mailea ha detto:Ecco ho trovato denominazione al mio periodo attuale: "astinenza ascetica"![]()
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La penso pari pari come te.Bruja ha detto:Si dice che se ci si innamora non ci si può fare nulla........... forse a 15 anni, dopo si capisce benissimo che ci si imbarca in una relazione clandestina ed entrarci è sempre consapevole!
mailea ha detto:Ecco ho trovato denominazione al mio periodo attuale: "astinenza ascetica"![]()
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ne dubito fortemente!Bruja ha detto:Vuoi dire che mi devo aspettare "l'estasi mistica" conseguente??![]()
Bruja
La Lupa ha detto:Storia?
Nessuna storia.
Tante, una via l'altra; esperienze diverse, matrimoni, convivenze e astinenze ascetiche.
Niente male a conti fatti; nella continua tensione verso qualcosa di perfetto.
Nell'attesa... inganno il tempo.![]()
Sai, io non so perchè, ma non mi sono mai sentita in trappola.
La cosa che faccio più fatica a comprendere di voi che scrivete, è il senso dell'inenuttabilità che fa da sfondo alle vostre storie.
E' come se io stessi seduta su una scogliera e voi sulle rive di un lago.
Il mio orizzonte è una linea, il vostro un cerchio.
A volte mi chiedo cosa è che fa la differenza.
La risposta non la so.
Sei cattolico?Non registrato ha detto:Forse perchè non hai paura o non senti il peso delle scelte - questo non perchè sei profonda o sensibile ma solo perchè sei indipendente - l'ineluttabilità che tu dici io la sento,ogni giorno, quando sai già come andrà a finire, come plasmerai gli eventi per fare in modo che il destino sia quello che hai effetivamente scelto. Oh sì è ineluttabile fare determinate scelte è stato per me ineluttabiletrovarmi in un certo sistema di vita. Me ne sto accorgendo solamente ora ma ho un "po paura" a tornare indietro .... ho condizionato molte vite , anche innocenti, e un prezzo per tutto questo va pagato, e io non mi posso tirare indietro e soprattutto non ci potrà mai essere nessuno che pagherà per me. Un abbraccio.
bastardo dentro
Non ti ho chiesto se credi in dio ma se sei cattolico... forse dovrei dire: se hai un'educazione cattolica.Non registrato ha detto:credo in un dio al di la del tempo e dello spazio che non si cura di me o di noi, troppo piccoli, ma magari siamo parte di un disegno più grande; io dio lo vedo anche in questo pianeta, ogni giorno, nei sorrisi della gente, negli occhi dei bambini e nella grandiosità della natura ma vedo anche la sua distanza nell'efferatezza dell'uomo e nelle nefandezze che esso compie. perchè?
bastardo dentro
La Lupa ha detto:Non ti ho chiesto se credi in dio ma se sei cattolico... forse dovrei dire: se hai un'educazione cattolica.
Perchè da quello che hai scritto, sembrerebbe.
...è stato per me ineluttabile trovarmi in un certo sistema di vita...
...ho condizionato molte vite, anche innocenti...
Sono concetti molto evocativi di un certo tipo di evoluzione personale.
Poichè personalmente ritengo che la cultura e l'educazione cattolica appunto, facciano molto male al progresso di crescita di cui sopra, e visto che l'argomento era (circa) sul come si vivono le proprie "storie", mi chiedevo quanto potesse influire l'impronta della chiesa cattolica apostolica romana (come se non lo sapessi) o meglio, quanto tu per esempio ne sei consapevole.
Un casino eh?![]()
una certo cattolicesimo in casa l'ho respirato ma niente di particolare poi sono uscito molto presto (con le mie gambe) di casa a 23 anni e da allora non sono piu tornato sento però l'influenza di alcuni valori che effettivamente sento mi abbiano condizionato e mi condizionino tuttora l'esistenza: non fare soffrire mai nessuno, cercare di aiutare il prossimo sempre e soprattutto, se si riesce, sopportare il peso delle proprie scelte che non sempre debbano seguire il proprio tornaconto personale e infine non scappare davanti alle avversità ed alle responsabilità; ecco direi un pò di "cultura del sacrificio"...... però forse, ripensandoci, se avessi ascoltato un pò meno questa cultuta forse il mio orizzonte sarebbe meno circolare e io un pò meno BASTARDO DENTRO. mmmm il bandolo mi sembra sempre più lontano......
