Gisele

spleen

utente ?
Ma se non lo fanno per scelta e non sono serene torniamo al finto consenso.
Ritornando all’esempio gang e figlia è proprio su questo che indagherei
E' questo che divide, qui dentro, che qualcuno di noi ha il concetto di attività degradanti, per la loro natura, altri no, ritenendo il consenso la discriminante.
Ma un suicidio, fisico o morale non può essere stemperato dalla volontà e questo è quello che penso, al di là della legalità.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E' questo che divide, qui dentro, che qualcuno di noi ha il concetto di attività degradanti, per la loro natura, altri no, ritenendo il consenso la discriminante.
Ma un suicidio, fisico o morale non può essere stemperato dalla volontà e questo è quello che penso, al di là della legalità.
Ma definire un’attività degradante è soggettivo.
Se non si riesce ad andare oltre la propria idea o sensibilità diventa impossibile confrontarsi
 

Nicky

Utente di lunga data
Tu parli di una regola generale di società, più morale.
Ovviamente vivendoci non mi viene certo da farti obiezioni riguardo bambini o disabili, sappiamo che in passato non è sempre stato altrettanto, noi abbiamo acquisito come riprovevole un tipo di condotta che abusa (non solo sessualmente) di bambini e disabili, ma nonostante questo sappiamo che esistono persone che invece possono abusare di queste persone.

Il discorso sulle gang bang moralmente è già limitato, a meno che tu non ti senti perfettamente libera di poterne parlare dove lavori ad esempio, se ti autocensuri vuol dire che un peso morale lo senti, almeno come conseguenza che ti potrebbe arrivare.
Non credo che sia possibile, anche se lo spererei, prevenire ogni violenza o abuso, come ho detto.
Quello su cui stiamo discutendo, però, è se "normalizzare" comportamenti sessuali che in passato erano considerati moralmente riprovevoli generi violenza o, come credo io (come mia opinione personale), faciliti una presa di coscienza collettiva dell'importanza del consenso e quindi dell'individuo e della sua libertà di scelta, invece che del rispetto delle regole morali.
Quanto a ciò che non dico al lavoro, io non parlo di nessuno dei miei comportamenti sessuali con le persone con cui lavoro. Non vado in ufficio a dire, ah, ieri sera con mio marito sapessi, ma non è perché considero sbagliato avere rapporti con mio marito (sarebbe giusto e anche auspicabile), ma è perché la vita privata è privata.
Qui potrei parlare delle gang bang, se mi piacessero o ne avessi interesse, perché è un posto dove si parla anche di sesso e trovo sia un bene che se ne possa parlare da qualche parte.
 

spleen

utente ?
Ma definire un’attività degradante è soggettivo.
Se non si riesce ad andare oltre la propria idea o sensibilità diventa impossibile confrontarsi
Sono totalmente e perfettamente d'accordo. Sono io che trovo umanamente degradanti certe attività, quello che non sopporto, è che qualcuno si erga a giudice di questo, tacciandomi di retrogrado ed imponendomi un pensiero mutuato dall'andazzo comune e di cui si vedono bene gli effetti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non puoi chiederlo a chi non ha queste deviazioni.
E' un disturbo della sfera sessuale, non un'espressione.
Ma PRIMA quali pensate che siano i gradini?
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
A parere mio, sono una massa di pervertiti. Scandalizza il fatto che siano tanti e tutti insieme. Sono semplicemente stati radunati dal marito. Ma ci sono sempre stati. E lui gli ha servito gratis qualcosa di proibito e trasgressivo.
.
Hai letto da qualche parte o ho lasciato intendere “che brutti tempi! Dove andremo a finire?”?
 

Rebecca89

Sentire libera
[/QUOTE]
Ma PRIMA quali pensate che siano i gradini?
Abbandono materno o distorsione della figura materna che si riporta con cattiveria nel futuro verso una donna?
Violenze subite da piccoli?
Violenza in casa tra i genitori?

