su cosa?Comunque...che noia avere ragione.![]()
su cosa?Comunque...che noia avere ragione.![]()
Allora. Verissimo quello che dici in punto influenza dell'ambiente. Diciamo però che nell'ambito delle interazioni umane questa distinzione tra pubblico e giocatori io non la vedo. Ci sono persone sullo stesso piano. E certo: questo non toglie che ve ne possano essere alcune che per determinate caratteristiche di credibilità (vera o presunta che sia) maggiormente in grado di ottenere ascolto, ed eventualmente fomentare il matto di turno. E l'ambiente a volte fa il resto. Come anche no, perché sempre di scelta individuale si tratta. Anche quella di stare in un certo ambiente. I miei personali campanelli di allarme? Ti dirò: Saltano non per le bagatelle, ma quando mi accorgo che c'è una gara al ribasso senza limiti. Non esiste uno stop: per cui si crea un clima surreale in forza del quale l'evidenza di alcuni fatti viene negata, e cio' che resta e' un contenitore vuoto. Tipo che spacco macchine, incendio negozi eppero' guai a dirmi qualcosa. E se lo fai sicuramente sei peggio di me. Quel sei peggio di me, in ambienti vuoti, ha troppo eco. Con la conseguenza che non si tratta più di parlare di pecche: si tratta di cambiare aria, o diventare peggio di quella voce. A seconda.Diciamo che, volendo in qualche modo "sfruttare" questa situazione x farne argomento di riflessione, è un po come i giocatori di calcio in campo che si lasciano andare a proteste sguaiate e scenate polemiche con l'arbitro durante la partita.Tra il pubblico che guarda ci puo' essere il gruppo di "matti",che si carica di quanto vede, e a fine partita va a sfasciare auto e locali.Quando si è in interazione sociale, a qualsiasi livello, i condizionamenti sono praticamente inevitabili, e questo andrebbe tenuto sempre a mente.Ovviamente se vado a bruciare un'auto a fine partita perché i giocatori della mia squadra hanno fatto in campo la tragedia greca x un rigore dubbio, la responsabilità è solo mia.Ma anche i giocatori devono sapere che se fanno le tragedie greche in campo, ci può essere il matto sugli spalti che si carica e perde la testa.È una riflessione generica.. Ma secondo me importante, in moltissimi ambiti, anche in quello familiare di coppia
Sulla necessità di porre limiti e poi eliminare chi non li rispetta.su cosa?
Concordo. Perchè alla fine sia per i giocatori che per i vandali si tratta solo di misere giustificazioni che mirano esclusivamente a non assumersi le responsabilità dei propri atti ed a scaricare su altri i propri insuccessi ( calciatori ) o frustrazioni e rabbia repressa ( vendali ).Allora. Verissimo quello che dici in punto influenza dell'ambiente. Diciamo però che nell'ambito delle interazioni umane questa distinzione tra pubblico e giocatori io non la vedo. Ci sono persone sullo stesso piano. E certo: questo non toglie che ve ne possano essere alcune che per determinate caratteristiche di credibilità (vera o presunta che sia) maggiormente in grado di ottenere ascolto, ed eventualmente fomentare il matto di turno. E l'ambiente a volte fa il resto. Come anche no, perché sempre di scelta individuale si tratta. Anche quella di stare in un certo ambiente. I miei personali campanelli di allarme? Ti dirò: Saltano non per le bagatelle, ma quando mi accorgo che c'è una gara al ribasso senza limiti. Non esiste uno stop: per cui si crea un clima surreale in forza del quale l'evidenza di alcuni fatti viene negata, e cio' che resta e' un contenitore vuoto. Tipo che spacco macchine, incendio negozi eppero' guai a dirmi qualcosa. E se lo fai sicuramente sei peggio di me. Quel sei peggio di me, in ambienti vuoti, ha troppo eco. Con la conseguenza che non si tratta più di parlare di pecche: si tratta di cambiare aria, o diventare peggio di quella voce. A seconda.
.Sulla necessità di porre limiti e poi eliminare chi non li rispetta.
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ecco lo vedi che anche a te piace il metodo Grillo![]()
se non sapessi che sei dell'altra sponda ,intendo partito, siamo una coppia perfetta:rotfl:
Quoto, solidarietà anche da parte mia.ESSERE SOLIDALI
Sono giorni che penso a questa frase, essere solidali, essere solidale … sostenere, confortare, abbracciare con affetto chi è in un momento di difficoltà a causa di una becera vigliaccheria, a causa di chi evita di guardarsi allo specchio perché vedrebbe un mostro, una merda, a causa di chi una volta di più irrompe nella vita altrui per creare dolo, per spaccare un’armonia che può esser forte o lieve ma c’è ed è intoccabile per chiunque
Io sono solidale con te e con me tutti coloro, che sono qui, e sanno della gravità della cosa.
Chiedi quello che vuoi noi ti sosterremo.
