Figli autonomi

Brunetta

Utente di lunga data
Si, anche se la comunicazione mediata da un supporto tecnologico è un po' diversa.
Ma è che, banalmente, sono pochi. Pochi in casa, dove a volte non hanno fratelli, pochi in strada, nei parchi, a giocare senza genitori, come facevamo noi.
Ora vanno ai corsi, dove c'è sempre un adulto di riferimento, sono meno liberi. E quindi, come è normale, più protetti e meno autonomi.
Verissimo.
Ma la cosa che ho richiamato alla attenzione riguarda bambini piccoli.
Certo che poi la scuola e l’interazione con gli insegnanti e coetanei può in parte far recuperare la carenza iniziale.
Ci sono sempre state famiglie in cui non si parlava o si parlava poco, tra le classi inferiori, dove il linguaggio era molto limitato, e tra quelle superiori, in cui il rapporto con i bambini era considerato poco interessante. Ma forse nell’800, forse.
Ma la differenza di interazioni tra prima e dopo si riferisce a pochi anni fa. Si parla di quando gli adulti erano costretti a parlare con i figli perché non avevano scelta.
L’altra sera hanno trasmesso un bel documentario RAI su alcune mamme dopo che erano tornate a case con i neonati.
Prevalentemente era incentrato sul vissuto e la fatica delle mamme. Ma erano evidenti le diversità di comunicazione.
Io mi riferisco a situazioni pubbliche.


 

Brunetta

Utente di lunga data
Così piccolini non ne vedo da tanto, magari li incrocio per strada ma non ho contatti diretti, soprattutto con genitori giovani.
I risultati si vedono quando entrano a scuola, come dicevano in U.K.
Io confermavo guardando in giro.
 

Nicky

Utente di lunga data
I risultati si vedono quando entrano a scuola, come dicevano in U.K.
Io confermavo guardando in giro.
Si, poi lì iniziano a cinque anni, il primo anno è un po' simile al nostro prescuola, nel senso che non partono subito con lettura e scrittura, ma passano comunque a scuola otto ore impegnative.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si, poi lì iniziano a cinque anni, il primo anno è un po' simile al nostro prescuola, nel senso che non partono subito con lettura e scrittura, ma passano comunque a scuola otto ore impegnative.
Io ho cambiato scuole in diversi contesti sociali. Ricordo ancora il mio ingenuo e sciocco sconcerto quando i bambini mi guardavano senza capire cosa dovessero fare quando avevo detto di mettere i quaderni sul ripiano dello scaffale. Non capivano né ripiano, né scaffale e non è avvenuto ieri.
Così mi impegnai per non adeguarmi e insegnare parole nuove.
Poi è capitato anche a me di non capire termini di derivazione dialettale.
 
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