A volte sembri conoscerci. E' vero, tutto può sempre succedere, il tempo cambia le persone e soprattutto dovrebbe farle ragionare con maggiore lucidità. Ieri è stata una giornata al mare serena, con i bambini e addirittura con lei. Credo che avremo parlato 3-4 ore, non succedeva da una vita. Ogni volta che cercavo di farmi una passeggiata mi chiedeva se poteva venire con me. Ci siamo confrontati tranquillamente su quello che sta succedendo e sul nostro futuro, insieme o da separati. L'impressione che ho avuto è che le sue convinzioni granitiche si stiano sgretolando, che stia attraversando una fase di riflessione, probabilmente aiutata dalla lontanza mia e dell'altro. Ha ricominciato a parlare di come sarebbe la nostra vita insieme, del suo timore di sentirsi di nuovo inutile e frustrata senza lavoro... Le ho ricordato che l'alternativa sarebbe stare da sola, non ce ne sono altre, e la cosa non mi sembrava renderla felice. Forse anche l'altro pian piano si sta tirando indietro e si stanno rendendo conto che si sono infilati in un vicolo cieco. Mi sembrano due persone immature che cercano di compensare nell'altro le proprie debolezze e frustrazioni. Prima o poi la loro storia, a prescindere dal mio matrimonio, è destinata a finire, di questo sono sicuro.
In sintesi l'ìmpressione che ho ricavato è quella di una donna che sta rivalutando la sua situazione e cerca di mettere i paletti per una possibile riconciliazione. Teme che io non sarei in grado di perdonarla, che si sentirebbe continuamente spiata, ecc. Le ho ricordato che anche io, soprattutto io direi, ho questa esigenza, che il percorso per tornare insieme sarebbe lungo, pieno di insidie e senza certezze. Bisogna "solo" convincersi che vogliamo entrambi provarci, poi il tempo dirà il resto.
La riprova delle inevitabili difficoltà l'abbiamo avuta la sera. Mentre passeggiamo riceve una talefonata, va in confusione, attacca senza rispondere e mi dice che è la moglie dell'altro. Poi una seconda telefonata e di nuovo riattacca. Il resto della serata mi rabbuio un pò, lei mi dice che è stata una bella giornata. Mi accompagna alla macchina, ci salutiamo con un certo disagio senza sapere bene come fare, con un semplice ciao. Passano alcuni istanti che mi sembrano infiniti. Ci giriamo e ci allontaniamo, dopo qualche passo mi volto e vedo che lei ha fatto lo stesso e mi saluta con la mano.
Due mesi sono ancora tanti, può succedere di tutto, a mei e a lei. Il primo passo che devo fare l'ho già messo in cantiere, ora sta a lei farmi cambiare idea.