Due mesi fa scopro che mi tradiva. Lasciata, ma la amo ...

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Voglio essere franca su una cosa: non me ne importa se ho il cuore più leggero perché mi ha dato due abbracci, due baci e mi ha accettato un caffè... l'importante è che questa cosa mi metta nello stato mentale di finire il capitolo. Che forse non è sano, però almeno scrivo, m'ha chiamato il relatore!
Stasera leggo con calma le tue risposte di ieri! E poi ti scrivo

Vai con la tesi!!!! Qui si fa il tifo:)
 

nina

Utente di lunga data
Piuttosto ero io che pensavo a quello che avevi scritto, @ipazia... se uno mi dice "Ma mica mi spari, mamma mi ha fatto venire le paranoie" mi viene da pensare, a parte per chi mi hai presa, ma pure che forse nemmeno immagina che io ho un po' di speranza e per lei sono passatissima... boh.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Brunetta

Utente di lunga data
Nina

È umano, ma devi smettere di sperare.
Poi cosa dovresti sperare? Di vedere tornare una persona confusa che ti farebbe ancora male, inevitabilmente?
Lei è così. Non fa per te.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No tranquilla che le domande stavolta non le limerò per un cazzo. Non so come spiegare... però se finisce che le faccio a una persona che mi reputa sua amica e basta... beh.
Ma mi ha fatto incazzare, eh. Per questo ti dico che è il suo modo di dire che non vuole ricominciare un cazzo. Io. Io boh, mi sento strana. Sto pensando a come vuotare il sacco senza chiederle "ma non ti sono mancata per niente?! Io sono ancora innamorata di te". È il suo "ti ho portato il vestito ma il resto è tutta acqua passata, vero?"
Piuttosto ero io che pensavo a quello che avevi scritto, @ipazia... se uno mi dice "Ma mica mi spari, mamma mi ha fatto venire le paranoie" mi viene da pensare, a parte per chi mi hai presa, ma pure che forse nemmeno immagina che io ho un po' di speranza e per lei sono passatissima... boh.
hey @nina...

le domande, schiette, dure e dirette non è tanto per le risposte che servono. Dovrebbero essere utili a te, per non tener dentro nodi che ti fanno girare il cervello su cose che ti portano lontana dalla tua vita. Dall'aver cura di te. Dall'investire su di te. E per te.

Per non perderti in inutili giri di interpretazione.

Anche una non risposta è una risposta. E anche una risposta non chiara è una risposta.
Ecco perchè contano le domande. Fatte per te.

Perchè mettono in condizione, se lo si vuole, di non mettersi a cercar dentro le risposte che l'altro da. Perchè le risposte le si prende così come sono date e le si guarda.

La chiave è poi accettare...chi è davvero l'altro.
Senza cercare spiegazioni al suo essere.
Spiegazioni che a fatica si trovano su se stessi...pensa come è complesso e ingarbugliato trovarle su qualcun altro.

Chiarezza è un percorso. Non è una risposta chiara. Ed è un percorso che si fa in due. Desiderando entrambi di andare in quella direzione. Anche accettando che a volte ci si perde ma senza perdere il desiderio di cercare ancora. Se cade quel desiderio...la chiarezza è semplicemente persa. E diventa chiaro semplicemente il fatto che si stan prendendo direzioni diverse.

Ti stai facendo tante domande su di lei.
Ovviamente trovi tantissime chiavi di lettura ai suoi comportamenti. Ma sono chiavi tue. Che vengono da te.

E sono ingannevoli. Perchè ci sei dentro tu. Delusione e speranza. E oscilli, nella lettura di lei, da un estremo all'altro, facendoti anche male da sola.

Fatti invece domande su di te.
Concediti (al)le tue emozioni per ascoltarle...per prendertele e riconoscerle quando la ascolti. Per ascoltare serve essere separati dall'altro. Almeno un po'. E per essere separati dall'altro serve avere strette le proprie emozioni. Saperle e accettarle.

Cosa vuoi per te?
Che persona vuoi accanto?
Chi è degno, sì! proprio degno, di stare a camminare vicino a te?

Senza sconti. Senza interpretazioni. Senza aggiustamenti.

Lei, lasciala fuori.

Mettila dentro in un momento successivo, per "vedere" se i tuoi bisogni, se le tue necessità, lei le soddisfa o no.
E non quando le soddisfava. Ma nei diversi momenti che avete vissuto insieme. Compreso questo. In particolare questo.

Il punto non è se lei vuole ricominciare.


Il punto è se tu vuoi davvero ricominciare dopo tutto questo.

Il passato ha un peso. Ma ci sono eventi che mettono un punto al passato. E chiedono di rivedere e più che altro riconfermare. Il suo comportamento degli ultimi 3 mesi è un indicatore importante.

Di rispetto. Stima. Fiducia.

Se mi venisse rivolta una frase del genere da una persona con cui sono stata...mi farebbe incazzare non il fatto che me l'abbia rivolta. Ma il fatto che nonostante la conoscenza l'abbia potuta pensare. In particolare senza fatti concreti a sostegno di un pensiero del genere.

Non so se mi spiego.

Tu vuoi essere trattata come lei ti sta trattando ADESSO?

Non interpretarla. Prendi i fatti nudi e crudi. Anche se sono dolorosi.

Poi verrà anche il momento di rivedere il passato...mi ha colpita quel tuo dire che la preoccupazione per lei, ti ha portata a sperderti...non è un buon segnale.

