buongiorno a tutti,
sarò sintetico, poi nel dettaglio e con il vostro aiuto potremo approfondire nella direzione più consona alla comprensione (mia) della situazione, sintetico quanto basta per partire, la situazione è un pò complicata.
9 anni di rapporto, altalenante, io problematico sotto molti punti di vista, relazionale in primis, rapporto molto vissuto agli inizi, poi casa, mutuo, lavoro e tanto da fare, entrmabe seguiti da psicoterapeuta, io per 6 anni, lei ancora oggi (ripresa la terapia).
spesso mancanze e poca voglia di contribuire alla relazione, di fondo una depressione strisciante, legata a fatti di antica data, infanzia, traumi (miei) dal ricordo poco chiaro cmq presenti. Ci son sempre stato nei momenti difficili, forse solo più in quelli che nella quotidianità. Decidiamo di sposarci anche perchè le terapie son finite, ci siamo staccati, stiamo bene, iniziamo a sentir la vita che tutto sommato regala qualcosa di buono. Poco dopo esserci sposati, giorni intendo, mi confessa che un anno prima, in un periodo durante il quale eravamo pressochè prossimi a lasciarci, mi confessa di essersi confidata e visto un ragazzo, un bel colpo per me, anche se le dinamiche del tradire e del tradimento dato/ricevuto le conosco, decido di andar oltre, avendo vissuto entrambe le situazioni e ricordandomi come fossi in quel periodo, ho contribuito molto attivamente. Trascorsi due anni, lei più di me, spinge per un figlio, io son poco incline, tant'è che alla fine un pò come tanti, lo si fà ... son stato sempre molto poco incline, perchè con una tremenda paura che qualcosa andasse storto, intendo disabilità etc, mi hanno sempre disturbato molto, non per la cosa in sè, ma per in transfert che istintivamente mi capitava difare, inteso come difficoltà nell'affrontare la vita, disagi, vulnerabilità rispetto alla società certo poco incline all'inclusione.
Alla nascita, qualcosa non torna, non mi dilungo, sindromi genetiche di natura pressochè ignota, colpo duro per ebntrambe, duro per lei che da subito aveva "sentito", io/famiglia etc visti i suoi passati problemi di attacchi di panico, richio concreto di depressione post partum, istintivamente abbiam odato più retta ai medici che a lei, effettivamente la diagnosi è arrivata a circa1 anno a 8 mesi di distanza, e progressivi indizi che andavan onella direzione che la bimba avesse qualcosa, mi moglie si è sentia tradita, perchè non ascoltata, io lo dico con il cuore, avevo più paura delle depressione post partum, che appunto rientrava parecchio nella diagnosi di chi la seguiva al tempo, insomma da una parte ho dovuto attenermi al sostegno medico per non crollare nel buio più totale del sentire, e del non sentire di pancia, aimè questo è stata una bella medaglia, indelebile che lei porta con se, sentita tradita inascoltata sminuita nel suo sentire più intimo e profondo di neomamma.
andiamo avanti, ora ha due anni e qualche mese, un anno tra gravidanza etc, poco sesso, poi visite su visite, impegni, continui riscontri esami e mille altre cosa hanno un pò tolto naturalezza al rapporto, da subito molto sesso, appena conosciuti, poi su per giù una settimana si ed una no, poi gravidanza e varie paure etc, forse una volta in nove mesi, nel primo an no, tosto veramente tosto, la vita e le difficoltà con nostra figlia ci hanno fatto pensare ad altro, diciamo che in questo secondo anno, possiamo contarel in, mesi forse, vagamente soddisfacenti, più per input mio che suo; a volte è capitato che lo facesse con voglia giusto perchè amiche che vennero a trovarci fossero particolarmente in forma, giusto per conferma delle sue insicurezze.
dal canto mio ripeto, ho le mie colpe anche tante, sia di comprensione che di accudimento che di ascolto; ho avuto difficoltà ad affrontare la situaizone, ho svolto compiti, eseguito al meglio le faccende, in modo meccanico ma continuativo; aiuto in casa, seguo mia figlia, sono autonomo nelle mie cose, c'è una buona suddivisione dei compiti, come normale sia, non sono pigro, le do molto aiuto, forse non quello che vorrebbe.
