi via e poi L ultima volta all estero era terminata giugno 2015 quasi un anno prima della sua relazione . Poi a fes eravamo assieme idem a tangeri L altra volta . Quando siamo stati in Botswana non voleva più tornare a casa voleva stabilirsi li . Spesso mi raggiungeva pareva più felice lei di questa vita da zingari che io , anzi io me ne lamentavo e a volte volevo cambiare lavoro e a lei spiaceva . Ecco forse sono stato a casa troppo e sono diventato per lei troppo casalingo e normale
Se avesse avuto problemi in un senso (solitudine) o nell'altro (tu pantofolaio) immagino comunque che esistesse anche la possibilità di parlare e tu di ascoltarla.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il perché è chiaro,ma non entra nel merito della mia disquisizione.
Il messaggio che ha svelato tutto è arrivato giusto quando erano insieme,probabilmente è stato solo un tentativo,perché non era detto che il cell.capitasse per le mani a Franco,ma,è andata,forse,come sperava lui.
Mentre ora Franco era a casa,non sono arrivati né messaggi,né telefonate,a quanto sappiamo.
Stranamente,da quando Franco è partito,sono riiniziati i messaggini e le telefonate e sappiamo l'effetto che hanno avuto.
Tutto qua,un discorso fine a se stesso,rilevante dell'accuratezza delle scelte tempistiche del tipo,da manuale,se ne esistesse uno.
Difatti quando Franco aveva annunciato la sua futura partenza con permanenza prolungata,più d'uno gli aveva fatto ironici auguri,io compreso,perché sapevamo che il tipo,se non aveva intenzione di chiudere,avrebbe sicuramente fatto la sua mossa in questo periodo.
Spero,spero con tutto il cuore che sia come hai detto tu,che questi contatti siano gli ultimi e che si siano detti le ultime cose prima di congedarsi per sempre,ma.......
Porto un'altra prospettiva.

Come ho raccontato più volte, ho avuto un amante nella mia vecchia relazione.

Se il mio amante si fosse azzardato a mandarmi un messaggio, avrebbe chiuso su due piedi. Senza neanche passare per il via.

Lui era single. Io no.
Io volevo aria (perdonate la bruttura del dire...) lui non aveva chiaro cosa cercasse in me (lo sa ora. E ora come allora non sono quella che glielo può dare).

Fin dalla prima birra ho chiarito che lui non aveva il permesso, letteralmente, di entrare nella mia vita, quella che stava fuori dalla bolla con lui. Lui era parte di una bolla. Io decidevo quando, come e perchè. Non mi avrebbe potuto messaggiare. Chiamare. Cercare. Erano cose che avrei fatto io. Quando, come e se ne avessi sentito l'esigenza. Non aveva spazio per farmi richieste di nessun tipo, oltre il concordato. Questi i patti. Messi alla base, prima di ogni altra cosa.

E non perchè sono brutta cattiva e disillusa.
Ma perchè lui era l'amante. E io avevo bisogno di un amante.
Non l'ammore o l'innamoramento...che personalmente ritengo scuse per concedersi di fare cose che non si saprebbe giustificare a se stessi se non dicendosi chiaramente che si è degli egoisti e si sta facendo qualcosa per sè e soltanto sè, nella consapevolezza che se il compagno fosse coinvolto sarebbe fonte di dolore. Di cui si avrebbe la piena responsabilità.

Quindi...la descrizione di questo tipo come la fai tu...boh.
A me i comportamenti di questo tipo fanno semplicemente pensare che la moglie di francoff non abbia minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni. E che si sia raccontata una marea di stronzate, con cui sta iniziando a fare i conti.
Lei da l'accesso a questo. Lei è guardiana, con francoff, della rete del matrimonio; se permette, se da il permesso ad un terzo, è lei che da il permesso. Non il terzo che ha potere. O che si insinua.

L'alternativa è che la moglie di franco sia una demente non in grado di intendere e di volere. Ma dubito se la sarebbe sposata.

Questo tipo gioca il potere che lei gli da. E il potere che può essere giocato in una relazione non è quello che si crede di avere, ma quello che viene concesso dagli attori.

La descrizione di questo tipo come un maneggiatore, la trovo offensiva per l'intelligenza e per l'affettività della moglie di franco. Se devo essere sincera.