Una relazione sana porta al desiderio di migliorare se stesse. E non per l'altro. Ma proprio per se stesse.
Una relazione sana porta vicino al proprio fulcro. Alla propria essenza.
Una relazione sana porta a Casa. La propria Casa. E in Casa c'è pace.




Se poi l'altro vorrà entrare, si dovrà dimostrare degno.
Ma serve dirsi la verità su se stesse, prima. Perchè se no si rischia di accontentarsi...e di sfruttare male la propria casa...rovinandola. Lasciandoci entrare persone che non ne hanno cura. E finendo anche poi a massacrarsi per averle fatte entrare.

L'amore...prova per un momento a toglierlo dall'equazione. E considera se, senza amore, un trattamento come quello che racconti sarebbe accettabile per te. Se la risposta è no...l'amore non riempie quei buchi, non colma la distanza.
 
Ultima modifica:

nina

Utente di lunga data
È umano, ma devi smettere di sperare.
Poi cosa dovresti sperare? Di vedere tornare una persona confusa che ti farebbe ancora male, inevitabilmente?
Lei è così. Non fa per te.
Non lo so, ti rispondo con molta onestà. Non so veramente cosa altro dire.
 

nina

Utente di lunga data
hey @nina...

le domande, schiette, dure e dirette non è tanto per le risposte che servono. Dovrebbero essere utili a te, per non tener dentro nodi che ti fanno girare il cervello su cose che ti portano lontana dalla tua vita. Dall'aver cura di te. Dall'investire su di te. E per te.

Per non perderti in inutili giri di interpretazione.

Anche una non risposta è una risposta. E anche una risposta non chiara è una risposta.
Ecco perchè contano le domande. Fatte per te.

Perchè mettono in condizione, se lo si vuole, di non mettersi a cercar dentro le risposte che l'altro da. Perchè le risposte le si prende così come sono date e le si guarda.

La chiave è poi accettare...chi è davvero l'altro.
Senza cercare spiegazioni al suo essere.
Spiegazioni che a fatica si trovano su se stessi...pensa come è complesso e ingarbugliato trovarle su qualcun altro.

Chiarezza è un percorso. Non è una risposta chiara. Ed è un percorso che si fa in due. Desiderando entrambi di andare in quella direzione. Anche accettando che a volte ci si perde ma senza perdere il desiderio di cercare ancora. Se cade quel desiderio...la chiarezza è semplicemente persa. E diventa chiaro semplicemente il fatto che si stan prendendo direzioni diverse.

Ti stai facendo tante domande su di lei.
Ovviamente trovi tantissime chiavi di lettura ai suoi comportamenti. Ma sono chiavi tue. Che vengono da te.

E sono ingannevoli. Perchè ci sei dentro tu. Delusione e speranza. E oscilli, nella lettura di lei, da un estremo all'altro, facendoti anche male da sola.

Fatti invece domande su di te.
Concediti (al)le tue emozioni per ascoltarle...per prendertele e riconoscerle quando la ascolti. Per ascoltare serve essere separati dall'altro. Almeno un po'. E per essere separati dall'altro serve avere strette le proprie emozioni. Saperle e accettarle.

Cosa vuoi per te?
Che persona vuoi accanto?
Chi è degno, sì! proprio degno, di stare a camminare vicino a te?

Senza sconti. Senza interpretazioni. Senza aggiustamenti.

Lei, lasciala fuori.

Mettila dentro in un momento successivo, per "vedere" se i tuoi bisogni, se le tue necessità, lei le soddisfa o no.
E non quando le soddisfava. Ma nei diversi momenti che avete vissuto insieme. Compreso questo. In particolare questo.

Il punto non è se lei vuole ricominciare.


Il punto è se tu vuoi davvero ricominciare dopo tutto questo.

Il passato ha un peso. Ma ci sono eventi che mettono un punto al passato. E chiedono di rivedere e più che altro riconfermare. Il suo comportamento degli ultimi 3 mesi è un indicatore importante.

Di rispetto. Stima. Fiducia.

Se mi venisse rivolta una frase del genere da una persona con cui sono stata...mi farebbe incazzare non il fatto che me l'abbia rivolta. Ma il fatto che nonostante la conoscenza l'abbia potuta pensare. In particolare senza fatti concreti a sostegno di un pensiero del genere.

Non so se mi spiego.

Tu vuoi essere trattata come lei ti sta trattando ADESSO?

Non interpretarla. Prendi i fatti nudi e crudi. Anche se sono dolorosi.

Poi verrà anche il momento di rivedere il passato...mi ha colpita quel tuo dire che la preoccupazione per lei, ti ha portata a sperderti...non è un buon segnale.

Una relazione sana porta al desiderio di migliorare se stesse. E non per l'altro. Ma proprio per se stesse.
Una relazione sana porta vicino al proprio fulcro. Alla propria essenza.
Una relazione sana porta a Casa. La propria Casa. E in Casa c'è pace.




Se poi l'altro vorrà entrare, si dovrà dimostrare degno.
Ma serve dirsi la verità su se stesse, prima. Perchè se no si rischia di accontentarsi...e di sfruttare male la propria casa...rovinandola. Lasciandoci entrare persone che non ne hanno cura. E finendo anche poi a massacrarsi per averle fatte entrare.