Non mi pare. Direi più vicino.Non registrato ha detto:... non fare soffrire mai nessuno, cercare di aiutare il prossimo sempre e soprattutto, se si riesce, sopportare il peso delle proprie scelte che non sempre debbano seguire il proprio tornaconto personale e infine non scappare davanti alle avversità ed alle responsabilità; ecco direi un pò di "cultura del sacrificio"...... però forse, ripensandoci, se avessi ascoltato un pò meno questa cultuta forse il mio orizzonte sarebbe meno circolare e io un pò meno BASTARDO DENTRO. mmmm il bandolo mi sembra sempre più lontano......
La Lupa ha detto:Non mi pare. Direi più vicino.
Hai già detto tutto tu da solo, guarda.
Ecco, proprio la cultura del sacrificio, è uno dei punti nodali dell'evoluzione personale di chi è nato e cresciuto in un paese come il nostro.
Trovo che difficilmente ci sia qualcosa che allontani di più dalla completezza.
In tutto quello non c'è niente, dico niente, che abbia in conto il proprio personale benessere.
Che direi che è nodale per la nostra esistenza, non trovi?
Guarda, una delle meditazioni che ho fatto più a lungo e che tutt'ora rispolvero è su di un passo del vangelo, per altro famosissimo e inflazionato, (mi pare Matteo ma potrei dire una stronzata) che è:
Ama il prossimo tuo come te stesso.
Mmmm... pensa un pò bene a questo concetto.
si è vero, hai ragione, c'era anche un filosofo che ho studiato che diceva che in italia dopo 2000 anni di vaticano non possiamo non sentirci cristiani (croce credo) però è più forte di me volermi sacrificare. intuisco tuttavia che ci sia qualche cosa che non va in quanto, alla fine poi vedi...., tradisci e vorresti anche trasgredire essere libero davvero, senza condizionamenti. ognuno di noi sà a cosa dovrebbe tendere il bene proprio e del prossimo la virtù e invecepoi ti scopri ogni giorno a fare a patti con la tua natura che guarda le donne, le desisera che è edonista per certi versi e anche un pò egoista (in quanto vedi e ti accorgi di cosa potresti fare e non lo fai) per quello che mi sento bastardo dentro perchè so in che direzione dovrei andare,so come dovrei completarmi come persona invece magari mi trovo a sognare cose proibite, magari non vorrei, ma in me questi "diavoletti ci sono" e non riesci sempre a reprimere tutto e quando non riesci a farlo, a volte, la risposta è proprio quella di essere ancora più disponibile nei confronti di tutti un pochino per espiare..... non so se capisci? ma credo di si perchè mi sembri davvero avanti.
Mia moglie davanti e dietro tutti quanti....Non registrato ha detto:... per quello che mi sento bastardo dentro perchè so in che direzione dovrei andare,so come dovrei completarmi come persona invece magari mi trovo a sognare cose proibite, magari non vorrei, ma in me questi "diavoletti ci sono" e non riesci sempre a reprimere tutto e quando non riesci a farlo, a volte, la risposta è proprio quella di essere ancora più disponibile nei confronti di tutti un pochino per espiare..... non so se capisci? ma credo di si perchè mi sembri davvero avanti.
La Lupa ha detto:Mia moglie davanti e dietro tutti quanti....... diceva quello...![]()
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No però, non capisco.
Cioè, capisco quello che scrivi ma non capisco perchè non fai lo scalino successivo.
Voglio dire, il passo dopo non è espiare!
Cristo! Espiare! Ma è un concetto agghiacciante!
Tu sai come stai espiando le tue colpe, quelle verso te stesso?
Con la sofferenza.
Essere più disponibili nei confronti di tutti è una bella cosa.
Ma è bella nel momento in cui si è completi, tondi, e quello che si ha da dare è roba vera e sana! Invece, messo così, cosa dai?
Pezzetti rabberciati di dolore mascherati da generosità.
Un pò cruda? In effetti io sono talebana, però mas o meno, è così.
