Quibbelqurz
Heroiken Sturmtruppen
non concordo. è possibilissimo.impossibile essere poveri e felici
la felicità non ha nulla a che fare con il benessere materiale.
non concordo. è possibilissimo.impossibile essere poveri e felici
non concordo. è possibilissimo.
la felicità non ha nulla a che fare con il benessere materiale.
Bisogna vedere di quanti soldi parliamo, di che livello di povertà. Se non puoi cambiare macchina, se non puoi andare in ristoranti costosi, se non puoi comprarti un vestitino nuovo quando ne hai già... chissenefrega, sono d'accordo con te.mi dispiace che non hai conosciuto la felicità immateriale. soldi sono comodi e belli quanto vuoi, ma non ti danno la felicità.
la mancanza di fondi porta allo sviluppo delle doti reali delle persone, sempre che si amano, e trasforma l'esistenza in modo diverso. è una serenità che i ricchi non possono comprendere.
se non si amano o se non hanno voglia di fare nulla per migliorare la loro situazione, i soldi possono rendere la vita più semplice e far sembrare felice una misera vita da coppia.
attorno a me vedo tanta ricchezza e tanta infelicità. l'infelicità è proporzionale al volume bancario. non conosco nessuno che sia felice con quello che ha, e più che possiede più è infelice.
invece, chi non ha nulla (da perdere) trova più facilmente la felicità, probabilmente perché la speranza è più grande.
Sono d'accordo. Però ritengo che, prima di occuparsi della propria felicità, sia necessario soddisfare i nostri bisogni primari. Nessuno è felice se patisce la fame o non ha un tetto sopra la testa.mi dispiace che non hai conosciuto la felicità immateriale. soldi sono comodi e belli quanto vuoi, ma non ti danno la felicità.
Sono perfettamento d'accordo sull'ultima parte, nel senso che condizioni di quasi totale indigenza o gravi condizioni di salute non possono renderci persone felici. Ma la felicità è comunque qualcosa che si discosta dai nostri bisogni. Ha poco a che fare con quello di cui abbiamo bisogno, mentre ha molto a che fare con quello che abbiamo il piacere di dare.Sono d'accordo. Però ritengo che, prima di occuparsi della propria felicità, sia necessario soddisfare i nostri bisogni primari. Nessuno è felice se patisce la fame o non ha un tetto sopra la testa.
Per questo, forse nessuno al mondo è davvero felice...Si sta facendo un po' di confusione. Si può essere felicissimi da poveri, basta non confondere la felicità col piacere. I soldi danno acesso ai "piaceri della vita", dato che molti di essi possono essere comprati in questa società. Ma la felicità è diversa dal piacere, che è effimero e soprattutto si esaurisce in breve tempo e al quale, dopo un po', ci si abitua e diviene indifferente.
La felicità è una cosa ben diversa ed è soprattutto duratura. Innanzitutto riguarda il nostro animo e soprattutto non è minimamente influenzata dalle cose materiali e da tutto ciò che ci circonda, a meno che quello che circonda non ci causi grande sofferenza.
Buscopann
Non è vero. I monaci buddisti sono oggettivamente persone estremamente felici. Vivono nella semplicità e imparano con la meditazione a dominare le emozioni, lasciando fluire quelle positive e allontanando o trasformando quelle negative. La meditazione è probabilmente uno dei pochi mezzi realmente efficaci per conoscere la felicità, solo che bisognerebbe imparare a meditare bene e la cosa non è affatto semplice.Per questo, forse nessuno al mondo è davvero felice...
Tu parli doi condizioni di indigenza che ti relegano ai margini della società. In questo caso sono d'accordo con te. Ma povero è anche chi fa l'operaio e ha un reddito che non supera i 20.000 euro annui, dato che costui non può certamente appartenere al ceto medio!povero significa povero, non significa non ricco, che è molto diverso
trovatemi un povero che tutti i giorni deve combattere per rimediare da mangiare o un posto in cui dormire (magari d'inverno, quando fa freddo) che sia felice
soprattutto un povero che vive nella nostra società
non è questione di essere superficiali, è questione di sopravvivenza!
Io guadagno meno di 20000 annui. Meno, e ho una figlia. E sono precaria.Tu parli doi condizioni di indigenza che ti relegano ai margini della società. In questo caso sono d'accordo con te. Ma povero è anche chi fa l'operaio e ha un reddito che non supera i 20.000 euro annui, dato che costui non può certamente appartenere al ceto medio!
