berlino443
Utente
Ci siamo messi insieme 8 anni fa, spinti da un innamoramento folle e con il progetto di avere bambini.
Per lei ho cambiato città, lavoro e ho lasciato la mia ragazza di allora.L'inserimento nella nuova realtà è stato difficile ma col tempo e tantissimi sacrifici ho avuto abbastanza fortuna.Lei intanto ha fatto carriera e questo è stato motivo di invidia e frustrazione da parte mia costretto ad un lavoro che non mi piaceva.Rabbia acuita dal fatto che non sentivo da parte sua un supporto reale nell'aiutarmi a trovare una mia dimensione lavorativa. Certo ascoltava e annuiva ma il tutto si fermava lì.Per anni mi sono chiesto se tra i doveri del coniuge c'è anche quello di sostenere professionalmente la parte meno fortunata.
Primi anni meravigliosi ma i figli non arrivano e dopo due tentativi fallimentari di fecondazione assistita tramite iui decidiamo di optare per l'adozione.
Io sono d'accordo ma vorrei provare per una sola volta la fivet. Lei è contraria, dice di essersi già sacrificata abbastanza. Capisco e non insisto ma si crea tra di noi una situazione di stallo, rabbia, allontanamento reciproco.
Poi ci riavviciniamo (o così credevo) si decide di sbloccare la situazione e procediamo, con esito negativo.
Io cado in depressione , lei si difende immergendosi nel lavoro , o visto dal suo punto di vista, io mi allontano e lei si sente tradita nel momento in cui aveva bisogno di sentirsi più amata.
Ci accusiamo a vicenda di lavorare troppo, di scappare nel momento del bisogno, insomma di grave negligenza e trascuratezza reciproca.Andiamo da un terapista di coppia ma non funziona.
Tantissimi litigi, altrettante riconciliazioni, il tutto sostenuto dalla certezza del fortissimo legame che ti da un grande amore. Quest'estate la situazione precipita. Insoddisfatto delle sue vaghe (o arrabbiate)risposte quando affermo di sentirmi trascurato do l'avvio ad una crisi che diventa sempre più profonda. Lei cade dalle nuvole , entra completamente in tilt (credeva che tutto fosse ok), poi FINALMENTE riesce a fare spazio per le sue emozioni più profonde e deve capire se sono l'uomo per lei. Saltano le ferie ed ognuno trascorre l'estate liberamente.
Tra poco lei torna e dovremo decidere se stare insieme e a quali condizioni.Io sono stanco, risentito e arrabbiato.So che questo risentimento ha nuociuto alla relazione. Temo di iniziare a rendermi conto che la donna di cui ero innamorato, con la quale volevo avere una famiglia (anche adottando) è stata un bluff.O forse siamo stati un bluff l'un per l'altra: entrambi volevamo più di quanto non eravamo realmente disposti a dare.
Come posso sapere se è tempo di lasciare andare la relazione?Al momento sono attaccato ai bei ricordi, alle memorie di gite insieme e con gli amici, al sentimento, che nonostante tutto non puoi cancellare da un giorno all'altro.
E' anche vero che da tempo sono infelice in questa relazione:sento che lei ha sempre impegni più importanti di me e che le mie cose vengono sempre dopo. Non ho nessuna delle cose che le ho chiesto nel corso degli anni.Essendo lei iperattiva, e vivendo con senso di colpa il semplice riposare anche dopo una settimana di lavoro,ho vissuto la quotidianità, tranne rari momenti, con grande ansia: c'è sempre qualcosa da fare, un piano, un progetto...
Per lei ho cambiato città, lavoro e ho lasciato la mia ragazza di allora.L'inserimento nella nuova realtà è stato difficile ma col tempo e tantissimi sacrifici ho avuto abbastanza fortuna.Lei intanto ha fatto carriera e questo è stato motivo di invidia e frustrazione da parte mia costretto ad un lavoro che non mi piaceva.Rabbia acuita dal fatto che non sentivo da parte sua un supporto reale nell'aiutarmi a trovare una mia dimensione lavorativa. Certo ascoltava e annuiva ma il tutto si fermava lì.Per anni mi sono chiesto se tra i doveri del coniuge c'è anche quello di sostenere professionalmente la parte meno fortunata.
Primi anni meravigliosi ma i figli non arrivano e dopo due tentativi fallimentari di fecondazione assistita tramite iui decidiamo di optare per l'adozione.
Io sono d'accordo ma vorrei provare per una sola volta la fivet. Lei è contraria, dice di essersi già sacrificata abbastanza. Capisco e non insisto ma si crea tra di noi una situazione di stallo, rabbia, allontanamento reciproco.
Poi ci riavviciniamo (o così credevo) si decide di sbloccare la situazione e procediamo, con esito negativo.
Io cado in depressione , lei si difende immergendosi nel lavoro , o visto dal suo punto di vista, io mi allontano e lei si sente tradita nel momento in cui aveva bisogno di sentirsi più amata.
Ci accusiamo a vicenda di lavorare troppo, di scappare nel momento del bisogno, insomma di grave negligenza e trascuratezza reciproca.Andiamo da un terapista di coppia ma non funziona.
Tantissimi litigi, altrettante riconciliazioni, il tutto sostenuto dalla certezza del fortissimo legame che ti da un grande amore. Quest'estate la situazione precipita. Insoddisfatto delle sue vaghe (o arrabbiate)risposte quando affermo di sentirmi trascurato do l'avvio ad una crisi che diventa sempre più profonda. Lei cade dalle nuvole , entra completamente in tilt (credeva che tutto fosse ok), poi FINALMENTE riesce a fare spazio per le sue emozioni più profonde e deve capire se sono l'uomo per lei. Saltano le ferie ed ognuno trascorre l'estate liberamente.
Tra poco lei torna e dovremo decidere se stare insieme e a quali condizioni.Io sono stanco, risentito e arrabbiato.So che questo risentimento ha nuociuto alla relazione. Temo di iniziare a rendermi conto che la donna di cui ero innamorato, con la quale volevo avere una famiglia (anche adottando) è stata un bluff.O forse siamo stati un bluff l'un per l'altra: entrambi volevamo più di quanto non eravamo realmente disposti a dare.
Come posso sapere se è tempo di lasciare andare la relazione?Al momento sono attaccato ai bei ricordi, alle memorie di gite insieme e con gli amici, al sentimento, che nonostante tutto non puoi cancellare da un giorno all'altro.
E' anche vero che da tempo sono infelice in questa relazione:sento che lei ha sempre impegni più importanti di me e che le mie cose vengono sempre dopo. Non ho nessuna delle cose che le ho chiesto nel corso degli anni.Essendo lei iperattiva, e vivendo con senso di colpa il semplice riposare anche dopo una settimana di lavoro,ho vissuto la quotidianità, tranne rari momenti, con grande ansia: c'è sempre qualcosa da fare, un piano, un progetto...