La descrive come una senza spina dorsale. Una incapace di mettere i punti quando deve e quando servono. Una capace di parlar chiaro e spiegare le sue esigenze e quello che le sta accadendo.

E il femminismo (le suffragette) non c'entrano nulla in questo. E' una questione di individui adulti e non bambini.

Se fossi franco, probabilmente trarrei tutta una serie di conclusioni dalla questione dei messaggi. Dal primo in particolare. Ma anche di questi che stanno arrivando ora.

Non mi basterebbe che un mio ipotetico compagno me ne parlasse.
Molto probabilmente lo spedirei per direttissima a togliersi tutti i dubbi residui ma in mia assenza.
E senza nemmeno discutere.

Poi si vedrà.

Molto probabilmente non combatterei per un mio compagno nelle condizioni della moglie di franco.
E non lo aspetterei.

Forse accetterei che si mettesse a provare a dimostrarmi cose...ma non accetterei stronzate legate a sentimentalismi o idiozie legate al sentimentalismo.

E tutto questo lo dico da traditrice...Ma mi sto rendendo conto che ho sempre tradito senza inventarmi storie per farlo. E forse questa è una differenza notevole da chi tradisce raccontandosi la storia dell'ammmore che travalica ogni ostacolo...
 
Ultima modifica:

francoff

Utente di lunga data
Porto un'altra prospettiva.

Come ho raccontato più volte, ho avuto un amante nella mia vecchia relazione.

Se il mio amante si fosse azzardato a mandarmi un messaggio, avrebbe chiuso su due piedi. Senza neanche passare per il via.

Lui era single. Io no.
Io volevo aria (perdonate la bruttura del dire...) lui non aveva chiaro cosa cercasse in me (lo sa ora. E ora come allora non sono quella che glielo può dare).

Fin dalla prima birra ho chiarito che lui non aveva il permesso, letteralmente, di entrare nella mia vita, quella che stava fuori dalla bolla con lui. Lui era parte di una bolla. Io decidevo quando, come e perchè. Non mi avrebbe potuto messaggiare. Chiamare. Cercare. Erano cose che avrei fatto io. Quando, come e se ne avessi sentito l'esigenza. Non aveva spazio per farmi richieste di nessun tipo, oltre il concordato. Questi i patti. Messi alla base, prima di ogni altra cosa.

E non perchè sono brutta cattiva e disillusa.
Ma perchè lui era l'amante. E io avevo bisogno di un amante.
Non l'ammore o l'innamoramento...che personalmente ritengo scuse per concedersi di fare cose che non si saprebbe giustificare a se stessi se non dicendosi chiaramente che si è degli egoisti e si sta facendo qualcosa per sè e soltanto sè, nella consapevolezza che se il compagno fosse coinvolto sarebbe fonte di dolore. Di cui si avrebbe la piena responsabilità.

Quindi...la descrizione di questo tipo come la fai tu...boh.
A me i comportamenti di questo tipo fanno semplicemente pensare che la moglie di francoff non abbia minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni. E che si sia raccontata una marea di stronzate, con cui sta iniziando a fare i conti.
Lei da l'accesso a questo. Lei è guardiana, con francoff, della rete del matrimonio; se permette, se da il permesso ad un terzo, è lei che da il permesso. Non il terzo che ha potere. O che si insinua.

L'alternativa è che la moglie di franco sia una demente non in grado di intendere e di volere. Ma dubito se la sarebbe sposata.

Questo tipo gioca il potere che lei gli da. E il potere che può essere giocato in una relazione non è quello che si crede di avere, ma quello che viene concesso dagli attori.

La descrizione di questo tipo come un maneggiatore, la trovo offensiva per l'intelligenza e per l'affettività della moglie di franco. Se devo essere sincera.

La descrive come una senza spina dorsale. Una incapace di mettere i punti quando deve e quando servono. Una capace di parlar chiaro e spiegare le sue esigenze e quello che le sta accadendo.

E il femminismo (le suffragette) non c'entrano nulla in questo. E' una questione di individui adulti e non bambini.

Se fossi franco, probabilmente trarrei tutta una serie di conclusioni dalla questione dei messaggi. Dal primo in particolare. Ma anche di questi che stanno arrivando ora.

