Una relazione clandestina piace anche perchè disegna un luogo, simile a una scena teatrale, dove le azioni provocano forti emozioni ma non hanno conseguenze pratiche. Come in teatro, appunto, dove spari e nessuno muore, muori e poi ti rialzi e vai al bar, e per restare in tema, ti innamori e non devi dare una risposta all'esigenza, tua o dell'altro o di entrambi, di trasformare il tuo sentimento in una vita in comune.
La fine della clandestinità cambia tutto: spari e il colpito muore, muori e resti morto, ti innamori e devi dare una risposta all'esigenza, tua o dell'altro o di entrambi, di trasformare il tuo sentimento in una vita in comune.
Dal racconto di [MENTION=7035]francoff[/MENTION] sembra (ripeto sembra) di capire che le cose siano andate più o meno così. La relazione di sua moglie è stata lunga, il legame non superficiale. A lungo andare, tra i due amanti ha cominciato a emergere il tema: usciamo dalla scena teatrale, trasformiamo la nostra relazione clandestina in una vita in comune. Probabile che a premere sia stato l'uomo (del quale non si sa, o forse mi è sfuggito, se abbia famiglia). Non si sa che reazione abbia avuto la donna. Si sa solo che non ha troncato la relazione appena se ne è cominciato a parlare. Da un canto perchè è sempre lusinghiero sentirsi voluti per intero, dall'altro perchè la relazione, appunto, non era superficiale. Ma lei ha figli, e un legame profondo con il marito, e quindi, senza dire immediatamente e chiaramente di no, ha esitato o rinviato nell'indefinito il momento della verità.
Una volta scoperta (senza sapere di essere stata colta in flagrante) non ha mentito, non ha minimizzato. Ha solo evitato di entrare nei dettagli, cosa naturale e inevitabile, sia per proteggere se stessa sia per proteggere il marito: non si può (e non si deve) parlare a cuore aperto del proprio tradimento al tradito. Questa è una manifestazione di serietà e rispetto (rispetto per se stessa e per il marito) rara. Il problema della serietà e del rispetto è che sono belle qualità a doppio taglio: la donna seria e rispettosa dei sentimenti che prova e che provoca lo sarà sia nei riguardi del marito, sia nei riguardi dell'amante; e quindi non le riuscirà facile troncare di netto la relazione con l'amante.
E' tutto comprensibile, insomma, solo che non è tollerabile per il marito, che, persona seria e intelligente anch'egli, capisce ma com'è naturale non accetta e non può accettare.
Mi pare che se la moglie vuole restare accanto al marito, la prima cosa da farsi è troncare di netto con l'amante, la seconda accettare un lungo periodo di carestia sentimentale nella sua vita matrimoniale, perchè le cose non saranno mai più come prima. Non saranno mai più come prima neanche se invece decidesse di lasciare il marito per vivere con l'amante, perchè la nuova vita in comune sarà costruita sulle rovine della precedente, e da come si comporta oggi la moglie, per lei il nuovo gioco non varrebbe la precedente candela. L'esito più verisimile è anzi che la moglie perda o rifiuti entrambi, marito e amante.
Quanto al marito, penso sappia che sul piano dei sentimenti, tra lui e sua moglie non sarà mai più come prima; il rapporto intimo puà anche diventare più maturo e sincero, ma come prima non sarà mai più. Fa benissimo a rifiutare la gara "chi ami di più" con l'amante, perchè i due sentimenti non sono commensurabili (in ciascuno ci sono dimensioni che nell'altro è impossibile che ci siano). Manifestare la sua disponibilità a un riavvicinamento è tutto quel che può fare. In bocca al lupo.