Primo grassetto: non sono d'accordo
Ovviamente
Sei quello che non sei, e non "non sono me" In quel "recitare" non sei (tu generico) un altro. Sei tu, che reciti quello che non sei. E quello che non sei é il contenitore di quello che vorresti essere, a volte, a volte é il contenitore di quello che non vorresti essere, a volte entrambi...un’accozzaglia di frustrazione, paura, insoddisfazione, desiderio, bisogni...riassumibili in un maldestro tentativo di affermazione di sé passando dalla parte non realizzata invece che da quella realizzata.
E per me non é vero. Sto posto si chiama tradimento.net, non PSTD.net. Quella che tu mi vai delineando é la figurina, quella dello sfigato quintessenziale, l’avatar del disagiato che non gioca o ha perso la partita nella vita reale e si va rifacendo sul forumme perché é la via più facile per affermare chi vorrebbe essere. Poi, c’é chi effettivamente USA il forum, non lo VIVE: per svagarsi, raccontarsi, scopare, cazzeggiare, giocare di ruolo, confrontarsi sugli argomenti che lo interessano. Un mondo che qua mi sembra davvero visto dal buco della serratura.
Ma sei sempre tu (generico tu). E in quella rappresentazione ci sei esattamente tu, la tua visione di quel che vorresti (o non vorresti essere) che é simile a molte altre (perché nel non essere ci si appoggia su quel che si crede debba essere, e quindi a schemi collettivi e non individuati poiché vissuti solo attraverso l'astrazione) ma é anche assolutamente individuale, poiché ognuno elabora nel suo particolare modo. Riconoscer l'individuo nella sua generalizzazione é una operazione affascinante, secondo me...perché si passa dalle "crepe" (fra il dentro e il fuori) per arrivarci e non dall'unità (fra il dentro e il fuori).
Questo è ESATTAMENTE quello che era il mio punto di partenza. Poi, a causa dei personaggi troppo statici, degli tsunami forumistici che poi sfumano nel nulla fuffesco più assoluto, sono passato ad appassionarmi alle interazioni tra gli utenti, più che ai singoli. Il flame durato mesi con oscuro e il branco di cani è stato incredibilmente avvincente da questo punto di vista.
I personaggi...sono rappresentazione de ruoli. Ma la pasionaria, il democristiano, quel che vuoi...per quanto aderenti a schemi sociali, per essere riconoscibili ed intelligibili dalla massa, per quanto assolutizzati, essendo comunque una creazione umana, sono comunque ANCHE una rappresentazione individuale.
Ehm, no. I ruoli servono a definire le dinamiche di interazione tra personaggi, così come i personaggi servono a definire l’interazione sulla base della riconoscibilità di un mio schema
Poi possiamo disquisire su quanto é presenza e quanto é assenza di quello specifico individuo.
Ma anche no, grazie. Che poi perché dovremmo disquisirne, visto e considerato che un personaggio potrebbe, per esempio, benissimo essere una creazione collettiva, tanto per dirne una?
Ma é un altro livello. Non esiste una pasionaria uguale ad un'altra. Per quanto entrambe facciano riferimento ad uno schema comune. Ognuna lo interpreterà a seconda di sé...certo, le differenze le si nota bypassando lo schema generale ( che tendenzialmente serve ad un riconoscimento veloce ed é fondamentalmente costruito su schemi sociali) ed entrando nelle sfumature, che caratterizzano.
Se ne vale la pena, ma non eri pigra? Investimento eccessivo e insensato, perché la pasionaria farà sempre la pasionaria e di conseguenza avrà sempre interazioni di tipo fisso. Sposta le stesse pedine sulla scacchiera, per capirci
Tutto questo per dire che fondamentalmente un personaggio senza ruolo non esiste. A rendere diverso la pasionaria dalla pasionaria é la caratterizzazione del ruolo che il personaggio recita. Io capisco che tu faccia riferimento ai png (dipendenti da una entità) e i pg (resi "vivi" da chi gioca il ruolo di quel particolare personaggio). Ma nel discorso che sto facendo io, ossia escludendo un dungeon master o l'intelligenza artificiale di gioco, i png non sono praticamente mai "non giocanti". Mai interamente nelle mani del master. (o della mistress

