Parlavo di un'altra cosa (e fra l'altro a me la lingerie piace pure, e parecchio: ci gioco e mi ci diverto molto), ma non so se riesco a spiegarmi bene. Ho letto che stirare le camicie al marito e sapergliele abbinare, assieme a tutto un set di valore, è stato dato come un contenitore generico dell'essere donna. Ma perché? Se a me piacciono i videogiochi, se non sono in grado di abbinare i vestiti o di fare bene le faccende di casa lo sono di meno? Ci sono dei modi di fare o pensare che sono più femminili di altri? Le persone sono persone: l'"essere uomo" ed "essere donna" sono concetti, a mio dire, assolutamente fasi e fuorvianti (e frequentare un uomo me ne sta dando la conferma). Si è persone. Il senso del mio intervento era questo. Sentire che adesso le donne non sono più donne perché lavorano, si sono emancipate e perché i "vecchi valori" si sono persi... non vi mette un poco di tristezza? A me sì, e pure tanto.
Si sta parlando di nonne e di ruoli che un tempo erano appiccicati ai sessi.
L'uomo era il punto di riferimento economico e la sua importanza stava nel funzionare da sostegno economico per la famiglia - moglie e figli.
L'importanza della donna era data dal ruolo di amministratrice della casa e da quello di madre.
Questa dualità creava - sulla carta e quindi molto in teoria si intende - un appagamento di entrambi i generi in quanto sia l'uomo che la donna si ritenevano necessari e complementari. La coppia di default era un punto di arrivo, la condizione di singletudine... una iattura.
Da decenni la situazione è molto cambiata: uomini e donne sono ugualmente indipendenti, conducono stili di vita simili, quindi i ruoli non possono più funzionare come un tempo.
Quello che si richiede a una coppia è perciò profondamente differente rispetto al passato. E' soprattutto benessere.
Il ruolo dell'uomo soprattutto ha subito un contraccolpo: non essendo più indispensabile quello di sostegno economico gli si chiede di funzionare da
sostegno emotivo, ovvero di accogliere la donna e farla sentire sentire appagata, compresa, stimata per il suo essere donna, in tutta la sua complessità che ora fatica a emergere in un mondo in cui lei viene parificata all'uomo e le vengono richieste prestazioni e compiti (un tempo) da uomo.
Insomma, qualcuno dovrà pur avere il compito di far sentire una donna "donna" quando questo non è più stabilito da un ruolo.
E' un ruolo molto più impegnativo e difficile, al quale non tutti gli uomini sono preparati, e che rende anche implicito un processo di femminilizzazione del maschio, che comporta di conseguenza e purtroppo una sua minor attrattiva sessuale: la donna quindi si trova di fronte a un panorama fatto di uomini un po' all'antica e pertanto poco accoglienti ma ancora dotati di una forte carica sessuale e di uomini accoglienti ma femminili e quindi poco eccitanti dal punto di vista sessuale. Questo spiega anche perché il tradimento femminile è molto cresciuto negli anni: non ci sono molti uomini capaci di soddisfare tali richieste contemporaneamente che, ripeto, sono complesse e non adeguatamente esplicitate.
Dall'altro lato la donna si è mascolinizzata, conducendo uno stile di vita affatto distante da quello maschile.
Anche l'uomo sente la necessità di avere accanto a sé una compagna che sia "donna" e lo faccia sentire uomo, e l'unico campo in cui spera (o crede) ancora di trovare margini di manovra è quello sessuale (ma anche lì le cose stanno cambiando): da qui le richieste di abitini sexy e comunque seducenti o di prestazioni sessuali che comportino una sensazione di dominanza maschile.
Ma anche in questo campo le cose non sembrano andare bene, per i motivi già indicati sopra.