Dopo quasi 2 anni ...

Brunetta

Utente di lunga data
Devo dire che trovo illuminante questa tua frase, alla quale non avevo mai pensato. In effetti, cosa fa l'amante? La stessa cosa dell'immigrato, che viene spesso sentito come minaccia (come minaccia anche sessuale, a torto o a ragione, perchè "minaccia le nostre donne"). Invade un territorio che è nostro non solo per diritto giuridico, ma per diritto sacro, di sangue e memoria e affetti (la patria si ama così, quando la si ama: come una persona; e non per caso le figurazioni della patria sono sempre femminili, di giovane donna). E' come noi, ma non è come noi: uguale in quanto uomo, diverso in quanto straniero e sconosciuto. E quel ch'è più grave e peggiore, chi l'ha fatto entrare? Chi gli ha dato il permesso di invadere, e anzi lo ha invitato, provandone piacere? La nostra donna/patria, o il nostro uomo/patria.
L'analogia è calzante, e i comportamenti del tradito/a si dispongono nell'ampio ventaglio di reazioni possibili all'immigrazione, tranne, naturalmente, uno: l'approvazione, il piacere, l'integrazione. In quel caso, si parla di perversione (per l'amante, naturalmente).
Insomma. mi sa che chiedi un po' troppo, al tradito. All'autoctono non so. Forse chiedi tanto anche a lui.
Essendo io una autoctona accogliente :) e trovando assurdo il senso di protezione del territorio (nei confronti degli immigrati, nei confronti di chi lo ha devastato e lo devasta sì) sono stata "fuori di me" nel periodo in cui ho considerato altro dall'umanità l'altra. E ora vedo tutta l'assurdità di chi lo fa, proprio uguale a chi vede degli invasori in povera gente che cerca solo dove vivere. Ovviamente essendo delinquenti, stupidi, cattivi equamente distribuiti nelle popolazioni dalla natura, con le varianti dipendenti dalle condizioni oggettive di vita, così come c'è chi si comporta male tra i nuovi italiani, altrettanto ci sono amanti che non dimostrano un minimo rispetto umano.
Ma la maggior parte si è vissuta una storia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
I medici purtroppo non ce l'hanno, la preparazione specifica, dipende tutto dalla personalità del medico. I preti hanno, o avevano, una preparazione teologica (a che serve il dolore, che cos'è) che se unita a una vita interiore ricca aiuta molto.
Più che la preparazione specifica, però, conta la paura. Il dolore fa paura, e dunque non è facile essere empatici con una persona che soffre. Ci sono persone che non sono empatiche per nulla (nel senso che il dolore altrui non li commuove, non li emoziona particolarmente) ma che hanno molta esperienza di vita, hanno provato personalmente dolori grandi, e sono perfette per stare accanto a chi soffre, perchè li lasciano soffrire senza sconvolgersi, e non gli fanno mancare il pronto soccorso, cioè la presenza di una persona che resta padrona di sè e non fugge e non si chiude.
In una psicoterapia, il dolore è uno strumento essenziale, lo scalpello che spacca la crosta psichica e permette di arrivare in profondità (quando va bene, quando va male è una giostra dalla quale non si riesce a scendere). Nella vita secondo è è uguale.
Ti ringrazio di questo intervento. Mi è molto di aiuto per capire delle persone.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Ho scritto male. Avrei dovuto scrivere: per il tradito non dovrebbe essere di suo interesse l'amante perché il problema è il tradimento e quindi il traditore. Però SO che allo stupore per il tradimento si aggiunge lo stupore per la persona. Ci si immagina che per tradire ci voglia un extraterrestre che abbia sembianze strepitose, intelligenza superiore, simpatia straordinaria. Perché il dolore è tale che si vorrebbe una causa finale valida, non si vuole una causa iniziale valida.
Abbiamo tutti bisogno di una spiegazione, di un perchè. Se non la troviamo ce la inventiamo. Poi c'è la rivalità. Pretendere l'equanimità verso l'amante è un po' troppo.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Essendo io una autoctona accogliente :) e trovando assurdo il senso di protezione del territorio (nei confronti degli immigrati, nei confronti di chi lo ha devastato e lo devasta sì) sono stata "fuori di me" nel periodo in cui ho considerato altro dall'umanità l'altra. E ora vedo tutta l'assurdità di chi lo fa, proprio uguale a chi vede degli invasori in povera gente che cerca solo dove vivere. Ovviamente essendo delinquenti, stupidi, cattivi equamente distribuiti nelle popolazioni dalla natura, con le varianti dipendenti dalle condizioni oggettive di vita, così come c'è chi si comporta male tra i nuovi italiani, altrettanto ci sono amanti che non dimostrano un minimo rispetto umano.
Ma la maggior parte si è vissuta una storia.
Mio modesto parere. La protezione del territorio, dei confini (personali, familiari, nazionali, etc.) è un fatto primario senza il quale non si vive proprio. Poi, dato che la soluzione del problema vita non l'ha ancora trovata nessuno, a volte da questo fatto primario derivano conseguenze anche terribili. Ma come accade anche nelle nostre vite personali, far finta che non il fatto primario non esista non è una buona idea.
Essere razzisti naturalmente non va bene, ma pretendere l'accoglienza totale e che poi tutto fili liscio è follia: non fila liscio, provoca contraccolpi molto gravi, anche dal pdv psichico (per tutti, autoctoni e no).
 