il punto è questo, ora a dignosi nota, un pò ci siamo abituati all'idea di cosa ci dirà il futuro, sempre con una scarsa approssimazione ovviamente, ma siam oconsci della situazione, lei, ed anche io facciamo piccoli passi nel ristabilire un pò di tempo per noi come coppia, anche se lamenta che non faccio mai nulla per farla sentir bella, per corteggiarla, dal canto mio io a fronte di sue richieste mi chiese di mettermi in forma (mi ero lasciato andare) l'ho fatto, smesso di fumare, sport perso 10 kg, tornato interessante, in forma insomma, aimè non vedo da parte sua il suo contributo.
ci stiamo ricavando un pò di tempo per noi, molto poco, un aperitivo con i colleghi, uscita con amici, poca roba veramente, non ci si separa molto; la mia paura ora, è che ci allontaneremo sempre più, come se questa "normale" ripresa della nostra vita, sia il via ad allontanarci per sempre, dico questo perchè lo sento di pancia.
Lei mi piace ancora, molto, basta averla vicino per aver voglia di lei, ho mille difetti e lo riconosco, ciò che mi contraddistingue e l'esser incostante, ma ho veramente molte difficoltà a rimettermi in gioco senza esser cercato e voluto, sessualmente intendo. Mi sento menomato pesantemente, la cosa mina particolarmente la mia autostima, anche perchè al lavoro occasioni ne ho, ed ho anche una collega sposata di vicino ufficio che mi ha fatto chiaramente intendere di voler farsi una scopata, lusingato e molto dalla cosa, ricambierei volentieri.... ma i lpunto è un altro non è la donna che cerco, la scopata mi darebbe 5 minuti di gloria, ma non cambierebbe le cose, è mia moglie con cui vorrei far sesso.
lungo ma ovviemente come saprete, son microsfumature di una vita fatta di anni, ho riportato grossomodo i fatti salienti.
sarò sintetico, poi nel dettaglio e con il vostro aiuto potremo approfondire nella direzione più consona alla comprensione (mia) della situazione, sintetico quanto basta per partire, la situazione è un pò complicata.
9 anni di rapporto, altalenante, io problematico sotto molti punti di vista, relazionale in primis, rapporto molto vissuto agli inizi, poi casa, mutuo, lavoro e tanto da fare, entrmabe seguiti da psicoterapeuta, io per 6 anni, lei ancora oggi (ripresa la terapia).
spesso mancanze e poca voglia di contribuire alla relazione, di fondo una depressione strisciante, legata a fatti di antica data, infanzia, traumi (miei) dal ricordo poco chiaro cmq presenti. Ci son sempre stato nei momenti difficili, forse solo più in quelli che nella quotidianità. Decidiamo di sposarci anche perchè le terapie son finite, ci siamo staccati, stiamo bene, iniziamo a sentir la vita che tutto sommato regala qualcosa di buono. Poco dopo esserci sposati, giorni intendo, mi confessa che un anno prima, in un periodo durante il quale eravamo pressochè prossimi a lasciarci, mi confessa di essersi confidata e visto un ragazzo, un bel colpo per me, anche se le dinamiche del tradire e del tradimento dato/ricevuto le conosco, decido di andar oltre, avendo vissuto entrambe le situazioni e ricordandomi come fossi in quel periodo, ho contribuito molto attivamente. Trascorsi due anni, lei più di me, spinge per un figlio, io son poco incline, tant'è che alla fine un pò come tanti, lo si fà ... son stato sempre molto poco incline, perchè con una tremenda paura che qualcosa andasse storto, intendo disabilità etc, mi hanno sempre disturbato molto, non per la cosa in sè, ma per in transfert che istintivamente mi capitava difare, inteso come difficoltà nell'affrontare la vita, disagi, vulnerabilità rispetto alla società certo poco incline all'inclusione.