Porrebbero essere partiti da questo. Ma non si conosce a fondo la vita di ognuno di loro.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sono totalmente e perfettamente d'accordo. Sono io che trovo umanamente degradanti certe attività, quello che non sopporto, è che qualcuno si erga a giudice di questo, tacciandomi di retrogrado ed imponendomi un pensiero mutuato dall'andazzo comune e di cui si vedono bene gli effetti.
E hai ragione a non sopportarlo
Basterebbe il rispetto reciproco
 

Brunetta

Utente di lunga data
No. Questa cosa l' ho letta ieri, per il gruppo che ha fatto quel che ha fatto a lei c è comunque un qualcosa di perverso e ho unito il link.
Ma io sto cercando di vedere quale percorso hanno fatto quegli uomini e se NOI troviamo dei punti in cui siamo stati vicini a pensieri “perversi “.
Perché i “mostri“ sono persone che incontriamo al bar
 

Brunetta

Utente di lunga data

Rebecca89

Sentire libera
Vorrei individuare insieme il punto di rottura, tra fantasia e fantasia violenta.
Non riesco a rispondere, ma è solo perché mi viene da attribuire la rottura a persone che non stanno bene. Che comunque hanno qualcosa che non va. Distinguo con gli occhi miei la violenza fisica e verbale di persone "normali" e le fantasie violente di una persona che non sta bene. Quindi mi viene naturale dire che il problema è psicologico, mentale, psichiatrico. Mi aspetto per dire, da una persona violenta a livello manesco, che alzi la voce, un pugno sul tavolo, ti venga faccia a faccia, ti insulti. Ma da una persona con fantasie violente, nel caso stretto sessuale, che qualcosa non va. All'apparenza non te lo aspetti su quel piano più dalle ultime che dalle prime che possano arrivare a tali comportamenti.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non riesco a rispondere, ma è solo perché mi viene da attribuire la rottura a persone che non stanno bene. Che comunque hanno qualcosa che non va. Distinguo con gli occhi miei la violenza fisica e verbale di persone "normali" e le fantasie violente di una persona che non sta bene. Quindi mi viene naturale dire che il problema è psicologico, mentale, psichiatrico. Mi aspetto per dire, da una persona violenta a livello manesco, che alzi la voce, un pugno sul tavolo, ti venga faccia a faccia, ti insulti. Ma da una persona con fantasie violente, nel caso stretto sessuale, che qualcosa non va. All'apparenza non te lo aspetti su quel piano più dalle ultime che dalle prime che possano arrivare a tali comportamenti.
Neanch’io.
Ma è per quello che ho aperto il thread.
Capire come una persona che è apparentemente sana possa veder affacciarsi alla mente certe fantasie.
Si affacciano alla mente di tanti che poi non rimuginano e non alimentano?
Così come tutti pensiamo “a quello spacco la faccia”, ma poi non ci organizziamo con una bottiglia per farlo davvero, invece c’è chi lo fa.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non credo che sia possibile, anche se lo spererei, prevenire ogni violenza o abuso, come ho detto.
Quello su cui stiamo discutendo, però, è se "normalizzare" comportamenti sessuali che in passato erano considerati moralmente riprovevoli generi violenza o, come credo io (come mia opinione personale), faciliti una presa di coscienza collettiva dell'importanza del consenso e quindi dell'individuo e della sua libertà di scelta, invece che del rispetto delle regole morali.
Quanto a ciò che non dico al lavoro, io non parlo di nessuno dei miei comportamenti sessuali con le persone con cui lavoro. Non vado in ufficio a dire, ah, ieri sera con mio marito sapessi, ma non è perché considero sbagliato avere rapporti con mio marito (sarebbe giusto e anche auspicabile), ma è perché la vita privata è privata.
Qui potrei parlare delle gang bang, se mi piacessero o ne avessi interesse, perché è un posto dove si parla anche di sesso e trovo sia un bene che se ne possa parlare da qualche parte.
Ho parlato di lavoro come luogo fisico (mi è venuto in mente quello scrivendo in velocità). Qui è luogo virtuale anonimo, e tutto sto parlar libero a dire il vero non è che lo vedo tanto, ma alla fine le persone qui, son quelle fuori dal virtuale, quindi anche ipoteticamente quelli che hai nella stanza vicino, o nel tavolo vicino.
Per il paese che siamo ora, in fase di cambiamento per culture acquisite, io non ravvedo tanto sta possibilità di normalizzare.
Prima bisogna liberare da cose ben più retrograde le donne che arrivano, o che vengono educate secondo altre culture. Poi sarebbe da capire il come, se potesse essere una strategia...