Divì

Utente senza meta
Abbiamo tutti bisogno di una spiegazione, di un perchè. Se non la troviamo ce la inventiamo. Poi c'è la rivalità. Pretendere l'equanimità verso l'amante è un po' troppo.
Non è che Bruni la pretenda, eh? La propone :D
Io credo però si stia perdendo il focus. Tendenzialmente non ho simpatia per le amanti. Ma forse perché non credo nell'ineluttabilità della passione. Tutte le emozioni possono essere comprese e fatte proprie in modo consapevole. E l'etica a questo dovrebbe servire, a coniugare anche l'egoismo in modo "sano". Io non mi sono mai trovata ad interessarmi in modo "ineluttabile" a qualcuno impegnato con qualcun altro.
Quindi comunque penso che anche l'amante dovrebbe avere qualche senso di responsabilità fatto salvo che l'altro non abbia rivelato la sua condizione di impegnato. Ma credo che ormai non si faccia più.
Porto la mia esperienza: spesso l'odio nei confronti dell'amante è sapientemente (pure se inconsciamente) pilotato dal traditore che così svia da sé le ire funeste del tradito. Il traditore lo fa anche per conservare la relazione col tradito. Non l'ha saputa custodire facendosi scoprire cosa c'è di meglio che cercare almeno di dividersi la responsabilità?
Ecco se il focus è la relazione che non è stata custodita a che pro prendersela con l'amante?
 
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Skorpio

Utente di lunga data
...

Non è che Bruni la pretenda, eh? La propone :D
Io credo però si stia perdendo il focus. Tendenzialmente non ho simpatia per le amanti. Ma forse perché non credo nell'ineluttabilità della passione. Tutte le emozioni possono essere comprese e fatte proprie in modo consapevole. E l'etica a questo dovrebbe servire, a coniugare anche l'egoismo in modo "sano". Io non mi sono mai trovata ad interessarmi in modo "ineluttabile" a qualcuno impegnato con qualcun altro.
Quindi comunque penso che anche l'amante dovrebbe avere qualche senso di responsabilità fatto salvo che l'altro non abbia rivelato la sua condizione di impegnato. Ma credo che ormai non si faccia più.
Porto la mia esperienza: spesso l'odio nei confronti dell'amante è sapientemente (pure se inconsciamente) pilotato dal traditore che così svia da sé le ire funeste del tradito. Il traditore lo fa anche per conservare la relazione col tradito. Non l'ha saputa custodire facendosi scoprire cosa c'è di meglio che cercare almeno di dividersi la responsabilità?
Ecco se il focus è la relazione che non è stata custodita a che pro prendersela con l'amante?
Diciamo che quando c'è della merda in giro, qualcuno se la deve accollare, e buttarla il piu possibile addosso al "terz* estraneo/a alla coppia è una soluzione comoda x tutti.

