SU un figlio grande le noti, ma quando è troppo tardi.
Per avere vissuto lo stesso problema, la diagnosi è difficile finché non ti si presentano in maniera palese i sintomi.
Dopo, capisci l'entità enorme del problema.
Il difficile è farlo capire al resto del mondo che valuta il tutto spesso come "capricci" o colpa.
Il padre del ragazzo ha il limite di tanti, quelli di non saper interpretare la sofferenza altrui.
Sono pienamente d'accordo con te e con
@CIRCE74.
I problemi di un figlio uscito dall'adolescenza e, ancor più, diventato adulto, persino trentenne o quarantenne, quando escono fuori costituiscono delle sorprese assolute, quasi sempre, mi sento di dire.
Con il senno dei poi è facile fare certi discorsi e trarre conclusioni impietose.
I genitori di figli adulti non hanno la sfera di cristallo.
Quei genitori, quando un figlio "esce" dall'adolescenza, allentano ogni forma di controllo, pensano di aver completato il ruolo genitoriale e di avere a che fare con una persona autonoma, che sappia badare a se stesso/a.
Ed è umano, umanissimo.
Anche perché ritieni doveroso rispettare la sfera emozionale e sentimentale del figlio/a.
E' così che si fa, proprio perché viviamo in una società evoluta che ha lasciato l'approccio patriarcale alle spalle da tempo. E' stato un processo lunghissimo, esattamente come sostiene il filosofo Cacciari (che non piace a
@Brunetta), andando controcorrente.
Non credo che un genitore si azzardi ad informarsi su cosa faccia un/a figlio/a che ha più di 20 anni quando esce con gli amici o rimane fuori a "dormire" a casa di amici.
Sa di essere tagliato fuori dall'ambiente che frequenta il/la figlio/a e sa pure, questo è fondamentale, che se si azzarda a criticare la/il fidanzata/o di lui/lei, perché non lo ritiene "giusto", rischia di aumentare l'attrazione, cioé sortisce l'effetto contrario a quello sperato.
E non ti azzardi a dare consigli, e se lo fai lo fai a mezza bocca.
Aspettando richieste dal figlio/a di pareri o consigli prima di aprire ulteriormente la bocca.
E se non c'è apertura al dialogo, lasci perdere.