pepe
Vorrei tornare un attimo a monte di tutto ed estrapolarti uno styralcio dal post di Roberto:
"Per questo, fin dall'inizio abbiamo messo al bando le nostre pulsioni "possessive", dicendoci chiaramente che ciascuno dei due poteva tranquillamente avere rapporti sessuali con altri, se ne avesse sentito il desiderio."
Dunque questa liberalità mette al bando le pulsioni "possessive" ma ammette quelle passionali, del desiderio e del sesso................ non ti pare che ci sia uno squilibrio di fondo?
La pulsione di seguire il proprio estro che non "può" essere governabile deve avere liceità, mentre le pulsioni possessive che, per quanto si possa fingere di non sentire, esistono ma dovrebbero essere ignorate in nome di un patto che permette solo di soddisfare ogni proprio prurito sessuale. Andiamo, non mischiamo il pregiudizio con una reale situazione in cui sperare che ci sia assoluto parallelismo di sensazioni significa conoscere davvero poco la natura umana.
Appellarsi ai famosi pregiudizi serve spesso a contrabbandare per liberali situazioni in cui, perfino i protagonisti, arrivano ad essere dubbiosi, fatta salva la possibilità che l'accordo possa essere di assoluta affinità con l'indole di una singola persona.
Delle due una è la cosa, o si accettano pareri di varia natura che semplicemente non comprendono, non per moralismo, ma per modus vivendi, certi patti esistenziali, o ci si fa bastare il proprio assenso; se poi questo arriva a zoppicare, è evidente che i pregiudizi sono l'ultima delle preoccupazioni, poichè in caso, siamo di fronte a scelte frutto di "liberalità" fatte senza giudizio, che è altra cosa.
Per chiudere, credo che Roberto debba ascoltare il suo intimo e la sua sensibilità e se, nel patto con la ragazza ha fatto capolino la gelosia, con buona pace di tutti i presunti pregiudizi ed oscurantismi, lui sbandiera una liberalità che nel suo cuore non ha piantato radici.
Bruja
p.s. x tutti
Mi auguro che non sia reale la sensazione che sto percependo ultimamente e spero di sbagliarmi, ma se pare valga sempre la pena di fare una domanda, non sempre, e ripeto non sempre, vale la pena di dare risposte poichè sussiste un serpeggiante "pregiudizio di ritorno".