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Brunetta

Utente di lunga data
Ho visto un film-documentario fatto da una giovane attrice-regista canadese sulla sua storia.
Il film è molto originale perché mescola ricostruzioni-fiction a interviste e documenti di famiglia.
Racconta il fatto che lei non è figlia del padre legale.
La madre ha avuto una vita piuttosto "movimentata".
Ha lasciato il primo marito e con lui due figli che, ora quarantenni, raccontano con le lacrime agli occhi le visite mensili della madre con la quale avrebbero voluto stare.
Con il secondo marito ha avuto tre figli ma l'ultima è il frutto di una relazione.
La figlia ricostruisce tutto nel film-documentario.
Ormai adulta ha ricercato l'amante della madre e ha chiesto l'esame del dna che ha confermato la paternità e ha instaurato un rapporto con lui e la sorellastra.
Il padre legale ha "capito" e non ha cambiato il rapporto con la figlia che resta sua figlia e neppure il ricordo della moglie, ormai defunta.
Tutti i nostri discorsi e ipotesi sono stati smentiti da una storia vera.
Tutto può accadere.
 

Brunetta

Utente di lunga data

giorgiocan

Utente prolisso
Tutti i nostri discorsi e ipotesi sono stati smentiti da una storia vera.
Tutto può accadere.
Non sai a quanto sto pensando a questo tema. E' a questo che mi riferisco quando dico che in qualche modo siamo noi a concedere (consapevolmente o meno) sostanza ai nostri dolori. Mi piacerebbe approfondire, ma il discorso è così ampio e così onnicomprensivo che non saprei nemmeno come cominciare.

Appena ho un attimo mi guardo il docu. Grazie per la segnalazione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non sai a quanto sto pensando a questo tema. E' a questo che mi riferisco quando dico che in qualche modo siamo noi a concedere (consapevolmente o meno) sostanza ai nostri dolori. Mi piacerebbe approfondire, ma il discorso è così ampio e così onnicomprensivo che non saprei nemmeno come cominciare.

Appena ho un attimo mi guardo il docu. Grazie per la segnalazione.
Se la protagonista madre fosse stata una persona che approdava qui sarebbe stata massacrata per tutte le scelte che ha fatto, dall'abbandonare i primi due figli al non rivelare al marito che la terza (in partica quinta di lei) figlia era frutto di una relazione. Invece i figli abbandonati l'amavano e non serbavano alcun rancore ma la pensavano vittima di una legge retriva, il marito tradito l'aveva capita, il padre biologico era felicissimo di aver scoperto di avere un'altra figlia, la nuova sorellastra era contenta di aver trovato una sorella ecc.
 

free

Escluso
Se la protagonista madre fosse stata una persona che approdava qui sarebbe stata massacrata per tutte le scelte che ha fatto, dall'abbandonare i primi due figli al non rivelare al marito che la terza (in partica quinta di lei) figlia era frutto di una relazione. Invece i figli abbandonati l'amavano e non serbavano alcun rancore ma la pensavano vittima di una legge retriva, il marito tradito l'aveva capita, il padre biologico era felicissimo di aver scoperto di avere un'altra figlia, la nuova sorellastra era contenta di aver trovato una sorella ecc.
però secondo me così sembri attirare l'attenzione su una diffusa chiusura mentale, piuttosto che sul fatto che sarebbe meglio non fare tutti 'sti casini nella propria vita, soprattutto quando ci sono di mezzo i figli
comunque sono contenta che sono tutti contenti
 

