Io non credo che le multinazionali automobilistiche saranno poi così facilmente disposte a rinunciare alla loro ricchezza.Diciamo che sono scomparsi imprese e tanti lavori e settori prossimi e nazionali, per andare ad arricchire multinazionali.
Non è un caso che gli stipendi abbiamo sempre meno potere d'acquisto.
Per le auto: le endotermiche verranno presto, questione di qualche anno, interdette alla circolazione nelle città.
Chi avrà modo di ricaricare le costose elettriche (è una favola il fatto che scenderanno di prezzo: non è accaduto nemmeno per gli smartphone, che sono aumentati con gli anni) manterrà più o meno la stessa mobilità attuale.
Gli altri usufruiranno quando necessario dei servizi di condivisione dei veicoli, dei monopattini, delle bici e delle moto, poiché non esisterà un usato sufficiente per chi ha limitate possibilità finanziarie o non ha un box o non abita in una villetta.
Sarà un po' più complicato muoversi e spostarsi per andare in ferie o in gita nel weekend e aumenteranno i costi.
Allo stato attuale non so fare previsioni per chi abita in montagna, ma anche solo certi paesi e comuni sperduti del Pavese, a pochi Km da Milano, dove ancora non è arrivato l'ADSL e mai arriverà e dove si prende male con la rete mobile, soffriranno di un ritardo tecnologico che li renderà inabitabili.
Prevedibile pensare a un ulteriore abbandono di questi piccoli paesi, le persone si concentreranno nelle grandi città ancora dotate di servizi, con un aumento dei costi delle abitazioni, un consumo di suolo per la costruzione di nuove abitazioni etc.
Nelle città ovviamente gli spostamenti col mezzo privato saranno sempre più complicati.
Insomma, si tornerà indietro di un secolo circa, quando le persone si spostavano poco dalla loro residenza, eccetto ovviamente i benestanti, i ricchi etc. Il settore automotive in Italia chiuderà, va detto. Ci saranno multinazionali per la gestione della vendita dell'energia, che offriranno contratti per auto a noleggio. Saranno cinesi, tedesche, francesi.
Poi c'è il discorso delle case, dove aumenteranno i costi per quelle in classe G e F, inizialmente.
Il vero problema per l'Italia è che tutto questo insiste su una realtà con redditi assai più bassi che il resto dell'Europa. Chi paragona la mobilitò scandinava, olandese o anche tedesca non ha compreso la profonda differenza che questi paesi hanno con l'Italia.
Siamo alla fine di una parentesi di benessere italiano durata decenni. Torneremo ad essere quelli di un secolo fa.
L'impoverimento sarebbe a cascata.
Non so cosa esattamente vorranno fare, ma credo che ad una certa salterà fuori. Ora è troppo presto.