Gino Cecchetin

Brunetta

Utente di lunga data
Sono pienamente d'accordo con te e con @CIRCE74.

I problemi di un figlio uscito dall'adolescenza e, ancor più, diventato adulto, persino trentenne o quarantenne, quando escono fuori costituiscono delle sorprese assolute, quasi sempre, mi sento di dire.
Con il senno dei poi è facile fare certi discorsi e trarre conclusioni impietose.
I genitori di figli adulti non hanno la sfera di cristallo.

Quei genitori, quando un figlio "esce" dall'adolescenza, allentano ogni forma di controllo, pensano di aver completato il ruolo genitoriale e di avere a che fare con una persona autonoma, che sappia badare a se stesso/a.

Ed è umano, umanissimo.
Anche perché ritieni doveroso rispettare la sfera emozionale e sentimentale del figlio/a.
E' così che si fa, proprio perché viviamo in una società evoluta che ha lasciato l'approccio patriarcale alle spalle da tempo. E' stato un processo lunghissimo, esattamente come sostiene il filosofo Cacciari (che non piace a @Brunetta), andando controcorrente.

Non credo che un genitore si azzardi ad informarsi su cosa faccia un/a figlio/a che ha più di 20 anni quando esce con gli amici o rimane fuori a "dormire" a casa di amici.
Sa di essere tagliato fuori dall'ambiente che frequenta il/la figlio/a e sa pure, questo è fondamentale, che se si azzarda a criticare la/il fidanzata/o di lui/lei, perché non lo ritiene "giusto", rischia di aumentare l'attrazione, cioé sortisce l'effetto contrario a quello sperato.

E non ti azzardi a dare consigli, e se lo fai lo fai a mezza bocca.
Aspettando richieste dal figlio/a di pareri o consigli prima di aprire ulteriormente la bocca.
E se non c'è apertura al dialogo, lasci perdere.
Cacciari è un uomo di grande cultura e lo apprezzo molto. Però non ha capito cosa si intende per patriarcato (che trovo un termine che crea facili equivoci) e maschilismo. Resta che lui sta con una trentenne e non è frequente che UNA ottantenne stia con un trentenne. È ovvio che lui non possa vedere il maschilismo.
Per il resto concordo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Quindi?
Facciamo a gara su chi ha più disgrazie da raccontare?
Purtroppo, ribadisco, non ha alcuna utilità discutere su un forum di argomenti molto complessi, su problemi difficili da risolvere, tragici per chi li affronta.
E' solo fonte di inutili confronti e giudizi o pregiudizi.
Sulla base di questo comprende ancora meno l'atteggiamento del papà della vittima, che si è esposto a una quantità di giudizi farneticanti e spietati, in grado di mettere a repentaglio la sua salute mentale e di farlo sentire ancora più solo nel momento in cui si spegneranno i riflettori.
Ma forse perché io sono consapevole che raccontare agli altri in pubblico le proprie disgrazie o problemi non comporti beneficio alcuno, se non lo sfogo temporaneo.
A te.
Per altri può essere diverso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' un uomo che ha perso la moglie e la figlia.
Noi siamo rimasti traumatizzati da un tradimento, ci riesce difficile pensare a come possa sentirsi una persona in quella situazione, cosa possa provare.
E cosa possa determinare questa cosa, cosa faccia scattare.
L'unica cosa che giudico negativamente è questa sua esposizione eccessiva.
Io temo che la cosa possa essere anche controproducente.
Io ho citato spesso i miei problemi qui, ma nella stragrande maggioranza dei casi non ho ricevuto nemmeno un abbraccio.
Nella vita reale ho trovato invece solo muri, o ulteriori problemi.
La comprensione è difficile, e basta leggere la reazione di Omicron sopra: l'argomento suicidio per me è fonte enorme di angoscia, perché porta con sé momenti della mia vita molto drammatici, e non mi va che se ne discuta così, come se vi fosse la sola responsabilità di un medico o di una pasticca.
Non mi va perché nel mio vissuto la cosa è stata complessa, e discuterne richiederebbe altrettanto complessità, che non è il caso.
Ma per me non è acqua fresca, non è una cosa che non porti con sé dolore, e ho voluto ribadire la cosa, che mi tocca a livello personale.
Ora, perché dovrebbe andare diversamente per Gino Cecchettin? Questo simulacro di interesse verso di lui non è nemmeno compatimento, è puro sfruttamento.
Quando se ne accorgerà sarà dura, molto dura per lui. Perché è rimasto solo.
E avrà con sé migliaia di scritti di merda su di lui.
È un’altra persona e potrà reagire diversamente.
Del resto è stato un evento criminale a renderlo noto. Se sei in mezzo al mare può essere utile nuotare.
 

