non è una regola, ma racchiude buona parte delle coppie con molto anni di convivenza. Oddio , tra le coppie giovani bastano solo pochi anni di convivenza per notare il calo.Non fate diventare una o molte esperienze una regola.
non è una regola, ma racchiude buona parte delle coppie con molto anni di convivenza. Oddio , tra le coppie giovani bastano solo pochi anni di convivenza per notare il calo.Non fate diventare una o molte esperienze una regola.
......e so cazzi amari......... fino a quando poi incontri un'altra e allora...
Augelli per diabetici......e so cazzi amari......
è anche dietetico?Augelli per diabetici
no l'ha ospitato ed è stato in casa , invece il mio amico ormai defunto per una straniera giovane ci aveva perso la scuffia e il cervello pensava che il ciclo gli durava mesi ed intanto lo spremeva , si era come dimo a roma rincoglionito , l'altra con cui stava almeno gli ha sfilato una casa in una nota isola dell'africa ma con lei aveva fatto un figlioil dubbio che lei voglia ripulirlo economicamente, non è venuto in mente?
Non solo "amari".........e so cazzi amari......
Carino questo passaggio.. :rotfl: :rotfl:Questo articoletto mostra la "dura" realtà...:carneval::carneval::carneval::carneval:
http://www.linkiesta.it/it/article/...a-relazione-a-30-anni-ed-e-meglio-cosi/37503/
Mettiamoci il cuore in pace: dopo i 30 è FINITA :sonar::sonar::sonar:
Quotissimo...e invece dei corsi prematrimoniale dovrebbero fare corsi ogni 5/10 anni dove si spiegano queste dinamiche...Il desiderio a ruota libera o il desiderio pilotato??
Scherzi a parte, credo che soprattutto oggi non valga molto l'equazione aspettative sentimentali, matrimonio o convivenza.
La convivenza dovrebbe essere l'arte di adattare due libertà e due progettualità. Spesso si sta insieme per realizzare le proprie aspettative e si crede che possano concretizzarsi con l'altro/a e già cominciano gli equivoci. Una volta ci si aspettava una vita tranquilla, la casa, i figli, magari il lavoro di entrambi e un normale tenore di vita.
E' cambiato tutto, perfino gli psicologi dicono che la prima realizzazione deve essere in noi stessi, combinandola poi nel tessuto sociale, e familiare. E cominciano i problemi, le tentazioni, le insoddisfazioni, le ripicche, i malumori e perfino i rancori.
Convivere è difficile e spesso si crede che la novità possano dare ossigeno ad un rapporto asfittico, ed è il primo errore, bisogna cercare di rinnovarsi e ritrovare nuovi entusiasmi e punti di incontro, invece si guarda altrove con un giro panoramico ed ecco che capita il nuovo punto di attrazione che pensiamo sia quel che ci manca...
E cominciano i guai. Si pensa che si potrà gestire tutto, e questo è l'errore più macroscopico che si possa fare, pensare di agire in modo razionale in una situazione assolutamente irrazionale e fortuita in cui oltre al nostro comportamento dobbiamo tenere conto del comportamento terzo... a quel punto prima o poi perdono tutti, è come il tris, l'unico modo per non rimetterci è non giocare, ma ovviamente in questi frangenti la prudenza è una virtù raminga ...
Temo che la verità sia che all'inizio tutto fila perché l'amore vive anche di quello che ci si offre reciprocamente, poi arriva lo stadio "ti amo per l'amore che ricevo", poi "devi darmi il massimo perché non mi rivolga altrove"...e comunque la tentazione è dietro l'angolo.non è una regola, ma racchiude buona parte delle coppie con molto anni di convivenza. Oddio , tra le coppie giovani bastano solo pochi anni di convivenza per notare il calo.
Lo stadio “ ti amo per l’amore che ricevo” può anche essere giusto.... continuare ad amare qualcuno che non ti ama e ti fa soffrire non è consigliabile... un po’ di istinto di conservazione..Temo che la verità sia che all'inizio tutto fila perché l'amore vive anche di quello che ci si offre reciprocamente, poi arriva lo stadio "ti amo per l'amore che ricevo", poi "devi darmi il massimo perché non mi rivolga altrove"...e comunque la tentazione è dietro l'angolo.
La convivenza è un equilibrio precario che va sempre aggiustato e tarato, ma noi siamo impregnati anche di un insopprimibile desiderio di essere soddisfatti e felici e non sempre questo coincide con la felicità della coppia o del partner. A rendere tutto più difficile c'è una evidente caduta di valori, di doveri e di senso della solidarietà, quindi il mantra psicologico abusato che dice "ama te stesso" favorisce l'interpretazione in chiave egoica e questo non aiuta certo perché si mal intende il suo senso, non facendo conseguentemente un servizio di sostegno al rapporto di coppia.
Realizzare sé stessi è sacrosanto ma non si dovrebbe raggiungere questo fine a scapito dell'altrui realizzazione, soprattutto nei sentimenti. A quel punto meglio chiudere per dare equamente una speranza ad entrambi, le relazioni decotte o stremanti fanno male a tutti, figli compresi.
D'accordo.Temo che la verità sia che all'inizio tutto fila perché l'amore vive anche di quello che ci si offre reciprocamente, poi arriva lo stadio "ti amo per l'amore che ricevo", poi "devi darmi il massimo perché non mi rivolga altrove"...e comunque la tentazione è dietro l'angolo.
La convivenza è un equilibrio precario che va sempre aggiustato e tarato, ma noi siamo impregnati anche di un insopprimibile desiderio di essere soddisfatti e felici e non sempre questo coincide con la felicità della coppia o del partner. A rendere tutto più difficile c'è una evidente caduta di valori, di doveri e di senso della solidarietà, quindi il mantra psicologico abusato che dice "ama te stesso" favorisce l'interpretazione in chiave egoica e questo non aiuta certo perché si mal intende il suo senso, non facendo conseguentemente un servizio di sostegno al rapporto di coppia.
Realizzare sé stessi è sacrosanto ma non si dovrebbe raggiungere questo fine a scapito dell'altrui realizzazione, soprattutto nei sentimenti. A quel punto meglio chiudere per dare equamente una speranza ad entrambi, le relazioni decotte o stremanti fanno male a tutti, figli compresi.