L'amore...prova per un momento a toglierlo dall'equazione. E considera se, senza amore, un trattamento come quello che racconti sarebbe accettabile per te. Se la risposta è no...l'amore non riempie quei buchi, non colma la distanza.
Uhm. Non so bene come risponderti e cercherò di andare a casaccio.
Io sono una persona molto lineare in queste cose, e so che cosa voglio in una relazione. Voglio rispetto, sostegno, fiducia. Voglia di cazzeggio e condivisione. Per contro, voglio essere capace di sostenere, senza essere percepita come un soggetto bisognoso di cura... nei momenti in cui di sostegno non ne ho bisogno. Per essere molto brevi: in questo momento non sono capace di dirti altro, e penso che io e lei siamo cresciute insieme... e che a un certo punto la strada si sia biforcata.
Mi faccio domande su di lei perché il mio modo di ragionare sulle persone e sui loro comportamenti è sempre stato molto più lineare del suo, e perché spesso non riuscivo a interpretarla già prima.
Non sono stata cieca nel vedere la mancanza di rispetto che ha avuto verso di me, credimi, ma allo stesso tempo, sentendo di conoscerla, metto anche in conto di non poterla sempre prevedere, perché è fatta così e perché è una persona diversa da me. Non so se riesco a darti una spiegazione coerente, ma io sono sempre stata una persona capace di affrontare determinate cose, e sempre molto "solida": nel vederla bisognosa di sostegno, io semplicemente gliel'ho dato, perché se sono innamorata di te, vedo la tua ammirazione e il tuo interesse, per me è un dovere doverti sostenere, mentre godo della tua compagnia, altrimenti cosa si sta insieme a fare. Per molto tempo, quello che mi ha dato mi è bastato.
Tradirmi con quelle modalità è stata una cosa ignobile e meschina che non mi aspettavo, e che ha rotto l'equilibrio precario che pensavo fosse una crisi passeggera. Questa è una cosa a cui sarei disposta a dare il perdono, perché sono innamorata, ahimé, è una cosa che posso seppellire se vedo sempre la famosa volontà dell'altro, ma che non dimenticherei mai. Infatti ho chiuso tutti tuttissimi i ponti, ma poi mi è venuto in mente che magari il vestito glielo chiedo perché questa persona per me ha un'importanza e non voglio avere rimpianti. Si fanno cose peggiori, nella vita.
Se voglio essere trattata come mi sta trattando adesso in questi giorni specifici... beh, lei non mi sta effettivamente trattando, perché io quella sera l'ho chiusa brutalmente, e non so adesso che intenzioni abbia lei, considerato che l'ho cercata io per motivi civili. Non so come sia cambiata perché non riuscivamo a parlare, e mi chiedo se invece, in questa situazione, potremmo riuscire più schiettamente.
Io, come dici tu, voglio farle delle domande schiette per mettere ordine e per capire se questa persona vuole entrare E se è degna di farlo. Se quella stima e quella fiducia che lei ha voluto io perdessi sono recuperabili. Se nella persona socievole (niente battute :D ) che è diventata c'è ancora posto per me dopo questo periodo di lontananza: a determinate condizioni, che lei deve rispettare, per me il posto ci sarebbe. Questo ammesso che lei rivoglia una relazione. Ho sempre percepito questa relazione come un rapporto capace di arricchirmi di cose nuove e di fomentare le cose che invece erano già mie. Negli ultimi tempi non era più così, ed è per questo che voglio fare quelle domande. Quando stavo con lei mi sentivo libera, certe volte mi sentivo più me stessa - sentivo di poter condividere le cose con un altro tipo di comunione mai sperimentato e avevo qualcuno che mi capiva al volo anche se aveva modi e tempi diversi di dimostrarmi il suo bene. All'inizio dell'anno avevo visto, nei miei confronti, una 'solidità' mai vista prima. Qualcosa di quella persona l'ho vista anche ieri. Negli ultimi tempi, invece, avevo a che fare con una persona scostante che mi frustrava e mi faceva sentire fuori posto. Perché aveva un altro, o sarcazzo che esperienze voleva fare, sta di fatto che ha mentito. Adesso ho davanti una persona che non so cosa voglia da me e che mi manda in confusione mentre sento ancora il vuoto della sua assenza, in una città in cui sono sola. Per quello dico che, anche se la mia speranza si concretizzasse in un 'potremmo riprovare insieme?' io sarei molto cauta. Ma io sento ancora la forza di quel legame: un conto è ricostruire te stessa tagliando i ponti e perdendo un legame, un altro è dire: 'so che non mi hai dimenticata, ma ho bisogno di recuperare qualcosa di me'. Non so se è comprensibile, detta così. La tua idea di relazione sana combacia molto con la mia ed è fatta di interscambi molto semplici. In lei il senso di "casa" di cui parli l'ho sentito anche ieri, in un certo senso... è proprio una cosa che non riesco a spiegare con le parole. Dentro di me io so che tipo di rapporto umano voglio, so che persona sono, e ho la perenne sensazione che basterebbe poco per venirsi incontro, se c'è il sentimento, e innescare la crescita positiva che c'era fino a qualche tempo fa. Questo posso saperlo solo sospendendo il giudizio e aspettando il confronto. E vedere se il sentimento c'è in maniera sufficiente.
So che è un intrippo pazzesco di parole, il succo è "devo star ferma e vedere. Voglio una relazione che sia fatta da entrambi i lati di disponibilità e di interscambio, che prescinde da quanto possa essere coriaceo il carattere dell'altra persona. Se è solo carattere, e non scorrettezza, e se per la scorrettezza passata vedo un pentimento sincero nel tempo, sono disposta a perdonare cautamente. SE vedo volontà dall'altra parte. Io so cosa merito e provo un sentimento molto forte per quella persona, voglio vedere se quelle di domenica erano un coacervo di cazzate, perché mi è sembrato di vedere una persona molto più simile a quella che ricordavo, piuttosto che l'animale degli ultimi tempi in cui stavamo insieme."