Non mi basterebbe che un mio ipotetico compagno me ne parlasse.
Molto probabilmente lo spedirei per direttissima a togliersi tutti i dubbi residui ma in mia assenza.
E senza nemmeno discutere.

Poi si vedrà.

Molto probabilmente non combatterei per un mio compagno nelle condizioni della moglie di franco.
E non lo aspetterei.

Forse accetterei che si mettesse a provare a dimostrarmi cose...ma non accetterei stronzate legate a sentimentalismi o idiozie legate al sentimentalismo.

E tutto questo lo dico da traditrice...Ma mi sto rendendo conto che ho sempre tradito senza inventarmi storie per farlo. E forse questa è una differenza notevole da chi tradisce raccontandosi la storia dell'ammmore che travalica ogni ostacolo...
Da quello che ho scritto prima si capisce che ti condivido al 100%
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Da quello che ho scritto prima si capisce che ti condivido al 100%
Sì, ti ho letto...

E riesco a immaginare il tuo dolore, la tua rabbia, la delusione...e lo scoramento...

Oltre che la fatica di tenerti saldo in te stesso e quella di non lasciare che le emozioni prendano il timone, non totalmente almeno...

Mi dispiace tanto...è perdere l'innocenza quello che stai vivendo, per certi versi...strappare il velo...e fa male.
 

Carola

Utente di lunga data
No perché non passavo mesi e mesi via e poi L ultima volta all estero era terminata giugno 2015 quasi un anno prima della sua relazione . Poi a fes eravamo assieme idem a tangeri L altra volta . Quando siamo stati in Botswana non voleva più tornare a casa voleva stabilirsi li . Spesso mi raggiungeva pareva più felice lei di questa vita da zingari che io , anzi io me ne lamentavo e a volte volevo cambiare lavoro e a lei spiaceva . Ecco forse sono stato a casa troppo e sono diventato per lei troppo casalingo e normale
Ma con i ragazzi come facevate li spostavate ogni volta ?
O ti raggiungeva lei ?
E di nuovo con i ragazzi come facevate ?
Io all estero sono andata ed era tutto molto Figo anche se avevano difficoltà nelle relazioni sociali vite molt intense e molto molto competitivi fin dall asilo vi giuro però tra gente che arrivava da fuori un po ci stavamo abituando

In italia siamo finit in una città molto vivibile però poi dopo pochi mesi lui è stato trasferito distante e io X problemi scolastici sono stata lì da sola
Ho patito senza lui senza nonni con 3 figli in una città non mia
X assurdo più che all'estero dove gli espatriati almeno una mano se la danno

Comunque andata tutta esperienza di vita dai
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se avesse avuto problemi in un senso (solitudine) o nell'altro (tu pantofolaio) immagino comunque che esistesse anche la possibilità di parlare e tu di ascoltarla.
A me interessa capire.
Ho capito che non solo i bambini e gli adolescenti agiscono il disagio senza consapevolezza, lo fanno anche gli adulti.
Per parlare ci vuole consapevolezza, oltre al coraggio di rischiare di perdere il punto di riferimento della famiglia.
Non è un modo di giustificare, ma di capire.
 

spleen

utente ?
A me interessa capire.
Ho capito che non solo i bambini e gli adolescenti agiscono il disagio senza consapevolezza, lo fanno anche gli adulti.
Per parlare ci vuole consapevolezza, oltre al coraggio di rischiare di perdere il punto di riferimento della famiglia.
Non è un modo di giustificare, ma di capire.
Capisco che vuoi capire. :)
Anca mi.

Tuttavia se il disagio non viene esplicitato talvolta viene perlomeno percepito, mi sembra che Francoff non abbia attribuito a questa faccenda un disagio della moglie.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Porto un'altra prospettiva.

Come ho raccontato più volte, ho avuto un amante nella mia vecchia relazione.

Se il mio amante si fosse azzardato a mandarmi un messaggio, avrebbe chiuso su due piedi. Senza neanche passare per il via.

Lui era single. Io no.
Io volevo aria (perdonate la bruttura del dire...) lui non aveva chiaro cosa cercasse in me (lo sa ora. E ora come allora non sono quella che glielo può dare).