).
Nemmeno. In realtà pensavo, seguendo su D&D, al fatto che se ti scaraventi con un halfling bardo contro un drago finisci sicuramente arrostito. Proprio perché quel personaggio è per sua natura impossibilitato a sorprenderti, arriva fino ad un certo punto. Magari, tornando al forumme, perché ha troppi scheletri nell’armadio per cui ogni singola parola che scriverà non potrà non tenerne conto. O per sua natura può alludere perché dire “io so che ti metti le dita nel naso” scatenerebbe immediatamente una catena causale che porterebbe inevitabilmente chi mi ha detto che Giovannantonio™ si mette le dita nel naso, deve aver necessariamente detto che del pari si lava il culo con la mano sinistra perché lo zio del dungeon master è sicuramente mancino e solo alcuni sanno che Giovannantonio ™ è in realtà lo zio del DM. Nessun PNG, solo e semplicemente personaggi. Che spesso provano ad avere un ruolo di interazione tra figurine.
Quindi non puoi separare il personaggio dal ruolo che recita.
No, ma posso ben giudicare la qualità dell’interpretazione, perbacco.
Se non con una operazione astratta, che é ben oltre il rendere l'altro figurina. Ma é, che é appunto quel che ti contestavo inizialmente, renderlo inesistente. Cioé slegare il nick da chi lo abita. E viceversa. O meglio, puoi farlo, ma é una operazione talmente astratta che coinvolge semplicemente te. E nessun altro. Mi sto riuscendo a spiegare?
Perfettamente, ma non è del tutto vero, spesso e volentieri la separazione tra personaggio e giocatore viene effettuata d’ufficio quando si mischia il virtuale con il reale e quando gruppi di giocatori concordano come dovrebbe / dovrà, avrebbe dovuto essere / il gioco secondo vox populi.
Quanto a Sybil...la conosco.

Ne ho incontrate di Sybil nella realtà, alcune erano frammentate (in termini identitari)...e posso assicurarti che é una di quelle esperienze che toglie tutto il romanticismo del romanzo (molto bello). E mica perché alla fine si uccidono...ma perché vivere contemporaneamente in diversi piani la propria identità, senza la connessione fra le diverse parti del sé, é un qualcosa che sul lungo periodo devasta chi lo fa. Di solito, o si dissociano definitivamente, perdendosi nelle connessioni mente/istinto/emozioni senza mai raggiungerle o in un modo o nell'altro cercano una unità...identificandosi magari in uno dei ruoli, quando va bene, recitati fino a quel momento. A volte in due, a volte in qualcuno di più.

Ma nella realtà, ogni ruolo recitato da Sybil, resta comunque una rappresentazione di qualcosa di sé.
Ovviamente, non parlavo di quello. La fiamma dell’indagine psicanalitica che ti divorah! :rotfl: Sybil viene ripudiata da Dorian quando si rivela come persona e Dorian vede che lei non è la Giulietta quintessenziale. Cade la maschera dell’innamoramento nel personaggio e ci resta la persona qui. Dorian non l’accetta come persona, mentre si era innamorato dell’attrice calata nel personaggio di Giulietta. Avevo messo questo spunto relativamente alla faccenda degli innamoramenti virtuali.
Che sia un qualcosa di realizzato o qualcosa di negato. Neanche in rete ho mai visto personaggi assoluti. Forse perché sono abituata a cercare nelle crepe...e non nelle "facciate" (ti ricordi il discorso della maschera?) Io sono una diffidente DOC, Arci...ossia una che é semplicemente convinta che le persone semplicemente non si conoscono.
Non mi sembri tanto diffidente, semplicemente rassegnata a prendere quel che arriva (senza offesa, ovviamente). Quando un personaggio fa lo stesso giro 100 volte nello stesso modo, che devo aspettare finche non mi stupisce? Mi annoio un sacco prima per conto mio, tranquilla.
Nel reale, sono d'accordo, si hanno più opzioni, ma sono comunque governate dalle nostre proiezioni sull'altro. E vediamo quel che siamo in grado di vedere. Che é spesso quel che siamo abituati a vedere. E di solito quel che siamo abituati a vedere lo vediamo perché é anche dentro di noi. Nel bene e nel male. Un po' il fatto che la persona giusta non esiste, ma quelle sbagliate sono infinite, tante quante siamo in grado di crearci attraverso le nostre immagini interiori messe nel mondo e cucite addosso a chi ci circonda. (spesso e volentieri avendo come obiettivo la conferma/disconferma di noi stessi, più che la Conoscenza dell'altro per come é).
Appunto, e qui entra in gioco il parametro dell’efficienza. Energie non infinite, tempo non ne parliamo (insonnia benedetta). Se non attiri il mio interesse entro un tot, ti uso ma non entro certo in risonanza con te. Le mie immagini interiori sono preziose, se non puoi permettertele indossa quelle da grande magazzino.
Io parlavo di bidirezionalità fra reale/virtuale riferendomi al rapporto che ognuno ha col suo nick. E non al rapporto fra diversi nick/persone. Se parliamo di persone che indossano nick, sono quasi d'accordo con te. Io però il viaggio da reale a virtuale l'ho fatto e fatto fare un po' di volte. Quindi "impossibile", sinceramente mi sembra un azzardo. Complesso, difficile, sì. Impossibile...mah.
Quello che è impossibile è il viaggio al ritroso tra reale e vitruale. Una volta che sei nella mia vita reale, non potrò mai prescindere dal fatto che ho conosciuto la persona dietro la figurina.