danny

Utente di lunga data
È un’altra persona e potrà reagire diversamente.
Del resto è stato un evento criminale a renderlo noto. Se sei in mezzo al mare può essere utile nuotare.
Certo.
Ma anche questo rientra nella difficoltà valutativa che si ha quando si parla di sconosciuti.
Anche il Turetta ha agito in maniera imprevedibile.
E diversamente da altre persone simili a lui.
Lui, il padre, si sta comunque buttando nel mare.
In un brutto mare.
 

danny

Utente di lunga data
Ora, immaginatevi da Fazio a parlare del vostro tradimento.
Subito, ovviamente.
A raccontare di quanto sia doloroso. E immaginate che questo vi sia stato proposto convincendovi che potrà servire ad arginare la saga dei tradimenti.
Voi andate da Fazio, dove vi mostrate come persona intelligente e responsabile.
Il giorno dopo qualcuno pubblica lo screen dei post di questo forum, poi salta fuori qualcuna che asserisce che ci avete provato con lei.
Nel frattempo interi gruppi Facebook, quotidiani, programmi televisivi parlano di voi, emettendo giudizi, anche i più inutili, commentando sulla vostra persona, arrivano i Meme condivisi.
Per tutti non siete più invisibili, ma diventate un personaggio, un argomento, qualcuno di cui si può discutere impunemente.
Qualcuno che resterà nella storia di internet, nei milioni di ricerche effettuate quotidianamente.

Solo a me questa cosa fa paura?
 

CIRCE74

Utente di lunga data
Ora, immaginatevi da Fazio a parlare del vostro tradimento.
Subito, ovviamente.
A raccontare di quanto sia doloroso. E immaginate che questo vi sia stato proposto convincendovi che potrà servire ad arginare la saga dei tradimenti.
Voi andate da Fazio, dove vi mostrate come persona intelligente e responsabile.
Il giorno dopo qualcuno pubblica lo screen dei post di questo forum, poi salta fuori qualcuna che asserisce che ci avete provato con lei.
Nel frattempo interi gruppi Facebook, quotidiani, programmi televisivi parlano di voi, emettendo giudizi, anche i più inutili, commentando sulla vostra persona, arrivano i Meme condivisi.
Per tutti non siete più invisibili, ma diventate un personaggio, un argomento, qualcuno di cui si può discutere impunemente.
Qualcuno che resterà nella storia di internet, nei milioni di ricerche effettuate quotidianamente.

Solo a me questa cosa fa paura?
anche a me fa paura...ma non siamo nella posizione del babbo di Giulia...fortunatamente non possiamo neppure immaginare cosa stia provando quest'uomo...è quindi improbabile capire cosa avremmo fatto nella sua posizione...e sinceramente non ho voglia neppure di pensarci.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ora, immaginatevi da Fazio a parlare del vostro tradimento.
Subito, ovviamente.
A raccontare di quanto sia doloroso. E immaginate che questo vi sia stato proposto convincendovi che potrà servire ad arginare la saga dei tradimenti.
Voi andate da Fazio, dove vi mostrate come persona intelligente e responsabile.
Il giorno dopo qualcuno pubblica lo screen dei post di questo forum, poi salta fuori qualcuna che asserisce che ci avete provato con lei.
Nel frattempo interi gruppi Facebook, quotidiani, programmi televisivi parlano di voi, emettendo giudizi, anche i più inutili, commentando sulla vostra persona, arrivano i Meme condivisi.
Per tutti non siete più invisibili, ma diventate un personaggio, un argomento, qualcuno di cui si può discutere impunemente.
Qualcuno che resterà nella storia di internet, nei milioni di ricerche effettuate quotidianamente.