Bè io non la vedo proprio così; dare è comunque dare essere generosi resta e ti fa sentire meglio anche perchè alcune volte si cade, si va in basso e il far vedere a se stessi che si è in grado di capire i bisogni degli altri essere un pò più disponibili del solito, credo sia bello. è chiaro che se ti accorgi in che direzione dovresti andare - e non lo fai - è inevitabile la volontà di voler in qualche modo "espiare". come dici, correttamente, il "percorso"è fatto anche di rinunce e io - sembrerà ipocrita - ma ogni errore (o azione di cui proprio proprio non andare fiero) che faccio spero di imparare da esso, di non ripeterlo, di migliorarmi. so che è difficile ma è una tensione verso il bene, un concetto di bene di cui forse io non faccio parte perchè, ripeto, in me ci sono questi sentimenti e queste tensioni ma vi sono, contemporaneamente, istinti un pò bestiali; ti ricordi il thread di soleluna ... bè io lo capisco, so cosa prova vedendo una bella ragazza disponibile e disinibita che ti vuole.... lo so non è profondo, non significa nulla, è indice anche di immaturità e perchè no stupidità ma so che - ora come ora - ne potrei rimanere colpito. ciò che sto cercando di capire è se questo sia dovuto al fatto che faccio fatica - dopo ciò che mi è successo - a vedere mia moglie come il centro della mia vita morale e sessuale. oppure se sono "cambiato" e, anche in un eventuale ed auspicabile stato di appagamento o nuova fase di innamoramento potrei essere di nuovo vittima di determinate sensazioni. Anche se alla fine, io credo, che tutto sia una scelta, non viene magari da dentro essere sempre fedeli, corretti e sinceri, credo sia necessario sceglierlo ogni giorno, scegliere di appartenere a qualcuno secondo me è la maniera migliore per rendere vitale e duraturo un rapporto, banale forse, ma nella sua banalità tremendamente complicato. una carezza
Basrtardo Dentro
Non è affatto complicato quando è Amore, credimi.Non registrato ha detto:Anche se alla fine, io credo, che tutto sia una scelta, non viene magari da dentro essere sempre fedeli, corretti e sinceri, credo sia necessario sceglierlo ogni giorno, scegliere di appartenere a qualcuno secondo me è la maniera migliore per rendere vitale e duraturo un rapporto, banale forse, ma nella sua banalità tremendamente complicato.
Il problema è quando questo Amore non c'è più o non lo senti più.naike ha detto:Non è affatto complicato quando è Amore, credimi.
La lealtà è una naturale conseguenza di un sentimento autentico.
E certo che si sceglie!Non registrato ha detto:Bè io non la vedo proprio così; dare è comunque dare essere generosi resta e ti fa sentire meglio anche perchè alcune volte si cade, si va in basso e il far vedere a se stessi che si è in grado di capire i bisogni degli altri essere un pò più disponibili del solito, credo sia bello. è chiaro che se ti accorgi in che direzione dovresti andare - e non lo fai - è inevitabile la volontà di voler in qualche modo "espiare". come dici, correttamente, il "percorso"è fatto anche di rinunce e io - sembrerà ipocrita - ma ogni errore (o azione di cui proprio proprio non andare fiero) che faccio spero di imparare da esso, di non ripeterlo, di migliorarmi. so che è difficile ma è una tensione verso il bene, un concetto di bene di cui forse io non faccio parte perchè, ripeto, in me ci sono questi sentimenti e queste tensioni ma vi sono, contemporaneamente, istinti un pò bestiali; ti ricordi il thread di soleluna ... bè io lo capisco, so cosa prova vedendo una bella ragazza disponibile e disinibita che ti vuole.... lo so non è profondo, non significa nulla, è indice anche di immaturità e perchè no stupidità ma so che - ora come ora - ne potrei rimanere colpito. ciò che sto cercando di capire è se questo sia dovuto al fatto che faccio fatica - dopo ciò che mi è successo - a vedere mia moglie come il centro della mia vita morale e sessuale. oppure se sono "cambiato" e, anche in un eventuale ed auspicabile stato di appagamento o nuova fase di innamoramento potrei essere di nuovo vittima di determinate sensazioni. Anche se alla fine, io credo, che tutto sia una scelta, non viene magari da dentro essere sempre fedeli, corretti e sinceri, credo sia necessario sceglierlo ogni giorno, scegliere di appartenere a qualcuno secondo me è la maniera migliore per rendere vitale e duraturo un rapporto, banale forse, ma nella sua banalità tremendamente complicato. una carezza
Basrtardo Dentro
La Lupa ha detto:E certo che si sceglie!
Ma si può anche scegliere di no!
Ma qualunque sia la scelta fatta trovo che sia corretta farla per se stessi, non per altri.
Voglio dire, la scelta fatta per sacrificio o perchè è giusto così, ci fa soffrire.
Quindi non è la scelta giusta, ti pare?
... sempre che tu non sia cattolico (vedi che torniamo lì) e quindi a soffrire ci godi un casino e ti convinci di guadagnare una fetta di beatitudine.
...in me ci sono questi sentimenti e queste tensioni ma vi sono, contemporaneamente, istinti un pò bestiali...
O santo cielo!
Sei in compagnia di qualche buona miliardata di esseri umani, và.