Scusa, ipazia, è tutto molto confuso e sto ripetendo sempre le stesse cose. Io dentro di me so cosa sono. Sono una persona che ha passato dei brutti momenti, che è sempre stata piena di fantasia e gioia di vivere ed è sempre stata un blocco di granito per tutti. Al momento non ho più queste cose, non so come trovarle perché mi sento un po' deprivata. Sono sempre stata convinta che non siamo solo dentro noi stessi, ma siamo inseriti in una rete più vasta di persone e di cose che danno più colore al nostro vivere. Il colore che lei mi dava... era diverso dagli altri. L'ho visto solo io? c'era e si è sbiadito? Non lo so. So solo dirti che mi manca molto. Oltre la questione amore, mi frega molto (nel senso etimologico di 'mi incula alla grande') essere una persona molto empatica, che si mette spesso nei panni altrui e scusa i difetti del loro carattere e le loro mancanze, senza poi perderle troppo d'occhio: quante posso averne io? Chissà gli altri come mi percepiscono: non tutti reagiscono e pensano come me. Nel caso di lei, non era la persona di cui ero innamorata, semplicemente, ma anche la mia interlocutrice privilegiata. E c'è un momento in cui uno dovrebbe tirare la linea, ma è facile a dirsi. Disintegrare i rapporti umani è una cosa che ho il terrore di fare - l'ho fatto raramente solo quando proprio me ne sbatteva il cazzo. Con lei è difficile. È difficile da spiegare. Proprio a me stessa. Invece le domande che voglio fare a lei sono molto chiare. "Mi hai offesa. Mi hai umiliata. Spiegami questo, questo e quest'altro. Per me i rapporti sono questo e quest'altro, e questo da parte tua mi feriva/mi ferisce". Con una schiettezza che prima non riuscivo ad avere del tutto, per varie ragioni che non so neppure io. Le sue risposte (o non risposte, come dici giustamente) possono darmi una mano. So anche che la ricostruzione del rapporto con l'altro passa (o passerebbe, se dovesse verificarsi, perché lei potrebbe dirmi no) attraverso la costruzione di una barriera dentro di me. Lei ha il diritto di essere confusa e vigliacca, ma non il diritto di farsi la confusione sulla mia pelle. Quando ti dico 'se c'è sentimento' sotintendo anche 'la capacità di rispettarmi in quanto persona'.