Fin dalla prima birra ho chiarito che lui non aveva il permesso, letteralmente, di entrare nella mia vita, quella che stava fuori dalla bolla con lui. Lui era parte di una bolla. Io decidevo quando, come e perchè. Non mi avrebbe potuto messaggiare. Chiamare. Cercare. Erano cose che avrei fatto io. Quando, come e se ne avessi sentito l'esigenza. Non aveva spazio per farmi richieste di nessun tipo, oltre il concordato. Questi i patti. Messi alla base, prima di ogni altra cosa.

E non perchè sono brutta cattiva e disillusa.
Ma perchè lui era l'amante. E io avevo bisogno di un amante.
Non l'ammore o l'innamoramento...che personalmente ritengo scuse per concedersi di fare cose che non si saprebbe giustificare a se stessi se non dicendosi chiaramente che si è degli egoisti e si sta facendo qualcosa per sè e soltanto sè, nella consapevolezza che se il compagno fosse coinvolto sarebbe fonte di dolore. Di cui si avrebbe la piena responsabilità.

Quindi...la descrizione di questo tipo come la fai tu...boh.
A me i comportamenti di questo tipo fanno semplicemente pensare che la moglie di francoff non abbia minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni. E che si sia raccontata una marea di stronzate, con cui sta iniziando a fare i conti.
Lei da l'accesso a questo. Lei è guardiana, con francoff, della rete del matrimonio; se permette, se da il permesso ad un terzo, è lei che da il permesso. Non il terzo che ha potere. O che si insinua.

L'alternativa è che la moglie di franco sia una demente non in grado di intendere e di volere. Ma dubito se la sarebbe sposata.

Questo tipo gioca il potere che lei gli da. E il potere che può essere giocato in una relazione non è quello che si crede di avere, ma quello che viene concesso dagli attori.

La descrizione di questo tipo come un maneggiatore, la trovo offensiva per l'intelligenza e per l'affettività della moglie di franco. Se devo essere sincera.

La descrive come una senza spina dorsale. Una incapace di mettere i punti quando deve e quando servono. Una capace di parlar chiaro e spiegare le sue esigenze e quello che le sta accadendo.

E il femminismo (le suffragette) non c'entrano nulla in questo. E' una questione di individui adulti e non bambini.

Se fossi franco, probabilmente trarrei tutta una serie di conclusioni dalla questione dei messaggi. Dal primo in particolare. Ma anche di questi che stanno arrivando ora.

Non mi basterebbe che un mio ipotetico compagno me ne parlasse.
Molto probabilmente lo spedirei per direttissima a togliersi tutti i dubbi residui ma in mia assenza.
E senza nemmeno discutere.

Poi si vedrà.

Molto probabilmente non combatterei per un mio compagno nelle condizioni della moglie di franco.
E non lo aspetterei.

Forse accetterei che si mettesse a provare a dimostrarmi cose...ma non accetterei stronzate legate a sentimentalismi o idiozie legate al sentimentalismo.

E tutto questo lo dico da traditrice...Ma mi sto rendendo conto che ho sempre tradito senza inventarmi storie per farlo. E forse questa è una differenza notevole da chi tradisce raccontandosi la storia dell'ammmore che travalica ogni ostacolo...
Non è perché non ci credi tu o non vuoi crederci tu non esista chi si innamora.
Esistono.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Capisco che vuoi capire. :)
Anca mi.

Tuttavia se il disagio non viene esplicitato talvolta viene perlomeno percepito, mi sembra che Francoff non abbia attribuito a questa faccenda un disagio della moglie.
Un disagio della moglie, non un disagio della moglie con lui.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Porto un'altra prospettiva.

Come ho raccontato più volte, ho avuto un amante nella mia vecchia relazione.

Se il mio amante si fosse azzardato a mandarmi un messaggio, avrebbe chiuso su due piedi. Senza neanche passare per il via.

Lui era single. Io no.
Io volevo aria (perdonate la bruttura del dire...) lui non aveva chiaro cosa cercasse in me (lo sa ora. E ora come allora non sono quella che glielo può dare).

Fin dalla prima birra ho chiarito che lui non aveva il permesso, letteralmente, di entrare nella mia vita, quella che stava fuori dalla bolla con lui. Lui era parte di una bolla. Io decidevo quando, come e perchè. Non mi avrebbe potuto messaggiare. Chiamare. Cercare. Erano cose che avrei fatto io. Quando, come e se ne avessi sentito l'esigenza. Non aveva spazio per farmi richieste di nessun tipo, oltre il concordato. Questi i patti. Messi alla base, prima di ogni altra cosa.

