No..io sto zitto.
Tanto io alle elezioni in genere perdo sempre, referendum compresi!
Mi divertirò solo a leggere i commenti su Facebook o i vari social network..di tutti quelli che hanno votato NO per mandare via Renzi e che scriveranno esattamente le stesse cose di chi verrà dopo, possa essere pure Gesù Cristo :carneval:
Ma a tutti quelli che hanno votato NO..io farei una domandina: ma voi, cosa volete che faccia un Governo per migliorare le istituzioni?
Nella migliore delle ipotesi avremo tante risposte diverse quante sono le persone che rispondono. Quindi per fare le riforme cosa facciamo? una dittatura oppure si va per gradi? E se andando per gradi, le riforme non si riescono a fare...cosa facciamo? Andiamo avanti a lamentarci?
Che splendido Paese che siamo :rotfl::rotfl:
Buscopann
Già sarebbe un progresso sganciare le riforme dall'appartenenza a un partito politico, anzi, a uno schieramento, che qui tutti i PD prima avevano votato questa riforma.
Sarebbe un progresso anche fare delle riforme migliorative, non dei pastrocchi che - per quel che ho di esperienza sul territorio - sono passibili di critica senza troppe evoluzioni linguistiche, detto proprio esplicitamente, questa riforma sembrava apposta per essere rifiutata al referendum.
Ho volutamente evitato le polemiche partitiche di cui non me ne può fregare nulla, ma posso dire che la cosa più interessante che c'era in essa era la modifica del quorum dei referendum, che andrà persa, giacché ora si sosterrà che il "popolo italiano" non vuole cambiamento alcuno (e qui, non ci siamo capiti. Non è che se vado dal parrucchiere per tingere i capelli, li voglio verdi altrimenti me li tengo del mio colore e non esistono repliche)
Io ho avuto molti dubbi sulla gestione del sistema Senato/sindaci e rappresentanti delle regioni.
Già tra regioni comuni e provincie/e (manco la lingua italiana è convinta fino in fondo del plurale corretto, eh, pure lì si è cambiato, giacché nella prima versione della costituzione era -ie) non ci si mette d'accordo neppure per asfaltare una strada o gestire l'illuminazione pubblica, mentre politiche del traffico e pianificazioni territoriali soggiaciono alle marchette elettorali, figuriamoci se poi il tal sindaco deve pure fare il senatore.
Come? Con quali tempi? E come la gestiamo 'sta cosa, nella realtà?
Si può tornare indietro, se non funziona? No?
E allora, io voglio una riforma che contemporaneamente mi cancelli il caos delle competenze nei cui meandri sopravvivono piccoli poteri locali (che non vorrei diventassero mai una questione nazionale), eliminando anche la possibilità che c'è ora di gestire spazi di potere personali (al di fuori delle normali funzioni assorbite per delega).
Si farà?
Mai.
Nessuno ha interesse realmente a riformare la costituzione italiana (ma anche a cambiare lo stato delle cose nel Paese) in maniera propositiva ed efficace, ognuno vuole mantenere e gestire il suo "spazio"e quello a cui abbiamo assistito è stato un teatrino con interessi di bottega a farla da padrone.
Non si riforma l'Italia così', in questa maniera.
Alla fine anche il No, come il Sì è stato, ovviamente, travisato, diventando quel che volevano, un voto politico a cazzo.