Mi serve uno bravo, eh?
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Uhm. Non so bene come risponderti e cercherò di andare a casaccio.
Io sono una persona molto lineare in queste cose, e so che cosa voglio in una relazione. Voglio rispetto, sostegno, fiducia. Voglia di cazzeggio e condivisione. Per contro, voglio essere capace di sostenere, senza essere percepita come un soggetto bisognoso di cura... nei momenti in cui di sostegno non ne ho bisogno. Per essere molto brevi: in questo momento non sono capace di dirti altro, e penso che io e lei siamo cresciute insieme... e che a un certo punto la strada si sia biforcata.
Mi faccio domande su di lei perché il mio modo di ragionare sulle persone e sui loro comportamenti è sempre stato molto più lineare del suo, e perché spesso non riuscivo a interpretarla già prima.
Non sono stata cieca nel vedere la mancanza di rispetto che ha avuto verso di me, credimi, ma allo stesso tempo, sentendo di conoscerla, metto anche in conto di non poterla sempre prevedere, perché è fatta così e perché è una persona diversa da me. Non so se riesco a darti una spiegazione coerente, ma io sono sempre stata una persona capace di affrontare determinate cose, e sempre molto "solida": nel vederla bisognosa di sostegno, io semplicemente gliel'ho dato, perché se sono innamorata di te, vedo la tua ammirazione e il tuo interesse, per me è un dovere doverti sostenere, mentre godo della tua compagnia, altrimenti cosa si sta insieme a fare. Per molto tempo, quello che mi ha dato mi è bastato.
Tradirmi con quelle modalità è stata una cosa ignobile e meschina che non mi aspettavo, e che ha rotto l'equilibrio precario che pensavo fosse una crisi passeggera. Questa è una cosa a cui sarei disposta a dare il perdono, perché sono innamorata, ahimé, è una cosa che posso seppellire se vedo sempre la famosa volontà dell'altro, ma che non dimenticherei mai. Infatti ho chiuso tutti tuttissimi i ponti, ma poi mi è venuto in mente che magari il vestito glielo chiedo perché questa persona per me ha un'importanza e non voglio avere rimpianti. Si fanno cose peggiori, nella vita.
Se voglio essere trattata come mi sta trattando adesso in questi giorni specifici... beh, lei non mi sta effettivamente trattando, perché io quella sera l'ho chiusa brutalmente, e non so adesso che intenzioni abbia lei, considerato che l'ho cercata io per motivi civili. Non so come sia cambiata perché non riuscivamo a parlare, e mi chiedo se invece, in questa situazione, potremmo riuscire più schiettamente.
Io, come dici tu, voglio farle delle domande schiette per mettere ordine e per capire se questa persona vuole entrare E se è degna di farlo. Se quella stima e quella fiducia che lei ha voluto io perdessi sono recuperabili. Se nella persona socievole (niente battute :D ) che è diventata c'è ancora posto per me dopo questo periodo di lontananza: a determinate condizioni, che lei deve rispettare, per me il posto ci sarebbe. Questo ammesso che lei rivoglia una relazione. Ho sempre percepito questa relazione come un rapporto capace di arricchirmi di cose nuove e di fomentare le cose che invece erano già mie. Negli ultimi tempi non era più così, ed è per questo che voglio fare quelle domande. Quando stavo con lei mi sentivo libera, certe volte mi sentivo più me stessa - sentivo di poter condividere le cose con un altro tipo di comunione mai sperimentato e avevo qualcuno che mi capiva al volo anche se aveva modi e tempi diversi di dimostrarmi il suo bene. All'inizio dell'anno avevo visto, nei miei confronti, una 'solidità' mai vista prima. Qualcosa di quella persona l'ho vista anche ieri. Negli ultimi tempi, invece, avevo a che fare con una persona scostante che mi frustrava e mi faceva sentire fuori posto. Perché aveva un altro, o sarcazzo che esperienze voleva fare, sta di fatto che ha mentito. Adesso ho davanti una persona che non so cosa voglia da me e che mi manda in confusione mentre sento ancora il vuoto della sua assenza, in una città in cui sono sola. Per quello dico che, anche se la mia speranza si concretizzasse in un 'potremmo riprovare insieme?' io sarei molto cauta. Ma io sento ancora la forza di quel legame: un conto è ricostruire te stessa tagliando i ponti e perdendo un legame, un altro è dire: 'so che non mi hai dimenticata, ma ho bisogno di recuperare qualcosa di me'. Non so se è comprensibile, detta così. La tua idea di relazione sana combacia molto con la mia ed è fatta di interscambi molto semplici. In lei il senso di "casa" di cui parli l'ho sentito anche ieri, in un certo senso... è proprio una cosa che non riesco a spiegare con le parole. Dentro di me io so che tipo di rapporto umano voglio, so che persona sono, e ho la perenne sensazione che basterebbe poco per venirsi incontro, se c'è il sentimento, e innescare la crescita positiva che c'era fino a qualche tempo fa. Questo posso saperlo solo sospendendo il giudizio e aspettando il confronto. E vedere se il sentimento c'è in maniera sufficiente.
So che è un intrippo pazzesco di parole, il succo è "devo star ferma e vedere. Voglio una relazione che sia fatta da entrambi i lati di disponibilità e di interscambio, che prescinde da quanto possa essere coriaceo il carattere dell'altra persona. Se è solo carattere, e non scorrettezza, e se per la scorrettezza passata vedo un pentimento sincero nel tempo, sono disposta a perdonare cautamente. SE vedo volontà dall'altra parte. Io so cosa merito e provo un sentimento molto forte per quella persona, voglio vedere se quelle di domenica erano un coacervo di cazzate, perché mi è sembrato di vedere una persona molto più simile a quella che ricordavo, piuttosto che l'animale degli ultimi tempi in cui stavamo insieme."

Scusa, ipazia, è tutto molto confuso e sto ripetendo sempre le stesse cose. Io dentro di me so cosa sono. Sono una persona che ha passato dei brutti momenti, che è sempre stata piena di fantasia e gioia di vivere ed è sempre stata un blocco di granito per tutti. Al momento non ho più queste cose, non so come trovarle perché mi sento un po' deprivata. Sono sempre stata convinta che non siamo solo dentro noi stessi, ma siamo inseriti in una rete più vasta di persone e di cose che danno più colore al nostro vivere. Il colore che lei mi dava... era diverso dagli altri. L'ho visto solo io? c'era e si è sbiadito? Non lo so. So solo dirti che mi manca molto. Oltre la questione amore, mi frega molto (nel senso etimologico di 'mi incula alla grande') essere una persona molto empatica, che si mette spesso nei panni altrui e scusa i difetti del loro carattere e le loro mancanze, senza poi perderle troppo d'occhio: quante posso averne io? Chissà gli altri come mi percepiscono: non tutti reagiscono e pensano come me. Nel caso di lei, non era la persona di cui ero innamorata, semplicemente, ma anche la mia interlocutrice privilegiata. E c'è un momento in cui uno dovrebbe tirare la linea, ma è facile a dirsi. Disintegrare i rapporti umani è una cosa che ho il terrore di fare - l'ho fatto raramente solo quando proprio me ne sbatteva il cazzo. Con lei è difficile. È difficile da spiegare. Proprio a me stessa. Invece le domande che voglio fare a lei sono molto chiare. "Mi hai offesa. Mi hai umiliata. Spiegami questo, questo e quest'altro. Per me i rapporti sono questo e quest'altro, e questo da parte tua mi feriva/mi ferisce". Con una schiettezza che prima non riuscivo ad avere del tutto, per varie ragioni che non so neppure io. Le sue risposte (o non risposte, come dici giustamente) possono darmi una mano. So anche che la ricostruzione del rapporto con l'altro passa (o passerebbe, se dovesse verificarsi, perché lei potrebbe dirmi no) attraverso la costruzione di una barriera dentro di me. Lei ha il diritto di essere confusa e vigliacca, ma non il diritto di farsi la confusione sulla mia pelle. Quando ti dico 'se c'è sentimento' sotintendo anche 'la capacità di rispettarmi in quanto persona'.