Alla nascita, qualcosa non torna, non mi dilungo, sindromi genetiche di natura pressochè ignota, colpo duro per ebntrambe, duro per lei che da subito aveva "sentito", io/famiglia etc visti i suoi passati problemi di attacchi di panico, richio concreto di depressione post partum, istintivamente abbiam odato più retta ai medici che a lei, effettivamente la diagnosi è arrivata a circa1 anno a 8 mesi di distanza, e progressivi indizi che andavan onella direzione che la bimba avesse qualcosa, mi moglie si è sentia tradita, perchè non ascoltata, io lo dico con il cuore, avevo più paura delle depressione post partum, che appunto rientrava parecchio nella diagnosi di chi la seguiva al tempo, insomma da una parte ho dovuto attenermi al sostegno medico per non crollare nel buio più totale del sentire, e del non sentire di pancia, aimè questo è stata una bella medaglia, indelebile che lei porta con se, sentita tradita inascoltata sminuita nel suo sentire più intimo e profondo di neomamma.
andiamo avanti, ora ha due anni e qualche mese, un anno tra gravidanza etc, poco sesso, poi visite su visite, impegni, continui riscontri esami e mille altre cosa hanno un pò tolto naturalezza al rapporto, da subito molto sesso, appena conosciuti, poi su per giù una settimana si ed una no, poi gravidanza e varie paure etc, forse una volta in nove mesi, nel primo an no, tosto veramente tosto, la vita e le difficoltà con nostra figlia ci hanno fatto pensare ad altro, diciamo che in questo secondo anno, possiamo contarel in, mesi forse, vagamente soddisfacenti, più per input mio che suo; a volte è capitato che lo facesse con voglia giusto perchè amiche che vennero a trovarci fossero particolarmente in forma, giusto per conferma delle sue insicurezze.
dal canto mio ripeto, ho le mie colpe anche tante, sia di comprensione che di accudimento che di ascolto; ho avuto difficoltà ad affrontare la situaizone, ho svolto compiti, eseguito al meglio le faccende, in modo meccanico ma continuativo; aiuto in casa, seguo mia figlia, sono autonomo nelle mie cose, c'è una buona suddivisione dei compiti, come normale sia, non sono pigro, le do molto aiuto, forse non quello che vorrebbe.
il punto è questo, ora a dignosi nota, un pò ci siamo abituati all'idea di cosa ci dirà il futuro, sempre con una scarsa approssimazione ovviamente, ma siam oconsci della situazione, lei, ed anche io facciamo piccoli passi nel ristabilire un pò di tempo per noi come coppia, anche se lamenta che non faccio mai nulla per farla sentir bella, per corteggiarla, dal canto mio io a fronte di sue richieste mi chiese di mettermi in forma (mi ero lasciato andare) l'ho fatto, smesso di fumare, sport perso 10 kg, tornato interessante, in forma insomma, aimè non vedo da parte sua il suo contributo.
ci stiamo ricavando un pò di tempo per noi, molto poco, un aperitivo con i colleghi, uscita con amici, poca roba veramente, non ci si separa molto; la mia paura ora, è che ci allontaneremo sempre più, come se questa "normale" ripresa della nostra vita, sia il via ad allontanarci per sempre, dico questo perchè lo sento di pancia.
Lei mi piace ancora, molto, basta averla vicino per aver voglia di lei, ho mille difetti e lo riconosco, ciò che mi contraddistingue e l'esser incostante, ma ho veramente molte difficoltà a rimettermi in gioco senza esser cercato e voluto, sessualmente intendo. Mi sento menomato pesantemente, la cosa mina particolarmente la mia autostima, anche perchè al lavoro occasioni ne ho, ed ho anche una collega sposata di vicino ufficio che mi ha fatto chiaramente intendere di voler farsi una scopata, lusingato e molto dalla cosa, ricambierei volentieri.... ma i lpunto è un altro non è la donna che cerco, la scopata mi darebbe 5 minuti di gloria, ma non cambierebbe le cose, è mia moglie con cui vorrei far sesso.
lungo ma ovviemente come saprete, son microsfumature di una vita fatta di anni, ho riportato grossomodo i fatti salienti.