PS: aggiungo... io non vedo molto senso parlare di queste cose in riferimento a 50, 60 enni, ma se lo fai, lo fai con un orientamento futuro, per chi rimane dopo
 
Ultima modifica:

Rebecca89

Sentire libera
Neanch’io.
Ma è per quello che ho aperto il thread.
Capire come una persona che è apparentemente sana possa veder affacciarsi alla mente certe fantasie.
Si affacciano alla mente di tanti che poi non rimuginano e non alimentano?
Così come tutti pensiamo “a quello spacco la faccia”, ma poi non ci organizziamo con una bottiglia per farlo davvero, invece c’è chi lo fa.
Io l unica cosa che posso dirti è che ho incontrato entrambe le figure che ti ho descritto prima. E se di uno che fosse un testa di caxxo si è capito poco dopo l inizio della storia (ma era già percepibile attorno per varie antipatie che si era creato), dell ultimo non lo avresti mai detto. Ci si è arrivati col tempo, con segnali che ha iniziato a dare "a conti fatti", quando quello che voleva era suo. E la distinzione maggiore, se devo scavare nel loro vissuto famigliare, è che nel caso fisico/verbale, aveva avuto un padre autoritario, che usciva di casa ad ogni discussione, o mandava a fanculo la madre davanti a lui. Del secondo, l apparente famiglia del mulino bianco, ma da un giorno all'altro lui è tornato da scuola e la madre, con cui aveva il legame più importante di tutta la famiglia, non c era più. Pezzo dopo pezzo si era portata le cose di casa che diceva di vendere alla casa nuova che aveva preso in affitto per separarsi dal padre. Non gliel ha mai perdonata.

Io non so quale sia esattamente il punto di rottura per questo tipo di soggetti, in questa violenta fantasia. Ma c è qualcosa, oltre l istinto sessuale verso la donna che è come se l amore e l'odio si deformassero e loro ne godessero odiando. La figura femminile per un uomo è associata alla mamma e successivamente ad una compagna. E un po', ma non per presunzione, vedo in quella figura, in quel primo rapporto li, forse un segno di rottura. Che diventa crepa in età adulta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io l unica cosa che posso dirti è che ho incontrato entrambe le figure che ti ho descritto prima. E se di uno che fosse un testa di caxxo si è capito poco dopo l inizio della storia (ma era già percepibile attorno per varie antipatie che si era creato), dell ultimo non lo avresti mai detto. Ci si è arrivati col tempo, con segnali che ha iniziato a dare "a conti fatti", quando quello che voleva era suo. E la distinzione maggiore, se devo scavare nel loro vissuto famigliare, è che nel caso fisico/verbale, aveva avuto un padre autoritario, che usciva di casa ad ogni discussione, o mandava a fanculo la madre davanti a lui. Del secondo, l apparente famiglia del mulino bianco, ma da un giorno all'altro lui è tornato da scuola e la madre, con cui aveva il legame più importante di tutta la famiglia, non c era più. Pezzo dopo pezzo si era portata le cose di casa che diceva di vendere alla casa nuova che aveva preso in affitto per separarsi dal padre. Non gliel ha mai perdonata.

Io non so quale sia esattamente il punto di rottura per questo tipo di soggetti, in questa violenta fantasia. Ma c è qualcosa, oltre l istinto sessuale verso la donna che è come se l amore e l'odio si deformassero e loro ne godessero odiando. La figura femminile per un uomo è associata alla mamma e successivamente ad una compagna. E un po', ma non per presunzione, vedo in quella figura, in quel primo rapporto li, forse un segno di rottura. Che diventa crepa in età adulta.
Grazie di aver capito quello che cercavo di capire.
Purtroppo le persone disturbate la maggior parte delle volte le incontriamo da giovani (magari ignoranti e parlo di me) e ci sembrano normali, ci abituiamo alle piccole stranezze che invece sarebbero indizi.
Vale per i Turetta, ma anche per chi è meno rilevabile.
I casi che poi si rivelano violenti sono spesso limitati, come le cantine dei serial killer.
Come questa storia vera
 

Nicky

Utente di lunga data
Abbandono materno o distorsione della figura materna che si riporta con cattiveria nel futuro verso una donna?
Violenze subite da piccoli?
Violenza in casa tra i genitori?

Porrebbero essere partiti da questo. Ma non si conosce a fondo la vita di ognuno di loro.
[/QUOTE]

Questo può essere alla base di alcuni gesti di violenza.
Ma centinaia di uomini che condividono foto di donne inermi e arrivano a tollerarne lo stupro condividono un sistema di pensiero.
Quello che li anima è l'incapacità di vedere l'altro come un soggetto. Se lo vedi, ti fermi.
 

Rebecca89

Sentire libera
Questo può essere alla base di alcuni gesti di violenza.

Ma centinaia di uomini che condividono foto di donne inermi e arrivano a tollerarne lo stupro condividono un sistema di pensiero.

Quello che li anima è l'incapacità di vedere l'altro come un soggetto. Se lo vedi, ti fermi.

Si ma credo che la domanda principale è da dove nasce questo sistema di pensiero, cercare di capire questo
 
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