Mi serve uno bravo, eh?
Rileggi solo le ultime tue quattro righe. Hai la risposta.
 

nina

Utente di lunga data
Rileggi solo le ultime tue quattro righe. Hai la risposta.
E infatti sono una delle cose che, a prescindere da tutto, ho intenzione di dirle. "Va bene essere confusi e non avere il coraggio, ma scontarsela su di me, no."
 

Brunetta

Utente di lunga data
E infatti sono una delle cose che, a prescindere da tutto, ho intenzione di dirle. "Va bene essere confusi e non avere il coraggio, ma scontarsela su di me, no."
Dillo a te. Dirlo a lei è inutile.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Uhm. Non so bene come risponderti e cercherò di andare a casaccio.
Io sono una persona molto lineare in queste cose, e so che cosa voglio in una relazione. Voglio rispetto, sostegno, fiducia. Voglia di cazzeggio e condivisione. Per contro, voglio essere capace di sostenere, senza essere percepita come un soggetto bisognoso di cura... nei momenti in cui di sostegno non ne ho bisogno. Per essere molto brevi: in questo momento non sono capace di dirti altro, e penso che io e lei siamo cresciute insieme... e che a un certo punto la strada si sia biforcata.
Mi faccio domande su di lei perché il mio modo di ragionare sulle persone e sui loro comportamenti è sempre stato molto più lineare del suo, e perché spesso non riuscivo a interpretarla già prima.
Non sono stata cieca nel vedere la mancanza di rispetto che ha avuto verso di me, credimi, ma allo stesso tempo, sentendo di conoscerla, metto anche in conto di non poterla sempre prevedere, perché è fatta così e perché è una persona diversa da me. Non so se riesco a darti una spiegazione coerente, ma io sono sempre stata una persona capace di affrontare determinate cose, e sempre molto "solida": nel vederla bisognosa di sostegno, io semplicemente gliel'ho dato, perché se sono innamorata di te, vedo la tua ammirazione e il tuo interesse, per me è un dovere doverti sostenere, mentre godo della tua compagnia, altrimenti cosa si sta insieme a fare. Per molto tempo, quello che mi ha dato mi è bastato.
Tradirmi con quelle modalità è stata una cosa ignobile e meschina che non mi aspettavo, e che ha rotto l'equilibrio precario che pensavo fosse una crisi passeggera. Questa è una cosa a cui sarei disposta a dare il perdono, perché sono innamorata, ahimé, è una cosa che posso seppellire se vedo sempre la famosa volontà dell'altro, ma che non dimenticherei mai. Infatti ho chiuso tutti tuttissimi i ponti, ma poi mi è venuto in mente che magari il vestito glielo chiedo perché questa persona per me ha un'importanza e non voglio avere rimpianti. Si fanno cose peggiori, nella vita.
Se voglio essere trattata come mi sta trattando adesso in questi giorni specifici... beh, lei non mi sta effettivamente trattando, perché io quella sera l'ho chiusa brutalmente, e non so adesso che intenzioni abbia lei, considerato che l'ho cercata io per motivi civili. Non so come sia cambiata perché non riuscivamo a parlare, e mi chiedo se invece, in questa situazione, potremmo riuscire più schiettamente.
Io, come dici tu, voglio farle delle domande schiette per mettere ordine e per capire se questa persona vuole entrare E se è degna di farlo. Se quella stima e quella fiducia che lei ha voluto io perdessi sono recuperabili. Se nella persona socievole (niente battute :D ) che è diventata c'è ancora posto per me dopo questo periodo di lontananza: a determinate condizioni, che lei deve rispettare, per me il posto ci sarebbe. Questo ammesso che lei rivoglia una relazione. Ho sempre percepito questa relazione come un rapporto capace di arricchirmi di cose nuove e di fomentare le cose che invece erano già mie. Negli ultimi tempi non era più così, ed è per questo che voglio fare quelle domande. Quando stavo con lei mi sentivo libera, certe volte mi sentivo più me stessa - sentivo di poter condividere le cose con un altro tipo di comunione mai sperimentato e avevo qualcuno che mi capiva al volo anche se aveva modi e tempi diversi di dimostrarmi il suo bene. All'inizio dell'anno avevo visto, nei miei confronti, una 'solidità' mai vista prima. Qualcosa di quella persona l'ho vista anche ieri. Negli ultimi tempi, invece, avevo a che fare con una persona scostante che mi frustrava e mi faceva sentire fuori posto. Perché aveva un altro, o sarcazzo che esperienze voleva fare, sta di fatto che ha mentito. Adesso ho davanti una persona che non so cosa voglia da me e che mi manda in confusione mentre sento ancora il vuoto della sua assenza, in una città in cui sono sola. Per quello dico che, anche se la mia speranza si concretizzasse in un 'potremmo riprovare insieme?' io sarei molto cauta. Ma io sento ancora la forza di quel legame: un conto è ricostruire te stessa tagliando i ponti e perdendo un legame, un altro è dire: 'so che non mi hai dimenticata, ma ho bisogno di recuperare qualcosa di me'. Non so se è comprensibile, detta così. La tua idea di relazione sana combacia molto con la mia ed è fatta di interscambi molto semplici. In lei il senso di "casa" di cui parli l'ho sentito anche ieri, in un certo senso... è proprio una cosa che non riesco a spiegare con le parole. Dentro di me io so che tipo di rapporto umano voglio, so che persona sono, e ho la perenne sensazione che basterebbe poco per venirsi incontro, se c'è il sentimento, e innescare la crescita positiva che c'era fino a qualche tempo fa. Questo posso saperlo solo sospendendo il giudizio e aspettando il confronto. E vedere se il sentimento c'è in maniera sufficiente.
So che è un intrippo pazzesco di parole, il succo è "devo star ferma e vedere. Voglio una relazione che sia fatta da entrambi i lati di disponibilità e di interscambio, che prescinde da quanto possa essere coriaceo il carattere dell'altra persona. Se è solo carattere, e non scorrettezza, e se per la scorrettezza passata vedo un pentimento sincero nel tempo, sono disposta a perdonare cautamente. SE vedo volontà dall'altra parte. Io so cosa merito e provo un sentimento molto forte per quella persona, voglio vedere se quelle di domenica erano un coacervo di cazzate, perché mi è sembrato di vedere una persona molto più simile a quella che ricordavo, piuttosto che l'animale degli ultimi tempi in cui stavamo insieme."