Brunetta

Utente di lunga data
però secondo me così sembri attirare l'attenzione su una diffusa chiusura mentale, piuttosto che sul fatto che sarebbe meglio non fare tutti 'sti casini nella propria vita, soprattutto quando ci sono di mezzo i figli
comunque sono contenta che sono tutti contenti
Io l'avrei massacrata :mexican:.
Sono scelte che mi sono totalmente estranee. Mai io abbandonerei i figli e lo considero un atto gravissimo e irreparabile.
In effetti i figli quarantenni piangevano rievocando l'abbandono e gli incontri mensili e i saluti tra le lacrime.
Non credo che qualcuno possa dire che quei comportamenti siano postivi o nemmeno di scarsa rilevanza.
La struttura del docu-fiction è tale che mette l'accento sui ricordi che erano in parte falsati. Belle foto fatte dal marito alla moglie con la bambina, poi mandate all'amante per fargli vedere la figlia :unhappy:
E' spiazzante vedere come nessuno abbia rancore per questa donna.
Fa riflettere come anche cose indubbiamente dolorose possano essere meno dolorose e non lasciare rancore e disprezzo se viste in un quadro valoriale diverso.
 

free

Escluso
Io l'avrei massacrata :mexican:.
Sono scelte che mi sono totalmente estranee. Mai io abbandonerei i figli e lo considero un atto gravissimo e irreparabile.
In effetti i figli quarantenni piangevano rievocando l'abbandono e gli incontri mensili e i saluti tra le lacrime.
Non credo che qualcuno possa dire che quei comportamenti siano postivi o nemmeno di scarsa rilevanza.
La struttura del docu-fiction è tale che mette l'accento sui ricordi che erano in parte falsati. Belle foto fatte dal marito alla moglie con la bambina, poi mandate all'amante per fargli vedere la figlia :unhappy:
E' spiazzante vedere come nessuno abbia rancore per questa donna.
Fa riflettere come anche cose indubbiamente dolorose possano essere meno dolorose e non lasciare rancore e disprezzo se viste in un quadro valoriale diverso.
ti dirò che ho riscontrato con una certa frequenza casi di genitori che ne hanno combinate di tutti colori tanto da far parlare per mesi tutta la città, o addirittura finire sui giornali:D, che tuttavia sono amatissimi dai figli

o, viceversa, genitori assolutamente "normali" e amorevoli, ai quali i figli tendono a rifilare la colpa di TUTTO quello che non va nella propria vita

diciamo che però come al solito un conto è la realtà delle famiglie, un conto ciò che appare agli estranei
 

Brunetta

Utente di lunga data
ti dirò che ho riscontrato con una certa frequenza casi di genitori che ne hanno combinate di tutti colori tanto da far parlare per mesi tutta la città, o addirittura finire sui giornali:D, che tuttavia sono amatissimi dai figli

o, viceversa, genitori assolutamente "normali" e amorevoli, ai quali i figli tendono a rifilare la colpa di TUTTO quello che non va nella propria vita

diciamo che però come al solito un conto è la realtà delle famiglie, un conto ciò che appare agli estranei
Basta vedere l'on. Mussolini e consorte :cool:.
Il docu-fiction merita.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come è finita?
Sembra che stiano insieme. Almeno l'ultima volta che ne avevo saputo qualcosa.
Io uno che va a puttane e minorenni non lo vorrei più vedere nemmeno in fotografia.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sembra che stiano insieme. Almeno l'ultima volta che ne avevo saputo qualcosa.
Io uno che va a puttane e minorenni non lo vorrei più vedere nemmeno in fotografia.
idem
 

giorgiocan

Utente prolisso
Credo che per quella gente (politici, potenti e loro sodali) i "valori" cui ti riferisci qualche post prima siano una banderuola per tenere impegnata la plebe (che poi saremmo noi). Non stento a credere che per quello che hanno scelto di fare nella propria vita, il conto alla fine possa tornargli pari.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Fa riflettere come anche cose indubbiamente dolorose possano essere meno dolorose e non lasciare rancore e disprezzo se viste in un quadro valoriale diverso.
Ecco, il punto è questo secondo me. E la mia domanda è: quand'è che si decidono i propri valori? Perchè sappiamo che la consapevolezza è tutt'altro che statica, e (generalizzando) quello che credo a 20 anni di solito è il contrario di quel che mi è rivelato a 40 e via dicendo.
Personalmente sto sperimentando, anche a causa dei miei noti casini, una violenta sfasatura rispetto al modello che durante l'adolescenza ho plasmato ispirandomi alla figura di mio padre. Modello che, a quanto pare, mi ha semplicemente portato a reprimermi per buona parte della mia esistenza.
E quando sono vicino a scoppiare, mi rendo conto che - con rispetto parlando - i valori che mi sono stati trasmessi per me sono emerite boiate. Il mio corpo, i miei sensi, la mia intelligenza davvero non riescono a vivere in una scatola. Ma questo suppongo sia un problema mio.