Solo a me questa cosa fa paura?
Ma questa fami è già diventata nota suo malgrado, è già nel mare. Scegliere di nuotare, invece di andare alla deriva è una cosa possibile e potrebbe anche essere davvero utile.
Ho elencato più volte fatti tragici da cui sono venute cose buone, come la Protezione Civile, dopo Vermicino.
Ci sono trasmissioni sulle persone anoressiche. Forse grazie a queste trasmissioni qualcuno non sottovaluterà i sintomi.
Stanno pensando di creare una fondazione per dare assistenza a chi si trova in condizioni di difficoltà nelle relazioni.
 

iosolo

Utente di lunga data
Certo.
Ma anche questo rientra nella difficoltà valutativa che si ha quando si parla di sconosciuti.
Anche il Turetta ha agito in maniera imprevedibile.
E diversamente da altre persone simili a lui.
Lui, il padre, si sta comunque buttando nel mare.
In un brutto mare.
Il problema che in questo modo mette anche a rischio l'equilibrio, ancora più precario, dei due figli rimasti. Che dovranno combattere con un nuovo e infimo demone. Assurdo che lui non lo abbia pensato.

Ritengo che dare ad una platea dei momenti di vita, dia il via libera per dei giudizi approssimativi e superficiali.
Perché nel caos della platea è quasi impossibile entrare completamente in empatia con quel dolore, un dolore così intimista portato alla luce, perde la sua forza e lo espone agli altri in tutta la sua debolezza e fragilità.
Certi intimi racconti, sono più forti e più immediati quando sono solo sussurrati. Quando qualcuno deve attizzare l'orecchio per giungere a sentire e aprire la propria mente per qualcosa che solo a lui viene raccontato.

Ora il padre di questa ragazza vuole fare da megafono, ma potrà farlo, secondo me solo quando quel dolore così intimo sia meno potente e forte e non ha bisogno di essere condiviso e capito, ma quello che si vuole raccontare è l'esperienza di quel dolore e cosa gli ha fatto comprendere.
E' tutto troppo presto per me, per quest'uomo, ma lui non lo ha ancora capito.

E' un po' quello che succede in questo forum, in cui il disperato cerca consiglio, da chi quel dolore lo ha già capito e affrontato. Nelle risposte di tanti di voi si legge appunto quella esperienza del dolore che ti fa comprendere e apprezzare molto di più le risposte date.
 

danny

Utente di lunga data
Ma questa fami è già diventata nota suo malgrado, è già nel mare. Scegliere di nuotare, invece di andare alla deriva è una cosa possibile e potrebbe anche essere davvero utile.
Ho elencato più volte fatti tragici da cui sono venute cose buone, come la Protezione Civile, dopo Vermicino.
Ci sono trasmissioni sulle persone anoressiche. Forse grazie a queste trasmissioni qualcuno non sottovaluterà i sintomi.
Stanno pensando di creare una fondazione per dare assistenza a chi si trova in condizioni di difficoltà nelle relazioni.
Le trasmissioni sulle persone anoressiche sono abbastanza pericolose per chi soffre di anoressia.
Mia figlia seguì i video su YouTube sul tema prima di diventarlo.
Purtroppo per alcuni problemi può essere controproducente la visibilità di chi soffre di disturbi, ovvero può determinare una sorta di effetto attrattivo.
Attenzione: non dico che spingano all'anoressia chiunque, ma che per persone predisposte la cosa può avere effetti non produttivi.
Io mi ero visto le varie trasmissioni sul tema e ti confesso che sono estremamente imprecise, volte più a creare intrattenimento con note di chiaroscuro per tutti che ad essere un servizio efficace.
Purtroppo. Ho capito un po' di più con i corsi ospedalieri. Il problema resta quello delle risorse mediche.
Molto, molto scarse. I sintomi li riconosce un medico a cui di solito ci si rivolge perché comunque l'anoressia invalida altri aspetti della persona.
Il problema della difficoltà delle relazioni è che riguarderebbe un numero eccessivo di persone, rispetto alle risorse stanziabili
Tutti abbiamo difficoltà nelle relazioni. Chi stabilisce i parametri d'accesso?
 

danny

Utente di lunga data
Il problema che in questo modo mette anche a rischio l'equilibrio, ancora più precario, dei due figli rimasti. Che dovranno combattere con un nuovo e infimo demone. Assurdo che lui non lo abbia pensato.