Scusa, ipazia, è tutto molto confuso e sto ripetendo sempre le stesse cose. Io dentro di me so cosa sono. Sono una persona che ha passato dei brutti momenti, che è sempre stata piena di fantasia e gioia di vivere ed è sempre stata un blocco di granito per tutti. Al momento non ho più queste cose, non so come trovarle perché mi sento un po' deprivata. Sono sempre stata convinta che non siamo solo dentro noi stessi, ma siamo inseriti in una rete più vasta di persone e di cose che danno più colore al nostro vivere. Il colore che lei mi dava... era diverso dagli altri. L'ho visto solo io? c'era e si è sbiadito? Non lo so. So solo dirti che mi manca molto. Oltre la questione amore, mi frega molto (nel senso etimologico di 'mi incula alla grande') essere una persona molto empatica, che si mette spesso nei panni altrui e scusa i difetti del loro carattere e le loro mancanze, senza poi perderle troppo d'occhio: quante posso averne io? Chissà gli altri come mi percepiscono: non tutti reagiscono e pensano come me. Nel caso di lei, non era la persona di cui ero innamorata, semplicemente, ma anche la mia interlocutrice privilegiata. E c'è un momento in cui uno dovrebbe tirare la linea, ma è facile a dirsi. Disintegrare i rapporti umani è una cosa che ho il terrore di fare - l'ho fatto raramente solo quando proprio me ne sbatteva il cazzo. Con lei è difficile. È difficile da spiegare. Proprio a me stessa. Invece le domande che voglio fare a lei sono molto chiare. "Mi hai offesa. Mi hai umiliata. Spiegami questo, questo e quest'altro. Per me i rapporti sono questo e quest'altro, e questo da parte tua mi feriva/mi ferisce". Con una schiettezza che prima non riuscivo ad avere del tutto, per varie ragioni che non so neppure io. Le sue risposte (o non risposte, come dici giustamente) possono darmi una mano. So anche che la ricostruzione del rapporto con l'altro passa (o passerebbe, se dovesse verificarsi, perché lei potrebbe dirmi no) attraverso la costruzione di una barriera dentro di me. Lei ha il diritto di essere confusa e vigliacca, ma non il diritto di farsi la confusione sulla mia pelle. Quando ti dico 'se c'è sentimento' sotintendo anche 'la capacità di rispettarmi in quanto persona'.

Mi serve uno bravo, eh?
No non ti serve uno bravo .
Sei una persona che sa quello che vuole
 

nina

Utente di lunga data
Uh, mi ero persa un po' di cose per strada (e forse me ne sono perse altre ma non ce la faccio a tornare più indietro):

Spararle? Ma questa è la stessa persona che ti abbraccia dicendoti che eri una di famiglia ?
A me nella migliore delle ipotesi è venuto da pensare questo... ovvero che anche mia mamma ogni tanto dice delle cose assurde e le spara grosse e si crea degli scenari assurdi in testa e magari sa che sono assurdi e non li pensa veramente... però insomma, se riguardano una persona in particolare non è che io vado dalla persona X e glielo vado a riferire. Invece la mia ex con me non ha mai avuto un minimo di filtro, le viene in testa la cosa e me la dice. Non ho mai capito se facesse così solo con me.

