le ultime 2 generazioni almeno sono state educate a non avere fiducia nel futuro e tutto sommato a desiderare l'autodistruzione.
chi non crede nel domani non fa figli. chi è stato abituato a ragionare i figli come costi e non come speranza, non li fa.
siamo la cultura dell'auto odio. io ho una mia idea dell'origine di ciò, ma è mia quindi per ora me la tengo.
Sul neretto diciamo che ci credo, sul resto non tanto.
Secondo me molto è legato al concetto di autoaffermazione attraverso la carriera, il denaro e gli onori, perciò i figli diventano una rottura di coglioni, ma attenzione, anche il parthner non all'altezza lo diventa, anche i genitori anziani, anche gli amici che non ci "stanno dietro". E' un po' il ragionamento che lo stesso LDS faceva su stipendio e soldi, il vero metro di misura diventa quello, e non è per il fatto che la signorina ha 20 anni e poi cambierà idea, mia nonna o solo mia madre non sarebbero state in grado neanche di immaginarlo un discorso del genere.
Con questo non è che voglio difendere la famiglia patriarcale e le famiglie con 10 figli morti di fame come si faceva un tempo, voglio semplicemente far notare che come le nostre nonne erano vittime della pressione sociale per questo, le generazioni d'oggi (secondo la mia opinione, opinabilissima) sono vittime dello stigma sociale se non realizzano se stessi attraverso successo e denaro.
Del resto trovo una contraddizione nel discorso di LDS alla quale Olimpia (che continuo ad apprezzare sempre più) ha accennato prima: E' un controsenso misurare la propria realizzazione sulla base di denaro e successo e poi pretendere che altrui si presti a altri valori.
Spero di essermi spiegato, parlando di queste cose si rischia spesso di essere fraintesi.