Una persona così può benissimo essere felice nella sua dignitosa povertà. Ho conosciuto persone poverissime, ma felici, con una grande voglia di vivere e di donarti tanto affetto. Cos' come ho conosciuto tanti ricchi davvero tristi, quasi depressi, nella loro continua ricerca di piaceri sempre diversi, ai quali potevano facilmente accedere, ma sempre effimeri e di breve durata.
Buscopann
Non facciamo l'errore di confondere la povertà con l'indigenza. Sono due cose ben diverse. La povertà è sempre relativa alla società in cui si vive. In un Paese come il nostro, con un livello di vita ancora piuttosto alto e gli stipendi medi che comunque garantiscono spesso un reddito che supera i 20.000 euro annui (lordi si intende), la povertà ha parametri diversi rispetto all'Africa, all'India o all'Italia dell'immediato dopoguerra.Io guadagno meno di 20000 annui. Meno, e ho una figlia. E sono precaria.
Non mi sento povera per nulla... la povertà è un'altra cosa!!!
Avete il punto zero un pò fuori...![]()
Non facciamo l'errore di confondere la povertà con l'indigenza. Sono due cose ben diverse. La povertà è sempre relativa alla società in cui si vive. In un Paese come il nostro, con un livello di vita ancora piuttosto alto e gli stipendi medi che comunque garantiscono spesso un reddito che supera i 20.000 euro annui (lordi si intende), la povertà ha parametri diversi rispetto all'Africa, all'India o all'Italia dell'immediato dopoguerra.
Buscopann
Ma infatti ho precisato che l'indigenza o una grave condizione di salute difficilmente può conciliarsi con la felicità, perché sono condizioni che presuppongono grandi sofferenze (sia fisiche che mentali).HAHAHAHAH!!!!
E io che non sapevo di essere vicina alla soglia di povertà! hahahahah!!!!
Se essere poveri è avere meno di 20000 euro lordi l'anno, ok, si può essere "poveri" e felici.
Ma indigenti e felici è un'altra cosa.
PER FAVORE ammettetelo e finiamola qui, che ho gli ormoni fuori scala... per favore...
'azz...Ma infatti ho precisato che l'indigenza o una grave condizione di salute difficilmente può conciliarsi con la felicità, perché sono condizioni che presuppongono grandi sofferenze (sia fisiche che mentali).
Guarda che secondo me diamo alla parola povertà un accenno dispregiativo che non si merita. Io sono stato povero per anni. Figlio di genitori separati, non c'erano i soldi nemmeno per comprarsi un auoto e la prima Panda scassata me la sono acquistata da solo dopo una vincita al lotto, giocandomi i numeri dell'incendio col quale ci era bruciata la casa. Nella mia dignitosa povertà, non mi sono mai sentito una persona infelice.
Buscopann
Perchè siamo nati in una società (la nostra, consumistica occidentale) in cui tutta la concentrazione di questo mondo non potrà mai renderci felici. Vediamo troppo, subiamo troppo, non abbiamo il tempo di pensare al... silenzio. Perchè se lo facciamo, perdiamo il trenoNon è vero. I monaci buddisti sono oggettivamente persone estremamente felici. Vivono nella semplicità e imparano con la meditazione a dominare le emozioni, lasciando fluire quelle positive e allontanando o trasformando quelle negative. La meditazione è probabilmente uno dei pochi mezzi realmente efficaci per conoscere la felicità, solo che bisognerebbe imparare a meditare bene e la cosa non è affatto semplice.
Si possono comunque fare dei piccoli esercizi quotidiani per avvicinarsi comunque a uno stato d'animo felice. La nostra società però ci spinge più che altro a soddisfare i nostri bisogni e questo ha poco a che fare con la felicità. Ci occuppiamo dei nostri piaceri corporali, mentre facciamo molto poco per la nostra mente. E io per primo mi rendo conto che il mio stile di vita e tutto ciò che faccio non mi rende una persona felice. Serena certamente sì, ma non felice.
Buscopann
HAHAHAHAH!!!!
E io che non sapevo di essere vicina alla soglia di povertà! hahahahah!!!!
Se essere poveri è avere meno di 20000 euro lordi l'anno, ok, si può essere "poveri" e felici.
Ma indigenti e felici è un'altra cosa.
PER FAVORE ammettetelo e finiamola qui, che ho gli ormoni fuori scala... per favore...