Apparentemente
 

Brunetta

Utente di lunga data
Abbiamo tutti bisogno di una spiegazione, di un perchè. Se non la troviamo ce la inventiamo. Poi c'è la rivalità. Pretendere l'equanimità verso l'amante è un po' troppo.
Io ho un'autostima a prova di bomba. È una cosa strana perché convive tranquillamente con una spietata definizione dei miei difetti.
Comunque grazie a questo io non ho mai visto rivali. Probabilmente questa presunzione mi ha resa cieca. Dopo ho visto donne che mi sconcertavano per la loro pochezza. Nessuna rivalità.
Proprio non l'ho presa in considerazione. Se io, con tutto il passato comune, fossi stata messa in concorrenza sarebbe stato evidente che era lui che non valeva nulla. Infatti ho chiuso, mentre lui avrebbe voluto sentirsi conteso. Non era proprio una cosa da poter considerare per me. Come se chiedessero a Meryel Streep di fare un provino. Cosa deve dimostrare ancora?
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Io ho un'autostima a prova di bomba. È una cosa strana perché convive tranquillamente con una spietata definizione dei miei difetti.
Comunque grazie a questo io non ho mai visto rivali. Probabilmente questa presunzione mi ha resa cieca. Dopo ho visto donne che mi sconcertavano per la loro pochezza. Nessuna rivalità.
Proprio non l'ho presa in considerazione. Se io, con tutto il passato comune, fossi stata messa in concorrenza sarebbe stato evidente che era lui che non valeva nulla. Infatti ho chiuso, mentre lui avrebbe voluto sentirsi conteso. Non era proprio una cosa da poter considerare per me. Come se chiedessero a Meryel Streep di fare un provino. Cosa deve dimostrare ancora?
Complimenti e buon per te.
 

Brunetta

Utente di lunga data

mistral

Utente di lunga data
Io ho un'autostima a prova di bomba. È una cosa strana perché convive tranquillamente con una spietata definizione dei miei difetti.
Comunque grazie a questo io non ho mai visto rivali. Probabilmente questa presunzione mi ha resa cieca. Dopo ho visto donne che mi sconcertavano per la loro pochezza. Nessuna rivalità.
Proprio non l'ho presa in considerazione. Se io, con tutto il passato comune, fossi stata messa in concorrenza sarebbe stato evidente che era lui che non valeva nulla. Infatti ho chiuso, mentre lui avrebbe voluto sentirsi conteso. Non era proprio una cosa da poter considerare per me. Come se chiedessero a Meryel Streep di fare un provino. Cosa deve dimostrare ancora?
Pensi che l'orgoglio ferito non abbia avuto un ruolo nella tua decisione?
Se come spesso dici,il tradimento soddisfa un bisogno cosa aveva da soddisfare che non trovasse in te?
Fermo restando che già dopo anni insieme scoprire un tradimento manda parecchie cose gambe all'aria,concordo con la tua scelta di fronte ad un uomo che faceva del tradimento il suo diversivo abitudinario.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Pensi che l'orgoglio ferito non abbia avuto un ruolo nella tua decisione?
Se come spesso dici,il tradimento soddisfa un bisogno cosa aveva da soddisfare che non trovasse in te?
Fermo restando che già dopo anni insieme scoprire un tradimento manda parecchie cose gambe all'aria,concordo con la tua scelta di fronte ad un uomo che faceva del tradimento il suo diversivo abitudinario.
Non sono orgogliosa. Sono capace di espormi in un modo che le persone orgogliose non fanno.
Però, come spesso accade, bisogna intendersi sulle parole.
Io non sono competitiva nel senso che per alcuni aspetti non mi ci metto nemmeno. Ma questo mi hanno spiegato che significa essere molto competitiva nel senso di sentirsi competente.
Un po' come se io sfidassi Bolt. Lui mi direbbe che non fa una corsa con me e io gli urlassi "hai paura di perdere?"
Lui se ne andrebbe scrollando le spalle.
Ecco per alcuni aspetti sono così, come Bolt. Per altri ho una estrema fragilità, come tutti.
Quindi sì forse è stato anche orgoglio.
Mi hai tradito con quella :eek::nuke:? Mi dovrei mettere a con-correre con quella? Non fai per me.
 