Certo,Nina,anche tu la mazza da baseball potevi nasconderla meglio,ecco perché la mamma non ha voluto farla venire da sola.....
Madre molto strana,da quanto avevi detto sembrava tenesse a te...
Beh si stava appunto cercando di capire
Ci sta che abbia mentito la madre nei confronti di Nina accogliendola ma non con il cuore

Oppure la ragazza che ora dipinge la madre come una squilibrata per cosa? Giustificarsi boh
Forse faceva buon viso a cattivo gioco? Forse né lei né la figlia tengono in conto il peso delle parole? O magari nel peggiore degli scenari si è offesa perché ho trattato male la figlia?! Cosa ne so... sta di fato che se tutte e due pretendevano la civiltà veramente, quella sera di due mesi e mezzo fa, o non ci tenevano, o per loro questo tipo di cose non sono gravi, quindi io non dovevo "reagire male". Non so che dire. Per me questi sono comportamenti gravi e io ho reagito da essere umano dotato di sentimenti. Chissà che palle può avere raccontato lei alla mamma. Ti dico solo che una volta successe una cosa particolarmente spiacevole e lei mi disse "non mi rompe i coglioni mia mamma, devi rompermeli tu?". Gira e rigira, una volta rimango sola con la mamma e scopro che in realtà la mamma era d'accordo con me, le aveva detto "guarda, in questa situazione ci si comporta così", come le avevo detto io, e invece lei mi aveva fatta passare per stronza.

... Se proprio devo essere onesta, però, di quello che pensa la madre, per quanto mi abbia offesa, me ne sbatte un po' il cazzo, e comincerò a fregarmene se arriveremo a riallacciare i rapporti. Comincerà a fregarmene se dovessi fiutare che veramente ha messo lo zampino (ovvero che magari aveva visto che la figlia voleva farsi questo e l'ha incoraggiata perché aveva la possibilità di una relazione più "normale"... ma queste, alla fine, sono seghe mentali che lasciano il tempo che trovano. La vedo domani e potrei aspettarmi qualsiasi cosa. Da lì valuto e vedo che fare). E ovviamente mi regolo di conseguenza, perché vuol dire che a lei basta cambiare giro di amici o parlare con un genitore per cambiare idea sui sentimenti e per sentirsi più accettata. E pensare che fino a un paio di mesi prima la mia ex difendeva la nostra relazione... e io ricordo che fino a poco tempo fa la mamma ci supportava tantissimo. Mi rimase impresso un annetto fa, per farvi capire, ma ci sono stati altri esempi, in cui ci diceva "io vi guardo e dopo tanti anni ho capito che cos'è l'amore". Per dirvi. Non capisco come certa gente possa cambiare così radicalmente idea nel tempo... però ho deciso che tanto pensare non mi fa poi così bene. Devo prendere di petto quello che mi si parerà davanti e regolarmi di conseguenza in qualche modo. Poco da fare.
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Uh, mi ero persa un po' di cose per strada (e forse me ne sono perse altre ma non ce la faccio a tornare più indietro):



A me nella migliore delle ipotesi è venuto da pensare questo... ovvero che anche mia mamma ogni tanto dice delle cose assurde e le spara grosse e si crea degli scenari assurdi in testa e magari sa che sono assurdi e non li pensa veramente... però insomma, se riguardano una persona in particolare non è che io vado dalla persona X e glielo vado a riferire. Invece la mia ex con me non ha mai avuto un minimo di filtro, le viene in testa la cosa e me la dice. Non ho mai capito se facesse così solo con me.





Forse faceva buon viso a cattivo gioco? Forse né lei né la figlia tengono in conto il peso delle parole? O magari nel peggiore degli scenari si è offesa perché ho trattato male la figlia?! Cosa ne so... sta di fato che se tutte e due pretendevano la civiltà veramente, quella sera di due mesi e mezzo fa, o non ci tenevano, o per loro questo tipo di cose non sono gravi, quindi io non dovevo "reagire male". Non so che dire. Per me questi sono comportamenti gravi e io ho reagito da essere umano dotato di sentimenti. Chissà che palle può avere raccontato lei alla mamma. Ti dico solo che una volta successe una cosa particolarmente spiacevole e lei mi disse "non mi rompe i coglioni mia mamma, devi rompermeli tu?". Gira e rigira, una volta rimango sola con la mamma e scopro che in realtà la mamma era d'accordo con me, le aveva detto "guarda, in questa situazione ci si comporta così", come le avevo detto io, e invece lei mi aveva fatta passare per stronza.

... Se proprio devo essere onesta, però, di quello che pensa la madre, per quanto mi abbia offesa, me ne sbatte un po' il cazzo, e comincerò a fregarmene se arriveremo a riallacciare i rapporti. Comincerà a fregarmene se dovessi fiutare che veramente ha messo lo zampino (ovvero che magari aveva visto che la figlia voleva farsi questo e l'ha incoraggiata perché aveva la possibilità di una relazione più "normale"... ma queste, alla fine, sono seghe mentali che lasciano il tempo che trovano. La vedo domani e potrei aspettarmi qualsiasi cosa. Da lì valuto e vedo che fare). E ovviamente mi regolo di conseguenza, perché vuol dire che a lei basta cambiare giro di amici o parlare con un genitore per cambiare idea sui sentimenti e per sentirsi più accettata. E pensare che fino a un paio di mesi prima la mia ex difendeva la nostra relazione... e io ricordo che fino a poco tempo fa la mamma ci supportava tantissimo. Mi rimase impresso un annetto fa, per farvi capire, ma ci sono stati altri esempi, in cui ci diceva "io vi guardo e dopo tanti anni ho capito che cos'è l'amore". Per dirvi. Non capisco come certa gente possa cambiare così radicalmente idea nel tempo... però ho deciso che tanto pensare non mi fa poi così bene. Devo prendere di petto quello che mi si parerà davanti e regolarmi di conseguenza in qualche modo. Poco da fare.
La gente cambia idea frequentemente in realtà

Si non ti resta che attendere domani :abbraccio:
 
Top