Ritengo che dare ad una platea dei momenti di vita, dia il via libera per dei giudizi approssimativi e superficiali.
Perché nel caos della platea è quasi impossibile entrare completamente in empatia con quel dolore, un dolore così intimista portato alla luce, perde la sua forza e lo espone agli altri in tutta la sua debolezza e fragilità.
Sottolineo questi due passaggi di un post molto bello, che ho apprezzato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le trasmissioni sulle persone anoressiche sono abbastanza pericolose per chi soffre di anoressia.
Mia figlia seguì i video su YouTube sul tema prima di diventarlo.
Purtroppo per alcuni problemi può essere controproducente la visibilità di chi soffre di disturbi, ovvero può determinare una sorta di effetto attrattivo.
Attenzione: non dico che spingano all'anoressia chiunque, ma che per persone predisposte la cosa può avere effetti non produttivi.
Io mi ero visto le varie trasmissioni sul tema e ti confesso che sono estremamente imprecise, volte più a creare intrattenimento con note di chiaroscuro per tutti che ad essere un servizio efficace.
Purtroppo. Ho capito un po' di più con i corsi ospedalieri. Il problema resta quello delle risorse mediche.
Molto, molto scarse. I sintomi li riconosce un medico a cui di solito ci si rivolge perché comunque l'anoressia invalida altri aspetti della persona.
Il problema della difficoltà delle relazioni è che riguarderebbe un numero eccessivo di persone, rispetto alle risorse stanziabili
Tutti abbiamo difficoltà nelle relazioni. Chi stabilisce i parametri d'accesso?
Vediamo come funzionerà.
 

Marjanna

Utente di lunga data
"Grande dignità" esibita.
Io ho parenti veneti, ma userei per questo un altro termine.
Io tutta sta dignità non l’ho vista, semplicemente non si è messo a fare drama, non ha offerto certe scene a cui una certa tv (tipo Barbara D’Urso) aveva forse abituato alcuni.
Se non ha pianto davanti le telecamere, non vuol dire non abbia pianto.
Se non ha esternato rabbia davanti le telecamere, non vuol dire che non sia passata in lui.
Si criticano i personaggi televisivi, quando ci si aspetta la stessa mimica da palco. E ora un pubblico chiede a questa famiglia di "levarsi" per riconoscere credibilità al loro dolore.
Non serviva lodarlo, non era richiesta alcuna lode per come ha reagito. Io non ho visto alcuna lezione etica in lui, non ho neppure capito perchè alcuni abbiano sentito le sue parole come un dito puntato contro. Non è andato in tv a fare psicoanalisi del suo vissuto familiare.

Sinceramente, ma voi in un caso simile, andreste in televisione a parlare?
Accettereste le telecamere e di diventare un personaggio saccheggiato da tv, giornali, social, per sempre?
Apprezzereste che il nome di vostra figlia o di vostro figlio diventasse di dominio comune?
La stampa è un mezzo potentissimo.
Ad oggi più del denaro. Basta che vedi come in tanti ambiti diversi, vengano mossi culi (altrimenti cementati), davanti una telecamera, o a fronte di un articolo di giornale.
Ma può diventare un tritarcarne, specialmente per persone comuni.
Non è questione di chiedere cosa avrebbero fatto gli altri, è stata una scelta. Pesata come la poteva pesare una persona razionale, ma che comunque ha subito un lutto.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Cacciari è un uomo di grande cultura e lo apprezzo molto. Però non ha capito cosa si intende per patriarcato (che trovo un termine che crea facili equivoci) e maschilismo. Resta che lui sta con una trentenne e non è frequente che UNA ottantenne stia con un trentenne. È ovvio che lui non possa vedere il maschilismo.
Per il resto concordo.
Io ritengo corretta e condivisibile l'analisi storico-filosofica di Cacciari sul patriarcato, come fenomeno storico.
Secondo me, siamo tutti (o quasi) d'accordo sul fenomeno sociale, solo che lo chiamiamo in modo diverso.
Io lo chiamo maschilismo, tu atteggiamento patriarcale.
Potremmo chiamarlo "pippo" ed andiamo avanti.

