Sono una delle persone colpite dall'ultimo dpcm e non lo nego, anche se me lo aspettavo, per due ore sono rimasta in silenzio guardando il soffitto, facendo lunghi respiri per non piangere. Ho lavorato duro per mettere in atto le norme anti covid e suddividere il più possibile i corsi per evitare qualsiasi tipo di assembramento.
Potrei incazzarmi e sbraitare però non lo faccio, perché posso dire quanto sia importante l'attività fisica, quanto sia bello andare a vedere uno spettacolo di danza ma non ho le competenze mediche, scientifiche, tecniche per poter dire come risolvere il problema. Non ne sono capace.
So solo che ho evitato di andare in vacanza come ho sempre fatto, ho evitato di aggregarmi a tavolate di cene o aperitivi, ho preferito andare nei luoghi meno affollati, ho portato sempre la mascherina, non ho baciato ed abbracciato le persone che amo.
Forse non si è abituati a fare dei sacrifici per se stessi e per gli altri. Se per stare bene devo tenere duro ancora un po', lo faccio. Girano i coglioni anche a me, mica no. Però mi fanno girare più i coglioni quelli che se ne sono fregati fino a ieri ed oggi hanno anche il coraggio di lamentarsi e fare i pipponi da tuttologi.
Ho perso una persona molto importante, un pezzo del mio cuore. Era giovane, sano, in forze. Lui, come tutti gli altri che sono morti in questi mesi, sono sicura, che farebbero a meno di andare a cena, a giocare a calcetto. A loro andrebbe bene anche stare senza stipendio per un po' pur di vivere ancora.
La chiusura parziale era inevitabile, anzi, sarebbe stata un bene farla anche prima. Vediamo come va, gradualmente, per capire dove e come è il problema.
Invece di fare la guerra fra poveri aiutate le attività in difficoltà, come potete.
E portatele come si deve ste cazzo di mascherine.