Non farò qui inutili pettegolezzi tanto cari in altri luoghi, dove ancora una volta se possibile è stata calpestata la dignità umana, insabbiando, nascondendo e formulando ipotesi abominevoli per non mettersi in discussione, era un’occasione e come era prevedibile è stata disattesa
Ti saresti aspettata una voce che scrivesse: “ ehi fermi tutti, basta, è successa una cosa grave, meglio tacere e favorire la soluzione” …invece
Voli pindarici sul nulla o meglio sui soliti noiosissimi quaraquaqua
Ecco la voce è la nostra qui, siamo indignati, incazzati, arrabbiati e siamo con te, senza alcun dubbio.
probabilmente ho usato un esempio imperfetto per trasmettere un messaggio che comunque spero sia passato.Allora. Verissimo quello che dici in punto influenza dell'ambiente. Diciamo però che nell'ambito delle interazioni umane questa distinzione tra pubblico e giocatori io non la vedo. Ci sono persone sullo stesso piano. E certo: questo non toglie che ve ne possano essere alcune che per determinate caratteristiche di credibilità (vera o presunta che sia) maggiormente in grado di ottenere ascolto, ed eventualmente fomentare il matto di turno. E l'ambiente a volte fa il resto. Come anche no, perché sempre di scelta individuale si tratta. Anche quella di stare in un certo ambiente. I miei personali campanelli di allarme? Ti dirò: Saltano non per le bagatelle, ma quando mi accorgo che c'è una gara al ribasso senza limiti. Non esiste uno stop: per cui si crea un clima surreale in forza del quale l'evidenza di alcuni fatti viene negata, e cio' che resta e' un contenitore vuoto. Tipo che spacco macchine, incendio negozi eppero' guai a dirmi qualcosa. E se lo fai sicuramente sei peggio di me. Quel sei peggio di me, in ambienti vuoti, ha troppo eco. Con la conseguenza che non si tratta più di parlare di pecche: si tratta di cambiare aria, o diventare peggio di quella voce. A seconda.
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ecco lo vedi che anche a te piace il metodo Grillo![]()
se non sapessi che sei dell'altra sponda ,intendo partito, siamo una coppia perfetta:rotfl:
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.secondo me questo è un vantaggio :carneval:
Non lo vedo neanche se mi pagano..
e dai fammi contento
ieri hai visto la tv Grillo chi non la pensa come me si faccia un partito , quindi non pensi che così elimina chi vuole entrare e farsi gli affari propri o qualsivoglia correnti?
io vi ho sempre visto bene insieme....
mi piace perchè li caccia , pensa se li mandava al confino:carneval:
Oppure non capisci nulla di coppie.io vi ho sempre visto bene insieme...
non ci posso far nulla, sono un inguaribile romantico :carneval:
.io vi ho sempre visto bene insieme...
non ci posso far nulla, sono un inguaribile romantico :carneval:
:rotfl::rotfl::rotfl:Oppure non capisci nulla di coppie.![]()
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sai di tempo per noi grandini non ce n'è rimasto molto (famo i scongiuri:upma vale la pena perderci un po di tempo prima o poi una cosa carina me la dice
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.secondo me Brunetta è una donna che le cose carine te le dice tutte insieme...
ed è lì che si tocca il paradiso![]()
Per me libertà e' pensare ciò che si pensa a prescindere da dove ci si trova. Un esempio: non è che qui mi sei simpatico, e altrove mi sei antipatico. E' inevitabile avere giudizi e opinioni su un altro. Anche qui: nulla di male nel dire tizio (che a te sta simpatico) a me e' invece antipatico. Per mille mila motivi, o fosse anche solo a livello epidermico. E' assai brutto il comportamento di chi, con la scusa (ufficiale) di proteggerti da chissà che mostro (e che sono io? Una povera scema?) paventa chissà quali conseguenze negative per il solo atto di conoscere l'altro. All'inizio credi sia una sorta di istinto materno, per quanto sbagliato. E la reazione è quella di dire "ellamaddosca!".Poi riflettendo capisci che non c'è nessuna volontà genuina di mettere in guardia chi da chi. Ma solo voglia di denigrare. Al pari di chi ti dice che fai schifo ma poi non sa neppure spiegarti il perché.Non mi avrebbe spostato una virgola se tu mi avessi detto " non scrivere la'". O meglio: me la avrebbe, eccome, spostata. Ma solo su di te. Inizialmente magari ci avrei visto un affettuoso avvertimento. Ma ti avrei messo alla prova, e se avessi capito che l'intento era solo denigratorio, beh... Avrei tratto le conclusioni che più mi sarebbe aggradato trarre. Nulla di particolarmente male, comunque.probabilmente ho usato un esempio imperfetto per trasmettere un messaggio che comunque spero sia passato.quanto agli ambienti.. ognuno sceglie quello che più gli si confà o più gli "sfagiola"..mi sei fedele e comoda testimone, avendo a suo tempo tu scelto di scrivere altrove (forse tuttora, non lo so), che mai per un solo secondo ti ho giudicato per questo, né ti ho "invitato" a andare o restare o qualsiasi altra cosa..questa si chiama libertà, ed è bello concederla, per quanto mi riguardaio amo dialogare con tutti, e dopo tanti mesi qui dentro non ho mai mandato in culo nessuno, né offeso nessuno.non posso dire lo stesso di altri nei miei confronti, ma pazienza... :mexican: e amo dialogare, specialmente con quelli che hanno ottiche diverse dalle mie, ma sui concetti, non sulle personele amicizie, gli affetti, i trascorsi, annebbiano la vista, e lo dico da una vita, mica da oggicosì come dico che il "privato" rapporto tra due persone va difeso in ogni modo e in ogni maniera, e non "dato in pasto", e ti dirò... che trovo queste cose che scrivo da sempre, tremendamente e terribilmente attualiMa quando il dialogo si sposta dal parlare di un concetto al difendere qualcuno (se stessi compresi) o offendere gratuitamente l'altro, quello che si determina è esattamente quello che ho nerettato di sopraè il segnale inequivocabile che un dialogo equilibrato e franco non è più possibile, almeno in quel momento, almeno in quel contesto, con quella persona.Ed io, ai dialoghi così strutturati, non sono minimamente interessato