Poi, Brunetta, quando ti leggo argomentare a proposito dei tuoi valori, mi sembri una persona davvero serena, in pace e coerente con se stessa. E non sai che invidia mi fai!
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Credo che per quella gente (politici, potenti e loro sodali) i "valori" cui ti riferisci qualche post prima siano una banderuola per tenere impegnata la plebe (che poi saremmo noi). Non stento a credere che per quello che hanno scelto di fare nella propria vita, il conto alla fine possa tornargli pari.
Nn mi piace mai leggere categorizzazioni.
Ci sono politici che sono ottime persone, davvero al servizio della comunità. Ne conosco.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ecco, il punto è questo secondo me. E la mia domanda è: quand'è che si decidono i propri valori? Perchè sappiamo che la consapevolezza è tutt'altro che statica, e (generalizzando) quello che credo a 20 anni di solito è il contrario di quel che mi è rivelato a 40 e via dicendo.
Personalmente sto sperimentando, anche a causa dei miei noti casini, una violenta sfasatura rispetto al modello che durante l'adolescenza ho plasmato ispirandomi alla figura di mio padre. Modello che, a quanto pare, mi ha semplicemente portato a reprimermi per buona parte della mia esistenza.
E quando sono vicino a scoppiare, mi rendo conto che - con rispetto parlando - i valori che mi sono stati trasmessi per me sono emerite boiate. Il mio corpo, i miei sensi, la mia intelligenza davvero non riescono a vivere in una scatola. Ma questo suppongo sia un problema mio.

Poi, Brunetta, quando ti leggo argomentare a proposito dei tuoi valori, mi sembri una persona davvero serena, in pace e coerente con se stessa. E non sai che invidia mi fai!
Non ho idea come si arrivi ad elaborare i propri valori. Credo che si tratti di un modo personale di filtrare i messaggi e le esperienze che derivano dalla propria famiglia, dalla scuola e dai media.
Io ho introiettato da bambina il rispetto per altri modi di pensare da una storia di pesci :mexican: che mangiavano i loro morti, pur non pensando mai di adeguarmi a quel modo di pensare :eek::carneval:
Io so cosa non trovo giusto per me e per chi sta con me. Non vivo nulla come una scatola perché non sento nulla di imposto.
Non so se sono stata in linea con quel che dicevi.
 

Joey Blow

Escluso
Ho visto un film-documentario fatto da una giovane attrice-regista canadese sulla sua storia.
Il film è molto originale perché mescola ricostruzioni-fiction a interviste e documenti di famiglia.
Racconta il fatto che lei non è figlia del padre legale.
La madre ha avuto una vita piuttosto "movimentata".
Ha lasciato il primo marito e con lui due figli che, ora quarantenni, raccontano con le lacrime agli occhi le visite mensili della madre con la quale avrebbero voluto stare.
Con il secondo marito ha avuto tre figli ma l'ultima è il frutto di una relazione.
La figlia ricostruisce tutto nel film-documentario.
Ormai adulta ha ricercato l'amante della madre e ha chiesto l'esame del dna che ha confermato la paternità e ha instaurato un rapporto con lui e la sorellastra.
Il padre legale ha "capito" e non ha cambiato il rapporto con la figlia che resta sua figlia e neppure il ricordo della moglie, ormai defunta.
Tutti i nostri discorsi e ipotesi sono stati smentiti da una storia vera.
Tutto può accadere.
Ma può darsi che tra tutti gli stracazzo di film/programmi di Sky tu vai a beccare proprio ste sfigatissime mattonate sui coglioni?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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