E' piuttosto qualunquistica la cosa, non credi? Visto che sono certo tu i meccanismi li conosca alla perfezione.
Comunque su una cosa sono d'accordo, fare le crociate contro la stupidità dilagante è inutile.
La cosa che è morta, tramontata da tempo è il talento. Un tempo serviva perlomeno un poco di quello per essere alla ribalta, saper offrire qualcosa, saper cantare, ballare, parlare di cose, rappresentare, impersonare. Contenuti veri, non cazzate.
Sono pienamente d'accordo con la Soncini.
Non dirlo a me. Mi fa ridere tutti i giorni. Nonostante l’eccessivo disordine che dichiara (altrimenti che ne potrei sapere) credo che non possa confidare solo sulla memoria e abbia un archivio molto ricco delle dichiarazioni e fatti.
Ma lei si occupa di costume, non può ignorare fatti che ne sono espressione.
Io non sono nessuno e posso occuparmi di tutto.
Comunque gli influencer sono prevalentemente testimonial, come gli attori famosi o di pubblicità, che mostrano prodotti.
Le aziende li pagano se hanno un rientro in vendite.
Il rientro c’è perché risultano simpatici o in competizione.
Mooolti anni fa organizzavo corsi per i genitori. Riuscii a far venire professionisti davvero importati per ogni argomento. Più erano importanti, più erano disinteressati al compenso, fondi statali per lo miseri. Quindi quelle persone competenti costavano nulla.
Per la pubblicità vennero due professionisti. Tra gli interventi dei genitori, numerosi, mi colpí in particolare un padre che aveva affermato una cosa che rivelava il meccanismo mentale di chi è più vittima della pubblicità.
Aveva affermato che non era necessario essere esperti riconosciuti per apprezzare un liquore. Contestava, confermando l’obiettivo della pubblicità.
La pubblicità è fantastica perché rappresenta un modo di vivere (la Milano da bere del Ramazzotti) che sembrava riservato a pochi e desiderabile.