Hai ragione sulla differenza di età, che, a questo punto, è scandalosa.

Ero andato a controllare (prima del tuo intervento odierno), e con sorpresa ho scoperto che Cacciari è del 1944.
Effettivamente mi sembra strana la differenza di età così elevata (c'era stato il caso dell'attrice Paola Borboni, anni fa, che fece clamore). Non lo avrei mai detto, a guardarlo.
O si tinge i capelli o appartiene a quei rari individui che non conoscono i capelli bianchi, se non oltre gli 80 anni.
Mia madre era così, ma ho preso i suoi malanni di circolazione e non il colore dei capelli.

Mi sono fatto tanti scrupoli a poco più di 50 anni con una trentenne, al punto di essere io a lasciarla perché voleva un figlio e non volevo essere un padre-nonno. Chissà come sarebbe andata ...
Non ho avuto coraggio o, meglio, incoscienza. Meglio così, alla fine.

E mi ritrovo la figlia che ha un compagno più grande di quasi 18 anni ...
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ritengo corretta e condivisibile l'analisi storico-filosofica di Cacciari sul patriarcato, come fenomeno storico.
Secondo me, siamo tutti (o quasi) d'accordo sul fenomeno sociale, solo che lo chiamiamo in modo diverso.
Io lo chiamo maschilismo, tu atteggiamento patriarcale.
Potremmo chiamarlo "pippo" ed andiamo avanti.

Hai ragione sulla differenza di età, che, a questo punto, è scandalosa.

Ero andato a controllare (prima del tuo intervento odierno), e con sorpresa ho scoperto che Cacciari è del 1944.
Effettivamente mi sembra strana la differenza di età così elevata (c'era stato il caso dell'attrice Paola Borboni, anni fa, che fece clamore). Non lo avrei mai detto, a guardarlo.
O si tinge i capelli o appartiene a quei rari individui che non conoscono i capelli bianchi, se non oltre gli 80 anni.
Mia madre era così, ma ho preso i suoi malanni di circolazione e non il colore dei capelli.

Mi sono fatto tanti scrupoli a poco più di 50 anni con una trentenne, al punto di essere io a lasciarla perché voleva un figlio e non volevo essere un padre-nonno. Chissà come sarebbe andata ...
Non ho avuto coraggio o, meglio, incoscienza. Meglio così, alla fine.

E mi ritrovo la figlia che ha un compagno più grande di quasi 18 anni ...
La Borboni rimase pure vedova. Ma fece clamore. Dei settantenni e oltre con figlie o nipoti, come età, non dice nulla nessuno.
Questo denota non solo una mentalità maschilista, ma anche una struttura della società. Io non la chiamo patriarcato proprio perché può essere contestato il termine, ma è una condizione strutturale. Come altre strutture sociali che vengono considerate normali.
Dovremmo ogni tanto ricordare di essere papalagi e vederci dall’esterno.
E provare a descrivere uomini e donne.
 

danny

Utente di lunga data
La Borboni rimase pure vedova. Ma fece clamore. Dei settantenni e oltre con figlie o nipoti, come età, non dice nulla nessuno.
Questo denota non solo una mentalità maschilista, ma anche una struttura della società. Io non la chiamo patriarcato proprio perché può essere contestato il termine, ma è una condizione strutturale. Come altre strutture sociali che vengono considerate normali.
Dovremmo ogni tanto ricordare di essere papalagi e vederci dall’esterno.
E provare a descrivere uomini e donne.
Le strutture culturali si adattano gradualmente all'ambiente.
Cercare di influire su di esse andando in contrasto porta a esiti fallimentari, in genere.
Si parla di patriarcato così tanto oggi proprio perché l'esito positivo è semplicemente scontato.
Chi cavalca la battaglia ha già vinto.
Non siamo più al cospetto di rivoluzioni della società, ma di istinti conservatori.
Con la AI vedremo dei cambiamenti epocali, invece, a livello antropologico.
E su questo ovviamente cade il silenzio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le strutture culturali si adattano gradualmente all'ambiente.
Cercare di influire su di esse andando in contrasto porta a esiti fallimentari, in genere.
Si parla di patriarcato così tanto oggi proprio perché l'esito positivo è semplicemente scontato.
Non siamo più al cospetto di rivoluzioni della società, ma di istinti conservatori.
Con la AI vedremo dei cambiamenti epocali, invece.
Ogni struttura cambia con il contributo di tutti.
 