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Brunetta

Utente di lunga data

mistral

Utente di lunga data
Non sono orgogliosa. Sono capace di espormi in un modo che le persone orgogliose non fanno.
Però, come spesso accade, bisogna intendersi sulle parole.
Io non sono competitiva nel senso che per alcuni aspetti non mi ci metto nemmeno. Ma questo mi hanno spiegato che significa essere molto competitiva nel senso di sentirsi competente.
Un po' come se io sfidassi Bolt. Lui mi direbbe che non fa una corsa con me e io gli urlassi "hai paura di perdere?"
Lui se ne andrebbe scrollando le spalle.
Ecco per alcuni aspetti sono così, come Bolt. Per altri ho una estrema fragilità, come tutti.
Quindi sì forse è stato anche orgoglio.
Mi hai tradito con quella :eek::nuke:? Mi dovrei mettere a con-correre con quella? Non fai per me.
Ok,Bolt lo conosciamo tutti quindi è ovvio che non pensiamo che abbia paura di competere con il ragionier Filini ,semmai pietà.
É un po' la storia della Ferrari e della 500 che si affiancano al semaforo.Quello della 500 sgasa e pensa davvero di poterla spuntare con la Ferrari .In questo caso il dato è oggettivo ma quando si tratta di Persone tutti noi pur sentendoci Ferrari potremmo essere visti come 500.Non è così scontato che l'altro ci consideri Ferrari.
 

mistral

Utente di lunga data
Io ho un'autostima a prova di bomba. È una cosa strana perché convive tranquillamente con una spietata definizione dei miei difetti.
Comunque grazie a questo io non ho mai visto rivali. Probabilmente questa presunzione mi ha resa cieca. Dopo ho visto donne che mi sconcertavano per la loro pochezza. Nessuna rivalità.
Proprio non l'ho presa in considerazione. Se io, con tutto il passato comune, fossi stata messa in concorrenza sarebbe stato evidente che era lui che non valeva nulla. Infatti ho chiuso, mentre lui avrebbe voluto sentirsi conteso. Non era proprio una cosa da poter considerare per me. Come se chiedessero a Meryel Streep di fare un provino. Cosa deve dimostrare ancora?
É proprio conoscere i propri limiti e i propri difetti che restituisce autostima.
Se passi la vita a nasconderli con il trucco ,sei fragile perché potresti essere facilmente preda del bullo di turno che scorge il difetto sotto il trucco e lo espone al pubblico.
Non ho molti ricordi di mio suocero ma una delle prime cose che mi disse era che trasformavo lo svantaggio in vantaggio perché prima che mi si potesse fare appunti su di un difetto fisico o caratteriale ,io lo avevo già esposto prendendomi anche in giro.Ed aveva ragione ,io mi sfotto sempre senza problemi,quando eventualmente ci arrivano gli altri io sono già oltre.Non sono quasi per nulla permalosa .Posso adirarmi se non concordo con la colpa che mi viene mossa se non la riconosco ma è difficile che mi sfuggano i miei lati oscuri.
É a questo che mi riferivo qualche giorno fa quando dicevo che mio marito evitava il confronto perche aveva paura che il trucco slavato svelasse la magagna..Questo nascondere lo aveva reso suscettibile e vulnerabile alla lusinga ,sicuramente alimentato l'ego malsano ma affossato l'autostima.Non ha mai preso in considerazione che una critica potesse essere anche costruttiva,la vedeva come un attacco a lui fine a se stesso anche quando,ragionandoci era evidente che fosse mossa in primis a preservare lui da qualche figuraccia o situazione difficile.
Io invece gli ricordo sempre di farmi presente un atteggiamento o qualsivoglia modo di fare che possa mettere me o lui in imbarazzo o semplicemente inopportuna.Se qualcuno lo fa a fin di bene lo apprezzo molto.
 

twinpeaks

Utente di lunga data
Ok,Bolt lo conosciamo tutti quindi è ovvio che non pensiamo che abbia paura di competere con il ragionier Filini ,semmai pietà.
É un po' la storia della Ferrari e della 500 che si affiancano al semaforo.Quello della 500 sgasa e pensa davvero di poterla spuntare con la Ferrari .In questo caso il dato è oggettivo ma quando si tratta di Persone tutti noi pur sentendoci Ferrari potremmo essere visti come 500.Non è così scontato che l'altro ci consideri Ferrari.
C'è un vecchio film con Lando Buzzanca, "James Tont", in cui Lando ha una 500 che supera qualunque Ferrari, e naturalmente c'è la scena al semaforo...
 
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