Si parlava di incontri collettivi ospedalieri..
Immagino che durante questi incontri e con queste conoscenze, l'empatia con qualcun altro non sia sgorgata improvvisamente parlando delle emozioni dei tuffi nelle fontane delle piazze, dopo la vittoria dei mondiali del 2006
In realtà parlavo di un video che ci è stato mostrato, che invitava a distinguere l'empatia dal compatimento, per esempio.
L'empatia è il miglior modo per relazionarsi con chi ha problemi.
Vuol dire comprendere le emozioni dell'altro, senza giudicare, senza compatire, senza criticare.
E' una capacità rara e non mi escludo dal non averne saputo in tanti momenti della mia vita farne uso.
Di solito tutti giudicano, consigliano, compatiscono, insomma, fanno da spettatori delle emozioni altrui restandone sempre fuori senza capirle.
E non fanno assolutamente il bene di chi non sta bene, che vede accrescere la sofferenza proprio perché si sente incompreso nel male.
Una persona malata circondata da persone non empatiche si sente come chi pur urlando non viene mai sentito né ascoltato.
Ignorato. Non visto.
Cosa ci hanno detto in ospedale?
Che dobbiamo imparare a essere empatici, perché questo aiuta gli altri.
E non vuol dire essere tutti nella stessa barca o sentirsi tali.
Non per niente, per insegnarci ciò, ci fanno fare i role playing descrivendo le emozioni che sorgono in quei momenti in cui impersoniamo un'altra persona alle prese con una situazione.