spleen

utente ?
Le strutture culturali si adattano gradualmente all'ambiente.
Cercare di influire su di esse andando in contrasto porta a esiti fallimentari, in genere.
Si parla di patriarcato così tanto oggi proprio perché l'esito positivo è semplicemente scontato.
Chi cavalca la battaglia ha già vinto.
Non siamo più al cospetto di rivoluzioni della società, ma di istinti conservatori.
Con la AI vedremo dei cambiamenti epocali, invece, a livello antropologico.
E su questo ovviamente cade il silenzio.
Le strutture sociali si adattano soprattutto, oggi come oggi, alle questioni di carattere economico e finanziario.
La società contadina era patriarcale perchè non poteva probabilmente essere altrimenti.
Con la rivoluzione industriale che ha richiesto anche manodopera femminile e l'inurbamento è cambiato tutto perchè sono cambiati i parametri socialia cui rapportarsi, per finire come ora nel post industriale che favorisce la parcellazione familiare quando non anche la disgregazione.
 

danny

Utente di lunga data
Ogni struttura cambia con il contributo di tutti.
Non di certo attivo.
La rivoluzione industriale è stata subita dalla popolazione, come viene subita l'immigrazione, come il processo di informatizzazione della società, i conflitti bellici, le crisi etc.
Poche persone hanno capacità di agire attivamente, le masse invece seguono a ruota, in maniera progressiva e secondo modalità evoluzionistiche.
Indistintamente in tutti i processi di rinnovamento graduale.
La nostra influenza è minima, forse addirittura pari a zero.
Paradossalmente, siamo coinvolti in maniera ignara dentro flussi di coscienza collettivi volti all'adattamento senza nemmeno rendercene conto.
Il nostro contributo è quindi puramente passivo.
Le cose cambieranno anche senza la nostra volontà di influire su di esse.
Chi oggi può dirsi rivoluzionario, ovvero in grado di agire per operare un cambiamento reale?
 

danny

Utente di lunga data
Le strutture sociali si adattano soprattutto, oggi come oggi, alle questioni di carattere economico e finanziario.
La società contadina era patriarcale perchè non poteva probabilmente essere altrimenti.
Con la rivoluzione industriale che ha richiesto anche manodopera femminile e l'inurbamento è cambiato tutto perchè sono cambiati i parametri socialia cui rapportarsi, per finire come ora nel post industriale che favorisce la parcellazione familiare quando non anche la disgregazione.
Sì, è così.
E con l'introduzione della AI ci sarà un ulteriore cambiamento, affatto indolore.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non di certo attivo.
La rivoluzione industriale è stata subita dalla popolazione, come viene subita l'immigrazione, come il processo di informatizzazione della società, i conflitti bellici, le crisi etc.
Poche persone hanno capacità di agire attivamente, le masse invece seguono a ruota, in maniera progressiva e secondo modalità evoluzionistiche.
Indistintamente in tutti i processi di rinnovamento graduale.
La nostra influenza è minima, forse addirittura pari a zero.
Paradossalmente, siamo coinvolti in maniera ignara dentro flussi di coscienza collettivi volti all'adattamento senza nemmeno rendercene conto.
Il nostro contributo è quindi puramente passivo.
Le cose cambieranno anche senza la nostra volontà di influire su di esse.
Chi oggi può dirsi rivoluzionario, ovvero in grado di agire per operare un cambiamento reale?
Ma chi pensi che pretenda di essere rivoluzionario?
Si sostengono posizioni “nell’aria“ che si percepiscono più consonanti.
Quello che senti consonante tu, non lo sento consonante io.
Mica vuoi tutti nudi, fai quello che va bene a te.
 
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