E non perchè sono brutta cattiva e disillusa.
Ma perchè lui era l'amante. E io avevo bisogno di un amante.
Non l'ammore o l'innamoramento...che personalmente ritengo scuse per concedersi di fare cose che non si saprebbe giustificare a se stessi se non dicendosi chiaramente che si è degli egoisti e si sta facendo qualcosa per sè e soltanto sè, nella consapevolezza che se il compagno fosse coinvolto sarebbe fonte di dolore. Di cui si avrebbe la piena responsabilità.

Quindi...la descrizione di questo tipo come la fai tu...boh.
A me i comportamenti di questo tipo fanno semplicemente pensare che la moglie di francoff non abbia minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni. E che si sia raccontata una marea di stronzate, con cui sta iniziando a fare i conti.
Lei da l'accesso a questo. Lei è guardiana, con francoff, della rete del matrimonio; se permette, se da il permesso ad un terzo, è lei che da il permesso. Non il terzo che ha potere. O che si insinua.

L'alternativa è che la moglie di franco sia una demente non in grado di intendere e di volere. Ma dubito se la sarebbe sposata.

Questo tipo gioca il potere che lei gli da. E il potere che può essere giocato in una relazione non è quello che si crede di avere, ma quello che viene concesso dagli attori.

La descrizione di questo tipo come un maneggiatore, la trovo offensiva per l'intelligenza e per l'affettività della moglie di franco. Se devo essere sincera.

La descrive come una senza spina dorsale. Una incapace di mettere i punti quando deve e quando servono. Una capace di parlar chiaro e spiegare le sue esigenze e quello che le sta accadendo.

E il femminismo (le suffragette) non c'entrano nulla in questo. E' una questione di individui adulti e non bambini.

Se fossi franco, probabilmente trarrei tutta una serie di conclusioni dalla questione dei messaggi. Dal primo in particolare. Ma anche di questi che stanno arrivando ora.

Non mi basterebbe che un mio ipotetico compagno me ne parlasse.
Molto probabilmente lo spedirei per direttissima a togliersi tutti i dubbi residui ma in mia assenza.
E senza nemmeno discutere.

Poi si vedrà.

Molto probabilmente non combatterei per un mio compagno nelle condizioni della moglie di franco.
E non lo aspetterei.

Forse accetterei che si mettesse a provare a dimostrarmi cose...ma non accetterei stronzate legate a sentimentalismi o idiozie legate al sentimentalismo.

E tutto questo lo dico da traditrice...Ma mi sto rendendo conto che ho sempre tradito senza inventarmi storie per farlo. E forse questa è una differenza notevole da chi tradisce raccontandosi la storia dell'ammmore che travalica ogni ostacolo...
Ma cosa c'entra l'amore Ipa?
Non capisco perché ogni volta che parli di relazioni extra pensi che chi si sente abche ogni giorno si racconti storia di amore o altro
Io non avrei mai accettato un rapporto come quello che tu hai chiesto al tuo amante. Perché lo trovò un rapporto senza umanità, uno sfogo fisico e basta.
Ma vabenissimo se a entrambi va bene eh
Io sento le persone a cui sono legata tutti i giorni, il mio migliore amico più volte in un giorno, figurati se non sento tutti i giorni o comunque spesso una persona con cui divido una parte così importante di me
E l'amore non c'entra niente con tutto questo.
Per me è il rispetto, è il sapere che sono nella vita di questa persona. Non potrei dividere la mia intimità con chi mette muri.
 

Carola

Utente di lunga data
Certo che no, specialmente se, come nel tuo caso, non vieni ascoltata.
Ma non mi sembra che il suo caso assomigli al tuo.
No no X carità non volevo dire questo mi
Sembra che tra loro ci sia comunicazione

Io qnd ho confessato mio tradimento a parte la reazione iniziale di rabbia mio marito non volle sapere nulla di più nei giorni a venire

anzi disse anni dopo con un amico " è stat solo una sbandatina ..."

Stessa cosa disse al ns terapista di coppia che gli fece notare che le cose non stavano propio così

Adesso si dice choccato dalla mia decisione.
 
Stato
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